Veneziani a Tavola NOTTE

Veneziani a Tavola NOTTE Storia, leggenda, fiaba o realtà: un racconto nuovo ogni notte, tutte le notti.
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RITI ANTICHISSIMIIl “culto della Befana” è presente in varie parti del mondo: dall’Europa all’Africa settentrionale. Nel...
04/01/2024

RITI ANTICHISSIMI
Il “culto della Befana” è presente in varie parti del mondo: dall’Europa all’Africa settentrionale. Nella Befana, che per noi Veneti è la "Marantega" (ossia la Mare antiga), si rintraccia il mito della Dea genitrice primordiale, signora della vita e della morte, della rigenerazione della natura: in questo periodo dell’anno porta speranza di belle novità per la nuova stagione. La calza appesa al camino, simbolo del punto di comunicazione tra cielo e terra, una volta era riempita di fichi secchi, castagne, patate, mele, noci, a ricordare le promesse della terra e da carbone, a memoria del passato. Nella notte del 5 gennaio (la vigilia dell’originaria data del solstizio d’inverno) il territorio triveneto ed istriano sono illuminati e riscaldati dall’accensione di migliaia di falò "łe foghère". Un altro simile remotissimo culto, è il lancio di ruote di legno incendiate lungo i pendii dei monti. Si tratta del “rito della stella”, che anticamente rappresentava la corsa del sole nel cielo. Il 6 gennaio, infine, arriva la "Marantega" che nei territori di origine venetica viene anche ricordata con altri antichissimi nomi: la Beròła (o Veroła) delle lagune venete; la Ardojea del Bellunese; la Berta e la Gianpa, del Vicentino; la Donasa di Borca del Cadore; la Redodexa, del corso della Piave; la Rodia dell’Istria.

(Tratto da F. Bortoli, europaveneta org / Immagine da: veneto-tradizioni-storia blogspot)

👉 Un'immagine invernale tratta dal Fondo Tomaso Filippi, uno dei tesori fotografici più notevoli a livello nazionale per...
03/01/2024

👉 Un'immagine invernale tratta dal Fondo Tomaso Filippi, uno dei tesori fotografici più notevoli a livello nazionale per completezza e dimensioni, miniera di informazioni e spunti per la storia sociale e artistica del territorio veneziano nel periodo 1885-1920.
👉 Nel 1981 è l'ultima figlia del fotografo, allora ospite della Casa di Riposo Ss. Giovanni e Paolo dell'IRE, a donare l'archivio paterno perché venisse tutelato e valorizzato dall'Ufficio che conserva e cura il Patrimonio Artistico e Archivistico dell'Ente con Regione del Veneto.

❗BUON ANNO NUOVO❗
31/12/2023

❗BUON ANNO NUOVO❗

MOZART A VENEZIAJoannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart, nacque a Salisburgo, il 27 gennaio 1756.👉 Mozart visi...
30/12/2023

MOZART A VENEZIA
Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart, nacque a Salisburgo, il 27 gennaio 1756.
👉 Mozart visitò Venezia con suo padre durante il 1771, ma l’identità della casa in cui ha vissuto è sempre stata un mistero. In alcune lettere scritte da Mozart stesso egli descrive la casa come: Venezia, Allogiato Rio San Fantin al Ponte di Barcaroli, in casa Cavalletti. Sfortunatamente, nei pubblici registri, curati allora dalla Chiesa, non vi è traccia di una famiglia Cavalletti vissuta a Venezia nel XVIII secolo.
👉 Paolo Cattelan, nel suo libro "Mozart. Un mese a Venezia" decifra l'indicazione mozartiana "casa Cavalletti" come Ca' Falletti, un tempo abitata dal sedicente conte Falletti, blasfemo, libertino, bandito da Venezia.

Cosa era la "Teriaca"❓Marzo del 1532. Il Senato veneto risolve una grossa vertenza, sorta fra i più celebri medici del t...
29/12/2023

Cosa era la "Teriaca"❓

Marzo del 1532. Il Senato veneto risolve una grossa vertenza, sorta fra i più celebri medici del tempo, sul modo di confezionare la "Teriaca". Considerata un toccasana per tutti i mali, composta da un'infinità di sostanze quali oppio, estratto di vipera, foglia di rose, zafferano, pepe, zenzero, trementina, anice, fi*****io, miele e molti altri ingredienti, la teriaca era scrupolosamente tutelata dal governo che concedeva il permesso di confezione solo a poche farmacie, per ciò dette "triacanti" .
👉 Ricercata e apprezzata in tutto il mondo, la teriaca veneziana veniva preparata pubblicamente, alla presenza del popolo e d'un collegio di esperti, da robusti facchini che la pestavano entro grossi mortai di bronzo al ritmo di particolari canzoncine:
Bati bati, / la slonga la vita, / pesta pesta la calma i dolori,/ chi la prova pitochi o signori / per çent'ani provista i farà. /
La xe fata de mile sostanze / la guarisse tremila e più mali / e contenti se ciama quei tali / che profita de sta rarità.
Bati bati, pesta pesta / la tràca qua se fa.

Tratto da ALMANACCO DELLA REGIONE VENETO "Giorno per giorno, tanti anni fa" di Giovanni Marangoni edito Filippi (Grazie per la segnalazione a Michela Brugnera)

VENEZIA, UNA STORIA COMMESTIBILE👉 Il libro di Veneziani a Tavola: 220 pagine, più di 100 ricette tradizionali, accompagn...
28/12/2023

VENEZIA, UNA STORIA COMMESTIBILE

👉 Il libro di Veneziani a Tavola: 220 pagine, più di 100 ricette tradizionali, accompagnato da illustrazioni originali, descrive gli aspetti curiosi e in parte inediti di una città unica al mondo e con chiarezza spiega come le ricette tradizionali possono essere realizzate oggi a casa di ognuno.

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👉 Ora siamo in un freddo mattino del 1300. Dante ci accompagna nella quinta bolgia dell’ottavo cerchio e, per farci capi...
27/12/2023

👉 Ora siamo in un freddo mattino del 1300. Dante ci accompagna nella quinta bolgia dell’ottavo cerchio e, per farci capire le atroci punizioni riservate ai malversatori, descrive un luogo che gli è rimasto impresso (anche se non è certo che a Venezia ci fosse realmente mai stato).
👉 Come d’inverno, quando non si naviga ed è tempo di manutenzione delle navi, la pece viene fatta bollire nell’Arsenale di Venezia, così c'è chi costruisce nuove barche, chi tura con la stoppa le falle, chi ribatte la prua e chi la poppa, chi fabbrica remi e chi sartie, chi rattoppa la piccola vela di terzeruolo e chi la vela maggiore l’artimone.

Quale ne l'arzanà de' Viniziani
bolle l'inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani,

ché navicar non ponno - in quella vece
chi fa suo legno novo e chi ristoppa
le coste a quel che più vïaggi fece;

chi ribatte da proda e chi da poppa;
altri fa remi e altri volge sarte;
chi terzeruolo e artimon rintoppa -

L’ARTE DEI CALAFATI
Ecco perché in passato le barche erano tutte di colore nero sul fondo, erano ricoperte di pece!
👉 Era una procedura indispensabile alla impermeabilizzazione degli scafi: si procedeva col “fero da ficar” introducendo a forza stoppa catramata negli interstizi del fasciame; quindi, utilizzando un bastone ricoperto di pelle d’agnello, si pennellava di pece bollente il fondo e i fianchi dell’imbarcazione.

(Versi tratti da: Dante Alighieri, Inferno, Canto ventunesimo – Immagine, in un salto temporale di oltre 400 anni: Giovanni Antonio Canal detto Canaletto, Arsenale – 1732)

Giorgio de ChiricoNotturno a Venezia - 1944
24/12/2023

Giorgio de Chirico
Notturno a Venezia - 1944

🎄 BUONE FESTE A TUTTI 🎄Veneziani a Tavola NOTTE si prende qualche giorno di riposo... ci rivediamo presto❗
23/12/2023

🎄 BUONE FESTE A TUTTI 🎄
Veneziani a Tavola NOTTE si prende qualche giorno di riposo... ci rivediamo presto❗

NadalChe xe Nadal, lo dise sto batocioche tira zo dal çielo tutti i Santi;el mandolato, i bròcoli, el fenocioe qual' ari...
22/12/2023

Nadal

Che xe Nadal, lo dise sto batocio
che tira zo dal çielo tutti i Santi;
el mandolato, i bròcoli, el fenocio
e qual' aria de sbornia che ga tanti.

Per le strade xe un vero colpo d'ocio
e sicome va a spasso tuti quanti,
se resta, in çerti punti, là in catocio
senza poder andar nè indrio nè avanti.

In casa coi parenti sese vede,
se combina barache in compagnia
pensando che doman za Dio provede.

E la sera po a tola in alegria,
tuti al piato se taca de gran fede,
anca quei che no crede nel Messia!

Poesia di Domenico Varagnolo (Venezia, 1882 – 1949)
Foto da Live Comune di Venezia

Da non perdere il CALENDARIO 2024 di Veneziani a Tavola❗Mesi e giorni in veneziano, con illustrazioni originali, brevi s...
21/12/2023

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NATALE AL CAFFÈ FLORIANLa nebbia rosae l'aria dei freddi v***riarrugginiti con la sera,il fischio del battello che sparv...
20/12/2023

NATALE AL CAFFÈ FLORIAN

La nebbia rosa
e l'aria dei freddi v***ri
arrugginiti con la sera,
il fischio del battello che sparve
nel largo delle campane.
Un triste davanzale,
Venezia che abbruna le rose
sul grande canale.

Cadute le stelle, cadute le rose
nel vento che porta il Natale.

Alfonso Gatto
(da “Il capo sulla neve”, 1949)

(Photo credit: pagina Facebook Caffè Florian)

👉 Il Cagnoleto o Cagnoletto (Palombo) ha la caratteristica che la sua carne ha poco sapore di pesce, è infatti noto come...
19/12/2023

👉 Il Cagnoleto o Cagnoletto (Palombo) ha la caratteristica che la sua carne ha poco sapore di pesce, è infatti noto come "vitello di mare". È ricercato sui mercati del Lazio e della Toscana, ma anche qui da noi le nonne lo lessano per i bambini, soprattutto perché è privo di lische (come l’Asià che, pur essendo anche lui uno squalo, è un altro tipo di pesce: in italiano lo "Spinarolo").
👉 Per non farci mancare niente, a Venezia c’è sia la “Calle del Cagnoleto” che quella “del Cagnoletto”. La pelle veniva usata per rivestire le impugnature delle sciabole.

(Foto dalla rete)

Cosa c'entra Babbo Natale con Venezia❓Poco o niente, dirai tu. E invece...👉 Babbo Natale è nell'immaginario collettivo q...
17/12/2023

Cosa c'entra Babbo Natale con Venezia❓
Poco o niente, dirai tu. E invece...

👉 Babbo Natale è nell'immaginario collettivo quel simpatico omaccione vestito di rosso e con la lunga barba bianca. Arriva dalla Lapponia con la sua slitta trainata dalle mitiche renne per portare ai bimbi doni e tanta gioia.
Si tratta di folklore, in realtà il mito di Babbo Natale è strettamente collegato alla vita di San Nicola, greco nato nel 280 d.C. e vescovo di Myra, in Licia (attuale Turchia).
Questi era un uomo di grande generosità: la storia ci racconta di tre sorelle che San Nicola riuscì a salvare dalla prostituzione facendo recapitare in segreto tre sacchi d'oro al padre, il quale riuscì così a pagare i suoi debiti e a dare una ricca dote alle figlie.
👉 Ed è così che al Santo venne legata la figura di portatore di doni e, nel corso del tempo, divenne la leggenda di Santa Claus dei paesi anglosassoni e di Nikolaus in Germania.
Ogni popolo lo ha fatto proprio, vedendolo in modo un po' differente, ma conservandogli le caratteristiche fondamentali, prima fra tutte quella di difensore dei deboli.
Ma il bello viene adesso❗️
👉 Devi sapere che una parte delle reliquie del Santo sono conservate al di sotto dell'altare maggiore nella Chiesa di San Nicolò al Lido di Venezia. I resti di San Nicola furono infatti trafugati dai Veneziani nel 1100: li trasportarono da Myra fino a Venezia, venerandolo poi come Santo Patrono dei Marinai e della Flotta della Serenissima ‼️

(Ph. da: peopleforplanet - veneto360.land)

Mistrà, una storia veneziana.👉 Nel 1687 la Repubblica di Venezia conquista una città del Peloponneso, il suo nome è Mist...
16/12/2023

Mistrà, una storia veneziana.

👉 Nel 1687 la Repubblica di Venezia conquista una città del Peloponneso, il suo nome è Mistrà.
Qui i veneziani rimarranno fino al 1715, negli anni scoprono e apprezzano l’ouzo greco, un distillato secco ad alta gradazione alcolica dal gusto caratteristico di anice.
👉 Porteranno quella bevanda a Venezia, dandole proprio il nome della città conquistata: da quel momento il Mistrà diventerà il liquore della Serenissima per eccellenza.
Ideale per correggere il caffè, a Venezia veniva consumato anche mischiato con l’acqua, alla maniera del pastis francese. Purtroppo la dominazione austriaca farà perdere la sua popolarità in città e in tutto il Veneto.
👉 Sul finire del 1800 viene riscoperto nelle Marche come prodotto della tradizione contadina, utilizzato caldo dai pastori contro la malaria, così la ditta Varnelli comincia la produzione dell’Anice Secco, oggi riconosciuto quale prodotto tradizionale dalla Regione Marche.

IMPIRARESSE👉 “Impirar” significa “infilare”: le donne infilavano le perline di vetro e le murrine prodotte a Murano dall...
15/12/2023

IMPIRARESSE
👉 “Impirar” significa “infilare”: le donne infilavano le perline di vetro e le murrine prodotte a Murano dalle “conterie”. Stavano sedute a gruppetti davanti alle loro case, nelle zone popolari di Venezia, ma era più facile vederle a Castello.
👉 Come altre forme di artigianato, anche questo era un mestiere diffuso, che nella nostra città ha saputo raggiungere risultati sorprendenti, trasformando con la manualità i semplici oggetti in autentiche opere d’arte.
"Semo tute impiraresse
semo qua de vita piene
tuto fògo ne le vene
core sangue venessiàn.
No xè gnente che ne tegna
quando furie diventèmo,
semo done che impiremo
e chi impira gà ragion."

(Foto da in-venice com)

VENEZIA, UNA STORIA COMMESTIBILE👉 Il libro di Veneziani a Tavola: 220 pagine, più di 100 ricette tradizionali, accompagn...
14/12/2023

VENEZIA, UNA STORIA COMMESTIBILE

👉 Il libro di Veneziani a Tavola: 220 pagine, più di 100 ricette tradizionali, accompagnato da illustrazioni originali, descrive gli aspetti curiosi e in parte inediti di una città unica al mondo e con chiarezza spiega come le ricette tradizionali possono essere realizzate oggi a casa di ognuno.

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«William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo mistero, la sua poesia, la sua passione. ...
13/12/2023

«William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo mistero, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua comprensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro […]; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora.»
Peggy Guggenheim, 1953.

William Congdon (1912 – 1998), Venice 2 St. Mark's Square 1, 1950. (immagine da: equilibriarte)

Da non perdere il CALENDARIO 2024 di Veneziani a Tavola❗Mesi e giorni in veneziano, con illustrazioni originali, brevi s...
10/12/2023

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La ghiacciata del 1929❗👉 Pensa che fu possibile arrivare camminando alle isole più vicine come Murano o l'isola del cimi...
09/12/2023

La ghiacciata del 1929❗

👉 Pensa che fu possibile arrivare camminando alle isole più vicine come Murano o l'isola del cimitero San Michele... a piedi❗
👉 Il freddissimo inverno dell'anno 1929 fu un evento unico che flagellò per alcuni mesi non soltanto l'Italia, ma tutta l'Europa. Le temperature qui da noi erano scese già a fine dicembre, i laghi alpini e perfino il fiume Adige si erano già ghiacciati, ma continuarono a scendere per altri due mesi, fino a febbraio.
👉 A Venezia la bora soffiava potente e incessante, così si raggiunsero i -13°❗

Foto storica: "Laguna di Venezia ghiacciata, inverno 1929".
(Reale Fotografia Giacomelli - Da: Album di Venezia, Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia)

C'è una zona a Castello che si chiama "Bragora" dove sorge la famosa chiesa di S. Giovanni Battista in Bragora. Come mai...
08/12/2023

C'è una zona a Castello che si chiama "Bragora" dove sorge la famosa chiesa di S. Giovanni Battista in Bragora. Come mai si chiama così❓

👉 "Bragora" è un termine unicamente veneziano, sembra derivare da “bragolare” cioè pescare, oppure da "brago" (melma), infine c'è chi sostiene che l’etimologia del termine venga dal greco "prasio" (Prasium majus, una piantina che cresce anche su terreni incolti) e agorà (piazza).
In effetti anticamente, come molti altri luoghi a Venezia, la chiesa era attorniata da un campo erboso destinato ai "broli", cioè agli orti e, alcuni giorni alla settimana, qui si organizzava un mercato.
👉 La chiesa è molto antica, venne edificata nel 829 circa (il primo documento scritto che ne parla risale al 1090), ma la leggenda vuole che questo luogo sacro fosse fondato nel 639 dal Vescovo di Oderzo quando riparò in laguna a causa dell’invasione longobarda e gli apparve in sogno San Giovanni Battista.
👉 Nella parrocchia di San Giovanni in Bragora nacquero alcuni veneziani illustri tra i quali Antonio Vivaldi (1678 – 1741), il "prete rosso". Per essere precisi, il grande musicista fu battezzato in casa, al momento della nascita dalla sua levatrice. Così in questa chiesa gli vennero praticati gli esorcismi e impartite le unzioni con cui si ratificava l'avvenuto battesimo irregolare.
👉 Il campanile della chiesa ha una storia a sé. Probabilmente per via del terreno fangoso e instabile della zona, nei secoli subì vari crolli e ristrutturazioni.
La prima struttura è del IX secolo, ma subì una grande ristrutturazione fra il 1475 e il 1498, per poi essere abbattuto nel 1567 a causa delle precarie condizioni in cui versava. Ricostruito nel 1568 appariva alto e slanciato, ma il 25 aprile 1708 un fulmine lo colpì. Nel 1826 venne abbattuto definitivamente e venne sostituito dall'attuale, più basso e con struttura a vela.

Domani è l’8 dicembre: è la data tradizionale dell’apertura delle festività natalizie con la preparazione dell'albero e ...
07/12/2023

Domani è l’8 dicembre: è la data tradizionale dell’apertura delle festività natalizie con la preparazione dell'albero e del presepe, ma è anche l’appuntamento con l’Immacolata Concezione, ricorrenza di natura cristiana che ha origini antiche.
Ma, chi è l’Immacolata Concezione e perché si festeggia proprio l’8 dicembre❓
Può interessare a tutti, credenti e laici, sapere che...

👉 Innanzitutto, si tratta di una delle festività più importanti della religione cattolica che celebra la Vergine Maria, nata senza macchia.
Ufficialmente la ricorrenza è entrata nel calendario dal 1854, quando Papa Pio IX ha proclamato un dogma con la sua bolla ‘Ineffabilis Deus’. Il principio incontestabile, sul fatto che la madre di Gesù Cristo venne concepita senza Peccato Originale, venne emesso dal Pontefice proprio l’8 dicembre.
👉 Leggiamo che: “la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certa ed immutabile per tutti i fedeli”.
👉 Dunque non si tratta, come molti credono erroneamente, di festeggiare le virtù di Maria che, sempre secondo i dettami cristiani, avrebbe concepito Gesù rimanendo vergine e solo per intercessione dello Spirito Santo, ma del suo stesso concepimento, avvenuto cioè in totale purezza.
Ora che abbiamo fatto chiarezza, dedichiamoci ai regali e al menù delle feste❗

Nell'immagine: “Madonna in gloria” di Giovanni Bellini ((Venezia, 1430 circa – 1516) Museo Diocesano di Venezia. Parte del testo da supereva.

👉 Nel XVI secolo Venezia divenne il fulcro della cultura gastronomica italiana, annoverando alcuni tra i migliori cuochi...
06/12/2023

👉 Nel XVI secolo Venezia divenne il fulcro della cultura gastronomica italiana, annoverando alcuni tra i migliori cuochi europei dell’epoca, tra i quali Domenico Romoli, meglio conosciuto come “il Panunto“, autore di un famoso ricettario, la Singolar dottrina, che segnò un punto di svolta nell’ambito della cucina rinascimentale.
👉 Il testo del Panunto infatti, edito nel 1560, non era solo una raccolta di ricette, ma una specie di enciclopedia del sapere gastronomico in cui l’autore interloquiva con il lettore condividendo il proprio sapere in materia e fornendo adeguati consigli per una migliore riuscita dei piatti.

L'immagine: Gaspare Diziani, Insegna dell’Arte dei Cuochi, olio su tela, 1738

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03/12/2023

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👉 La coltivazione della mela nel Veneto ha origini sicuramente antiche, ma le fonti sono numerose e sicure solo a partir...
02/12/2023

👉 La coltivazione della mela nel Veneto ha origini sicuramente antiche, ma le fonti sono numerose e sicure solo a partire dai secoli XIV e XV. La produzione rimase a lungo soprattutto familiare o in piccoli appezzamenti promiscui, negli orti dei conventi, teatro di gran parte dell'antica frutticoltura veneta. Fino alla fine dell'800 gli sbocchi commerciali erano di conseguenza limitati all'autoconsumo e ai mercati locali. Questa frammentazione delle coltivazioni favorì una forte differenziazione del prodotto, soltanto nel '900 un evento incise fortemente sul quadro varietale: fu infatti l'emigrazione (in quanto ritorno degli emigranti dai principali paesi europei, Francia, Belgio, Germania) ad accompagnare l'importazione di marze, cioè una porzione di ramo o una gemma, da innestare sulle piante locali.
👉 Di origini quasi certamente francesi, la "Mela Renetta" pare infatti che provenga dalla Valle della Loira, il suo nome deriva dal francese "reine", letteralmente regina: è il frutto carnoso per eccellenza, appartenente alla famiglia delle "Rosacee" e alla specie "Malus Domestica", ben matura d'inverno è contraddistinta dalla buccia liscia e dalla polpa morbida e consistente, dal sapore aromatico, dolce ma leggermente aspro.

(Notizie storiche in parte rielaborate da: biodiversita.provincia.vicenza it - Foto di: Davide Pozza Bibi)

Marforio, lo storico negozio di borse, portafogli e ombrelli, rimasto nel cuore dei veneziani.(Ph: ricordiveneziani.alte...
01/12/2023

Marforio, lo storico negozio di borse, portafogli e ombrelli, rimasto nel cuore dei veneziani.
(Ph: ricordiveneziani.altervista)

"El vin del marangon"Sì, proprio "il vino del falegname": così viene ancora chiamato il vitigno autoctono dei Colli Beri...
30/11/2023

"El vin del marangon"
Sì, proprio "il vino del falegname": così viene ancora chiamato il vitigno autoctono dei Colli Berici TAI ROSSO.

👉 Narra la leggenda che un falegname di Barbarano Vicentino ("Barbaràn" in veneto), sul finire del 1700 fu chiamato per un importante lavoro in Ungheria (all'epoca erano tutti sudditi del dispotismo illuminato di Maria Teresa imperatrice d’Austria, che governava in mezza Europa). Di ritorno portò con sé alcune barbatelle di Tocai Rosso che trapiantò con successo (tieni presente che fino a pochi anni fa il vino si chiamava appunto Tocai Rosso, dal 2007 è stato fatto obbligo di cambiargli denominazione).
👉 Di come questo prezioso vitigno arrivò in provincia di Vicenza, esiste però una versione meno leggendaria ma probabilmente più veritiera: nella seconda metà del '800 arrivò da oltre oceano la devastante peronospora e fillossera. Così i Veneti, abituali esportatori di vino, furono costretti a diventare forti importatori a seguito della distruzione dei vigneti locali. Vennero allora messi a dimora nuovi vitigni, tra i quali tralci di uve provenzali del Vaucluse, chiamati però Tocai Rosso quando si diffuse la moda del Tocaj ungherese, vanto delle mense più ricche dell'ottocento.
"Colore rosso rubino e bouquet ampio con note di ciliegia, lampone, viola e spezie. In bocca tannini delicati ed un elegante retrogusto di mandorle e rosa canina. Perfetto nel tradizionale abbinamento con la Soprèssa Vicentina D.O.P. e con il Baccalà alla Vicentina."

(Notizie storiche tratte dal sito del Consorzio Tutela vini Colli Berici e Vicenza - Foto: grappolo di tai rosso da wikimedia)

VENEZIA, UNA STORIA COMMESTIBILE👉 Il libro di Veneziani a Tavola: 220 pagine, più di 100 ricette tradizionali, accompagn...
29/11/2023

VENEZIA, UNA STORIA COMMESTIBILE
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VENEZIA E ‘L CALIGOPerché su Veneziase cala el caligo,adesso in segretomi a tuti ve digo:Savè che ‘l so sposoxe el mar c...
28/11/2023

VENEZIA E ‘L CALIGO

Perché su Venezia
se cala el caligo,
adesso in segreto
mi a tuti ve digo:

Savè che ‘l so sposo
xe el mar che la bagna?
Eben, lu geloso,
più volte se lagna
che tuti a la sposa
ghe fa el cascamorto.

Alora el se cambia
leziero in v***r
e ‘l va suzo in alto
par farghe l’amor
scondendo la sposa
ai oci de tuti:

nissun no la vede,
nissun pol mirarla,
inveçe, lu solo
pol tuta basarla.

Antonietta Fabbro, “Ciacole in rima”, 1980
(da: invenessian.blogspot - Foto di Veneziani a Tavola ©)

Si fa presto a dire RISOTTO❗️Il risotto è il metodo di cottura tipico ed esclusivo della cucina italiana che ha fatto sc...
26/11/2023

Si fa presto a dire RISOTTO❗️
Il risotto è il metodo di cottura tipico ed esclusivo della cucina italiana che ha fatto scuola nel mondo. La sua consistenza varia in base ai gusti regionali, ma la sua preparazione non cambia mai: dopo una breve tostatura bisogna aggiungere brodo caldo, mestolo dopo mestolo.
👉 Un altro segreto è scegliere le varietà giuste di riso... Ecco le principali, tratte da: "Varieta di riso" di risotto.it, sito ufficiale del risotto dal 1999.

📌 ARBORIO Ha chicchi grossi e lunghi. Grazie al suo alto contenuto di amido resiste bene alla cottura e per questo motivo è l’ideate per i risotti. E’ il più conosciuto dagli italiani.
📌 CARNAROLI nato da un incrocio tra il Vialone e Leoncino, ha chicchi grossi, consistenti, e affusolati che assorbono facilmente gli odori e si legano con armonia agli ingredienti. Dopo l’arborio è la varietà più diffusa in Italia.
📌 ORIGINARIO ha chicchi piccoli e rotondi che cuociono in circa 12-14 minuti. Utilizzato soprattutto per le minestre, per la sua resistenza alla cottura si presta anche alla preparazione di dolci e dei famosi arancini.
📌 RED pregiata varietà orientate, cresce nelle coltivazioni del Borneo. I suoi lunghi chicchi presentano il caratteristico colore rossastro. Ideale come contorno a piatti di carne e di pesce. Gli indonesiani lo offrono agli dei.
📌 SELVAGGIO i suoi chicchi sono lunghi, affusolati e neri, ma non è un riso vero e proprio. E’ una graminacea – più precisamente la zizzania acquatica – che non viene coltivata ma cresce spontanea nette paludi. Cuoce in 45 minuti.
📌 BALDO i chicchi sono grandi, traslucidi e molto consistenti. Ricco di amido, ha grande capacità di assorbimento ed è perfetto per la preparazione di risotti, per te cotture al forno.
📌 GANGE proveniente da coltivazioni indiane; si presta per la preparazione di piatti unici a base di carne e di pesce, ma può essere utilizzato anche come contorno e nelle insalate. Il suo tempo di cottura è di circa 18 minuti.
📌 PEDANO Caratterizzato da una pasta particolarmente tenera e da un alto contenuto di amido, è indicato soprattutto per preparare minestre e minestroni, ma si apprezza anche condito in bianco o al sugo.
📌 RIBE presenta una pasta molto compatta e chicchi lunghi e affusolati. Resiste bene alla cottura ed è indicato per risotti e risi imbottiti. E’ la varietà più utilizzata nel procedimento "parboiled".
📌 THAI presenta una grana lunga e cristallina. Quando cuoce, emette un caratteristico ed esotico profumo di spezie. Perfetto se abbinato a piatti a base di carne, pesce o verdura, come contorno, all’uso orientale.
📌 BALILLA dai chicchi piccoli e tondi, ha un grande potere di assorbimento e di crescita in cottura. E utilizzato per minestre, ma anche nella preparazione di dolci, timballi e crocchette.
📌 GLUTINOSO Esiste nelle varietà bianca e nera. E’ molto ricco di amido: in fase di cottura perde vigoria e assume una consistenza collosa. Per questo motivo viene utilizzato solo nella preparazione di dolci e budini.
📌 PARBOILED si ottiene sottoponendo il riso grezzo ad uno speciale processo di precottura. I suoi chicchi conservano te caratteristiche nutrizionali tipiche del riso integrate. Sopporta cotture lunghissime e non scuoce mai.
📌 ROMA ha i chicchi lunghi, grossi e tondeggianti. E’ molto apprezzato in cucina per la sua estrema versatilità, che lo rende adatto a qualsiasi tipo di cottura, anche nelle minestre e gratinato in forno.
📌 VENERE di origine cinese, è oggi coltivato anche nella Pianura Padana. Dà il meglio di sé quando è abbinato a piatti di carne e di pesce al forno. E’ ricco di proprietà nutritive e, secondo gli antichi Cinesi, afrodisiache.
📌 BASMATI varietà originaria dell’India, dalla regione del Punjab. Ha chicchi lunghi e affusolati e quando cuoce emette un aroma di sandalo e nocciola. E ideale per la preparazione di piatti unici.
📌 INTEGRALE questo tipo di riso è quello che più conserva tutte le proprietà nutritive del cereale, poiché non subisce il processo di raffinamento e sbiancatura del tipo brillato. Si sposa bene con bolliti e zuppe.
📌 PATNA di origine thaitandese, ha chicchi lunghi e affusolati e un colore bianco latte. Per La sua origine orientale, è adatto a piatti esotici ma anche a insalate di riso, tortini e ripieni. Ha un’ottima tenuta in cottura.
📌 SANT'ANDREA i suoi chicchi sono lunghi grossi e corposi. Per il suo alto contenuto di amido è particolarmente indicato nella preparazione di minestre e zuppe, ma anche di sformati e dolci. Assorbe bene i condimenti.
📌 VIALONE NANO ha chicchi di media grandezza, semilunghi e tondeggianti. Le sue caratteristiche sono simili a quelle del Carnaroli, ma è più diffuso nel Nord-est italiano. Cuoce in circa 13 minuti ed è ideale per i risotti.

Venezia, 2 novembre 1902.👉 Probabilmente la prima acqua alta del XX secolo. Da notare la mancanza del campanile, crollat...
25/11/2023

Venezia, 2 novembre 1902.
👉 Probabilmente la prima acqua alta del XX secolo. Da notare la mancanza del campanile, crollato nel luglio dello stesso anno.

(foto da: oliaklodvenitiens.wordpress)

👉 “Giovedì gnocchi” è un’espressione che usiamo spesso e può sembrare solo una simpatica affermazione, in realtà trae or...
23/11/2023

👉 “Giovedì gnocchi” è un’espressione che usiamo spesso e può sembrare solo una simpatica affermazione, in realtà trae origine dal detto popolare: “Giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa.”
👉 Le origini del detto popolare probabilmente sono da ricondurre a metà Ottocento, ma sicuramente il costume di cucinare gli gnocchi di giovedì entrò poi a far parte della cultura gastronomica italiana nel dopoguerra, quando per le ristrettezze economiche erano preferiti i piatti abbondanti, energetici e soprattutto economici.
👉 Le origini più antiche sono senz’altro religiose: l'uso comune di preparare gli gnocchi al giovedì era dovuto alla necessità di mangiare un piatto sostanzioso e calorico in vista del giorno successivo, il venerdì che, da tradizione cattolica è “di magro”, ovvero di digiuno o astensione dal consumo di carne. Infatti tradizionalmente di venerdì si mangiavano piatti a base di pesce, come ad esempio il baccalà che veniva proposto rigorosamente al quinto giorno della settimana.
👉 Arriviamo al sabato, il giorno della trippa, in cui i macellai si dedicavano alla macellazione di manzi e vitelli per accontentare chi poteva permettersi un ricco pranzo della domenica. Ai contadini non restavano che i tagli meno pregiati come le frattaglie dello stomaco e la trippa.

(Notizie da lacucinaitaliana)

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23/11/2023

VENEZIA, UNA STORIA COMMESTIBILE
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