18/05/2021
"Rispetto e comprendo la difficoltà degli agenti di polizia, e mi rendo conto delle sfide che
incontrano ogni giorno, ma loro dovrebbero garantire sicurezza, non paura.
Non capisco come portare fuori il cane per i suoi essenziali bisogni, a pochi metri da casa, di
sera e in una strada deserta, possa essere ritenuta una minaccia, tale da giustificare una
violenta azione repressiva nei confronti del trasgressore.
Non capisco come sia possibile che agenti di polizia, i quali dovrebbero preservare e
proteggere i cittadini, si sentano in diritto di utilizzare tale forza su un civile innocuo solo per
poterne ottenere i dati anagrafici e contestare una lieve violazione. Quali criteri di
valutazione ricevono, quale addestramento?
Non capisco come un rappresentante dell’ordine pubblico, nel sentire le urla disperate di
paura di una giovane donna, fisicamente tre volte più piccola, non plachi il suo impeto di
violenza, anzi, accentui l’azione violenta".
Per ascoltare la storia di Claudia, clicca qui https://open.spotify.com/episode/6DKDdxMEHij5rtYDK7aQTa?si=fe9cbe0298174462