07/04/2020
🗣 Giovanni a :
“Oggi lo sport è chiaramente fermo e questa è la cosa più importante, anche se andrebbe fatta una distinzione netta tra sport individuali e di squadra. Al momento è difficile fare pronostici perché solamente il tempo ci saprà indicare la soluzione migliore, ci sono due scuole di pensiero abbastanza chiare: chi vuole giocare ad ogni costo e chi invece non ne vuole sapere. Detto questo, se un domani fosse possibile una ripresa mi sembra legittimo pensare già da ora ad eventuali formule, norme e tempistiche; l’importante è che non ci sia un’esasperazione.
Alcune Federazioni sportive gestiscono direttamente i propri campionati, il calcio invece ha demandato questo onere alle varie Leghe, supervisionandone però l’operato. Un comitato olimpico può commissariare una Federazione in tre casi: irregolarità amministrative-gestionali, mancato funzionamento della giustizia sportiva, mancata regolarità dei campionati. Ognuno ovviamente può avere la sua opinione su come la Federazione stia gestendo il dialogo con le varie Leghe.
Nel caso di ripresa dovrà esserci un lasso di tempo sufficiente a consentire a tutti di riprendere la condizione fisica ottimale, c’è già stato un dibattito tecnico con allenatori, esperti e preparatori atletici. Maurizio Casasco, Presidente della Federazione Medici Sportivi, ha stilato un protocollo estremamente rigido e chiaro che sarà indispensabile per riprendere in sicurezza senza rischiare nuovi contagi. Nell’assemblea di Lega odierna c’è stata una presa di posizione importante da parte delle società su come gestire i rapporti contrattuali con i giocatori, la garanzia assoluta della salute è però la condizione alla base di una eventuale ripresa.
Bach si è ritrovato in una situazione incredibile con delle pressioni enormi ed è stato fenomenale nel gestire tutto. Si è confrontato con l’OMS ed ha coinvolto il governo giapponese, il CIO, gli sponsor e i broadcaster prendendo la decisione di posticipare le Olimpiadi di un anno.
Non conosco personalmente Friedkin ma ho rapporti molto stretti con persone vicine a lui, queste mi hanno contattato per dirmi che una volta chiusa la trattativa avrebbe voluto parlarmi insieme al figlio, che da quello che ho percepito si sarebbe dovuto trasferire a Roma. Tutto questo si è verificato verso la metà di febbraio. Non so altro sull’eventuale stop della trattativa. Visto il ruolo che ricopro attualmente non sarebbe assolutamente serio e rispettoso prendere in considerazione incarichi diretti all’interno di qualche club.
Sono sempre stato favorevole allo Stadio della Roma come impianto, ma non conosco le dinamiche relative alle opere che lo circondano, che capisco debbano essere parte integrante allo sviluppo dello stesso, perciò non posso dare nessun giudizio in merito. La crescita di tutto il calcio italiano passa dalla creazione di un nuovo sistema di infrastrutture. Il rapporto di amicizia che mi lega a è noto a tutti, oggi ha deciso di intraprendere una nuova carriera che prevede un percorso autonomo. Non è mai stato di molte parole, spesso bisogna saper far caso al modo in cui dice le cose”.