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Johnny Rotten e il commosso addio alla Regina Elisabetta: “Rispettatela”. Poi attacca: “Non provate a fare soldi con la ...
20/09/2022

Johnny Rotten e il commosso addio alla Regina Elisabetta: “Rispettatela”. Poi attacca: “Non provate a fare soldi con la canzone dei S*x Pistols ora”

E stato l’irriverente interprete di “ God save the Queen ” dei S*x Pistols , anthem contro la regina Elisabetta II . Ma ora Johnny Rotten , voce dello storico gruppo punk, con il suo vero nome di John Lydon, dà un commosso addio alla monarca. Riposi in pace. Sia vittoriosa . E a tutti dice: “ Rispettatela ”. Dal suo profilo ufficiale Twitter, dove pubblica una foto della Regina incoronata, ammonisce i suoi compagni di band: nessuno provi a far soldi con il nostro vecchio brano in questo momento. Lydon, che ha scritto il testo della canzone, spiega di essere sempre stato contro l’istituzione monarchica, ma in questo momento bisogna essere rispettosi nei confronti di una famiglia che ha perso una persona cara . Ecco ciò che riporta il tweet: “Lydon desidera prendere le distanze da qualsiasi attività dei S*x Pistols che miri a incassare dalla morte della regina”. E aggiunge: “I musicisti della band e il loro management hanno approvato una serie di richieste contro la sua volontà ”. Il cantante, nome che ha fatto la storia del punk più iconoclasta, non è nuovo a clamorosi colpi di scena. Che sembrano contraddire il suo passato anarchico e insofferente a ogni forma di governo. Lui che ora vive prevalentemente negli States, alle ultime elezioni presidenziali aveva dichiarato: “ Sarei un cretino se non votassi Donald Trump ”. Ora il cantante sembra aver fatto pace con la monarchia. Ma non ama la famiglia reale al completo. Di Meghan dice: “ Persona orribile e pessima attrice” . E ne ha pure per il principe Harry. Durante un’intervista in un show televisivo inglese, Talktv , ha detto a Piers Morgan : “Harry e la moglie si sono dimostrati dei parassiti. Sono stati ingrati. Se non vuoi essere una figura pubblica devi chiudere la bocca”.

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Ancora aumenti per il gas che chiude a 241 euro per megawattora (+6%). Industrie sempre più in difficoltàChiusura sui ma...
20/09/2022

Ancora aumenti per il gas che chiude a 241 euro per megawattora (+6%). Industrie sempre più in difficoltà

Chiusura sui massimi storici per il gas, scambiato ad Amsterdam, mercato di riferimento per l’Europa, a 241 euro per megawattora , in rialzo del 6% rispetto a ieri. È un pezzo superiore a quello toccato nei giorni immediatamente successivi all’invasione in Ucraina e 11 volte superiore a quello che abitualmente si registra in questo periodo dell’anno. A spingere le quotazioni sono, oltre alla riduzione delle forniture russe, la crisi climatica e la siccità. Poca acqua significa difficoltà per tutti i tipi di centrali elettriche e l’impossibilità di trasportare lungo fiumi come il Reno il carbone utilizzato da centrali elettriche, aumentando così la necessità di continuare a rifornirsi di gas.

Tutto questo mentre i paesi europei cercano di riempire il più possibile i siti di stoccaggio in vista della stagione invernale. I costi energetici stanno diventando insostenibili innanzitutto per le imprese cosiddette energivore. Nei giorni scorsi è stato annunciato lo stop di alcuni grossi impianti. Il gruppo belga Nyrstar da settembre fermerà la sua fonderia di zinco in Belgio, la più grande d’Europa. La norvegese Norsk Hydro prevede di fermare una fonderia di alluminio in Slovacchia. Intanto, secondo quanto emerge da un documento del ministero dell’Economia russo, grazie alle quotazioni record, Mosca si attende nel 2022 un incremento del 38% degli introiti garantiti dall’export di gas e petrolio .

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Finlandia, Sanna Marin sommersa dalle critiche: basta con queste convenzioni novecentescheIn queste ore la premier  Sann...
19/09/2022

Finlandia, Sanna Marin sommersa dalle critiche: basta con queste convenzioni novecentesche

In queste ore la premier Sanna Marin è stata sommersa dalle critiche. L’accusa? Un video che la ritrae a una festa privata mentre balla e canta. Scandaloso, a quanto pare. Senza alcun fondamento , poi, salta fuori l’ipotesi che abbia assunto delle droghe, rimprovero che la Marin non solo rifiuta, ma di cui approfitta per precisare che si trattava solo di qualche bicchiere con alcol. Acconsente anche alle richieste di un test anti-droga dichiarando “ I have nothing to hide “, non ho niente da nascondere. Viceversa, se ci fosse stato un uso illegale di stupefacenti, ovviamente la bufera avrebbe senso.

Non è la prima volta che la premier viene accusata di essere poco istituzionale ; di recente, infatti, aveva già fatto scalpore lo scatto che la ritraeva in abbigliamento “da concerto” durante il festival Ruisrock. Qualcuno si azzarda a paragonare i video della premier a quanto accadeva ai tempi del Bunga Bunga (oh, lo avevo quasi rimosso dalla memoria), in cui Berlusconi veniva massacrato dall’opinione pubblica. Quello che forse deve essere specificato è che il leader di Forza Italia avrebbe potuto tranquillamente fare il party planner o il boss delle cerimonie: ciò che ci interessava è che tutto avvenisse senza infrangere la legge , tant’è che ci sono stati processi riguardo la prostituzione minorile, non sul numero di bottiglie di vino o sulla macarena.

La premier finlandese si trovava a una festa privata e, a prescindere, immagini private non dovrebbero diventare di dominio pubblico senza il consenso dei presenti . Altrettanto diversa, quindi, è questa polemica da quella che coinvolse Salvini al Papeete nel 2019, quando a petto n**o e con cocktail in mano remixava col dj sulle note dell’Inno di Mameli. Si trattava di un contesto pubblico, aperto, in cui essere ripresi era altamente probabile , considerando che ormai chiunque ha la possibilità in tasca di fare un video a persone famose.

Anche in questo caso, però, separiamo le cose: il leader leghista poteva andare al mare senza essere accusato di essere poco istituzionale? Certo. Poteva fare il dj? Assolutamente sì. Poteva bersi un mojito? Anche due. Poteva fare dichiarazioni politiche da Ministro dell’Interno e campagna elettorale per la Lega? Meno . O comunque libero di farlo, consapevole dei possibili attacchi . Ecco, da qui sono nate le critiche, non dal resto. Anche perché negli anni abbiamo avuto foto e video di vari politici in veste danzante, Santanché, Di Maio, Raggi, tutte in luoghi pubblici. Che male c’è?

Anche basta con queste convenzioni novecentesche che ricordano il modo con cui la Royal Family soffocava la giovinezza e l’entusiasmo di Lady Diana con tailleur abbottonati e sorrisini composti. Sanna Marin ha 36 anni e di giovani donne ai vertici come lei ce ne saranno sempre di più : vogliamo davvero continuare a fossilizzarci sul modo di vestire o di ballare, invece di guardare ai contenuti politici e alle capacità di leadership?

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Ornella Vanoni furiosa con Amadeus: “Con le basi non mi piace cantare”. La risposta del conduttoreOrnella Vanoni  perde ...
19/09/2022

Ornella Vanoni furiosa con Amadeus: “Con le basi non mi piace cantare”. La risposta del conduttore

Ornella Vanoni perde la pazienza con Amadeus . L’artista detesta playback e basi e non ne fa un mistero. Ecco che quindi, quando si è trovata sul palco dell’Arena di Verona per la registrazione della seconda serata dell’evento tv “ Arena ‘60 ‘70 ’80 e…‘90 ” non ha reagito bene essendo costretta a cantare sì live ma con una base. È Biagio D’Anelli ad aver pubblicato su Instagram il filmato dove si vede Amadeus che chiede a Vanoni “ la vuoi rifare che così viene meglio? ” e lei risponde: “Con le basi non mi piace cantare”. Zan zan. Finita qui? No. Amadeus insiste: “Però scusa, la devi guardare, tu non la guardi, guardi solo loro” (chi? Cosa? Dal video è impossibile capirlo). E Vanoni chiosa: “ Che ti devo dire “. Speriamo di vedere la scena anche su RaiUno, sarebbe un peccato fosse stata tagliata…













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Energia, la Francia assicura: nessun piano per interrompere le forniture all’ItaliaLe indiscrezioni su un possibile stop...
18/09/2022

Energia, la Francia assicura: nessun piano per interrompere le forniture all’Italia

Le indiscrezioni su un possibile stop di due anni sono state smentite «fermamente» dal governo transalpino, attraverso un comunicato del ministero della Transizione energetica

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Le indiscrezioni su un possibile stop di due anni sono state smentite «fermamente» dal governo transalpino, attraverso un comunicato del ministero della Transizione energetica

Grecia, finisce la sorveglianza rafforzata. Gentiloni: “Capitolo difficile chiuso grazie a sacrifici del popolo. Ue ha i...
18/09/2022

Grecia, finisce la sorveglianza rafforzata. Gentiloni: “Capitolo difficile chiuso grazie a sacrifici del popolo. Ue ha imparato lezione”

Si conclude il 20 agosto per la Grecia il programma di sorveglianza rafforzata della Commissione europea , operativo da dodici anni per vigilare sulle riforme adottate dopo il piano di “ salvataggio” da parte dei creditori internazionali . Il premier conservatore Kyiriakos Mitsotakis ha parlato di ”giornata storica” e ha ricordato che per la Grecia il percorso è stato “ doloroso ” a causa di una serie di obblighi tra cui tasse “insopportabili ” e tagli ai servizi pubblici , oltre all’isolamento del Paese in Europa. Mitsotakis ha aggiunto che il severo programma ha generato anche una maggiore ”divisione” all’interno della società, molto critica verso le misure imposte da Bruxelles. Il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Paolo Gentiloni , ha riconosciuto che “la Grecia chiude oggi un capitolo difficile della sua lunga e orgogliosa storia” grazie ai “ sacrifici e alla resilienza del suo popolo e alla determinazione delle autorità”.”La nostra forte risposta collettiva alla pandemia”, ha detto, “ha indicato che l’Europa ha imparato la lezione . Dobbiamo mostrare il stessa solidarietà e unità mentre navighiamo nelle acque agitate in cui stanno entrando le nostre economie”.


???????? Today marks the last day of the enhanced economic surveillance of Greece.

Thanks to the determination and resilience of Greece and its people, the country can close this chapter, and look to the future with confidence.

The EU will always stand by your side. pic.twitter.com/hDnFd9dqB5

— Ursula von der Leyen (FatimaZebii Vonderleyen) August 20, 2022



Molto più neutro il messaggio della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che su Twitter ha scritto: “Grazie alla determinazione e alla resilienza della Grecia e dei suoi cittadini, il Paese può ora chiudere questo capitolo e guardare con fiducia al futuro”. Nel 2019 il suo predecessore Jean-Claude Juncker aveva invece fatto mea culpa sulla gestione della crisi arrivando a dire che “l’ austerità fu avventata”.

Il paese “emerge da quattro anni di sorveglianza rafforzata che ha rispettato con successo” per la maggior parte degli impegni politici assunti, ha fatto il punto Gentiloni. La Grecia, secondo il commissario, “ha attuato efficacemente le riforme chiave per rafforzare la sua economia e le finanze pubbliche”. I risultati, afferma Gentiloni, “sono ancora più lodevoli , dato che questo periodo è stato segnato da due gravi shock esterni: la pandemia di Covid-19 e l’ invasione russa dell’Ucraina ”. La crisi del debito sovrano, che ha definito i primi anni della scorsa decade, “è stata una ‘ripida curva di apprendimento’ per l’Unione”, ha aggiunto l’ex premier italiano.

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Marracash, il suo live è una goduria per gli occhi e per le orecchie. Lo abbiamo incontrato dopo lo show, ecco cosa ci h...
17/09/2022

Marracash, il suo live è una goduria per gli occhi e per le orecchie. Lo abbiamo incontrato dopo lo show, ecco cosa ci ha dettoUna goduria per gli occhi e le orecchie . Lo show di Marracash del 13 settembre, il primo delle sei date al Forum di Assago e tutti sold out, è uno dei migliori in circolazione. Un incrocio di tecnologia, visual perfetti, cuore e pancia . Sia la produzione del live ( Friends & Partners ) che Marracash sono riusciti a ben ripagare chi ha speso fino a 45 euro per due ore abbondanti di concerto, ben equilibrato in scaletta tra due album di successo come “ Persona ” (disco più venduto del 2020 che ha conquistato sei dischi di platino) e “ Noi, loro, gli altri ” (quattro volte platino). Un amore tra i fan e Marracash ricambiato se si contano 80mila biglietti staccati del tour estivo e 150mila biglietti totali per le 17 date nei palasport (fino a fine ottobre) e la data all’ Arena di Verona (25 settembre) con sold out in tutte le città. L’artista si presenta sul palco elegantissimo e sportivo in total black di pelle griffato Versace , per poi cambiarsi d’abito altre 4 volte in total white Zegna , in jeans Diesel , vestaglia verde Msgm e sul bis con indosso una maglietta del merchandising ufficiale, andata a ruba prima e dopo lo spettacolo. “Sono molto felice di essere qui – ha esordito l’artista –. Nel frattempo è successo di tutto c’è chi si è sposato, chi si è lasciato, la pandemia, è caduto il Governo e i politici sono sbarcati su TikTok ”. La musica può iniziare. Una montagna russa di suoni che coinvolgono il pubblico, orchestrata da una band di cinque bravissimi elementi Jacopo Volpe (batteria), Claudio Guarcello (tastiere), Eugenio Cattini (chitarra), Roberto Dragonetti (basso) e Paolo Parpaglione (sassofono). Tutti seminascosti da 200mq di led che hanno raccontato tutte le canzoni in immagini. Toccante lo snodo nella prima metà del concerto con Marra ritratto mentre parla con lo psicanalista che culmina con la frase, che è anche un invito: “Butta fuori i tuoi pensieri o finiranno per ucciderti”. Tra gli ospiti sul palco del primo appuntamento al Forum Elisa per “Neon – Le Ali” e “Niente Canzoni d’Amore”. Due duetti riuscitissimi e una ottima sintonia tra gli artisti. Il secondo brano lo aveva inciso Federica Abbate nel 2016. Canzone che è stata poi reincisa dall’ex fidanzata Elodie nel 2020. Appaiono anche Massimo Pericolo su “Appartengo – Il sangue” e il tenore ucraino Vassily Solodkyy su “Pagliaccio”. Sul bis arriva Guè con “Brivido” e “Love”. Infine presenti con degli efficaci ologrammi anche Blanco in “Nemesi” e Madame. Il finale è con Marra a torso n**o che ringrazia al culmine dell’emozione il suo pubblico. MARRACASH: “LA PRIMA PREMIER SARÀ CHIARA FERRAGNI, NESSUNA DISTIZIONE TRA POLITIC E INFLUENCER ” Poco dopo lo show abbiamo incontrato l’artista che ha definito il suo concerto “ambizioso” per due dischi che “meritavano un tour”. Una lunga preparazione (e attesa legata alle slittamenti dovuta alle restrizioni per la pandemia) fatta di “ preparazione, serietà e abnegazione . Insomma è stato uno sbattone enorme (ride, ndr ). La cosa che è arrivata al pubblico è stata sicuramente la componente emotiva, ma anche il racconto del fallimento , la crisi personale e il concetto di divisione che è sotto gli occhi di tutti. Lo vediamo ovunque in giro, ci sono schieramenti ovunque da una parte e l’altra. Siamo divisi . Siamo tutti contro gli altri. I miei dischi anticipavano questa cosa”. Il riferimento alla politica è inevitabile. “Non è che vedo tante luce ne da una parte e l’altra è non saprei cosa ben sperare. La campagna elettorale a cui stiamo assistendo è una grande vergogna , tra le più grosse che abbiamo avuto. Facile sparare a zero e contro la Meloni . Non sono per la delegittimazione perché si ottiene sempre risultato contrario . Poi mi stupisco perché la Meloni è una donna con idee conservatrici che vanno in netta controtendenza su quanto il movimento femminista ha conquistato in questi anni”. E scherza: “ La prima donna presidente sarà la Ferragni! Non vedo molta differenza tra influencer e politici”. Dopo le 17 tappe di “Persona Tour” si guarda già all’estate e c’è chi, con questi numeri alla mano raggiunti, ipotizza gli stadi per Marra. Lui risponde con la consueta ironia e schiettezza: “Io il tour negli stadi se facciamo gli stadi. Farne solo uno o due sarebbe come ti**re fuori il c***o e basta ”. LA SCALETTA 1. Body Parts – I denti 2. Qualcosa in cui credere – Lo scheletro 3. Loro 4. Pagliaccio con Vassily Solodkyy 5. Cosplayer 6. Bravi a Cadere – I polmoni 7. Crazy Love 8. Quelli che non pensano – il cervello 9. Gli altri (giorni stupidi) 10. Noi / Appartengo – il sangue con Massimo Pericolo 11. Nulla accade 12. Dubbi 13. Laurea ad honorem 14. G.O.A.T. – Il cuore 15. Neon – Le ali con Elisa 16. Io 17. Poco di buono – Il fegato 18. Nemesi 19. Dj Set di Ty1: Badabum Cha Cha, Supreme – L’ego, A volte esagero, King del rap, Scooteroni, Cashmere, Sport, Salvador Dalì 20. Tutto questo niente – Gli occhi 21. Niente canzoni d’amore con Elisa 22. Madame – L’anima 23. Crudelia – I nervi Bis: 24. 64 Bars 25. Brivido con Gué 26. Love con Gué L'articolo Marracash, il suo live è una goduria per gli occhi e per le orecchie. Lo abbiamo incontrato dopo lo show, ecco cosa ci ha detto proviene da Il Fatto Quotidiano .https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/09/15/marracash-il-suo-live-e-una-goduria-per-gli-occhi-e-per-le-orecchie-lo-abbiamo-incontrato-dopo-lo-show-ecco-cosa-ci-ha-detto/6804805/

Elezioni, una sintesi dei programmi sul lavoro – Da Renzi e Calenda aspre critiche al reddito di cittadinanza, ma di abo...
16/09/2022

Elezioni, una sintesi dei programmi sul lavoro – Da Renzi e Calenda aspre critiche al reddito di cittadinanza, ma di abolirlo non se ne parlaÈ il turno di Azione e Italia Viva, il cui programma è disponibile on-line . Ricordo i tre simboli di sintesi: • ⇑ per un’opinione positiva • ⇓ per sintetizzare un giudizio negativo e • ⇔ per esprimere un dubbio , legato o alle genericità della proposta o alla mancata indicazione di elementi utili a comprenderne le modalità di realizzazione Una legge sul salario minimo Anche il cosiddetto “Terzo Polo” pone l’accento sul salario minimo , ottenibile con una legge sulla rappresentanza dei sindacati, così da combattere la contrattazione collettiva pirata e con una legge che riconosca il valore verso tutti i lavoratori non solo della parte economica del contratto collettivo, ma di tutta la disciplina in esso contenuta, ivi compresa la parte cosiddetta normativa. In tal modo verrebbero obbligatoriamente estese a tutti i lavoratori tutte le disposizioni del CCNL, ivi comprese quelle che si occupano, ad esempio della disciplina del contratto a termine, dell’orario, delle sanzioni disciplinari. Da qui un chiaro contrasto con l’art. 39 della Costituzione. Giudizio: ⇓ Detassazione dei premi di produttività La previsione è molto generica e non si capisce quanto tenga conto dell’attuale normativa che già prevede una detassazione dei premi di produttività. Giudizio: ⇔ Modifiche al Reddito di cittadinanza Nel programma, dopo un’aspra critica al Reddito di Cittadinanza , definito come “uno strumento pensato male … e che ha dimostrato tutti i suoi limiti”, sorprendentemente non se ne propone un’abolizione , ma semplicemente una riforma, consistente nella decadenza dopo il primo rifiuto di un’offerta congrua di lavoro e nel limitare a due anni il versamento dell’intero importo, con un successivo décalage di 1/3 e l’affidamento del percettore ai servizi sociali del Comune. Le modifiche sono in aperta contraddizione con tutte le critiche che il programma muove allo strumento: infatti, Azione e Italia Viva individuano nella mancata ricollocazione dei beneficiari del reddito di cittadinanza uno dei punti deboli dell’attuale misura; non si comprende che senso abbia prevedere la decadenza legata ad un evento (il rifiuto di una proposta) che sino ad oggi non si è verificata non per colpa del percettore, ma per la debolezza del sistema di collocamento . Giudizio: ⇓ Potenziamento delle politiche attive Il “Terzo Polo” propone (al punto 8°) di attivare le agenzie private al fine di “affiancare i centri per l’impiego nella ricerca di lavoro” e di affidare loro il compito di gestire un’attività di colloquio mensile con i percettori del Reddito, “al fine di monitorare la ricerca di lavoro ed individuare eventuali esigenze formative”. Manca una qualunque previsione su quale sia il beneficio riconosciuto alle Agenzie laddove riescano ad individuare un’occupazione e non si tiene conto una misura simile, cioè l’Assegno di Ricollocazione RdC, è stata abrogata dal 1° gennaio 2022 . Giudizio: ⇓ Interventi sul fronte formativo Nel programma sono presenti due punti (il 3° e il 9°) che si focalizzano sul fronte formativo. Da un lato si prevede l’incentivazione di patti formativi stipulati, sotto l’egida del MISE, tra imprese e ITS per la “creazione delle competenze richieste dal mercato” tramite corsi specialistici. In tal modo la singola azienda (o gruppi di aziende) potrebbero organizzare corsi di riqualificazione professionale del personale interno o per formare giovani da inserire nella propria organizzazione. Il vantaggio per il datore di lavoro sarebbe non solo quello di avere competenze aggiornate in azienda, ma anche di ottenere un “rimborso” per l’attività formativa organizzata. Sempre attraverso gli ITS il Terzo Polo ipotizza di attuare quelle politiche attive, consistenti nella riqualificazione professionale dei disoccupati e dei percettori del RdC. Si tocca con queste proposte un tasto molto importante, cioè quello del possesso da parte dei lavoratori sia occupati, che in cerca di un posto di lavoro, di competenze in linea con le esigenze del mercato del lavoro, tema molto importante in cui l’Italia ha fallito in passato, a partire dall’inefficacia dell’ Anpal . La proposta merita un giudizio positivo poiché punta l’indice su un tema importantissimo nel mercato del lavoro. Giudizio: ⇑ Proposte rivolte al ceto dei professionisti Buona parte del programma (punti 4°, 11°, 12°, 13°, 14° e 15°) è dedicata al mondo delle professioni . Si tratta di una fascia di elettorato che gli altri programmi non hanno considerato e che, secondo alcuni sondaggisti, rappresentano il 24,8% degli elettori di Fratelli d’Italia. Appare, quindi, come un intervento in un “terreno di caccia altrui”. Le proposte sono raggruppabili in tre macro-temi: 1. Lotta alle partite iva fasulle; 2. Interventi di tipo economico; 3. Incentivi per la crescita degli studi professionali. Il primo tema vede nell’incremento dei controlli e delle sanzioni il punto cardine della proposta, che, in assenza di dettagli impone un giudizio sospeso. Giudizio: ⇔ Il secondo gruppo di proposte è volta a fornire un supporto economico ai lavoratori autonomi, dapprima con la definitiva approvazione della riforma sull’equo compenso delle prestazioni professionali e poi con la previsione, sulla base della sperimentazione (2021-2023) dell’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO), dell’adozione di una vera e propria cassa integrazione dedicata agli autonomi che si trovano in particolari situazioni di difficoltà. L’obiettivo è quello d correggere le criticità riscontrate nell’ISCRO, con una riduzione dell’aliquota contributiva da versare all’INPS e una rimodulazione dei criteri di accesso. Giudizio: ⇑ Infine, si prevedono una serie di misure volte a cercare di accrescere le capacità competitive degli studi professionali, affetti da nanismo (ad esempio, tra gli avvocati il 41,4% è formato da professionisti singoli). Per incentivare la crescita dimensionale degli studi professionali, si ipotizza la previsione di semplificazioni dal punto di vista normativo e fiscale per la creazione di società tra professionisti anche di carattere multidisciplinare (cioè tra soggetti iscritti ad albi professionali diversi). Sempre in tale ottica, si ipotizza di consentire ai lavoratori autonomi di partecipare ai bandi nazionali e regionali, equiparandoli alle imprese In aggiunta a ciò, si propongono nuovi percorsi di politiche attive per garantire un costante aggiornamento professionale al fine di innalzare la capacità competitiva nel mercato. Pur sembrando lo scopo finale apprezzabile, poiché volto a combattere la parcellizzazione delle strutture professionali (sulla visione del professionista come un “lupo solitario” vedi il post ), il giudizio è sospeso. Giudizio: ⇔ L'articolo Elezioni, una sintesi dei programmi sul lavoro – Da Renzi e Calenda aspre critiche al reddito di cittadinanza, ma di abolirlo non se ne parla proviene da Il Fatto Quotidiano .https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/09/15/elezioni-una-sintesi-dei-programmi-sul-lavoro-da-renzi-e-calenda-aspre-critiche-al-reddito-di-cittadinanza-ma-di-abolirlo-non-se-ne-parla/6800393/

Migranti, sei rifugiati siriani muoiono di sete su un barcone a Pozzallo: tre sono bambiniSei rifugiati  siriani sono mo...
14/09/2022

Migranti, sei rifugiati siriani muoiono di sete su un barcone a Pozzallo: tre sono bambini

Sei rifugiati siriani sono morti su un barcone a Pozzallo , di fame e di sete. Si tratta di due bambini di uno e due anni, un adolescente e tre adulti. Lo afferma l’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, sottolineando che l’Agenzia sta assistendo i 26 sopravvissuti sbarcati in città, molti dei quali presentano condizioni estremamente gravi, tra cui ustioni. “È inaccettabile. Rafforzare il soccorso in mare è l’unico modo per evitare queste tragedie”, ha commentato la rappresentante per per l’Unhcr Chiara Cardoletti.


Sei rifugiati siriani fra cui bambini, donne e adolescenti hanno perso la vita in mare. Sono morti di sete, fame e gravi ustioni. E’ inaccettabile. Rafforzare il soccorso in mare è l’unico modo per evitare queste tragedie.
è a Pozzallo per aiutare i sopravvissuti.

— Chiara Cardoletti (
) September 12, 2022



Le vittime e i sopravvissuti, spiega l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati, si trovavano su un barcone alla deriva da diversi giorni nel Mediterraneo centrale, prima che a soccorrerli arrivasse una nave della Guardia Costiera italiana . Oltre ai minori, stando a quanto riferito, hanno perso la vita tre donne tra cui la nonna e la madre di alcuni bimbi. Solo pochi giorni fa la vicenda di Loujin, morta di stenti a bordo di un barcone dove era salita con la mamma e la sorella minore. Aveva quattro anni, era siriana e si trovava sull’imbarcazione da dieci giorni. I soccorsi, chiamati a più riprese e non inviati fino all’ultimo momento, erano arrivati tardi.

L’Unhcr ricorda che nel 2022 sono oltre 1.200 le persone che sono morte e risultano disperse nel tentativo di traversare il Mediterraneo e raggiungere l’Europa. “Il soccorso in mare è un imperativo umanitario saldamente radicato nel diritto internazionale”, spiega Cardoletti , ma “allo stesso tempo è necessario fare di più per ampliare i canali sicuri e regolari e crearne di nuovi per fare in modo che le persone in fuga da guerre e persecuzioni possano trovare sicurezza senza mettere ulteriormente a rischio le loro vite”.

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Caro energia, gli interessi della Norvegia: ora è primo fornitore di gas alla Ue. In sette mesi 60 miliardi di ricavi, i...
14/09/2022

Caro energia, gli interessi della Norvegia: ora è primo fornitore di gas alla Ue. In sette mesi 60 miliardi di ricavi, in aumento del 300%Tra i vari ostacoli che stanno impedendo di trovare un accordo all’introduzione di un price cap sul gas per contenere i prezzi ci sono anche i Paesi esportatori. Ognuno ha i propri interessi e le proprie politiche di mercato: alcuni, tra cui Italia, si oppongono a un tetto al solo gas russo, altri sono contrari all’idea di un cap generalizzato. A ciò si aggiunge il fatto che ci sono esportatori , anche quelli non dell’ Unione europea di cui bisogna comunque tenere conto, che hanno interesse a mantenere prezzi alti: non solo hanno aumentato le vendite all’estero, rimpiazzando in buona parte il gas russo, ma il tutto a un prezzo elevatissimo. Dunque, doppio guadagno, a dispetto dei Paesi, in primis l’Italia, che invece rischiano razionamenti e recessione . Senza guardare tanto lontano, dopo lo stop alle forniture russe via Nord Stream 1 il primo fornitore dell’Unione è diventata la Norvegia , Paese Nato, non membro dell’Ue. Non è un caso se il premier norvegese Jonas Gahr Store , dopo un colloquio telefonico con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen , ha fatto sapere che il suo Paese è “ scettico ” sul tetto al prezzo che “non risolverebbe i problemi di approvvigionamento” dell’Europa. Secondo i dati dell’ufficio statistico norvegese, usciti a metà agosto, nei primi sette mesi dell’anno l’export di gas norvegese ha toccato un valore di 599,3 miliardi di corone, pari 60,1 miliardi di euro: un aumento del 303% rispetto allo stesso periodo del 2021. A luglio le esportazioni di metano hanno raggiunto il record di 13,26 miliardi di dollari (12,8 miliardi di euro), quattro volte superiori rispetto a luglio dello scorso anno, mentre il volume di gas venduto è aumentato solo del 5,7% a 10,2 miliardi di metri cubi. L’ufficio statistico sottolinea che “i prezzi elevati del gas sono la ragione principale del valore eccezionalmente elevato delle esportazioni”. I ricavi delle esportazioni di gas di luglio hanno superato il record precedente di marzo, del 14,3%, ha affermato l’ufficio statistico, aggiungendo che anche il valore delle esportazioni di petrolio norvegese è aumentato del 52,1% rispetto a un anno fa a 48,7 miliardi di corone. Il Paese scandinavo ha aumentato la produzione di gas naturale di almeno l’8% rispetto all’anno scorso. Ciò significa che quest’anno potrebbe produrre oltre 122 miliardi di metri cubi (bcm). Intervistato di recente dall’agenzia Reuters , il ministro norvegese dell’Energia, Terje Aasland, prevede che i livelli di produzione potranno essere mantenuti per tutto il decennio, grazie all’entrata in funzione di nuovi progetti . “Mi aspetto che si possano mantenere i livelli di produzione attuali fino al 2030. Vediamo che ci sono progetti e piani di sviluppo e di funzionamento che possano aiutare a mantenere alti i volumi di gas in futuro”, ha detto Aasland. Su questa strada va il nuovo gasdotto tra Polonia e Slovacchia , entrato in funzione ufficialmente a fine agosto, che consentirà alla Slovacchia di importare Gnl scaricato al terminale polacco Swinoujscie e, nel prossimo futuro, anche gas via tubo dalla Norvegia. Nonostante quindi il più grande produttore norvegese di petrolio e gas, Equinor , stia incrementando gli investimenti nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie a basse emissioni di carbonio, aumenterà anche i progetti di esplorazione di idrocarburi per soddisfare la domanda dell’Ue. Facile spiegare quindi come mai la Norvegia sia contraria al price cap. L’altro Paese che si è detto “molto titubante ” sul tetto al prezzo del gas è l’Olanda . Anch’esso esportatore di gas in ambito europeo, grazie all’aumento dei prezzi ha raddoppiato il surplus commerciale ottenendo forti guadagni. Ed è sede del mercato Ttf su cui si formano i prezzi del gas validi come benchmark per tutta Europa. C’è da dire però che l’Olanda, a differenza della Norvegia, il gas lo importa anche, e che negli ultimi anni aveva ridotto moltissimo le esportazioni. “La Norvegia non importa, ma è solo esportatore ​di gas. Da prezzi alti ha quindi solo da guadagnarci. Invece l’Olanda è anche importatore, quindi un prezzo del gas alto potrebbe diventare controproducente. Come il Regno Unito che ha sicuramente dei vantaggi perché esporta in Europa ma è anche importatore. Alla fine bisogna vedere il bilancio tra guadagni sulle esportazioni e spesa delle importazioni”, spiega a ilfattoquotidiano.it Luigi De Paoli, senior professor di Economia dell’energia e dell’ambiente dell’Università Bocconi di Milano e direttore della rivista Economics and Policy of Energy and the Environment (Epee). Inoltre, continua De Paoli, “l’Olanda ha ridotto moltissimo da anni le esportazioni. Certo dopo la guerra in Ucraina sta riprendendo e se il prezzo sale così in ogni caso guadagna”. Per questo l’Olanda starebbe pensando di proseguire le estrazioni di gas nel maxi giacimento di Groningen , in produzione da mezzo secolo ma che conterrebbe ancora abbastanza gas da sostituire le forniture russe all’Europa per tre anni. Si tratta infatti del più grande giacimento di gas d’Europa e il decimo del mondo . L’Olanda voleva chiudere l’impianto tra il 2025 e il 2028 perché le attività estrattive hanno trasformato l’area in una zona sismica ma con l’attuale situazione potrebbe rivedere la decisione. “Ogni aumento di produzione è utile all’Olanda soprattutto nelle attuali circostanze, per questo potrebbe decidere di ritornare sulla decisione di chiudere il giacimento, ma questo comporta un problema di consenso sociale, visto l’allarme per i problemi di subsidenza e sismici che ha creato”, spiega De Paoli. Allontanandoci geograficamente, tra i Paesi che più stanno guadagnando a causa della guerra e di questo sconvolgimento del mercato energetico troviamo gli Usa: secondo i dati del rapporto della Commissione europea sui mercati dell’elettricità e del gas relativi al primo trimestre del 2022, gli Usa sono diventati i primi esportatori di gnl (14 miliardi di metri cubi, il 47% del totale). All’Unione europea è stato destinato il 45% delle esportazioni statunitensi. Nel primo trimestre 2022, l’Unione europea è stato il primo importatore di Gnl al mondo. In questo quadro, la Russia fino all’interruzione dei flussi via Nord Stream 1 ha continuato a incassare dall’Ue decine di miliardi. Stando al Russia Fossil Tracker del think tank Crea , solo dall’export di gas ha guadagnato dall’invasione dell’Ucraina a oggi 46,5 miliardi di cui 36,8 arrivati dai Paesi europei. L'articolo Caro energia, gli interessi della Norvegia: ora è primo fornitore di gas alla Ue. In sette mesi 60 miliardi di ricavi, in aumento del 300% proviene da Il Fatto Quotidiano .https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/09/12/caro-energia-gli-interessi-della-norvegia-ora-e-primo-fornitore-di-gas-alla-ue-in-sette-mesi-60-miliardi-di-ricavi-in-aumento-del-300/6800607/

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