01/09/2024
https://fattoalatina.it/2024/09/01/nonostante-il-film-nel-tempo-che-resta-ancora-vita/
Tempo del festival del cinema a Venezia, mi segnalano un film: “nonostante”. Un’opera “seconda” di Valerio Mastrandrea, un film che…
Raccontiamo il fatto e scriviamo dei volti, delle mani, delle idee e della trasformazione di un terr
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Il mondo lo puoi guardare in mille modi, da bimbo guardi con il naso in su, da vecchio vedi i passi e non il cammino. Un giornale è così: un punto di vista. Si un punto di vista. Di giornali ce ne sono tanti tutti pieni di fatti, di racconti di cose che capitano e ne capitano ogni giorni, ogni attimo, ogni ora. Noi, noi qui, con Fatto a Latina non racconteremo il fatto, ma cercheremo di dirvi dei “fattori” e della “fattura”.
Scriveremo di persone, vi racconteremo i volti, le mani, le idee, i sacrifici e l’orgoglio di chi fa con l’umiltà di farsi fattura nella altrui esperienza. Sarà un filo lungo le vite e la trama e l’ordito saranno la tela del nostro dirvi. Non vogliamo imitare, concorrere, entrare in gare c’è chi corre con le auto e chi a piedi, chi in bicicletta e chi in volo, ciascuno si sposta ma il modo di spostarsi fa la differenza. Perché qui ci saranno persone da raccontare e ci sono persone che raccontano un ritorno all’umanità delle cose. L’umanità che è dignitosa nel suo insieme se è data dignità a ciascuno degli uomini, senza differenza alla partenza e poi nelle mille e mille differenze che fanno i talenti. Questa esperienza nasce da una scuola, da un tentativo di “tramandare” esperienze e questo processo da vita ad una esperienza nuova.
A me è dato l’onere e l’onore di guidare questo gruppo di ragazzi in una avventura che prima non c’era, sono un vecchio narratore, loro giovani narranti. La cosa che mi ha colpito in questi mesi di “collaborazione” sono stati i loro occhi, così vivi ed avidi di raccontare e a me uscivano le lacrime per lubrificare quel poco che posso ancora dire, scrivere, spiegare. Sono un signore di un secolo fa, ho categorie e sogni di un secolo fa, ma non nego di aver sognato, di aver immaginato storie fantastiche e mille che manco immaginavo mi sono venute a trovare e si sono fatte scrivere, come mici selvatici alla carezza e poi con le zampe a giocare col mio dito che si faceva preda per gioco.