04/11/2022
Gesti come il mettersi le dita nel naso possono danneggiare la cavità nasale, aumentando la probabilità che questi batteri viaggino attraverso i nervi olfattivi verso il cervello, invadendo il sistema nervoso centrale. Questa tesi è stata dimostrata in uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports da un team di ricerca dell’Università di Griffith a Southport, in Australia.
🗣“L’abbiamo visto accadere in modelli murini, e le prove sono potenzialmente spaventose anche per gli esseri umani” ha affermato il professor James St John, responsabile del Clem Jones Center for Neurobiology and Stem Cell Research dell’Università di Griffith e coautore dello studio – . Siamo i primi a dimostrare che Chlamydia pneumoniae può scatenare patologie che assomigliano al morbo di Alzheimer”.
Nel naso, spiegano gli studiosi, il nervo olfattivo è direttamente esposto all’aria e “offre un breve percorso al cervello, bypassando la barriera ematoencefalica, che virus e batteri hanno individuato come facile accesso per il cervello”. L’infezione da Chlamydia pneumoniae, in particolare, ha mostrato che il batterio si diffonde dal naso ai nervi olfattivi e al cervello in 72 ore nei topi, provocando una disregolazione dei percorsi chiave coinvolti nella patogenesi della malattia di Alzheimer.
Nonostante il meccanismo sia stato osservato in questo modello animale – i ricercatori stanno già pianificando la prossima fase della ricerca per dimostrare che lo stesso percorso esiste negli esseri umani: “Dobbiamo fare questo studio sugli esseri umani e confermare se questo percorso verso il cervello è analogo a quello osservato nei topi – ha aggiunto il professor St John – . È una ricerca che è stata proposta da molti team, ma che non è ancora stata completata. Quello che sappiamo, tuttavia, è che questi stessi batteri sono presenti nel cervello di molti pazienti, anche se non abbiamo capito come ci arrivino”.