Futbolismo

Futbolismo Storie e grafici del calcio

… and finally this little beauty arrived! Thank you Matt and Adam, the  team, to add one of our pictures in the book 😃. ...
03/10/2022

… and finally this little beauty arrived! Thank you Matt and Adam, the team, to add one of our pictures in the book 😃. Please buy it to support the Sporting Memories charity… and remember: no rugby balls allowed 😬

“Garella è il più forte portiere del mondo. Senza mani, però.” Gianni AgnelliCiao Garellik
12/08/2022

“Garella è il più forte portiere del mondo. Senza mani, però.” Gianni Agnelli
Ciao Garellik

Tal día como hoy nació en Buenos Aires "La Saeta Rubia"Correva l’anno 1953. La Saeta Rubia giocava con i Milionarios Clu...
04/07/2022

Tal día como hoy nació en Buenos Aires "La Saeta Rubia"
Correva l’anno 1953. La Saeta Rubia giocava con i Milionarios Club di Bogotà, in Colombia, dove si era trasferito dal River Plate (ancora detentore del cartellino del giocatore) nel 1949 a causa della crisi in cui versava il calcio argentino funestato da scioperi che portarono allo stop del campionato… ma in verità anche per la pioggia di denaro che gli venne offerto.

Appunto nel 1953 Di Stèfano prende la decisione di lasciare la Colombia e su di lui si scatena la più classica delle aste. I contendenti più agguerriti sono il Barcellona ed il Real Madrid.

I primi, nella Spagna degli anni ’50, assoggettata alla dittatura di Francisco Franco, non vengono visti di buon occhio né dal Caudillo né tanto meno dalla Federazione Sp****la.
I secondi sono la squadra per cui lo stesso dittatore ha una passione.
Com’è attestato da alcuni documenti rinvenuti in un ufficio del Monumental, Stadio del River Plate, il Barcellona si era accordato con gli argentini che ancora detenevano il diritto alle prestazioni sportive di Di Stèfano, mentre il Real Madrid del presidentissimo Santiago Bernabeu stava raggiungendo un accordo con i Millonarios di Bogotà club dove giocava all’epoca.

Il 20 maggio 1953 Di Stèfano parte alla volta di Barcellona.
Il 7 agosto 1953 il River Plate ufficializza la cessione dell’argentino al Barcellona.
Il 15 agosto il club catalano comunica l’ufficilaità dell’ingaggio alla Federazione Sp****la.
Il 15 agosto il presidente del Milionarios Club di Bogotà chiude la trattativa con il Real Madrid…
(Continua la lettura nei commenti 👇)

Bon anniversaire Le Roi“Mio padre, figlio di un novarese emigrato per lavorare in miniera e poi diventato padrone di un ...
21/06/2022

Bon anniversaire Le Roi
“Mio padre, figlio di un novarese emigrato per lavorare in miniera e poi diventato padrone di un bar, mio padre dicevo credo sia fiero di me, ma non gliel’ho mai chiesto. Unica cosa che posso dirti è che lui sa di calcio più di tutti, ed è sicuramente quello che mi conosce, in campo e fuori, meglio di chiunque altro. C’è una cosa che tengo sempre presente e che lui mi ha consigliato, riguardo al mio lavoro: sul campo cerca sempre di stare in mezzo e tutto passerà dai tuoi piedi. Quando riesco a farlo, gioco delle belle partite. Il calcio, mio padre lo conosce molto di più di quelli che lo scrivono”.
estratto da un’intervista di Gianni Minà apparsa sul nell’Aprile del 1986

Away days… Reds on tour.(📷 )
29/05/2022

Away days… Reds on tour.
(📷 )

Parabéns Dino Sani.Nel 1961, quando il Boca Juniors ritenne il regista brasiliano ormai vecchio, Dino, figlio di genitor...
23/05/2022

Parabéns Dino Sani.
Nel 1961, quando il Boca Juniors ritenne il regista brasiliano ormai vecchio, Dino, figlio di genitori italiani, Gaetano Sani e Maria Gabrielli, passò al Milan, debuttando a pochi giorni dal suo arrivo in Italia contro la Juventus (vittoria dei rossoneri per 5-1), scalzando il bizzoso attaccante inglese Jimmy Greaves. Da allora il Milan, fino a quel momento incapace di avere un rendimento costante, infilò diversi risultati positivi e alla fine conquistò il campionato 1961/62. Con il club milanese Dino vinse anche la Coppa dei Campioni nel 1963.

Buon compleanno Marione.
21/05/2022

Buon compleanno Marione.

“Ici c'est Paris”
21/05/2022

“Ici c'est Paris”

La cronaca del nostro Eternauta del pallone  ci porta oggi al 1983, all’Estádio Fonte Nova di São Salvador da Bahia de T...
09/05/2022

La cronaca del nostro Eternauta del pallone ci porta oggi al 1983, all’Estádio Fonte Nova di São Salvador da Bahia de Todos os Santos, e ci aiuterà a meglio comprendere che la garra non è altro che “la vita appesa a un filo”: non il luogo sicuro, ma l’unico appiglio per evitare di precipitare nell’abisso.
“Caro France',
il fascino del Sudamerica, mi dirai se sei d'accordo, consiste nella sua capacità di elaborare due interpretazioni del calcio agli antipodi: il calcio danzato e il calcio bruto. Alla prima aderisce il Brasile e alle volte, ma non sempre, l'Argentina. Alla seconda tutti gli altri con l'eccezione, alle volte ma non sempre, della Colombia o del Perù. I confronti tra queste due scuole hanno regalato emozioni e più spesso scintille. Non fa eccezione la finale della Copa América 83 che ne mette di fronte gli allievi tradizionalmente più brillanti. Ti parlerò di Brasile - Uruguay del novembre 1983.
Il formato del torneo non prevede una finale secca. Si giocano gare di andata e ritorno con un sistema di punti: in caso di parità, una vittoria per parte per esempio, si assegnerà il titolo con un terzo incontro in campo neutro. La prima partita a Montevideo l'ha vinta l'Uruguay: 2 a 0. La seconda si disputa a Salvador de Bahia, il Brasile cerca il diritto alla bella.
C'è da essere onesti, il Brasile dell'83 non ha niente a che vedere quello del Mondiale 82, il paradigma del calcio danzato. In primo luogo è cambiato il timoniere. Parreira, un pragmatico, ha preso il posto di Telê Santana, un innamorato del samba. Zico, Falcão, Cerezo giocano tutti in Italia e alla Copa América non ci sono. I reduci di Spagna sono Sócrates, Éder, Júnior. Tra i nuovi volti Mozer, il marcatore centrale del Flamengo.
Sócrates, assente all'andata, è la guida tecnica e carismatica della squadra. Si sistema dietro le punte, impugna la bacchetta e comincia a dirigere: tocchi di prima, colpi di tacco, accelerazioni. Éder è il più pericoloso in avanti. Tira in porta punizioni da tutte le posizioni e distanze. Júnior, che solitamente è un centrocampista aggiunto, stavolta si limita al suo compito nominale: terzino sinistro…
(Continua la lettura nei commenti 👇)

I cavalieri che fecero l’impresa.(📷 )Inghilterra-Ungheria, partita amichevole, disputata a Wembley il 25 novembre 1953, ...
05/05/2022

I cavalieri che fecero l’impresa.
(📷 )
Inghilterra-Ungheria, partita amichevole, disputata a Wembley il 25 novembre 1953, tra le Nazionali di Inghilterra e Ungheria, allora campione olimpica e imbattuta da 24 incontri. La partita è anche ricordata come Match of the Century, ed è passata alla storia per il successo ungherese, col risultato di 6-3, che sancì la superiorità tecnica e tattica dei magiari sui maestri Inglesi.
Aranycsapat
1 Gyula Grosics (cap.)
2 Jenő Buzánszky
3 Mihály Lantos
4 Gyula Lóránt
5 József Bozsik
6 József Zakariás
7 László Budai
8 Sándor Kocsis
9 Nándor Hidegkuti
10 Ferenc Puskas
11 Zoltán Czibor
Manager - Gusztáv Sebes

“U Putenz è semb nu squadron”Potenza Sport Club, stagione 1967/68.
30/04/2022

“U Putenz è semb nu squadron”
Potenza Sport Club, stagione 1967/68.

Happy birthday "Franny" Lee.Attaccante piccolo e veloce Franny, inizia la carriera da professionista nel 1957 al Bolton ...
29/04/2022

Happy birthday "Franny" Lee.
Attaccante piccolo e veloce Franny, inizia la carriera da professionista nel 1957 al Bolton Wanderers, con cui gioca 189 partite andando a segno 92 volte. A Bolton resta sino al 1967, anno in cui viene acquistato dal Manchester City per 60.000 sterline. Con il City Franny vince un campionato di First Division, una FA Cup, una Coppa di lega, due Community Shield, una Coppa delle Coppe e il titolo di capocannoniere nel 1971-1972. Sempre nel 1972, si classifica terzo nell'edizione della Scarpa d'oro vinta dall’attaccante della Germania Ovest Gerd Müller, cui Franny assomiglia molto per caratteristiche fisiche e di gioco. Franny detiene il record di calci di rigore segnati in una stagione, cosa che gli vale il soprannome di “Lee Won Pen” ma gli procura grandi antipatie e non pochi problemi: lo accusavano di essere un tuffatore. Durante un’epica partita contro il Leeds United (Franny gioca per il Derby County), per questa sua nomea viene attaccato duramente da Norman Hunter, uno con cui era meglio non avere a che fare, ne nasce una rissa in campo che passa alla storia del calcio Inglese.
Complessivamente con il City gioca 249 e segna 112 reti.
Nel 1974 Franny si accasa al Derby County, con cui chiude la carriera nel 1976 vincendo un'altra First Division e un altro Community Shield.
Tra il 1968 e il 1972 Franny fa parte della Nazionale Inglese con cui prende parte al mondiale Messicano del 1970. Con la maglia dei tre leoni vanta ventisette presenze e dieci gol.
Ha il bernoccolo per gli affari Franny infatti dopo il ritiro dall'attività professionistica vi si dedica con grande successo tanto che nel 1994 diventa azionista e presidente del Manchester City carica che ricopre per quattro anni.

Buon compleanno Angelo Alessio.
29/04/2022

Buon compleanno Angelo Alessio.

"Reconozco que no soy un santo, que me gusta la noche y que las ganas de juerga no me las quita ni mi madre. Sé que soy ...
29/04/2022

"Reconozco que no soy un santo, que me gusta la noche y que las ganas de juerga no me las quita ni mi madre. Sé que soy un irresponsable y un mal profesional, y puede que esté desaprovechando la oportunidad de mi vida. Lo sé, pero tengo una tontería en el coco: no me gusta tomarme el fútbol como un trabajo. Si lo hiciera no sería yo. Sólo juego por divertirme". Il nostro Eternauta del pallone sulle tracce di Jorge Alberto González Barillas, El Mágico che oscurò D10S.

“Caro France',
Mi sono messo alla ricerca delle orme lasciate da Jorge "Mágico" González nel calcio del suo continente. L'occasione migliore, il campionato CONCACAF disputato in Honduras nel 1981. Ho trovato in rete la partita del Salvador contro il Messico, mi sono lasciato prendere dalla curiosità.
Alla fase finale partecipano sei squadre che si affrontano in un girone all'italiana. È un torneo "premundial": la vincente sarà Campione del Centro-Nord America e dei Caraibi e, soprattutto, andrà a Spagna 82. Per la prima volta, per l'incremento del numero delle partecipanti, anche il secondo posto è buono per il Mondiale.
Tutti gli incontri si disputano nello stadio Nacional di Tegucigalpa. I favoriti sono il Messico di Hugo Sánchez e i padroni di casa dell'Honduras. Outsider il Salvador del Mágico González e l'emergente Canada. È un'epoca in cui gli Stati Uniti non sono competitivi, non hanno neanche superato la fase preliminare.
Messico e Salvador si affrontano alla seconda giornata. Gli spalti sono pieni nonostante non sia in campo l'Honduras, il pubblico si schiera dalla parte dei più deboli.
Nei verdi del Messico Leonardo Cuéllar è ancora in squadra. Icona dei Mondiali 78 per la sua capigliatura, come Valderrama negli anni 90, ha buona tecnica ma è lentissimo, una moviola. Come Valderrama. Cuéllar lo si nota perché batte gli angoli, le punizioni, e pure i falli laterali, con un'enfatica rincorsa dall'anello esterno della pista d'atletica.
L'altro volto noto è Hugo Sánchez, “Hugol”, recentemente passato dai Pumas di Città del Messico all'Atlético Madrid. Il capitano è Mendizábal, un cursore di centrocampo…
(Continua la lettura nei commenti 👇)

Yugoslavia1990 FIFA World CupQuarter-final, 30 June 1990, Stadio Comunale, Florence.Referee, Kurt Röthlisberger (Switzer...
28/04/2022

Yugoslavia
1990 FIFA World Cup
Quarter-final, 30 June 1990, Stadio Comunale, Florence.
Referee, Kurt Röthlisberger (Switzerland)
Yugoslavia vs Argentina 3-2 ap (0-0,0-0,0-0)
Penalties
Goal 1-0 Jose Serrizuela (ARG)
Miss 1-0 Dragan Stojkovic (YUG)
Goal 2-0 Jorge Burruchaga (ARG)
Goal 2-1 Robert Prosinecki (YUG)
Miss 2-1 Diego Maradona (ARG)
Goal 2-2 Dejan Savicevic (YUG)
Miss 2-2 Pedro Troglio (ARG)
Miss 2-2 Dragoljub Brnovic (YUG)
Goal 3-2 Gustavo Dezotti (ARG)
Miss 3-2 Faruk Hadzibegic (YUG)

Buon compleanno Uomo Ragno.“A Zenga piaceva stare in porta e aspettare l’avversario. [...] Amava il volo: plastico, morb...
28/04/2022

Buon compleanno Uomo Ragno.
“A Zenga piaceva stare in porta e aspettare l’avversario. [...] Amava il volo: plastico, morbido, a effetto. Era il contrario di Dasaev che si giocava ogni volta con lui il premio di migliore del mondo.” Beppe di Corrado
“Ventidue dei centoquattro anni dell’Inter li ho trascorsi indossando con orgoglio i colori che amo, che ho sempre con me e che mi sono tatuato sul braccio.”
“Il giorno in cui l’Inter mi chiamerà, potrò pure morire.”
Si distingue per essere uno dei migliori portieri di sempre Walter e lega il suo nome all'Inter, con cui disputa 473 incontri, vincendo uno scudetto, una Supercoppa italiana e due Coppe UEFA.
Difende la porta della nazionale Italiana per 58 volte e partecipa a due campionati del mondo, in Messico nel 1986 e Italia bel 1990, oltre ad un campionato d'Europa in Germania Ovest nel 1988. Durante il Mondiale casalingo del 1990, concluso al terzo posto, Walter mantiene la porta inviolata per 517 minuti consecutivi, record assoluto della competizione.
A livello individuale “l’Uomo Ragno”, com’è soprannominato, viene eletto portiere dell'anno IFFHS per tre volte consecutive (dal 1989 al 1991). Sempre l’IFFHS lo ha collocato in 20ª posizione nell'elenco dei più forti portieri del XX secolo. Nel 1988 e nel 1990 Walter si è classificato rispettivamente 17º e 12º nella corsa al Pallone d'oro.
“Quando vedo il Trap scappato in Germania, o Bagnoli che non ha più voglia di allenare dopo che all’Inter l’hanno massacrato, divento una bestia!”
“Il calcio è una giungla: ti leccano i piedi fino a quando sei il re e ti girano le spalle non appena scendi dal trono.”

Buon compleanno  Tatanka.“Senza grappa e si*****te sarebbe il più forte di tutti.” Gino Corioni“Il Bisonte” è l’unico gi...
28/04/2022

Buon compleanno Tatanka.
“Senza grappa e si*****te sarebbe il più forte di tutti.” Gino Corioni
“Il Bisonte” è l’unico giocatore insieme a Igor Protti ad avere vinto la classifica dei cannonieri di Serie A, B e C1. Dario ci è riuscito rispettivamente con Piacenza, Cesena e Fano. In carriera Tatanka ha messo a segno più di 300 gol.
"Era Maggio del 2002, e Dario Hubner fu preso in prestito dal Milan per la Tournée in America. Ricordo un aneddoto, che successe contro l'Ecuador. Finì il primo tempo, e al rientro negli spogliatoi, mi accingo a parlare con i ragazzi, (da notare che tutti i big erano con le varie Nazionali, a prepararsi per il Mondiale del 2002) cerco Hubner, e non lo trovo. Chiedo agli altri: che fine ha fatto Dario? Abbiati mi fa: Mister è dietro il bagno. Aprii la porta, e vidi che stava fumando una Marlboro e vicino aveva una piccola lattina di birra, che si era portato dall'albergo. Gli dissi: ma Dario, che fai? Ti stai giocando una conferma nel Milan, e vieni a fumare e bere negli spogliatoi? Come lo giochi il secondo tempo? Lui mi guardò ed in tutta tranquillità disse: Mister, sinceramente è una vita che faccio questo, e se non lo faccio non riesco a rendere al meglio. Per quanto riguarda il Milan, son venuto solamente per la pubblicità in modo che posso allungare la carriera di altri 2-3 anni. A quest'ora ero al mio paese a prendere un po' di fresco. Terza cosa: la vuole una sigaretta? A quella frase tutto lo spogliatoio, cominciò a ridere, ed anche io mi feci una bella risata. Era così Dario, genuino al massimo. Pensava solo a star bene con se stesso." Carlo Ancelotti

Feliz cumple CholoAll’età di 14 anni, l’allenatore delle giovanili Victorio Spinetto lo soprannomina "Cholo", perché il ...
28/04/2022

Feliz cumple Cholo
All’età di 14 anni, l’allenatore delle giovanili Victorio Spinetto lo soprannomina "Cholo", perché il modo di giocare di Diego gli ricordava la grinta che metteva in campo il difensore del Boca Juniors e nazionale Argentino, Carmelo Simeone (i due non hanno nessun rapporto di parentela) il cui soprannome era appunto “El Cholo”; il termine è un termine storico che deriva dall'azteco Xoloitzcuintli e che significa "incrocio di razze".
No ganan siempre los buenos, ganan los que luchan”.
“A los diez años el profesor de música de mi colegio me eligió como director de orquesta. Algo de líder me habrá visto, porque casi todos eran más grandes que yo”.
“Como jugador es fácil. Sólo piensas en ti. Después, si uno tiene cabeza, piensa también en el equipo. El entrenador tiene que pensar en todos, por el contrario”.
“Los partidos hay que jugarlos con el cuchillo entre los dientes en el terreno de juego”.
“Los partidos no los ganan los que mejor juegan, sino los que están más seguros de lo que hacen”.
“El Cholo, un enamorado - que no obsesionado - de su profesión, con una personalidad que le ayuda a gestionar e inculcar a un grupo cuál es el camino a seguir. Nació con el don de saber convivir con la presión, adicto de por vida al aroma a césped”. Kiko Narváez

Buon compleanno Pupi il Puliciclone“Sono nato a Roncello, un dormitorio di Milano come molti paesi qui intorno. Non c’er...
27/04/2022

Buon compleanno Pupi il Puliciclone
“Sono nato a Roncello, un dormitorio di Milano come molti paesi qui intorno. Non c’era nemmeno l’oratorio, giocavo in piazza della chiesa. Una porta era quella dell’asilo, l’altra quella di una casa. Trovo ancora qualcuno che mi rinfaccia d’aver rotto un vetro a sua nonna o a sua zia. Tiravo solo di destro. Sono cresciuto in una famiglia milanista ma il mio idolo era Gigi Riva. A 15 anni correvo i 100 in 10″5 con le scarpe da calcio. E a 15 anni faccio i primi allenamenti veri. Ero cresciuto allo stato brado, senza che nessuno mi dicesse cosa fare o non fare. E arriva il giorno del provino con l’Inter, sul campo di Rogoredo, con altri ragazzi della regione. A guardare ci sono Helenio Herrera e Invernizzi. Li sento parlare a fine partita. «L’11 è troppo veloce per giocare a calcio, meglio che si dia all’atletica». L’11 ero io, e ci rimasi male. Poi arrivò la chiamata del Torino. Mia madre aveva dei dubbi: è troppo lontano da casa, farai la vita del barbone. Invece ci sono rimasto 17 anni, bellissimi e lunghissimi, finché non sono passato dal ruolo di insostituibile a quello di inutile. Il presidente Pianelli per noi era come un padre. Cedette il club ma mi lasciò il cartellino. Forse per questo Moggi mi fece fuori col pretesto che ero vecchio. Avevo 32 anni e al posto mio presero Selvaggi che ne aveva 30” .
“Contro la Juve era una battaglia particolare. Cuccureddu diceva che nel derby mi diventavano granata anche gli occhi. Ma eravamo amici, avevamo fatto il militare insieme. Una volta in uno scontro con Scirea mi ruppi il naso. Quando mi risvegliai all’ospedale, dopo l’operazione, la prima faccia che vidi, oltre a quella di mia moglie, era di Scirea. Un grande, Gaetano. Su lui non saremmo mai andati in pressione. La parola pressing non era ancora arrivata, ma Radice ci diceva di andare in pressione sul difensore più scarso di piede. Nella Juve Morini, nell’Inter Baresi. Si cercava l’anello debole.”

Happy birthday Martin Chivers.Martin nasce a Southampton, è il classico attaccante all’Inglese, alto, forte fisicamente ...
27/04/2022

Happy birthday Martin Chivers.
Martin nasce a Southampton, è il classico attaccante all’Inglese, alto, forte fisicamente e abilissimo nei colpi di testa. Esordisce tra i professionisti nel 1962 proprio con il Southampton e resta con la squadra della sua città sino al 1968. Quell’anno “Big Chiv” infatti passa al Tottenham: il manager Bill Nicholson lo porta agli Spurs pagando, all’epoca, la cifra record di 125,000 sterline. Segna subito al suo debutto contro lo Sheffield Wednesday, i primi tempi a White Hart Lane però non sono facili, visto che i suoi compagni d’attacco sono due leggende del club, oltre ad essere due grandi attaccanti, Jimmy Greaves e Alan Gilzean. La stagione della consacrazione è quella 1970/71, e fino al 1976 “Big Chiv” segna con regolarità impressionante. Nel 1976 appunto, dopo 367 incontri e 174 reti, Martin all’età di 31 anni passa al Servette in Svizzera. Nel 1978 torna in Inghilterra dove gioca una stagione al Norwich ed una, l’ultima, al Brighton & Hove Albion.
“Big Chiv” veste la maglia dei Tre Leoni in 24 occasioni, realizzando 13 reti.

“Grandi squadre fanno grandi giocatori. Grandi giocatori fanno spettacolo e migliore calcio.” Vujadin Boškov
27/04/2022

“Grandi squadre fanno grandi giocatori. Grandi giocatori fanno spettacolo e migliore calcio.” Vujadin Boškov

“El Virrey” Carlos Arcecio BianchiNasce a Buenos Aires “El Bozo”, nelle vene ha sangue Italiano, come molti da quelle pa...
27/04/2022

“El Virrey” Carlos Arcecio Bianchi
Nasce a Buenos Aires “El Bozo”, nelle vene ha sangue Italiano, come molti da quelle parti. Cresce nelle giovanili della squadra locale del Vélez Sársfield, con la quale esordisce nella massima serie Argentina il 23 Luglio del 1967 in un match casalingo contro il Boca Juniors. Al suo primo anno con la maglia da titolare, siamo nel 1970, “El Bozo” conquista subito il titolo di capocannoniere del campionato segnando 18 reti nel Nacional, bissato subito dopo da un altro titolo nel successivo Metropolitano, ottenuto segnando 36 gol. Durante questo periodo Carlos viene convocato in nazionale, con la quale fino al 1973, raccoglie quattordici presenze ed otto gol. Proprio nel 1973 “El Bozo” si trasferisce in Europa, allo Stade de Reims, con cui in quattro stagioni vince per tre volte il titolo di capocannoniere. Passa poi al Paris Saint-Germain dove rimane due anni continuando a confermarsi miglior realizzatore del campionato. Nel 1979 arriva la chiamata dello Strasburgo campione di Francia con cui però gioca una sola poco memorabile stagione A fine campionato torna in Argentina sempre al Vélez Sársfield, per altri quattro anni vincendo nel 1981 il titolo di capocannoniere del Nacional.
Appese le scarpe al chiodo “El Bozo” intraprendere la carriera da allenatore. A partire dal 1993 con il Vélez Sársfield, la squadra che lo aveva lanciato come calciatore. Durante la sua gestione il club attraversa uno dei periodi migliori della sua storia vincendo tre campionati, una Copa Libertadores, una Coppa Intercontinentale (vinta ai danni del Milan) e una Coppa Interamericana. Il presidente della Roma Franco Sensi se ne innamora e lo porta nella capitale, ma le cose non vanno bene e viene esonerato. Non si abbatte Carlos e torna in patria sulla panchina del Boca Juniors nel 1998: fino al 2001 vince tre campionati, due Coppe Libertadores e si laurea campione del mondo per la seconda volta nel 2000, battendo il Real Madrid.

“Come Maradona, Zavarov ha una tecnica incredibile, può decidere una partita in qualsiasi momento, sa organizzare il gio...
26/04/2022

“Come Maradona, Zavarov ha una tecnica incredibile, può decidere una partita in qualsiasi momento, sa organizzare il gioco e difendersi.” Valeri Lobanovski
Buon compleanno Alessandrino di Kiev

Il difensore centrale brasiliano José Carlos Nepomuceno Mozer, più noto solamente come Mozer, con le maglie del Clube de...
26/04/2022

Il difensore centrale brasiliano José Carlos Nepomuceno Mozer, più noto solamente come Mozer, con le maglie del Clube de Regatas do Flamengo (1980/87), dello Sport Lisboa e Benfica (1987/89 e 1992/95), dell’Olympique de Marseille (1989/92) e della Selecão.

Feliz cumple Kiko.Nasce a Jerez de la Frontera, Kiko. Inizia a muovere i primi passi calcistici con il Pueblo Nuevo, per...
26/04/2022

Feliz cumple Kiko.
Nasce a Jerez de la Frontera, Kiko. Inizia a muovere i primi passi calcistici con il Pueblo Nuevo, per poi passare nel 1985, al settore giovanile del Cadice. Ci resta sino al 1991, anno in cui esordisce tra i professionisti, in Andalusia resta per tre stagioni, sino al 1993, anno in cui si trasferisce nella capitale Sp****la, sponda Atlético. Con i Colchoneros resta otto anni, contribuendo alla conquista del double nel 1996. Nonostante la retrocessione del club nel 2000, Kiko resta con i biancorossi per un altro anno; per poi terminare la carriera a soli trent'anni al CF Extremadura. In dieci stagioni di Liga gioca un totale di 271 incontri realizzando 60 reti.
Kiko gioca con la nazionale Sp****la dal 1992 al 1998, totalizzando 26 presenze e 5 reti. Prende parte e vince il torneo olimpico di calcio del 1992 con le furie rosse, realizza anche un gol all'Italia nella partita di esordio; prende parte inoltre al campionato d'Europa 1996 e al campionato del mondo 1998. In quest’ultima competizione realizza due reti nell'inutile partita vinta per 6-1 contro la Bulgaria, la Spagna viene eliminata nella fase a gironi da Nigeria e Paraguay.

“Andrea Fortunato era un ragazzo che giocava terzino sinistro. Un ruolo da turbodiesel. Uno che con la maglia numero tre...
25/04/2022

“Andrea Fortunato era un ragazzo che giocava terzino sinistro. Un ruolo da turbodiesel. Uno che con la maglia numero tre deve andare, palla al piede, dall'altra parte del mondo, superando ogni ostacolo, finché il campo finisce. E a quel punto fa una cosa, non la fa per sé, la fa per un altro e per la squadra: crossa. E se il centravanti ha seguito l'azione e ci mette la testa, allora è gol. Fortunato era uno di quelli che ci arrivava spesso, sulla linea di fondo, con la forza della sua gioventù e la bandiera dei suoi lunghi capelli al vento.” Gabriele Romagnolo

Feliz cumple Américo Rubén "El Tolo" Gallego.Rubén nasce a Morteros nel 1955; debutta con il Newell’s Old Boys in Primer...
25/04/2022

Feliz cumple Américo Rubén "El Tolo" Gallego.
Rubén nasce a Morteros nel 1955; debutta con il Newell’s Old Boys in Primera División il 15 Dicembre 1974, in occasione di un match vinto per 3-1 sul Talleres. Dopo un primo anno da riserva, nella stagione 1975 diventa titolare e segna il suo primo gol in campionato contro il Gimnasia y Esgrima. Rimane sette anni con “La Lepra”, fino al 1981, prima di andare a vestire la maglia di una delle due grandi del calcio argentino, il River Plate. Gioca con i Millonarios per le restanti sette stagioni della carriera, ritirandosi al termine della stagione 1987/88. Con i bianco-rossi vince i titoli più importanti a livello di club: oltre ai due campionati Argentini (un Nacional e un Primera División), i primi trofei internazionali del club con al braccio la fascia da capitano, la Coppa Libertadores, la Coppa Intercontinentale e la Coppa Interamericana. In totale, in quattordici anni di attività, gioca 440 incontri di campionato, segnando 35 gol.
Nel 1978 “El Tolo” è parte della nazionale Argentina che vince la Coppa del Mondo battendo l'Olanda in finale per 3-1. Quattro anni dopo partecipa al campionato del mondo in Spagna, in cui l'Argentina venne eliminata al secondo turno dall'Italia, poi vincitrice del mondiale. In tutto veste la casacca albiceleste per 73 volte, dal 1975 al 1983.

"Voetballen is heel simpel, maar het moeilijkste wat er is, is simpel voetballen..."Gelukkige verjaardag al genio Olande...
25/04/2022

"Voetballen is heel simpel, maar het moeilijkste wat er is, is simpel voetballen..."
Gelukkige verjaardag al genio Olandese, al “Profeta del Gol”, al “Pelé bianco”, al numero 14… Hendrik Johannes "Johan" Cruijff.
“Every disadvantage has its advantage.“
“Every trainer talks about movement, about running a lot. I say don't run so much. Football is a game you play with your brain. You have to be in the right place at the right moment, not too early, not too late.”
“Quality without results is pointless. Results without quality is boring.”
“There is no medal better than being acclaimed for your style. As a coach, my teams might have won more games if we’d played in a less adventurous way. Maybe I’d have earned a little more and the bonuses would have been bigger, but if people say that Barcelona were playing the nicest football in the world with me as coach, what more can I ask for? If you’re appearing in the World Cup final it may be the biggest occasion of your life, so why be sad and fearful? Be happy, express yourself and play. Make it special for you and for everyone watching. For the good of football, we need a team of invention, attacking ideas and style to emerge. Even if it doesn't win, it will inspire footballers of all ages everywhere. That is the greatest reward. Winning is an important thing, but to have your own style, to have people copy you, to admire you, that is the greatest gift.“
“He changed everything. He did it all. What Cruyff's done for football cannot be compared. The statue thing is superficial. He has made us love this sport so openly that there's no way we can forget him.” Pep Guardiola

Avrebbe compiuto gli anni oggi “La Roccia” Tarcisio Burgnich.“Noi, la ‘Grande Inter’, allora, siamo stati ai vertici per...
25/04/2022

Avrebbe compiuto gli anni oggi “La Roccia” Tarcisio Burgnich.
“Noi, la ‘Grande Inter’, allora, siamo stati ai vertici per 5-6 anni perché c'era il gruppo compatto. Si vince solamente se tutta la squadra lavora per un obiettivo.” Tarcisio Burgnich
“Dissi a me stesso prima della partita che era di pelle ed ossa come tutti gli altri, evidentemente mi sbagliavo.” Tarcisio Burgnich parla di Pelé che ha marcato nella finale della Coppa del Mondo del 1970
“Eh, sì, Pascutti me l’ha fatta. Pensa: io avevo capito che il cross sarebbe piovuto dalle nostre parti e siccome Ezio lo conosco bene, mi sono buttato in tuffo prima di lui, per anticiparlo. Sono in volo e intravvedo un fulmine che mi sfreccia… sotto, sento lo splash della pelata di Ezio che incoccia il cuoio del pallone, gol. Ero scattato per primo, sono arrivato secondo… Un gol così poteva segnarlo soltanto un campione come Ezio. In fondo, mi ha fatto perfino piacere che gli sia riuscita una prodezza del genere.” Tarcisio Burgnich a proposito del famoso gol segnato da Ezio Pascutti durante la partita tra Bologna e Inter

Feliz cumple “Principito” Ruben Sosa.Nasce a Montevideo, Ruben, e inizia la carriera, 15enne, al Danubio nel 1982. Arriv...
25/04/2022

Feliz cumple “Principito” Ruben Sosa.
Nasce a Montevideo, Ruben, e inizia la carriera, 15enne, al Danubio nel 1982. Arriva in Italia, alla Lazio, nel 1988 “El Principito” proveniente dal Real Saragozza, dove aveva vinto la Copa del Rey segnando in finale contro il Barcellona. In quattro stagioni con i biancazzurri capitolini disputa 140 incontri, segnando 47 reti tra campionato e Coppa Italia. Passa all’Inter nella stagione 1992/93 e forma la coppia offensiva con Salvatore Schillaci: con 20 gol contribuisce al secondo posto dei milanesi in campionato. L'anno seguente, il suo compagno di reparto è l’Olandese Dennis Bergkamp, con cui ha diversi screzi, sia in allenamento sia durante le partite. Nel 1994 vince la Coppa UEFA, contro gli Austriaci del Casino Salisburgo: suo, nella gara di ritorno a Milano, l'assist a Wim Jonk per la rete della vittoria. Nel corso della sua esperienza Italiana Ruben segna 84 gol, risultando l’Uruguaiano più prolifico nella storia della Serie A: primato poi battuto da Edinson Cavani. Lasciata l’Italia, gioca nel campionato Tedesco, con il Borussia Dortmund, con cui vince la Bundesliga nel 1996, prima di ritornare in Spagna, tra le file del Logroñes. Negli ultimi anni di carriera veste le maglie di Nacional, con cui vince tre campionati, tra il 1998 e il 2001, Shanghai Shenhua in Cina e Racing Montevideo, con cui si ritira nel 2005.
Con la nazionale Uruguaiana, dal 1984 al 1995, partecipa a quattro edizioni della Copa América vincendo la prima (1987) e l'ultima (1995): tutte le reti in questa competizione le realizza nel 1989, quando segno in quattro occasioni, ma l'Uruguay viene battuto in finale dal Brasile. Il CT Óscar Tabárez lo convoca anche per il campionato del mondo 1990 in Italia, in cui gioca tutti e quattro gli incontri della sua Nazionale.

Address


Alerts

Be the first to know and let us send you an email when Futbolismo posts news and promotions. Your email address will not be used for any other purpose, and you can unsubscribe at any time.

Contact The Business

Send a message to Futbolismo:

Shortcuts

  • Address
  • Alerts
  • Contact The Business
  • Claim ownership or report listing
  • Want your business to be the top-listed Media Company?

Share

Fútbolismo

È un progetto nato dalla passione per il calcio raccontato attraverso storie, fatti e grafici. È un ritorno romantico al calcio dell'infanzia con una lettura più matura e critica dei personaggi e degli avvenimenti politici, culturali e storici.