The Ferrareser

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The Ferrareser The Ferrareser è un collettivo di illustratori ed artisti ferraresi, uniti per raccontare la città

Un angolo di bellezza, nell'unico posto della città che angoli proprio non ne ha (cit.). Le nostre illustrazioni per il ...
18/12/2024

Un angolo di bellezza, nell'unico posto della città che angoli proprio non ne ha (cit.). Le nostre illustrazioni per il Teatro Comunale di Ferrara da oggi fino all'estate le trovate in mostra alle pareti della Rotonda Foschini ❤️

Si è appena chiusa ieri la nostra mostra annuale con un successo di pubblico che è andato molto oltre le nostre aspettat...
16/12/2024

Si è appena chiusa ieri la nostra mostra annuale con un successo di pubblico che è andato molto oltre le nostre aspettative: grazie a tutti quelli che sono passati a curiosare ogni giorno a La Stanza di Lucrezia! Ma le sorprese di questo 2024 non finiscono mai: martedì 17 dicembre alle 11.30 le illustrazioni dei manifesti che abbiamo realizzato per il Teatro Comunale di Ferrara, troveranno posto in una nuova e splendida cornice. Inaugura infatti la mostra "Illustratori all'Opera", con i 14 manifesti della stagione di Opera e Danza appesi alle finestre della meravigliosa Rotonda Foschini! Vi aspettiamo per l'inaugurazione e poi saremo curiosi di vedere i vostri scatti nei mesi a ve**re in questo luogo suggestivo, che si riempie ancora un po' di arte.

🔴 Ultimi due giorni per visitare la mostra The Ferrareser 2024! Sabato e domenica aperti dalle 16 alle 20 con tantissimi...
14/12/2024

🔴 Ultimi due giorni per visitare la mostra The Ferrareser 2024! Sabato e domenica aperti dalle 16 alle 20 con tantissimi poster in pronta consegna, per chi cerca un'idea regalo colorata e originale e alcune copie della rivista Vol. 3! Vi aspettiamo!

Oggi vi aspettiamo alle 17.30 da Libraccio a Ferrara per presentare il libro The Ferrareser Vol. 3. Lo faremo con alcuni...
04/12/2024

Oggi vi aspettiamo alle 17.30 da Libraccio a Ferrara per presentare il libro The Ferrareser Vol. 3. Lo faremo con alcuni degli autori con qualche reading e chiacchiera insieme: Edoardo Righini, Chiara Ventavoli, Stefano Bonazzi ed Eugenio Ciccone. Non mancate!

Una delle copertine su cui chiedete più spiegazioni in mostra è questa, perché l'accostamento con Ferrara non è immediat...
02/12/2024

Una delle copertine su cui chiedete più spiegazioni in mostra è questa, perché l'accostamento con Ferrara non è immediato (nonostante le pere!). Qui c'è la sua storia, bellissima, e qualche informazione sulla ferrarese Rina Melli, una figura femminile del Novecento da studiare e riscoprire. E nel libro la copertina illustrata da Laura Massaro è accompagnata da un altrettanto bel racconto di Stefania Andreotti!

N. 96
Rina Melli nasce a Ferrara nel 1882 da una famiglia benestante di origine israelita. Definita la “Giovanna d’Arco del movimento agrario” per il suo protagonismo nella lotta proletaria, a 18 anni è già una figura di spicco del locale partito socialista, e fonda “Eva, giornale di propaganda socialista fra le donne”. Viene alla luce nel 1901, stampato a Ravenna, unico giornale di propaganda socialista di quel periodo diretto esclusivamente alle donne, anche le più umili. L’intento di Rina era di educarle grazie ad un linguaggio semplice e chiaro, per far maturare nelle sue lettrici una consapevolezza critica dei fatti storici che stavano attraversando, instradandole alla politica sotto il segno di un socialismo riformista e umanitario. Eva avrà però vita breve: Rina prosegue infatti l’esperienza di direttrice per soli due anni e 110 numeri a causa di difficoltà finanziarie. La sua attività editoriale proseguirà poi con “Il Popolo” di Cesare Battisti e con “Il Lavoratore” di Trieste. Oggi Rina Melli è una figura che rappresenta l’impegno e la sfida delle donne intellettuali italiane del Novecento, anche se rimane una figura relativamente poco conosciuta. Negli ultimi anni fortunatamente è stata riscoperta attraverso studi che hanno messo in luce il suo contributo alla letteratura e alla cultura italiana.

Illustrazione di Laura Massaro

“Il disegno mi accompagna da sempre, da quando ero piccola. Disegnavo Sailor Moon con mia cugina, compagna di scorribande e guardando la foto di Naoko Takeuchi sognavamo di diventare come lei. Infatti a scuola, quando la maestra chiedeva alla classe cosa volevamo fare da grandi, io ero l’unica fumettista tra tutte parrucchiere.
Laureata all’Accademia di Belle Arti di Bologna mi dedico all’illustrazione e alla fotografia, la prima per vocazione, la seconda per mestiere.”

N. 97Piazza Cortevecchia è stata per tanti anni essenzialmente un piccolo parcheggio dove trovare difficilmente posto o ...
24/11/2024

N. 97
Piazza Cortevecchia è stata per tanti anni essenzialmente un piccolo parcheggio dove trovare difficilmente posto o il luogo dove andare a mangiare la cotoletta gigante da Settimo. La trasformazione completata negli ultimi due anni ne ha mutato profondamente l’anima, restituendola alla città come luogo di incontro, riposo e armonia, in equilibrio tra antico e moderno. La pavimentazione continua abbraccia chi vi transita e sale morbida a circondare i platani, disposti all’interno di originali vulcanetti che ne preservano la terra umida ed attenuano il calore cittadino. La piazza rinnovata dal progetto di InOut Architettura non si limita infatti alla superficie, ma include un sistema sotterraneo di raccolta dell’acqua piovana, che come una grande spugna la accumula e la conserva. Attraverso la capillarità naturale attivata dalle radici, l’acqua viene poi restituita al terreno. Anziani che si fermano a riposare sulle panchine tonde, giovani che sfrecciano sulle nuove salitelle con skateboard o monopattini, coppie che sostano al sole per un caffè in uno dei tanti tavolini dei bar in zona: la nuova piazza Cortevecchia invita alla permanenza, alla sosta, al piacere della socialità spontanea. Un vero tessuto connettivo tra elementi nuovi e storici della città, tra vecchie e nuove generazioni.

Illustrazione di Marco Nascosi

Architetto e Illustratore. Nato a Ferrara, vive e lavora fuori Ferrara, spostandosi di tanto in tanto e cambiando prospettiva: Barcellona, Parigi, Lussemburgo, Madrid. Come progettista d’interni, il suo tratto è diventato un elemento distintivo dell’allestimento spaziale. I contorni tra la sua passione e la professione sono indefiniti, forse è per questo che la tecnica che preferisce è quella dell’acquerello. Sempre armato di pennino e taccuino, ama raccontare, attraverso i dettagli più intimi e insoliti, i luoghi vissuti, personalizzati e gli oggetti che incontra.

N. 96Rina Melli nasce a Ferrara nel 1882 da una famiglia benestante di origine israelita. Definita la “Giovanna d’Arco d...
20/11/2024

N. 96
Rina Melli nasce a Ferrara nel 1882 da una famiglia benestante di origine israelita. Definita la “Giovanna d’Arco del movimento agrario” per il suo protagonismo nella lotta proletaria, a 18 anni è già una figura di spicco del locale partito socialista, e fonda “Eva, giornale di propaganda socialista fra le donne”. Viene alla luce nel 1901, stampato a Ravenna, unico giornale di propaganda socialista di quel periodo diretto esclusivamente alle donne, anche le più umili. L’intento di Rina era di educarle grazie ad un linguaggio semplice e chiaro, per far maturare nelle sue lettrici una consapevolezza critica dei fatti storici che stavano attraversando, instradandole alla politica sotto il segno di un socialismo riformista e umanitario. Eva avrà però vita breve: Rina prosegue infatti l’esperienza di direttrice per soli due anni e 110 numeri a causa di difficoltà finanziarie. La sua attività editoriale proseguirà poi con “Il Popolo” di Cesare Battisti e con “Il Lavoratore” di Trieste. Oggi Rina Melli è una figura che rappresenta l’impegno e la sfida delle donne intellettuali italiane del Novecento, anche se rimane una figura relativamente poco conosciuta. Negli ultimi anni fortunatamente è stata riscoperta attraverso studi che hanno messo in luce il suo contributo alla letteratura e alla cultura italiana.

Illustrazione di Laura Massaro

“Il disegno mi accompagna da sempre, da quando ero piccola. Disegnavo Sailor Moon con mia cugina, compagna di scorribande e guardando la foto di Naoko Takeuchi sognavamo di diventare come lei. Infatti a scuola, quando la maestra chiedeva alla classe cosa volevamo fare da grandi, io ero l’unica fumettista tra tutte parrucchiere.
Laureata all’Accademia di Belle Arti di Bologna mi dedico all’illustrazione e alla fotografia, la prima per vocazione, la seconda per mestiere.”

📚 Se le storie su Ferrara vi appassionano, torna un volume da collezione con 34 nuovi racconti e articoli che accompagna...
19/11/2024

📚 Se le storie su Ferrara vi appassionano, torna un volume da collezione con 34 nuovi racconti e articoli che accompagnano le illustrazioni 2024 di The Ferrareser! 100 pagine a colori ricche di aneddoti e storie da una Ferrara immaginata e impossibile, dove tutto può ancora succedere o è già successo e per un attimo non si capisce più dove e quando ci troviamo. Con la straordinaria collaborazione del Liceo Artistico Dosso Dossi e di giornalisti e scrittori di Ferrara: Lucio Scardino, Stefano Lolli, Andrea Musacci, Giulia Montanari, Michele Govoni, Luci Bo, Luigi Pansini, Enrico Scavo, Paolo Panzacchi, Silvia Franzoni, Catalina Golban, Giulia Bellotti, Ruggero Raskol'nikov Veronese, Riccardo Condarcuri, Luca Mariotti, Alice Pelucchi, Francesco Franchella, Alessio Falavena, Simonetta Sandri, Edoardo Righini, Licia Vignotto, Alessandro Orlandin, Licia Barbieri, Matteo Sansoni, Clelia Antolini, Giulia Venturini, Leonardo Rosa, Sara Di Sabatino, Flavia Franceschini, Mary Lo, Giuseppe Malaspina, Chiara Ventavoli, Stefania Andreotti, Stefano Bonazzi.
Preordini disponibili qui, con ritiro dal 29 novembre: https://www.theferrareser.com/shop/libro-theferrareser3/

La collezione 2024 è online in preorder! Oltre cento poster disponibili da oggi anche nel richiestissimo formato A4 ❤️
18/11/2024

La collezione 2024 è online in preorder! Oltre cento poster disponibili da oggi anche nel richiestissimo formato A4 ❤️

N. 95Se nasci a Ferrara sai che prima o poi dovrai viaggiare: per studio, per lavoro, per amore. Da ogni città di provin...
17/11/2024

N. 95
Se nasci a Ferrara sai che prima o poi dovrai viaggiare: per studio, per lavoro, per amore. Da ogni città di provincia tendenzialmente si parte verso lidi più grandi e ci si torna con tanta nostalgia della vita lenta e noiosa che ci si è lasciati alle spalle. La stazione dei treni è il palcoscenico perfetto di ogni partenza e ritorno, regno di attese e addii, dove il tempo assume ritmi propri, quasi una seconda piazza scandita dal fischio dei treni e dal rumore di passi veloci. È il luogo dove l’umanità si manifesta in tutta la sua gloria e, a volte, nella sua tragicomica confusione.
I ritardatari cronici, quelli che scattano come velocisti dell’ultimo secondo perché il parcheggio di via del Lavoro era pieno e han girato un’ora in GAD a caccia di un buco, e chi si saluta come in Via col vento: abbracci stretti, mani che salutano da dietro il vetro, mentre il treno scivola via tra qualche lacrima. La vita da pendolare ci porta spesso verso Bologna o Padova tra piccole avventure, ritardi, disagi di cui non si scusano mai abbastanza.

Illustrazione di Marta Besantini .besantini

Sono nata a Ferrara dove ho studiato all’istituto d’arte Dosso Dossi , poi tra formazioni e lavori nel mondo delle arti qua e là, ho vissuto la mia giovane età adulta di mamma all’estero dove ho continuato a lavorare come insegnante e artista plastico-visiva intanto che mi dilettavo a crescere ed educare tre fanciulli biondi tra le colline del sud ovest del paese del camembert e la baguette sotto l’ascella. Ora, nuovamente nella mia città natale da molti anni, destreggio la mia quotidianità tra stazione dei treni, scuole, ristrutturazione e sempre più animali domestici nella campagna ferrarese dove finalmente ho ritrovato tanto verde ed una cordiale fauna selvatica.
I tre colori che caratterizzano la mia scelta stilistica che dal 2016 ad oggi mi stanno appresso, sono una sintesi di ricerca nata nella scuola di fumetto che mi ha portata istintivamente a focalizzarmi sulle cose essenziali come tre colori, tre figli, tre gatti, tre piedi, tre mani, tre teste…

N. 94Il mercato del venerdì abbraccia Piazza Trento e Trieste e le vie intorno con una danza vivace di voci e colori. Og...
13/11/2024

N. 94
Il mercato del venerdì abbraccia Piazza Trento e Trieste e le vie intorno con una danza vivace di voci e colori. Ogni bancarella racconta una storia, intrecciando le vite di chi si sveglia all’alba, viaggia, m***a, sm***a e viaggia di nuovo ogni giorno, con quelle di agguerriti e attenti consumatori a caccia di qualche affare. Le mani dei commercianti rivelano fatica e dedizione, i sorrisi si scambiano con la moneta e il tempo sembra fermarsi per celebrare il rito dell’incontro. Capi dalle stoffe leggere e luminose si alternano a maglioni di lana morbida, giacche eleganti e jeans scoloriti raccontano il fascino di mode passate. Tra banchi di calze di nylon, piumini leggeri, ombrelli e qualche aggeggio per la casa, il mercato è anche luogo d’incontro per scambiare due chiacchiere con i soliti amici, salutare qualcuno che non si vede da tempo, sapere gli ultimi pettegolezzi, che corrono veloci di bocca in bocca e non li trovi certo sui giornali nella pagina di cronaca. Un rito collettivo dove l’abbigliamento diventa espressione di sé, voglia di rinnovamento e curiosità, un mosaico che pulsa al ritmo delle mode e delle vite. Che cambiano in continuazione, fanno giri lunghissimi e a volte ritornano, quasi mai in sconto.

Illustrazione di Angela Shan Hu

Sono Angela Shan Hu, originaria di Ferrara ma residente a Vancouver, in Canada, dal 2015. Probabilmente mi conoscerete per il ristorante dei miei genitori, lo Shanghai di via Putinati. Sono una persona appassionata di arte visiva, ed ho frequentato una scuola di animazione 2D e visual development alla Capilano University. Ho in seguito lavorato come disegnatrice di scenografie, props ed effetti speciali per cartoni animati. Negli ultimi anni ho intrapreso una nuova carriera come tatuatrice. Questa nuova sfida mi ha permesso di esplorare la mia creatività in una nuova forma di espressione artistica.

N. 93Un piccolo chiosco di legno immerso nel verde, alle porte di Pontelagoscuro: il “Piccolo Chalet” non è un piadinaro...
10/11/2024

N. 93
Un piccolo chiosco di legno immerso nel verde, alle porte di Pontelagoscuro: il “Piccolo Chalet” non è un piadinaro come un altro, non ha un furgone viaggiante con la vetrata per scegliere formaggi e salumi. Per chi fa la spola tra Emilia e Veneto lungo via Padova, poco prima di arrivare al grande fiume Po, questa piccola costruzione tra i platani è il primo avamposto della comunità pontesana, superato il grigiore del petrolchimico. Un luogo storico che ha visto crescere generazioni, a pochi passi dal centro sociale, dalla scuola e dalla chiesa che affaccia sulla grande piazza, crocevia di culture di ogni tipo. Pontelagoscuro è infatti una comunità che cambia da sempre e da sempre sa ripartire: distrutta completamente dopo le guerre, ricostruita e accogliente con la comunità marchigiana che arrivò per lavoro e qui si stabilì, e oggi con più fatica con le numerose minoranze extracomunitarie che la vivono ogni giorno.

Illustrazione di Emanuela Taglietti

Nasco a Ferrara un bel po’ di tempo fa, ma vengo catapultata a Roma dove mio padre lavora come scenografo. A causa sua e di nonno Otello, pittore di scena, respiro da sempre aria di pigmenti. Tornata a Ferrara in età adolescenziale mi abituo controvoglia a questa città, dalla quale sono ormai diventata dipendente. Un po’ autodidatta un po’ no, disegno da sempre, ma inizio tardi il mio percorso dedicandomi alla pittura ad olio. Dopo le scuole di illustrazione di Sarmede e Macerata mi innamoro dei taccuini che uso per schizzi veloci ad acquerello: ne vengono fuori decine di Diari Illustrati e Diari di Viaggio. Mi piace cercare la bellezza nelle piccole cose ed amo farne istantanee sul mio quaderno, mentre vivo il processo come una forma di contatto profondo con il mondo e gli esseri che lo abitano. Amo i Beatles e i Gatti, soprattutto amo insegnare a disegnare a chi crede di non poterlo fare.

N. 92«...O Ferrara,Quando più i duchi fra le mure tueDimoreranno, decadrai e i tuoiPalazzi senza vita non sarannoChe rui...
06/11/2024

N. 92
«...O Ferrara,
Quando più i duchi fra le mure tue
Dimoreranno, decadrai e i tuoi
Palazzi senza vita non saranno
Che ruine sgretolate, e la ghirlanda
Di un poeta sarà la tua corona
Unica...»

(George Gordon Byron, Il lamento del Tasso)

Illustrazione di Sara Fabi Cannella .retta

Mi chiamo Sara Fabi Cannella, sono nata a Milano nel 1979 nel mese più caldo dell’anno. Sono restauratrice di libri antichi, stampe e disegni. Dopo varie esperienze lavorative sia in Italia che all’estero, ho aperto nuovi cassetti avvicinandomi all’incisione e all’illustrazione. Mi sono trasferita a Ferrara da 6 anni con la mia famiglia, lasciando Roma, perché è una realtà più piccola, ha il castello e si gira in bici, tralasciando la nota dolente che si tratta di una città priva di m***agne e neve cosa che invece adoro. Questa città mi ha incoraggiata nel disegno e così ho ripreso ciò che in realtà ho sempre fatto per passione ma non per lavoro. Mi piace da matti disegnare e sono felice nell’avere un riscontro positivo tra le persone. Disegno desideri, sogni e la voglia di essere amati. Uso materiali vari: pastelli a cera, matite colorate, acrilici, timbri che incido io stessa e collage. Quando disegno sorrido.

N. 91Ma dove altro lo trovate un castello medievale con quattro torri, il fossato intorno con i pesci e il ponte levatoi...
03/11/2024

N. 91
Ma dove altro lo trovate un castello medievale con quattro torri, il fossato intorno con i pesci e il ponte levatoio, nel centro esatto di una città? Gigantesco e principesco, il Castello Estense ci fa compagnia dal 1385, quando venne edificato come strumento difensivo di controllo politico e militare per volere del marchese Nicolò II d’Este, su progetto di Bartolino da Novara. È detto anche Castello di San Michele perché la prima pietra venne posata il 29 settembre, giorno dedicato proprio al santo protettore di porte e rocche. In realtà il Castello venne eretto inglobando la preesistente Torre dei Leoni, che faceva parte della cinta muraria medievale della città, ed innalzando poi tre nuovi torri collegate da ampi corpi di fabbrica intorno al cortile centrale. A fine Quattrocento diventò la residenza ufficiale degli Estensi e subì una serie di modifiche che lo trasformarono in una sfarzosa dimora di corte: altane, balconi di marmo, loggiati, meravigliosi appartamenti affrescati, ancora oggi visitabili all’interno del percorso museale, che non mancherà di farvi passare attraverso le famigerate e umide prigioni.
Poi la devoluzione del Ducato allo Stato Pontificio e gli Este lasciarono Ferrara disperdendo il loro patrimonio: il Castello nel Seicento divenne sede dei Cardinali Legati e infine dopo l’Unità d’Italia sede della Provincia di Ferrara.

Cartolina ricamata di Martina Buiat .mamola

Martina Buiat è nata a Trieste ma ha vissuto molti anni a Ferrara dove ha studiato fisica. Durante il lockdown il museo nel quale lavorava ha chiuso, così per tenersi occupata e calmare la mente ha cominciato a ricamare vecchie cartoline e fotografie trovate nei mercatini dell’ antiquariato. Ha scoperto così una passione che non l’ha più abbandonata. La parola “mamola” a Grado, splendida città sul mare in cui è nata sua madre, significa ragazza.

N. 90La notte di Halloween si fanno sempre strani incontri: nella copertina di Kimberly McKean ecco le anime degli amant...
30/10/2024

N. 90
La notte di Halloween si fanno sempre strani incontri: nella copertina di Kimberly McKean ecco le anime degli amanti Ugo e Parisina vagare tra le mute tombe della Certosa Monumentale in compagnia della famigerata Marfisa d’Este (senza scheletri dei suoi amanti al seguito) e di Camilla Faà Gonzaga, che a Ferrara visse tristemente in clausura i suoi ultimi anni, abbandonata dal Duca di Mantova.
Nella realtà in Certosa potreste comunque incontrare davvero anime straordinarie: figure come Giuseppe Agnelli, instancabile bibliografo della Biblioteca Ariostea, o Giulio Righini, storico appassionato delle memorie ferraresi, fino a Girolamo Savonuzzi, l’ingegnere razionalista che con il fratello Carlo ha ridisegnato l’identità architettonica della città. Ma anche uomini e donne che hanno forgiato la storia di Ferrara con il loro coraggio e impegno: Carlo e Francesco Mayr, protagonisti nella politica e nel giornalismo; i fratelli Navarra, pionieri nell’agronomia moderna; la maestra Alda Costa, che non temette di opporsi al fascismo; Vittorio Cini, il mecenate che dedicò al figlio Giorgio una prestigiosa fondazione culturale. E ancora l’umanista Celio Calcagnini, poeta alla corte degli Estensi, il duca Borso d’Este, che volle per sé una sepoltura semplice nella Certosa, e Ferdinando Canonici, cioè colui che diede forma al monumentale cimitero che ancora oggi conosciamo.

Illustrazione di Kimberly McKean

Illustratrice ed art director. Statunitense di nascita, risiede in Italia operando a Padova e nei dintorni. Si occupa d’immagini, pensiero creativo e di giochi legati ai luoghi. Lavora in digitale e analogico. Appassionata di flânerie, psicogeografia e turismo alternativo, si diverte ad inventare attività divertenti da fare nell’OUTernet. Ha cominciato a raccontarle in un podcast, Sidewalk Safari, mentre sviluppa giochi sull’esplorazione urbana per il suo libro.

N. 89L’idea di una città in cui prevale la bicicletta non è pura fantasia.(Marc Augé)Illustrazione di Sofia Fiorentini —...
27/10/2024

N. 89
L’idea di una città in cui prevale la bicicletta non è pura fantasia.
(Marc Augé)

Illustrazione di Sofia Fiorentini

Sofia è un’illustratrice italiana nata a Ferrara nel 1992. Le piace viaggiare e studiare la natura nei ritagli di tempo. Ha incominciato a disegnare dopo aver letto i libri di Roald Dahl quando era piccola, illustrati dall’incredibile Quentin Blake. Da allora, inchiostro e acquerelli abitano fedelmente le sue tasche. Le piacciono i disegni spontanei, realizzati direttamente con l’inchiostro sulla carta, senza traccia a matita. Adora i documentari di David Attenborough, Brighton dove ha vissuto per tre anni, e i fiori di primavera.
Frequentando la Scuola Internazionale di Comics, i suoi lavori sono stati selezionati per il Blue Street Contest 2020 e per il concorso Tenderly Inklusivity 2020.

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N. 88Per tutti era “la Nuta”, al secolo Nuta Ascoli, anima della piccola gastronomia kasher in via Mazzini a Ferrara. Fi...
24/10/2024

N. 88
Per tutti era “la Nuta”, al secolo Nuta Ascoli, anima della piccola gastronomia kasher in via Mazzini a Ferrara. Figlia di Lodadio - che meraviglia i nomi di un tempo! - proseguiva la tradizione di famiglia con le sue celebri buricche e il caviale del Po, cioè uova di storione, specialità richiesta anche all’estero. La sua piccola bottega, un rifugio di sapori ebraici, era il cuore pulsante di una comunità, con ricette che risalivano al Cinquecento, frutto della diaspora sefardita. La storia del caviale del Po si intreccia infatti con la sapienza ebraica che ha sfidato i secoli: la ricetta di Nuta era forse quella del cinquecentesco cuoco di corte Cristoforo da Messisbugo e lei, con la stessa maestria, produceva quintali di caviale custodendo il segreto della sua preparazione, e lo spediva in giro per il mondo. La ricetta venne poi per fortuna scoperta e tramandata, preservando così una tradizione unica. E Bassani, affascinato dalla sua figura, la celebrò nel Giardino dei Finzi-Contini sotto il nome di Betsabea da Fano, immortalandone l’eredità culinaria. Così questa energica e attenta donna è diventata punto di riferimento della cultura ferrarese, lasciando un’impronta indelebile nella memoria collettiva della città.

Illustrazione di Paolo Bevilacqua

Paolo Bevilacqua, 1976 (ma non li dimostra), ferrarese, una laurea in filologia romanza. Curioso di visivo e di contemporaneo, gli capita di diventare art director in agenzia di comunicazione nella quale si occupa di linguaggi digitali.
Illustratore appassionato, sono suoi i personaggi degli illustri ferraresi che si incontrano ancora in qualche angolo della città. Una predilezione per le illustrazioni vettoriali e le simmetrie, per i cani, per l’estetica del cinema asiatico e la m***agna, in estate e in inverno. Le sue rappresentazioni sono un’analisi, del tutto personale, dell’attualità e di quello che ci circonda.

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