28/08/2024
🔴 Paolo Ziliani su X
Il tragico score del Toro targato-Cairo vs. la Juve: 28 derby giocati, 22 persi, 5 pareggiati, uno vinto
Anni a ridere delle gare giocate da Atalanta e Sassuolo contro Madama, ma a livello di risultati (e spesso di prestazioni) da quando è iniziata l'era Cairo il Torino ha fatto peggio delle succursali
È vero che al solo sentire il suo nome, quello di Giampiero Ventura, a 99 sportivi italiani su 100 viene ancora il coccolone al pensiero della fallita qualificazione azzurra al mondiale del 2018 in Russia; ma almeno a uno su cento il nome di Ventura un po’ di gioia la procura, specie se quel solitario sportivo è, nella fattispecie, tifoso del Torino. Perchè sto dicendo questo? Sto dicendo questo perchè sabato ritorna Juventus-Torino, il derby della Mole, che è il 29° che Urbano Cairo affronta da quando, il 2 settembre 2005, è diventato proprietario e presidente del Torino (che a quel tempo giocava in Serie B); ma dire che il Torino sia stato una cosa seria, nei derby, da quando Cairo ne è al comando, sarebbe raccontare una barzelletta.
Il primo derby targato Cairo venne giocato il 30 settembre 2007, Torino-Juventus 0-1, e come assaggio non fu niente male: i bianconeri vinsero 1-0 con un gol di Trezeguet segnato al 93’ in fuorigioco convalidato indovinate da chi? Ma sì, da Rocchi, che da vero fischietto “visionario” anticipò quel giorno di qualche anno il cambio di regolamento sui passaggi all’attaccante “sporcati” dal tocco di un difendente e convalidò una rete che doveva essere annullata. Da allora di derby torinesi ne sono stati giocati ventotto: 26 di campionato e 2 di Coppa Italia, con la bellezza di 14 allenatori avvicendatisi sulla panchina granata e cioè De Biasi, Novellino, Camolese, Colantuono, Beretta, Lerda, Papadopulo, Ventura, Mihajlovic, Mazzarri, Longo, Giampaolo, Nicola e Juric. Ebbene, sapete qual è lo score del Toro (anzi, del torello) in questi 28 derby dell’era-Cairo?
Se siete tifosi granata interrompete qui la lettura e passate oltre: ne va della vostra salute mentale. Perchè lo score del Torino in 28 derby è di 22 partite p***e, 5 pareggiate e una sola vinta. Non si sa come, successe il 26 aprile 2015 contro la Juventus - guidata da Allegri - in procinto di conquistare il 4° dei 9 scudetti consecutivi, e quando a dirigere la truppa granata c'era proprio lui, Giampiero Ventura, l’uomo della più epocale disfatta azzurra che mente umana ricordi. Il Torino di Ventura vinse quel derby in rimonta 2-1 e vale davvero la pena ricordare i nomi dei quattordici valorosi soldati che con sprezzo del pericolo resero dura la vita, e alla fine sconfissero, l’Armata Bianconera del Comandante Max passata in testa al minuto 35 con un gol di Pirlo. I trionfatori dell’unico derby vinto in nove anni da Urbano Cairo erano, e restano, Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Peres, Benassi (dal 71’ Vives), Gazzi, El Kaddouri, Darmian (dall’82’ Molinaro); Maxi Lopez (dal 61’ Martinez) e Quagliarella.
E insomma sì: per la legge dei grandi numeri è persino successo che il Torino di Cairo abbia vinto un giorno un derby con la Juventus. Lasciando allibito soprattutto lui, il presidente, per fortuna non ancora proprietario di RCS (leggi: Gazzetta, Corriere e altro, acquistati nel 2016), altrimenti il pensiero del calo di vendite dei giornali per depressione post derby del popolo juventino non l’avrebbe fatto dormire la notte. Ma la vera domanda è: fermo restando che opporsi alla Juventus resa invulnerabile, e quindi invincibile, grazie al toccasana dell’integratore-AJA è impresa pressochè impossibile (se ne accorse subito anche il povero Sinisa Mihajlovic che il 6 maggio 2017, col Toro in vantaggio 1-0, vide Valeri espellere Acquah per un intervento compiuto sul pallone, venendo espulso a sua volta per proteste e vedendosi poi raggiungere sull’1-1 al 92’ da un gol di Higuain), può una squadra con la storia e il blasone del Toro trasformarsi in capretto belante, due volte l’anno, e offrirsi come agnello sacrificale agli appetiti del Molosso Juventino?
Può la squadra di Meroni e Ferrini, di Agroppi e Moschino, di Puja e Cereser, di Patrizio e Claudio Sala, di Pulici e Graziani - senza scomodare gli dei dell’Olimpo del Grande Torino - perdere 22 derby su 28 trasformando le ruggenti sfide degli anni 70 in insulse partitelle d’allenamento (per Madama) con combattenti travestiti da educande? Perchè una cosa è certa: se negli ultimi due-tre lustri le partite della Juventus con le sodali Atalanta e Sassuolo sono state spesso sfide comiche (persino la Procura di Torino ha dedicato un filone d’indagine ai poco chiari rapporti della Juventus con “club terzi”, intendendo le succursali di cui sopra e altri club ancora), a livello di risultati il Torino ha fatto addirittura peggio delle dame di compagnia storiche di Madama. “Cairo guarda avanti - titola la Gazzetta di oggi -: Contro la Juventus servirà la testa giusta”. Staremo a vedere. Ma come consiglia il proverbio: “Chi non ha testa, abbia gambe”. Non è mai troppo tardi per tornare a vedere un derby combattuto come Dio comanda. È chiedere troppo, presidente Cairo? E a proposito di testa: lo sa vero cosa dice il proverbio a proposito del pesce che puzza?