21/06/2021
Un numero importante: per i contenuti, la curatela e il numero celebrativo. Siamo arrivati al 600!
A luglio sarà disponibile il nuovo volume della rivista Bianco e Nero dedicata al Cinema e Medioevo.
Il “medioevo identitario” è una presenza costante, ancorché discontinua, nei film che lo scelgono come sfondo, come ambiente della loro trama, se non come loro protagonista tout court. La forte storicità e spesso anche l’accurato storicismo di certe pellicole britanniche dedicate al XII (Enrico II, Riccardo, Giovanni “Senza Terra”, in qualche modo perfino Robin Hood) o al XVI-XVII secolo (Enrico VIII, Elisabetta I, Oliver Cromwell) tendono in qualche modo ad alludere quanto meno ai “caratteri originali” della nazione, e lo stesso ruolo hanno giocato negli Usa i molti film western dedicati alla “frontiera”, alle “guerre indiane”, a quelle “messicane”. Senza dubbio molto impegnati nel senso identitario, di “costruzione della nazione” – come, su un fronte evidentemente non medievistico, l’oggi esecrato The Birth of a Nation di David Wark Griffith –, erano i grandi film sovietici di Sergej Michajlovič Ejzenštejn, soprattutto l’Aleksandr Nevskij, ai quali gli italiani impegnati nella filmica fascista, che non sembrava privilegiare il medioevo (a parte il caso che un qualche condottiero quattro-cinquecentesco mostrasse mascella abbastanza larga da ricordare il duce), quando affrontavano quel periodo preferivano la figura di Dante o temi che in modo trasparente miravano a fomentare l’antipatia per la “Perfida Albione”... È evidente che la scelta di una cornice formalmente e molto allusivamente “medioevale” per un prodotto palesemente estetico-surrealistico quale La corona di ferro, presentato a Venezia, non poté non sollevare perplessità e ostilità da parte dei cineasti di regime inviati da Hi**er. Viceversa, tipico caso medievale-patriottico è quello rappresentato dall’immagine degli imperatori svevi nel cinema italiano. Ma sul Barbarossa l’equivoco e l’incomprensione rimangono costanti, mentre a proposito di Federico II è facile scivolare nell’esoterismo. Ma l’uso politico del medioevo – o il medioevo come metafora politica – non è certo la dimensione unica nella quale si muove il cinema “medievalistico”. Questo numero di «Bianco e Nero» ha cercato di fornire al riguardo una casistica più ampia e variegata possibile.
Franco Cardini (curatore del volume)