16/08/2024
MO SO**IA CHE VIAGGIO!
Magari mi sbaglio, magari no, però da qualche anno sembra sia tornata la Psichedelia.
Magari sbaglio perché è più facile che non se ne sia mai andata.
A differenza dell’ultima volta che ne avevamo sentito parlare, la parte “garage”, il punk prima del punk, sembra meno evidente ma è probabile che tutto ciò sia dovuto al fatto che, causa trasloco violento, la mia attenzione sia “distratta” da altro ma anche no.
Anche questa volta però, è la Svezia a guidare questo presunto nuovo risveglio psichedelico con un misterioso gruppo in attività da più di dieci anni che, travisando la propria identità, dichiara di prove**re da Korpilombolo, altrettanto misteriosa località svedese già portata alle cronache musicali grazie a Agnetha Fältskog, cantante degli ABBA, che la salmodiò nel mirabile Pop di “Tio mil kvar till Korpilombolo”.
Prima di svelarti il nome di questa fenomenale band, vorrei dare due cenni storici su Korpilombolo, tratti da Wikipedia “miti e leggende”, ovvero “si dice che per mandare a letto i bambini…”, “mia nonna di Svezia racconta che…” ma pare che quel luogo abbia “un passato legato al culto voodoo dopo che uno stregone vi arrivò e vi trascorse la sua vita. Pare che, quando i crociati cristiani arrivarono e distrussero il villaggio, le persone sopravvissute fuggirono e lanciarono una maledizione sulla città".
Cosa sia vero e cosa no, non è dato sapere, neppure dagli stessi Goat di cui, come detto non si conosce l’identità, una sorta di The Residents ma svedesi e che da quella maledizione, abbia preso il via, sin da bambini, il sound per le loro produzioni.
Qualcosa che, questo a dar credito alla leggenda, abbia influenzato la World Music provenendo dalla musica utilizzata dai “villagers” durante i riti voodoo che si tenevano a Korpilombolo, una musica con una ritmica molto simile alla “Trance”.
Naturalmente “sono tutte balle” (cit.) ma a me piace pensare che al contrario sia tutto vero, racconti tramandati nei secoli, per tenere viva una tradizione di miti e leggende straordinari.
È marketing e i Goat dimostrano di saperlo maneggiare alla grande, mantenendo le promesse fatte con tracce che ti mandando dentro un trip di vera psichedelia, passando con assoluta padronanza dal rock al folk acido, dal kraut rock al funk, da ritmi tribali fin anche al prog. Un minestrone lisergico di cui ingozzarsi anima e corpo, come nella “Grande Abbuffata”.
È di poche settimane fa l’uscita di un nuovo irresistibile singolo, anticipazione di un album omonimo in arrivo a ottobre. La traccia si intitola “Ouroboros”, per ora solo in versione radio, un po’ troppo corta per le nostre abitudini e perché, se intitoli una canzone così, minimo non finisce mai. È un ciclo infinito che ti porta dentro ad un’altra distensione. Un’Alta Dimensione.
Vista la filosofia di Goat, a “Ouroboros” si potrebbe associare la mitologia egizia che quando voleva raffigurare l’eternità, lo faceva con un serpente che sembra si “mangiasse” la coda.
Il Sole e Luna nel loro ciclo eterno, dove il serpente è Sata che protegge il mondo dai nemici cosmici.
Il testo della canzone è piuttosto complicato da comprendere e non siamo qui per metterci a farlo.
Ci sono accenni a quello che potrebbe essere Sata, il serpente primordiale degli egizi, così come altre influenze che potrebbero aver ispirato i Goat per il loro nuovo, prossimo album.
È possibile, quindi, che “Ouroboros” sia la somma di quel concetto di eternità, che partendo dall’opera di Orapollo nella sua interpretazione dei geroglifici egizi, passa attravverso altri riti pagani e non che richiamano il ciclo eterno del cosmo.
I link per ascoltare:
Goat - Ouroboros
https://youtu.be/fnfm2_A-UsI
Goat su Bandcamp
https://goat.bandcamp.com/
Agnetha Fältskog - “Tio mil kvar till Korpilombolo
https://youtu.be/B2p8UCIP830