31/12/2022
Intervista di fine anno ad Aramis Passepartout. Che parla di tutto!
I=Intervistatore
A=Aramis Passepartout
I= Ce l'avevi promesso, e hai mantenuto la parola, come sempre. In questo penultimo giorno dell'anno abbiamo un sacco di domande da farti.
A= E io sono qui per rispondere. Mantengo sempre le promesse.
I= Infatti. Per chi non lo sapesse ancora, sei il guru/produttore, ecc.ecc... della Pedale Baroque Records e hai appena prodotto "Grand Canyon Rehashed" degli Ok Corral e il singolo Natalizio Pedale Baroque 2022.
A= Non lo nego. LOL. Credo tu voglia farmi domande sul primo, uscito il 30 Novembre. Ma se vuoi ti dico anche del singolo natalizio.
I= Sì, ovvio. Abbiamo letto che sarà l'ultimo.
A= Confermo. In realtà non ci sarebbe dovuto essere neanche. In effetti fino al 14 Dicembre non c'era nessuna intenzione di farlo. Solo che ci sembrava brutto chiudere senza una comunicazione ufficiale. Poi ai "Grand Guignol Diabolique" è tornata in mente quell'idea del tributo al batterista dei Foo Fighters (Taylor Hawkins, n.d.r.) e io ho dato carta bianca. Fra l'altro é un pezzo fenomenale, composto tra il 14 e il 15 Dicembre, alla velocità della luce e ultimato il 23 dicembre a tempo di record, quidni abbiamo chiuso col botto.
I= In effetti é un gran pezzo. Ma perchè é l'ultimo?
A= Sarò breve. E' semplice. Il Natale ormai é una macchietta. Solo consumismo (che poi lo era anche prima) e ipocrisia. Del resto l'abbiamo visto tutti come il "ne usciremo migliori" messaggio fondamentale durante la pandemia, si é rivelato una totale bufala e in realtà siamo quasi tutti usciti peggiori. Più egoisti, più cattivi. Quindi l'idea del "regalo natalizio musicale" ci sembra ormai completamente fuori luogo. Fermo restando il fatto che ormai la musica é stata quasi tutta spogliata della sua componente artistica, che invece da sempre é il nucleo delle nostre produzioni. Quindi é stato bellissimo, ma facciamo anche basta.
I= Oddio, é molto triste quanto dici. Non ci sarà un ripensamento?
A= Lo escludo. Ma non é triste, dai. Chiudiamo una saga che dura dal 1984 e che ha prodotto una marea di canzoni, collaborazioni, ecc... E sono tutte disponibili in rete per chi le vuole cercare, sia sull'account Youtube che sulla nostra pagina Bandcamp. E forse torneranno disponibili anche su Spotify, ecc...
I= Ma sì, dai. In fondo siamo d'accordo. Lo spirito natalizio ormai si é andato a far benedire e chi lo mantiene o crede di mantenerlo, in realtà se ne ricorda solo pochi giorni prima e per i regali ai bambini, quindi chiudiamola lì col pezzo di Natale e parlaci di questo sorprendente ritorno alle origini con "Grand Canyon Rehashed"... Com'è nata l'idea di un remake e perché?
A= Bé, é nata perché é sempre più arduo trovare le motivazioni per lanciarsi in una nuova produzione. La globalizzazione, il marketing con l'ausilio della tecnologia hanno generato mostri e distruzione, nel senso di ignoranza e disinteresse. Logico quindi che in questo mondo popolato di influencers (ma chi ne ha veramente bisogno é un pusillanime), talent show e improvvisati dj e rappers, per chi sa scrivere canzoni o anche suonare per davvero, é veramente frustrante. Eravamo arrivati a pensare di chiudere baracca e burattini. Tanto sono tutti talmente sodomizzati intellettualmente che nessuno se ne sarebbe accorto. Però per noi alla Pedale Baroque Record, la musica non é (solo) un lavoro, non é solo una passione. E' un respirare. E un cuore che batte e non vuole morire. Così ci siamo chiesti se tornare a fare cose che facevamo agli inizi, nei lontani anni '80, ci avrebbe riportato un pò di quell'entusiasmo che avevamo e che (non per causa nostra) abbiamo perso. Ed é stato parzialmente così!
I= Perchè parzialmente?
A= Perchè ovviamente quando sei a zero non puoi puntare subito al 100. Diciamo che é stata un'iniezione di sostanze benefiche che ci voleva!
I= E come mai la scelta é stata quell'oscuro demotape del 1983?
A= Hahahaha, oscuro é la parola giusta. Sia nel senso che era motlo dark come atmosfere (la new wave, molta di essa, si basava su quello) sia per il fatto che fu un demotape molto di nicchia, quasi fatto circolare zero. Perchè all'epoca eravamo iperproduttivi e molte cose si perdevano inevitabilmente.
I= Parlaci a ruota libera della genesi dell'album e anche perché avete scelto quello tra tanti. Non hai risposto a tutta la mia domanda di prima ;-)
A= E' vero, scusami. Quando abbiamo esaminato tutte le nostre più antiche produzioni, abbiamo dovuto scartare Leonid Sdjalayev (il dissidente russo) per ovvi motivi politici oggi. La guerra tra Russia e Ucraina non avrebbe generato simpatie per un Russo, anche se dissidente e tutt'ora carcerato in una imprecisata prigione moscovita. I Frogassa con la loro musica afro sperimentale ci sembrava una scelta troppo ardita. Le cover di "Harry & the Yellow Bermudas" completamente inutili, e così via fino scartare tutti gli album di singoli artisti. Del resto abbiamo prodotto molte più compilations dei nostri varti artisti, piuttosto che album monautoriali. C'erano giusto i "Bohemien Flambé" che hanno realizzato molti albums/demotapes e prima di loro gli "Pseud O'Hara". Altri episodi sono stati sporadici. Quindi andando per esclusione, ci é parsa la scelta migliore quella di recuperare la new wave che in fondo ha permeato la nostra adolescenza e primi passi nella musica "attiva". Ed é anche stata una sorpresa assoluta, riascoltando i pezzi, di come fossero invecchiati bene e fossero ancora eccezionalmente validi.
I= Entra più nello specifico. Le cose si fanno più interessanti.
A= La fase di scelta dei pezzi é stata la più difficile. Non volevamo rifare l'intero demotape/album, in quanto troppo lungo e troppo in controtendenza con quello che questa società attuale di "solo singoli" ci ha abituati. Volevamo 4 pezzi. Alla fine ne abbiamo fatti 5, che poi in realtà sarebbero stati 6, perchè due canzoni le abbiamo fuse...
I= Wow. Mash up?
A= Ok, allora inizio a parlarti di quella canzone. Si tratta del quarto pezzo "We can't overcome". Abbiamo avuto il fegato di creare un frankenstein totalmente inventato del ritornello di un pezzo di "We shall overcome" (stesso titolo di una famosa canzone per i diritti umani credo degli anni '60) incorciato con strofa e bridge di un altro totalmente diverso che si chiamava "In Shanghai". La cosa, ancora oggi mi pare assurda. Non so se la rifarei. Ma il risultato è stato sorprendente. Due pezzi così diversi tra loro. Il primo molto new wave classica, vagamente Pseud O'Hariano, da cui abbiamo prelevato il solo ritornello, mentre dall'altro di ambientazione asiatica (forse influenze alla Japan di David Sylvian? n.d.r.) abbiamo preso le restanti parti. Il tutto solo perché non volevamo lasciare fuori nessuno dei due pezzi, ma non volevamo neanche farli entrambi, perchè 6 pezzi sarebbe stato decisamente troppo.
I= Potevate fare una medley!
A= Sbagliato. Sarebbe stato come fare 6 pezzi, non trovi? Già cinque sono tanti per questi tempi, in cui la gente ascolta distrattamente al massimo un pezzo per artista. Quando va bene. Ripeto, sono stato sorpreso di come questi due pezzi alla fine si siano fusi così insieme da sembrare un pezzo unico. Fermo restando che comunque é il pezzo più bizzarro di "Grand Canyon Rehashed" ma solo perché le parti che abbiamo usato erano quelle più "strane" anche nell'originale...
I=Quello che ci ha colpito di più di questo remake "39 anni dopo", é la fedeltà all'originale. Perchè Non avete fatto come fanno tutti in questi casi, cioé riattualizzare i contesti?
A= Perchè non era quello che volevamo fare. I suoni elettronici dell'originale erano perfetti all'epoca e lo sono paradossalmente ancora di più oggi. Figurati che in molti casi per mantenere quel sound, ci siamo trovati a campionare porzioni delle vecchie registrazioni dal nastro originale. Una roba che ovviamente ha ancora di più dato quel sound vintage e lo/fi di cui avevamo bisogno. Ri-arrangiarli con suoni attuali sarebbe stato fare loro violenza e sarebbe andato a puttane tutto il discorso sulla ricerca dell'entusiasmo perduto. Questo remake mi piace proprio perché suona quasi identico all'originale. Cioé si sente meglio, é suonato meglio (all'epoca si tirava molto più via, lol) ma si é cercato di mantenere il più possibile il sound anni '80. Il sound delle nostre radici, anche per ragioni anagrafiche.
I= Quindi si esce vivi dagli anni ottanta! Parlaci degli altri pezzi.
A= Hahahaha eccome! Bé, il pezzo a cui sono più affezionato é "An immediate shot". Ricordo che era chiaramente influenzato dagli attentati. Ed erano passato neanche 3 anni dall'attentato in cui quel malato di mente uccise John Lennon. Poi non ricordo se il pezzo era nato solo per l'assassinio di Lennon. Forse anche dalla visione di documentari sui Kennedy e altro. Fatto sta che invece quando ho scritto il nuovo testo, l'ho voluto più riferire all'avvenimento più importante per me, cioè proprio l'assassinio di Lennon. Anche se ho volutamente lasciato intendere riferimenti un pò anche ad altri fatti importanti, come l'omicidio Kennedy e altri, puntando il dito sulla vigliaccheria del gesto. L'attentato a tradimento.
I= Quindi i testi sono rifatti tutti di sana pianta?
A= Non completamente, ma buona parte sì. Erano troppo vaghi e strambi gli originali. Eravamo troppo giovani per scrivere di cose profonde, lol. Il singolo trainante dell'originale demotape era sicuramente "Instant Guerrilla", che infatti abbiamo scelto di pubblicare per primo come singolo di apertura e anche opening track del remake. E' sicuramente il pezzo più trainante dell'album, nel senso che più di ogni altro rappresenta il biglietto da visita NEW WAVE del progetto Ok Corral. E' anche stato il primo video pubblicato su Youtube.
A= Ecco, a proposito di Youtube, la censura si é abbattuta ancora una volta pesantemente su di voi, rei di non portare entrate pubblictarie sufficienti con le vostre poche visualizzazioni (ma reali)
I= Hai fatto bene a sottolineare visualizzazioni "reali". In molti ancora fanno finta di non sapere come funziona questo mondo di "apparente democrazia del web" in cui invece è tutto comprato, pagato, brandizzato, pilotato, ecc... Ma la cosa più devastante é che ancora prima di essere pubblicato, il video di "We can't overcome" è stato bloccato per "incitamento all'odio" e dopo il nostro ricorso, il canale é stato addirittura bloccato!! E si badi bene che nel video venivano usati materiali presi da telegiornali dell'epoca, già presenti su Youtube, anche se su canali che creano più traffico. Erano immagini che facevano vedere gli errori più grandi commessi dalla razza umana, tipo l'inquinamento, le guerre , ecc.
A= Quindi non lo vedremo mai il video di "We can't overcome"?
I= Sicuramente su Youtube no, a meno che non lo rifacciamo di sana pianta usando altre immagini. Anche se poi abbiamo anche la sensazione che qualcuno ci abbia preso anche un pò di mira, perchè abbiamo avuto più censure ai video noi di tante pornostar ed é grottesco.
A= Chiudiamo con gli altri pezzi di Grand Canyon Rehashed. Sarai stanco.
I= In effetti si era stabilito di fare una chiacchierata veloce, ma c'ho una certa età e mi stanco con poco. LOL. I due pezzi rimanenti. Quello che mi piace di più dei due é sicuramente "Crux", anche se é stato in assoluto il più difficile da realizzare. E' velocissimo, una scheggia impazzita. Era sicuramente all'avanguardia anche allora, ma lo é ancora di più oggi. Elettronicissimo e l'abbiamo mantenuto così. Complicato ma fiero di esserlo. Con tante parti, come piace a noi. Sicuramente sarà il pezzo "meno compreso" di tutto il mini album, ma perché preoccuparci? Non lo abbiamo mai fatto! :-D Anche l'idea di mantenere il ritmo di batteria (peraltro campionata dall'originale batteria elettronica Oberheim DX che non abbiamo più) fisso per tutto il pezzo, contribuisce. Ma non é il solo pezzo in cui il ritmo persiste a lungo. All'epoca non si era avvezzi più di tanto alla programmazione di SONG di batteria, cioè di programmare patterns diversi in sequenza di batterie elettroniche. Si preferiva suonarci sopra "live" delle rullate o mini variazioni improvvisate sul momento. Anche questo un ritorno alle origini, lol. "Vital impetus" invece lo abbiamo pescato da una compilation. Non faceva parte del "Grand Canyon" demotape originale. Però anche questo era una sorta di "manifesto" della new wave ostentata dagli Ok Corral e ci piaceva troppo per ignorarla. In fondo era come se fosse una left out track, essendo del 1984, quindi neanche un anno dopo l'uscita del primo e unico demotape a nome Ok Corral. Adesso é veramente tutto, no?
I= Siiiiiii, grazie, sei stato molto esaustivo e ti ringraziamo di cuore. Felice anno nuovo e don't stop the music!
A= Faremo il possibile. Buon anno anche a te e tutti i lettori e fans!