Ombre Corte

Ombre Corte ombre corte è una casa editrice indipendente, fondata nel 1996

Troverete anche alcuni dei nostri titoli più recente.
16/12/2024

Troverete anche alcuni dei nostri titoli più recente.

💥 Ecco il programma di L/ivre - Festival dei vini e dei libri indipendenti 2024, dedicata idealmente a Goliarda Sapienza!

Mercoledì 18 dicembre (h 17.00 – 00.00)

h 18.30 Degustazione
Cantina Malauva (Castel Giorgio - Umbria)

h 19.30 Presentazione
Missitalia (La Nave di Teseo)
con l’autrice Claudia Durastanti e con Jacopo Favi, Malvina Giordana e Shendi Veli

h 22.00 Dj set
Music for S***s (Selezioni musicali di Era&Rea)

Giovedì 19 dicembre (h 17.00 – 00.00)

h 18.00 Cerchio di discussione
Dietro la cattedra, sotto il banco (Prospero Ed.)
con le autrici Cattive Maestre

h 20.00 Presentazione
Sul filo. Esercizi di pensiero materiale (Quodlibet)
con l’autore Stefano Catucci e con Fabio Gianfrancesco ed Elettra Stimilli

h 22.00 Live
Veronica Marini Jazz Quartet

Venerdì 20 dicembre (h 17.00 – 00.00)

h 18.00 Presentazione
Volo senza un grido. La lotta di Licia Pinelli (BeccoGiallo Ed.)
con lə autorə Ilaria Jovine e Roberto Mariotti e con Valerio Callieri ed Emilia Giorgi

h 19.30 Presentazione
Fare gol non serve a niente (add Ed.)
con l’autore Luca Pisapia e con Roberto Ciccarelli, Andrea Natella e Giuliano Santoro

h 22.00 Dj set
Fabio Sestili (Ipologica) - Elettronica d'ascolto
De-Monique (Santa Techno) - Floating Techno

Sabato 21 dicembre (h 16.00 – 00.00)

h 17.00 Letture interattive e laboratorio di disegno per bambinə
a cura della Drag Queen romana Cristina Prenestina

h 20.00 Presentazione
Tanto pe’ magna'. Guida storico-gastronomica della città di Roma (Momo Ed.)
con lə autorə Guido Farinelli e Giulia Orazi

h 22.00 Live
La Llave - Latin Sound

Domenica 22 dicembre (h 16.00 – 00.00)

h 18.00 Conversazione su
Bromio magazine
Progetto editoriale indipendente sulla cultura del vino e del cibo in Italia
con Matteo Gallello, curatore editoriale e Daniele Presutti, vignaiolo

h 19.00 ReaDeejaying Set
Mirkione Dj (Rotas)

h 22.00 Dj set
Federico Pit (Sløwrave)�Slowbeat, Bass Music, Techno, Ambient

EDITORI: 66thand2nd, add editore, Agenzia X, Alegre, Antifa!nzine, Asterisco, Bao Publishing, Barta, BeccoGiallo, Cheap, DeriveApprodi, dinamopress, Effequ, Eleuthera, Eris, Fatatrac, Hopi, L'Orma, Lorusso, manifestolibri/FactoryA, Meltemi, Mimesis, minimum fax, Momo, NERO Editions, Nova Delphi, Ombre Corte, Orecchio Acerbo, Ortica, Orthotes, Prospero Editore, Quodlibet, Racconti, Red Star Press, Settenove, Sinnos, SUR, Tamu, Tic, Uovonero, Voland. POSTER: Cheap, Vittorio Giannitelli

VIGNAIOLI: La Viranda, Curto, Il Bosseto, Manera, Piatti Antonella (Piemonte); Aldrighetti, Ai Roré (Veneto); Foffani (Friuli); Pisoni, Brunnenhof (Trentino Alto Adige); Paltrinieri (Emilia Romagna); Majnoni Guicciardini, Terre Apuane, I Botri (Toscana); Trentaquerce, Cantina Cenci, Malauva (Umbria); Cantina Rabasco (Abruzzo); San Filippo, Vigneti Vallorani, La Follonica (Marche); Ribelà, Terre d'Aquesia, Riserva della Cascina, Poggio della Stella, Azienda Agricola Marco Colicchio (Lazio); Casa Brecceto, Cantina del Disordine (Campania); San Carraro (Sicilia); Pantun; Podere ai Contadini (Puglia); Strade Sterrate (interregionale).

lunedì 16 dicembre 2024 | ore 18:00il Circolo dei lettori, via Bogino 9, Torinopresentazione del libro di Barbara Lanati...
16/12/2024

lunedì 16 dicembre 2024 | ore 18:00
il Circolo dei lettori, via Bogino 9, Torino
presentazione del libro di Barbara Lanati
con Susanna Basso, Rossella Bernascone e Giaime Alonge
La storia di una generazione di giovani donne e uomini, artisti e scrittori, pensatori e innovatori nati negli ultimi decenni dell’Ottocento che, partendo da New York, contribuirono ai maggiori cambiamenti culturali e sociali dell’America di inizio Novecento.
https://torino.circololettori.it/the-village-generation/?fbclid=IwY2xjawHNJK5leHRuA2FlbQIxMQABHSIa793AFXP-wQcxbYNPwmJPPrHHAD5a2Wn_XmMZZA5nxsiQq27rHTXoRg_aem_JScMwwCLrygQSuEqfrggkw

Arte e dissenso nel Modernismo americano. Presentazione del libro Ombre Corte di e con Barbara Lanati

Sull'inserto del "Solo 24 ore" del 15 dicembre ("Donenica") Elisabetta Rasy (che ringraziamo) recensisce il libro di Bar...
16/12/2024

Sull'inserto del "Solo 24 ore" del 15 dicembre ("Donenica") Elisabetta Rasy (che ringraziamo) recensisce il libro di Barbara Lanati "The Village Generation"

MILLE E UNA LIBERTÀ CHE UNIRONO UOMINI E DONNE DEL VILLAGE
di Elisabetta Rasy

Mentre nella Parigi entre-deux-guerres si formava quella comunità di ingegni americani che sarebbero passati alla storia beatificati dalla definizione di Gertrud Stein: “Lost Generation”, generazione perduta, dall’altra parte dell’oceano, a New York, un non meno nutrito e dotato gruppo di artisti e scrittori si ritrovava intorno al Greenwich Village, con uno spirito altrettanto ribelle.
A loro, Barbara Lanati ha dedicato un bel libro, contrapponendoli fin dal titolo agli espatriati parigini: The Village Generation, dove il villaggio è quel quartiere di New York, il Greenwich Village appunto, che ancora oggi, ma soprattutto in passato, era una patria a sé nella già singolare, rispetto al resto dell’America, patria newyorkese.
Lanati è stata per decenni amata e ammirata docente di letteratura americana all’università di Torino, ma in questo libro non parla solo di scrittori, non segue cronologie storiche o ricostruzioni sociologiche. No, ciò che la interessa è il fattore umano, cioè quegli uomini e direi particolarmente quelle donne che fecero la differenza, all’inizio del secolo scorso, rispetto alla cultura istituzionale e tradizionale e, come lei stessa scrive, rispetto all’«etica vittoriana e al capitalismo». Non erano sofisticati e disincantati come Hemingway o Fitzgerald e gli altri che frequentavano il salotto di rue de Fleurus sotto l’occhio di Gertrud Stein, algida e caustica padrona di casa, lei stessa scrittrice e figura chiave del modernismo. Il gruppo che si trovava attorno a Washington Square e nelle strade popolose del Village era più irruento e variegato, e forse persino più libero.
È proprio sulla ricerca di libertà – libertà espressiva, sessuale, politica, di movimento e di relazioni – che li troviamo riuniti nella ricchissima indagine di The Village Generation. Lanati nella sua lunga storia di americanista, che si è espressa in preziosi saggi (ricordo solo quello su Hawthorne e Melville) e bellissime traduzioni (per tutte Emily Dickinson), ha spesso costeggiato la vita di grandi figure insofferenti della tradizione in modo originale e creativo. Qui insegue personaggi maggiori e minori con la stessa passione, consapevole che, in un gruppo di affini, i forti talenti e i loro compagni hanno egualmente peso nel creare un’atmosfera espressiva e un sentimento del tempo. In questo caso, traghettare l’America verso il Moderno, come stava accadendo nella più colta Europa, soprattutto a Parigi.
C’erano figure destinate a restare nella storia, come il geniale fotografo Alfred Stieglitz, che con la sua Galleria 291 e con la rivista «Camera Work» inaugura nuove forme del vedere, o come John Reed, reporter sovversivo che passa dal Village al Messico di Pancho Villa alla Russia della rivoluzione. Rivoluzione di politica e d’arte, ma anche d’amore: la morale sessuale ribaltata fa parte della missione che questa sparsa comunità si prefigge. Reed, che l’amico Upton Sinclair più o meno affettuosamente definisce “Playboy of Revolution” (sullo schermo avrà il volto di Warren Beatty e quello di Franco Nero), mentre insegue i sovvertimenti del mondo, sperando che diventi migliore, incrocia donne che impazziscono per lui, destinate a loro volta a lasciare un segno. Come Mabel Dodge, ricca ereditiera che assume il ruolo di grande protettrice dell’arte e della letteratura, nella sua villa fiorentina prima, poi nell’appartamento lussuoso di Fifth Avenue, infine e soprattutto a Taos, nel New Mexico, dove, tra le altre, allaccerà una complessa relazione con D. H. Lawrence in cerca di ispirazione tra i nativi americani (a posteriori gli dedica anche un libro, Lorenzo in Taos, che molti anni dopo, nel 2021, sarà lo spunto della scrittrice Rachel Cusk per il suo La seconda casa).
Mabel Dodge che, privilegiata ma in perenne ricerca del nuovo e del trasgressivo, molto prima del famoso party dei Bernstein per i quali lo scrittore Tom Wolfe coniò l’espressione, incarna perfettamente lo spirito del radical chic. Taos , tra i villaggi pueblos, diventerà un buen retiro per molti fuggitivi dalla frenesia della sempre più trionfante industrializzazione, tra cui la già celebre Georgia O’Keefe, seconda moglie di Stieglitz, che sceglierà la luce del deserto per concepire la metafisica, astratta botanica delle sue tele.
Barbara Lanati nella ricognizione sulla Village Generation, e anche nel repertorio di nomi che segue il saggio, dà spazio e ridà giusta importanza anche a figure laterali, alle riviste, talvolta effimere talvolta durature (come «Masses» o «New Republic»), che hanno inventato e ai locali che hanno frequentato. Incontriamo così non solo Emma Goldman la Rossa, o Djuna Barnes o Eugene O’Neil, ma anche per citarne solo alcune, Susan Glaspell, figura di spicco del gruppo molto femminista e molto estremista e anche semiclandestino Heterodoxy, che promuoveva la libertà sessuale, e Margaret Sanger, che nel 1914 coniò l’espressione “Birth control” e a favore del controllo femminile delle nascite diede alle stampe il pamphlet Family Limitation, oppure Polly Holladay, che aprì un ristorante in MacDougal Street, dove tutti i frequentatori del Village discutevano le loro idee d’arte e di società.
Molte le donne nella indagine e riflessione di Lanati perché senza uno spostamento della posizione femminile, e dunque della sua figura nell’immaginario, nessun cambiamento può essere davvero tale. E di cambiamenti – artistici, sociali, sessuali – la Village Generation ne mise in cantiere molti, gettando le basi di quella stagione alla metà del XX Secolo, in cui, tra letteratura, arte e cinema, la cultura americana avrebbe celebrato il suo trionfo.

A un anno dalla scomparsa.
16/12/2024

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16/12/2024

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15/12/2024

📚Presentazione del libro “Qui è tutto abitato. L’occupazione romana di Santa Croce/Spin Time Labs come esperienza abitativa liminale”
✍🏻di Chiara Cacciotti (ombre corte)
📆Venerdì 20 dicembre ore 18:00

Partendo da un’indagine etnografica svolta nell’occupazione abitativa romana di Santa Croce/Spin Time Labs, il libro esprime un posizionamento critico nei confronti del termine “emergenza abitativa”. Infatti nella Capitale questa rappresenterebbe una condizione tutt’altro che emergenziale, ma cronicizzata ed endemica.
💥Ciò che viene individuato nell’analisi di Spin Time è in un processo di apertura dell’edificio al territorio circostante. Un processo che, nei suoi dieci anni di vita, l’ha trasformato in un bene pubblico non statuale capace di accogliere pubblici differenti.

A discuterne con l’autrice ci saranno:
-Marco Damilano, giornalista;
-Massimiliano Smeriglio, Assessore alla cultura di Roma Capitale;
-Sabina Guzzanti, attrice e regista del film “Spin Time, che fatica la democrazia!”;
-Andrea Alzetta, Spin Time Labs;
-Margherita Grazioli, Movimento per il diritto all’abitare.
Modera l’incontro Fabrizio Nizi, Social Forum per l’abitare.

🍝A seguire, ci sarà una cena in osteria il cui ricavato andrà a sostegno dell’occupazione - assieme a musica, balli e un contest rap tra i ragazzi del palazzo.

Vi aspettiamo!

PRESENTAZIONEal primo commento il link al libro👇👇
15/12/2024

PRESENTAZIONE
al primo commento il link al libro👇👇

Esce oggi su RadioVeg.it la presentazione di Marco Reggio di Mondi animali di Laura Fernandez, un testo denso e stimolan...
13/12/2024

Esce oggi su RadioVeg.it la presentazione di Marco Reggio di Mondi animali di Laura Fernandez, un testo denso e stimolante tradotto dallo spagnolo da feminoska Annarella Koson per le edizioni Ombre Corte
Link nel primo commento




Mondi Animali. rpi non umani e binarismo ontologico di Laura Fernández Aguilera - Recensione a cura di Marco Reggio

Sull'edizione odierna di Il Manifesto "Per un femminismo ancora materialista" di Francesca Maffioli, a partire dalla nuo...
11/12/2024

Sull'edizione odierna di Il Manifesto "Per un femminismo ancora materialista" di Francesca Maffioli, a partire dalla nuova edizione italiana del volume di Colette Guillaumin "Sesso, razza e pratica del potere. L' idea di natura".

Francesca Maffiolo, che ringraziamo, recensisce sulle pagine de "il manifesto" la nuova edizione di Sesso, razza e prati...
11/12/2024

Francesca Maffiolo, che ringraziamo, recensisce sulle pagine de "il manifesto" la nuova edizione di Sesso, razza e pratica del potere. L’idea di natura di Colette Guillaumin
Nel primo commento il rimando alla scheda del libro sul nostro sito.

Per un femminismo ancora materialistadi
di Francesca Maffioli

Sesso, razza e pratica del potere. L’idea di natura di Colette Guillaumin (pp. 254, euro 22), esce in una nuova edizione italiana – sempre per Ombre Corte – a quattro anni di distanza dalla prima, con una sapiente prefazione a sei mani a cura di Sara Garbagnoli, Vincenza Perilli e Valeria Ribeiro Corossacz.

La raccolta di saggi pubblicati tra il 1977 e il 1992, uscita in Francia nel 2016 presso iXe, aveva già contribuito a diffondere la conoscenza del femminismo materialista francofono aggiungendo un tassello al composito paradigma in cui annoverare Christine Delphy, Monique Wittig ma anche Paola Tabet, Nicole-Claude Mathieu, Emmanuèle de Lasseps e Monique Plaza. È infatti nella relazione dialogica tra queste femministe e attorno alla rivista Questions féministes che si colloca l’esordio della produzione di Colette Guillaumin.
SOCIOLOGA AL CNRS, militante antirazzista e femminista, Colette Guillaumin (1934-2017) è stata infatti tra le componenti del collettivo della rivista, fondata nel 1977, che ha avuto Simone De Beauvoir come direttrice di pubblicazione. Tuttavia il suo posizionamento risale già al periodo tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi del Settanta, quando – esattamente nel 1972 – pubblicava la sua tesi di dottorato intitolandola L’idéologie raciste. Genèse et language actuel. Il testo metteva in discussione, anzi smentiva, uno degli assunti che per il pensiero comune sembravano a quell’epoca così incontrovertibili e che costituivano per Guillaumin uno dei fondamenti di principio alla categoria stessa di razza: quello per cui la razza fosse un dato «naturale» e da considerarsi come ordine fuori dal contesto storico – e necessariamente anche di quello ideologico, politico e socio-economico – volto a invisibilizzare i rapporti di dominio.
Capiamoci. L’idea di razza, questa nozione, è una macchina di morte, uno strumento tecnico di morte. E la sua efficacia è dimostrata. È un modo per razionalizzare e organizzare la violenza omicida e il dominio di gruppi sociali potenti su altri gruppi sociali ridotti all’impotenza.
A meno che non si arrivi a sostenere che, poiché la razza non esiste, nessuno è stato forzato o è stato ucciso a causa della sua razza. E nessuno può dirlo perché, a causa sua, milioni di esseri umani sono morti, e altri milioni di esseri umani sono dominati, esclusi e forzati.
L’AGGETTIVO MATERIALISTA, di base marxiana, associato a femminismo, fu associato da Christine Delphy a significare, come si legge nella parte di prefazione curata da Sara Garbagnoli, «una teoria della storia dei modi di produzione secondo la quale i gruppi sociali che li caratterizzano sono creati dagli specifici rapporti sociali che definiscono tali modi di produzione». Per Guillaumin ad esempio in Europa i valori égalitaires dell’Illuminismo, tra il XVIII e il XIX secolo, non sono riusciti ad invertire le tendenze – né in termini di sfruttamento industriale della forza lavoro, né il quelli abusivi dello schiavismo.
COLETTE GUILLAUMIN legge la stessa differenza tra uomo e donna in conformità a una costruzione sociale funzionale al mantenimento dell’ordine secondo delle classi di sesso.
Introducendo un neologismo, sexage-sessaggio, che rimanda a servage ma anche a esclavage, la sociologa francese spiega la portata e il carattere del rapporto asimmetrico e di sfruttamento e appropriazione privata agito dagli uomini (a livello individuale e collettivo) nei confronti delle donne – nei confronti della loro psiche, del loro corpo, della loro sessualità, del loro tempo; e della loro forza-lavoro, da intendersi in quanto dominazione dell’individuo, anzi reificazione a mera forza-lavoro.
Il sessaggio riguarderebbe per Guillaumin i rapporti di classe e di sesso nell’economia domestica moderna.
INFATTI, come per l’ingiunzione di maternità, lo stesso vale per i servizi alla persona dovuti dalle donne a soggetti maschi, ai bambini, ai malati, ai disabili. E quando parliamo di servizi alla persona dovuti, questo significa eseguiti – e da eseguire – senza una contropartita salariale, sia nell’istituzione coniugale, sia nell’istituzione religiosa (e in questi casi contro il mero «mantenimento» della donna) sia nell’istituzione familiare in senso ampio.
Al posto di un salario queste mansioni vengono troppo spesso ador

Michael Löwy - Écosocialisme ou catastrophe“Le capitalisme ne peut exister sans croissance. Il a besoin d’une expansion ...
07/12/2024

Michael Löwy - Écosocialisme ou catastrophe

“Le capitalisme ne peut exister sans croissance. Il a besoin d’une expansion permanente de la production et de la consommation, de l’accumulation du capital, de la maximisation du profit. Ce processus de croissance illimitée, basé sur l’exploitation des énergies fossiles depuis le 18ème siècle, conduit à la catastrophe écologique, au changement climatique, et menace l’extinction de la vie sur la planète. Les 26 conférences COP de l’ONU sur le changement climatique de ces 30 dernières années témoignent de l’absence totale de volonté des élites dirigeantes d’arrêter la course vers l’abîme.
Toute véritable alternative à cette dynamique perverse et destructrice doit être radicale, c’est-à-dire s’attaquer aux racines du problème : le système capitaliste, sa dynamique d’exploitation et d’extractivisme, son productivisme aveugle et obsessionnel. L’ecosocialisme est une alternative radicale, qui associe les idées fondamentales du socialisme et les impératifs écologiques. Il implique l’appropriation sociale des principaux moyens de production et une planification démocratique, participative et écologique. Les principales décisions sur les priorités de production et de consommation seront décidées par les gens eux-mêmes, afin de satisfaire les besoins sociaux réels tout en respectant les limites écologiques de la planète.”
https://www.youtube.com/watch?v=Ymy0tVAp0Wc
https://www.youtube.com/watch?v=HVG6QM-PK00

L’écosocialisme a pour point de départ les analyses critiques de Marx sur le « progrès destructif » capitaliste, responsable de la « rupture du métabolisme »...

HANNAH ARENDT4 ottobre 1906 - 4 dicembre 1975
04/12/2024

HANNAH ARENDT
4 ottobre 1906 - 4 dicembre 1975

lunedì 16 dicembre 2024 | ore 18:00il Circolo dei lettori, via Bogino 9, Torinopresentazione del libro di Barbara Lanati...
03/12/2024

lunedì 16 dicembre 2024 | ore 18:00
il Circolo dei lettori, via Bogino 9, Torino

presentazione del libro di Barbara Lanati
con Susanna Basso, Rossella Bernascone e Giaime Alonge

La storia di una generazione di giovani donne e uomini, artisti e scrittori, pensatori e innovatori nati negli ultimi decenni dell’Ottocento che, partendo da New York, contribuirono ai maggiori cambiamenti culturali e sociali dell’America di inizio Novecento.

Arte e dissenso nel Modernismo americano. Presentazione del libro Ombre Corte di e con Barbara Lanati

Indirizzo

Via Alessandro Poerio 9
Verona
37124

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