08/12/2023
Tesoro mio, ho raccontato la tua tragedia in una lettera spedita al Papa Francesco e poi alle più importanti istituzioni della Repubblica, senza eccessive attese per dire il vero: nessuno in ospedale o nella modesta sanità ferrarese ha mai espresso nemmeno il più formale rammarico per quanto accaduto, figuriamoci se potevo attendermi qualche risposta da chi oggi deve affrontare scelte difficili in un mondo straziato e sull’orlo del baratro. Nessun cenno neppure dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, che pure dovrebbe avere una qualche consapevolezza e sensibilità sulla tutela della salute dei cittadini emiliano romagnoli, sulla sanità pubblica regionale e le sue omissioni, e le omertà sui fogli originali delle tue cartelle cliniche che furono sostituiti: mi sono dovuti ma non mi sono mai stati consegnati nonostante richieste, diffide e denunce in sede penale e civile, per ora sottovalutate.
Puoi immaginare lo stupore e la f***a al cuore quando ho trovato la risposta di comprensione, condivisione, solidarietà e la benedizione del Santo Padre, nonostante non gli avessi nascosto la mia assoluta mancanza di fede: va a lui la mia umile e modesta riconoscenza, che mi accompagnerà nel mio residuo percorso di vita. Il suo dono prezioso mi ha rincuorato e ha riannodato un filo di speranza.
Sono del tutto riconoscente alla rettrice dell’università di Ferrara, professoressa Laura Ramaciotti, che subito mi volle incontrare per capire cosa accadde ed esprimere la sua partecipazione e vicinanza, di cui gliene sono particolarmente grato.
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