Giornale Gamberale

  • Home
  • Giornale Gamberale

Giornale Gamberale “Gamberale” è una pubblicazione periodica che narra la storia, la cultura, le tradizioni e le c Il direttore responsabile è Isidoro Sciulli.

“Gamberale” è una pubblicazione periodica che esce due volte all’anno, registrata presso il tribunale di Bergamo. Gli articoli riguardano la storia, la cultura, le tradizioni e le cronache cittadine del comune che da’ il nome alla testata, Gamberale. Il periodico ha iniziato le pubblicazioni nell’aprile del 2006.

30/06/2023

Sul sito facebook Pro Loco Gamberale è pubblicata copia della determina della Regione Abruzzo che autorizza l'iscrizione della Pro Loco all'elenco regionale delle associazioni turistiche Pro Loco.

Un po’ di storia di Gamberale.Quanti eravamo? (2)In un precedente post si erano presentati i dati del primo censimento d...
16/06/2023

Un po’ di storia di Gamberale.
Quanti eravamo? (2)
In un precedente post si erano presentati i dati del primo censimento del Regno di Napoli del 1447. Da ulteriori ricerche sappiamo il numero degli abitanti del nostro paese negli anni successivi al primo censimento e che vengono riportati nella tabella sottostante.
Come si può osservare le date dei censimenti non sono progressivamente ordinate perché molti dati dei censimenti risalenti a prima del 1861 sono andati distrutti quando il 30 settembre del 1943 una pattuglia tedesca in ripiegamento verso Nord diede fuoco alla Villa Montesano in San Paolo di Belsito, vicino a Nola. La villa era adibita a deposito dell’Archivio di Stato di Napoli e nell’incendio andarono distrutti documenti relativi ai censimenti del Regno.
Dal 1861 i dati sono regolari perché ogni 10 anni venivano fatti i censimenti fino al 2021.
Fino agli inizi dell’Ottocento i censimenti venivano fatti contando il numero dei “fuochi”, cioè delle famiglie; in una fase intermedia si segnavano sia i “fuochi” che il numero degli abitanti; solo più tardi si conteranno solo i singoli cittadini.
Anno Fuochi Numero abitanti
1447 25
1532 54
1545 57
1561 59
1595 70
1648 70
1669 50
1732 52
1737 50
1810 176 812
1820 876
1825 948
1829 983
1840 1090
1861 1180
1901 1425
1921 1243
1951 1317
1971 782
1981 668
1991 486
2001 394
2011 328
2021 281
Come si vede dalla tabella fino al 1648 il numero dei “fuochi” aumenta con costanza.
Dai dati del censimento successivo, 1669, la popolazione cala bruscamente a 50 “fuochi”. Il calo brusco è dovuto all’epidemia di peste che colpì il Regno nel 1656. In seguito a questa pestilenza la popolazione sarà ridotta di mezzo milione circa: un terzo del totale. E lo stesso avvenne in ogni paese: a Gamberale si passa da 70 “fuochi” a 50: nell’arco di un solo anno scompaiono 20 famiglie.
Dagli inizi dell’Ottocento (1810) agli inizi del Novecento (1901), in quasi cento anni, la popolazione del nostro paese raddoppia, passando da 795 a 1425: il numero di abitanti più alto nella sua storia.
Fino al 1951 il numero degli abitanti si manterrà sostanzialmente stabile. Da quell’anno in poi la popolazione diminuirà costantemente. Il periodo dal 1951 al 1971 sarà quello di maggiore diminuzione: la popolazione si dimezzerà, passando da 1317 abitanti nel 1951 a 782 nel 1971. Il calo del numero degli abitanti continuerà costantemente fino agli attuali numeri: nel 2021 siamo solo 281 abitanti.

Un po’ di storia di Gamberale (2)Quanti eravamo?Non esistono dati certi circa il numero di abitanti dei vari paesi del R...
12/02/2023

Un po’ di storia di Gamberale (2)

Quanti eravamo?

Non esistono dati certi circa il numero di abitanti dei vari paesi del Regno di Napoli fino al 1447, anno in cui fu fatto il primo censimento. Alfonso d’Aragona, re del Regno di Napoli, fece una riforma fiscale che introduceva un’imposta applicata per “fuoco”, cioè su base familiare e i dati sono conservati all’Archivio di Stato di Napoli. Dal documento relativo al censimento conosciamo:
- il numero dei “fuochi” (famiglie),
- il numero dei componenti delle famiglie,
- il cognome dei capi-famiglia.
Nel documento è scritto che Gamberarium, così viene chiamato il nostro paese, aveva 25 “fuochi” (famiglie) e 188 abitanti. Nessuno dei cognomi che oggi esistono a Gamberale è presente nell’elenco.
I cognomi erano i seguenti: Antonii, Bertollus, Donatus, Ferri, Jacobucij, Longi, Marronus, Niger, Paczirellus, Pecorini, Rubeus, Traverso, Tarrelli, Verinse. Come si può vedere i cognomi sono 14 e le famiglie 25. Perché? Ci sono cognomi che erano portati da più famiglie: per esempio Jacobucij era un cognome che interessava quattro famiglie.
Come si può constatare nessuno degli attuali cognomi era presente nel 1447. Come mai? Si può ipotizzare che famiglie presenti nel 1447 siano scomparse. Infatti per duecento anni la popolazione del nostro paese, come in tutto il Regno di Napoli, aumenta progressivamente fino alla metà del 1600; nel 1656 ci fu una epidemia di peste che fece morire più di un terzo degli abitanti del Regno. Il nostro paese fu uno dei più colpiti. Si può ipotizzare, perciò, un ripopolamento progressivo con abitanti provenienti da altre parti del Regno, che avevano cognomi diversi rispetto a quelli di prima.
Il censimento doveva tenersi ogni tre anni, ma questa scadenza non fu rispettata. Disponiamo dei dati di altri censimenti, otto per la precisione (1), tutti documentati presso l’Archivio di Stato di Napoli. Molti dati sui censimenti risalenti a prima del 1861 sono andati distrutti perché il 30 settembre del 1943 una pattuglia tedesca distrusse la Villa Montesano a S. Paolo di Belsito, vicino a Nola. La villa era adibita a deposito dell’Archivio di Stato di Napoli e nella sua distruzione andarono persi importantissimi documenti relativi ai censimenti. (2)
(1) I dati sono relativi agli anni: 1532, 1545, 1561, 1595, 1648, 1669, 1732, 1737.
(2) Sto facendo ricerche presso l’Archivio di Stato di Napoli su questi censimenti e appena avrò raccolto dati sufficienti, li pubblicherò sul sito.

Un po' di storia di Gamberale.Premessa necessaria: per non appesantire la narrazione ho messo dei numeri tra parentesi. ...
29/10/2022

Un po' di storia di Gamberale.
Premessa necessaria: per non appesantire la narrazione ho messo dei numeri tra parentesi. Sono delle note esplicative che scriverò alla fine del racconto.

L'ipotesi più credibile è che Gamberale sia un borgo altomedievale (1), fondato dai Longobardi.
Perché si può dire con certezza che sia stato fondato dai Longobardi, una popolazione di lingua e cultura germanica?
Lo testimonia il fatto che il nome ha origine da un toponimo (2) di chiara derivazione germanica: Gamhall/Gamhallos, da cui derivano gli antroponimi (3) germanico-latini, medievali, Gamalarius/Gamalerius.
Di questo periodo, fino al 1150, non esistono documenti scritti.

Il nostro borgo viene menzionato per la prima volta in un documento scritto nel Catalogus Baronum (il catalogo dei baroni) tra il 1150 e il 1152 col nome di Gambarum (4). In particolare il documento dice che Gambarum era feudo di un milite ed era tenuto da Raynaldus Gentilis.
Più tardi Gamberale è ricordato per le decime (6) degli anni 1308, 1309, 1323, 1326 dovute dai "clerici" castri Gamerarii, de Gamerario, Gamararus".

Un altro documento molto importante e significativo è la numerazione dei "fuochi" (7) del 1447, un censimento ordinato dal re Alfonso I d'Aragona. I responsabili del censimento avevano il compito di contare il numero delle famiglie, i "fuochi", e dei componenti di ciascuna e il cognome dei capo-famiglia. Nel documento il nostro paese viene chiamato Gamberarium, le famiglie/"fuochi" erano 25 per complessive 188 anime e c'erano anche i cognomi dei capo-famiglia .

Un altro documento significativo, del 1564, si trova nella sala delle carte geografiche dei Musei Vaticani; il paese viene chiamato Lo gambro.

Verso la metà del secolo XV il borgo fu dominio di Raimondo de Anichino.
Nel secolo XVI il castello era ancora possesso feudale di Giovanni Maria Annechini o de Anichino.
Dai documenti scritti risulta che nel 1577 Giovanni Crispano l'abbia venduto per 500 ducati a Giovanni Melucci.
Verso la metà del XVIII secolo i signori del borgo erano i Mascitelli di Atessa.
Al posto del castello prima c'era una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, il santo protettore dei Longobardi. Esigenze di difesa, probabilmente, hanno spinto i baroni proprietari a costruire un castello.

NOTE
(1) L'alto medioevo è quel periodo storico che va dal 476 d.C. (caduta dell'Impero Romano d'Occidente) all'anno 1000. I Longobardi erano una popolazione germanica e parlavano una lingua germanica. Iniziarono ad occupare l'Italia nel 568 dopo Cristo e la dominarono per circa 200 anni, fino al774 dopo Cristo.
(2) Toponimo significa nome di un luogo; il nome del posto era Gamhall. La traduzione del termine è "Socio".
(3) Antroponimo significa nome di persona. Nel nostro caso il luogo del nostro paese veniva chiamato Gamhall e chi abitava a Gamhall veniva chiamato Gamalarius/Gamalerius.
(4)il "Catalogus Baronum" è la lista di tutti i vassalli e dei relativi possedimenti compilata tra il 1150e il 1152 dai Normanni dopo la conquista del Sud Italia. Serviva per gestire le terre regie e le proprietà demaniali e per controllare l'operato dei baroni.
Non era gradito dai baroni e infatti si ribellarono e lo bruciarono. Domata la ribellione fu riscritto.
(5) Feudo di un milite significa che il feudatario doveva dare all'esercito del re un soldato. Come si faceva a calcolare il numero dei soldati che il feudatario doveva dare? In genere un soldato ogni 20 famiglie/"fuochi".
(6) Decima era la decima parte di ogni raccolto che doveva essere dato alle autorità. Nel documento si parla esplicitamente dei "clerici", si riferisce alle decime che i religiosi dovevano pagare al re.
(7) La numerazione dei fuochi del 1447 è il primo censimento. Ce ne furono altri, rispettivamente negli anni: 1532, 1543, 1561, 1595, 1648, 1669, 1732, 1737.
Nessuno dei cognomi dell'elenco corrisponde a quelli esistenti oggi.

08/06/2022

La piantagione “pre-elettorale”. Sono passati 20 anni e a Gamberale non si è fatto niente, prima con Corrado Varrati sindaco e Maurizio Bucci suo braccio destro (10 anni), dopo con Maurizio Bucci sindaco e Corrado Varrati vicesindaco (altri 10 anni). Alla scadenza del ventesimo anno grande novità: vengono messe a dimora piante nel territorio del comune. Ma le piante non si mettono a dimora in autunno o in primavera? E poi il luogo è adeguato? Infine, le piante sono quelle adatte per il nostro territorio? Per questi motivi il tutto è manovra pre-elettorale. E il tutto dimostra che hanno un gran paura! Senza dimenticare che il sindaco ha in ballo un ricorso al TAR e un processo penale per abuso di ufficio, che porta alle dimissioni immediate se condannato. E sarà condannato!

28/05/2022

Una "lunga" storia amministrativa.

Giugno 1980.
42 anni fa alle elezioni di quell'anno Corrado Varrati fu eletto consigliere comunale e poi diventò assessore.
Rimase in carica per 5 anni.

Maggio 1985.
Di nuovo fu eletto consigliere comunale poi di nuovo assessore.
Rimase in carica per 5 anni.

Maggio 1990.
Alle elezioni comunali fu eletto consigliere.
Nel 1993 il sindaco si dimise, venne un commissario prefettizio e furono organizzate le elezioni per il 1994.
Rimase in carica per 3 anni.

Maggio 1994.
A queste elezioni non riuscì ad entrare in nessuna lista e aveva il fondato timore che non avrebbe avuto i voti necessari per essere eletto.

Maggio 1998.
Viene eletto consigliere comunale di minoranza.
Rimase in carica per 4 anni.

Maggio 2002.
E' l'apoteosi! Viene eletto sindaco.
Rimase in carica per 5 anni.

Maggio 2007.
Viene eletto di nuovo sindaco.
Rimase in carica per 5 anni.

Maggio 2012.
La legge non permette di presentarsi ancora come candidato sindaco, ma si presenta nella lista dell'attuale sindaco e viene eletto consigliere comunale.
Rimase in carica per 5 anni.

Maggio 2017.
Si presenta in lista con l'attuale sindaco e viene eletto consigliere comunale.
Siamo ad oggi, al 2022!
E' restato in carica 5 anni.

In totale sono 37 anni di presenza continua nel Comune: una lunga carriera, non c'è che dire!
Ne vedete le tracce?
No!
Le tracce lasciate sono di altro tipo: ricatti, minacce, ritorsioni, intimidazioni... Il bisogno sfacciato di mostrare che ha il potere e guai chi lo contraddice.
Qualche altra notizia: nel 2009 tenta il salto alle elezioni provinciali. Risultò ventisettesimo tra i trenta della lista del Pdl (Partito delle libertà): terzultimo!

Ultima notizia: bisogna riconoscergli una raffinata capacità nell'intuire dove tira il vento.
Fino al 1994 si era dichiarato appartenente alla DC.
Dopo il 1994 passò ad Alleanza Nazionale, dichiarando pubblicamente che il suo cuore aveva sempre battuto per il Movimento sociale italiano.
Dopo il 2009 si sono raffreddati i suoi ardori per il Pdl.
Nel 2018 si scopre un fervente cuore leghista e un amore sperticato per Salvini.

Il sindaco ci tiene tanto a definirsi legista ma non sa cosa diceva Salvini qualche anno fa. Guardate e giudicate.A prop...
05/04/2022

Il sindaco ci tiene tanto a definirsi legista ma non sa cosa diceva Salvini qualche anno fa. Guardate e giudicate.
A proposito dell'Italia diceva: "Il tricolore non mi rappresenta, non la sento come la mia bandiera. Il tricolore è solo la nazionale di calcio, per cui non tifo". E' un'intervista a Radio 24 del 2011.

05/04/2022

Il nostro sindaco in un post su Facebook ha scritto: "L'Italia fin dalla prima elezione nel 1948 ha sempre avuto un Presidente della Repubblica di sinistra....".
Facciamo un po' di chiarezza.
L'affermazione è falsa perché:
5 Presidenti della Repubblica erano della Democrazia Cristiana, che non si poteva definire partito della sinistra;
2 Presidenti erano liberali, che non si potevano definire di sinistra;
1 Presidente era del PSDI (partito socialista democratico italiano), che ha sempre preso parte a governi con la Democrazia Cristiana;
1 Presidente era del Psi (partito socialista italiano), partito di sinistra ma non comunista;
1 Presidente era stato indipendente, cioè non aveva appartenenza partitica;
1 Presidente era stato dirigente del Partito Comunista e poi del Partito Democratico;
1 Presidente, l'ultimo, Sergio Mattarella ha una storia politica complessa: era della Democrazia Cristiana, poi del Partito Popolare, poi della Margherita ed infine del Partito Democratico.
Entriamo nei particolari.
Il primo Presidente della Repubblica italiana è stato Enrico De Nicola, presidente provvisorio, dal giugno 1946 al maggio 1948, liberale.
Il secondo è stato Luigi Einaudi dal maggio 1948 al maggio 1955, liberale.
Il terzo è stato Giovanni Gronchi dal maggio 1955al maggio 1962, della Democrazia Cristiana.
Il quarto è stato Antonio Segni dal maggio 1962 al dicembre 1964, dimessosi per motivi di salute, della Democrazia Cristiana.
Il quinto è stato Giuseppe Saragat dal dicembre 1964 al dicembre 1971, del partito Socialista Democratico Italiano.
Il sesto è stato Giovanni Leone dal dicembre 1971 al giugno 1978, della Democrazia Cristiana,
Il settimo è stato Sandro Pertini dal luglio 1978 al giugno 1985, del Partito Socialista Italiano.
L'ottavo è stato Francesco Cossiga dal luglio 1985 all'aprile 1992, della Democrazia Cristiana.
Il nono è stato Oscar Luigi Scalfaro dal maggio 1992 al maggio 1999, della Democrazia Cristiana.
Il decimo è stato Carlo Azeglio Ciampi dal maggio 1999 al maggio 2006, indipendente.
L'undicesimo è stato Giorgio Napolitano dal maggio 2006 al gennaio 2015, del Partito Democratico.
Il dodicesimo e ultimo è Sergio Mattarella dal maggio 2015 a tutt'oggi.
Ribadiamo e concludiamo sulla base di quanto scritto prima: è falso, quindi, come dice il sindaco che tutti i Presidenti della Repubblica sono stati di sinistra.
E poi una volta eletti i Presidenti della Repubblica sono presidenti di tutti gli italiani e le personalità elencate prima sono state tutte di alto livello e hanno fatto tutti, indistintamente, onore all'Italia.

Adesso le cose sono un po' più chiare.La società E.R.R. Ospitalità ha presentato un ricorso al TAR contro la decisione d...
23/02/2022

Adesso le cose sono un po' più chiare.
La società E.R.R. Ospitalità ha presentato un ricorso al TAR contro la decisione del Comune di escluderla dai contributi per le attività commerciali e turistiche.
In seguito a questo ricorso è intervenuta l'ANAC (Autorità Nazionale AntiCorruzione) che attraverso l'RPCT (il Responsabile Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza) ha allontanato il tecnico di prima e ha obbligato il sindaco per tre mesi a non poter firmare nessun atto, in pratica a non poter fare il sindaco.
Questo è in sintesi il tutto.
Naturalmente i fatti sono stati tenuti celati per quanto è stato possibile.
Quello che risulta chiaro da questa vicenda è che abbiamo a che fare con personaggi che credono di avere un potere assoluto e discrezionale.
E' come se dicessero:" Qui comandiamo noi e facciamo quello che vogliamo!"
In situazioni come queste i personaggi si dimettono e si ritirano dall'attività amministrativa, ma questo è un comportamento che non passa per niente per le menti dei nostri: passa la tempesta e dopo si torna a fare con più astuzia quello che si faceva prima.
E nel paese si respira un'aria di paura , se non di terrore. E' molto difficile esprimere opinioni e pareri perché ci si espone a ritorsioni, ricatti e palesi ingiustizie.

06/12/2021

Il responsabile dell'area tecnica del Comune è scomparso!
E' da qualche mese che il Comune non ha più il "tecnico comunale", l'architetto Fagnilli. Bocche cucite da parte del sindaco e del personale di segreteria sul perché.
Avanziamo delle ipotesi.
Con una delibera di giunta del 23/07/2021 relativa al "Fondo di sostegno alle attività economiche artigianali e commerciali nelle aree interne" la tecnica comunale veniva nominata responsale unica del procedimento. Sono stati assegnati i fondi a qualcuno che non aveva i requisiti necessari per averli e il tecnico comunale è stato ritenuto responsabile dell'atto. Quel che non si capisce è perché, se di illecito si tratta, solo il tecnico è l'unico responsabile e non anche tutta la giunta che ha deliberato. Nessuno parla e non si riesce a capire bene la storia.
I fondi a disposizione per il Comune erano di 36.635 da dividere in tre annualità; la prima annualità, per il 2020, era di 15.701.

Sempre nell'intervista dell'agosto 2018 la giornalista rivolge al sindaco una domanda:"Maurizio, siamo davanti alla chie...
25/06/2021

Sempre nell'intervista dell'agosto 2018 la giornalista rivolge al sindaco una domanda:
"Maurizio, siamo davanti alla chiesa di S. Lorenzo, di che epoca è?"
Risposta del sindaco: "Per la precisione non riusciamo a risalire ad un'epoca ben precisa. E' ovvio che, essendo Gamberale di origini molto antiche, parliamo del 1200, chiaramente la chiesa risale più o meno a quel periodo; ma poi ha attraversato tutto... tutta la fase dei diversi secoli in cui ha subito diversi danneggiamenti e ricostruzioni e oggi abbiamo questo bell'esempio che comunque viene conservato in maniera adeguata."
Il sindaco risponde alla domanda della giornalista con le spalle rivolte al portone di accesso alla chiesa. Bastava che si girasse e guardasse sopra l'arco del portone e avrebbe visto una data in cifre romane: A.D. MDCCIX, Tradotto vuol dire: nell'anno del signore 1709.
Cosa vuol dire quella data? Che la chiesa è stata costruita nel 1709? Non possiamo dirlo con certezza. Nel 1706 Gamberale fu interessato da un terremoto. La chiesa fu distrutta? E nel 1709 fu ricostruita? Non possiamo ammetterlo con certezza.
Il palazzo di fronte alla chiesa nel settecento era il palazzo ducale. I due edifici sono fuori della cerchia muraria del castello e quindi si può pensare che siano stati costruiti quando non c'erano più pericoli per invasioni ed attacchi esterni.
Aggiungiamo che nell'area più in alto, dove c'è il castello, c'era una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, il santo protettore dei Longobardi. Non ci sono più tracce tangibili di questa chiesa, se non qualche rudere davanti alla piazza antistante il castello.

15/03/2021

Il nome del nostro paese.
In un'intervista a L'Abruzzo è... dell'agosto 2018, alla domanda della giornalista circa l'origine del nome del nostro paese, il sindaco risponde:
"Le teorie più accreditate sono due. Una che il nome deriverebbe da GAMBARO, un noto condottiero longobardo. l'altra da "gamarus", latino, significherebbe gambero; tra l'altro il gambero fa parte anche del nostro stemma comunale."

La verità è che non è mai esistito un "noto condottiero longobardo" di nome Gambaro. Nella storia del nostro paese c'entrano, sì, i Longobardi: erano una popolazione germanica che scendendo dal nord dell'Europa occupò l'Italia e la dominò per circa 200 anni dal 568 d.C. al 774 d.C. Una posizione strategica come quella del nostro paese fu occupata e fortificata dai Longobardi.
Non esistono documenti scritti risalenti a quel periodo. Il primo documento scritto, conservato all'Archivio di Stato di Napoli, risale al XII secolo (1200-1300). Il nostro paese è menzionato con il nome di Gambarum.
Altri due documenti del 1308 e del 1326 il nostro paese è chiamato: Gamerarius, Gamerario, Gamararus...
Il gambero non c'entra: lo stemma con il gambero è una storia più recente da collocare alla fine del 1700.
Probabilmente il nome di origine germanica era: GAMHALL.

Address


Alerts

Be the first to know and let us send you an email when Giornale Gamberale posts news and promotions. Your email address will not be used for any other purpose, and you can unsubscribe at any time.

Contact The Business

Send a message to Giornale Gamberale:

Shortcuts

  • Address
  • Alerts
  • Contact The Business
  • Claim ownership or report listing
  • Want your business to be the top-listed Media Company?

Share