05/12/2024
C’ERAVAMO TANTO AMATI
L’Editoriale di Marco Bucarelli
Dove eravamo rimasti? Ah si… alle grandi manovre per una poltrona, quella da presidente della Federgolf. Beh, adesso se non altro è ufficiale: il prossimo 3 febbraio si andrà a votare, anche se la previsione è che ci andranno in pochi perché la voglia di ritornare a Roma, buttando tempo e soldi, per esprimere una preferenza già fortemente condizionata da una valanghe di deleghe, molte delle quali “conquistate” a suon di promesse, da quel che abbiamo percepito sono rimasti veramente in pochi ad averla.
Con una spinta degna del miglior passato da canottiere, il Commissario straordinario Carlo Mornati nella giornata di ieri ha convocato l’Assemblea Nazionale Ordinaria Elettiva per il rinnovo delle cariche federali, calendario alla mano venti giorni prima di Natale, quindi con le candidature che dovranno essere presentate entro il 3 gennaio.
Lo scenario generale in tutto questo appare sempre lo stesso: molti stanno raschiando il fondo del carrozzone del golf italiano alla caccia di un voto, richiesto in cambio di mille promesse e artefatte amicizie.
Sono un po’ tutti protagonisti quelli che presenteranno la propria candidatura per la presidenza, tanto che in questi giorni si evidenzia una lotta intestina tra gli ex fedelissimi del professor Chimenti (si proprio quelli che fino allo scorso settembre andavano a braccetto per rastrellare voti e fare propaganda), per passare poi a chi ambisce a ricoprire il ruolo di consigliere (compreso qualche “trombato” alle scorse elezioni di settembre), finendo con i tanti che sperano invece in una sedia nei vari comitati regionali (esclusa la Toscana che in barba al buon senso è già andata al voto).
L’attenzione, insomma, è tutta concentrata lì, nella caccia a un posto di primo piano.
Di programmi e proposte fino adesso manco a parlarne, in piazza ci sono solo strategie, tour elettorali gestiti anche da lacchè che si vantano di essere parte integrante della Federazione (e qui l’etichetta e la correttezza ormai non sono più di casa nel golf italiano) e gruppi di chat dalle quali succede che sfuggano messaggi inquietanti (ahi…)
“Perdonate il silenzio, ma sono giornate un po’ convulse dal punto di vista della Federazione perché stiamo cercando di capire quale sia la soluzione migliore da proporre alle prossime elezioni… Un po’ convulse perché stiamo cercando di trovare un po’ la quadra… ci sono visioni differenti anche se stiamo cercando di tenerci tutti uniti e di non andare a disperdere il patrimonio di voti che abbiamo, perché se stiamo uniti vinciamo… se ci dividiamo siamo dei cretini perché abbiamo in mano i destini della Federazione e rischiamo poi di andare al ballottaggio”.
Inquietante… la Federazione sta cercando di capire quale sia la soluzione migliore? Se in questo audio sfuggito di mano s’intende la FIG allora non esiste più democrazia, perché la Federgolf deve assolutamente tenere una posizione equidistante da ogni e qualsiasi candidatura, tant’è si è sempre dichiarata giustamente, estranea ad ogni appoggio elettivo.
Il seguito, però, è ancora peggio…
“La proposta che adesso si sta un po’ materializzando è quella di una candidatura di una persona che sia condivisa praticamente da tutti i Comitati Regionali, se avete sentito di altre candidature diciamo che sono esterne alla Federazione. Tutte le altre proposte che andrete a sentire… Stefano Manca… Cristiano Cerchiai… Marco Durante… non so Ivan Rota, ma non credo che alla fine si candidi, diciamo saranno candidature esterne alla Federazione. Però la nostra è una candidatura condivisa non solo all’interno della Federazione, ma ampiamente discussa anche con i circoli, con i territori, con i presidenti…”.
Superfluo ogni commento, queste sono le parole di un attuale alto dirigente del golf italiano fortemente impegnato a ti**re le fila prima del voto. I nomi sono sul tavolo, ma erano già noti.
Tra questi, anche quello di Cristiano Cerchiai, all’apparenza ben visto dal Coni e sembra supportato anche da alcuni precedenti candidati consiglieri dello scorso settembre. Si tratta in pratica dell’ex, ma anche attuale componente del Collegio dei Revisori dei Conti che ricordiamo ha approvato gli ultimi bilanci deficitari della Federazione.
La ciliegina finale, comunque, non poteva mancare sulla torta: i professionisti e maestri di golf potranno fare a meno di andare a votare. La loro rappresentanza al voto infatti, come riconfermato dal Commissario Mornati, sarà affidata agli stessi elettori che si fecero consegnare le deleghe alle ultime elezioni di settembre, con candidati Presidenti e del Consiglio Nazionale completamente diversi da quelli che si presenteranno adesso.
Diversi professionisti però non ci stanno e non hanno accettato questa decisione, tanto da rivolgersi a un avvocato al fine di intraprendere eventualmente tutte le iniziative legali, ma anche giudiziarie, per la tutela della corretta applicazione dello Statuto Federale e del regolare svolgimento della prossima assemblea elettiva.
Insomma, un quadro generale poco edificante che presenta spaccature evidenti, dove anche “mezzi uomini” diventano protagonisti e le sorti e il futuro del golf italiano, numeri e voti alla mano, dipenderanno dai Professionisti e dai Maestri di golf.
Intanto, nei giorni scorsi, un altro storico circolo di golf (Crema) ha chiuso i battenti, mentre il numero dei tesserati “veri”, non quelli delle tessere regalate, non da alcun segno di ripresa. Ma di questo sembra non interessare ad alcuno.