Our Story
Uzak è diretta conseguenza di un cinema e, allo stesso tempo, di una critica in via di modificazione, che vaglia nuovi strumenti, nuove modalità di visione.
Uzak è un’idea - recupero di un cinema contemporaneo marginalizzato dal Mercato; un cinema scentrato, che si pone per propria natura fuori dagli schemi di ordinaria formulazione (non certo per vezzo elistico), quindi fuori dai parametri di normale fruizione del materiale cinematografico e per questo confinato fuori dagli schermi - confluita prima in una rivista online che ne rileva e ne reinventa le disparate, dialettiche declinazioni, poi in un’omonima collana che pensa il cinema (e la sua geografia) in quanto militanza, attualità, cioè modalità di intervento.
Dal primo volume, edito da CaratteriMobili, "Il film in cui nuoto è una febbre. Registi fuori dagli scheRmi", è nata la rassegna:" Registi fuori dagli scheRmi", concepita come approfondimento (seminari di studio con l'apporto degli stessi registi oltre che di critici cinematografici) riguardo le attuali potenzialità del linguaggio cinematografico di riferire, reinventare o captare la realtà, le sue trasformazioni, le sue reticenze, ecc...
Per mezzo di visioni inedite, fiammeggianti, febbrili, Uzak sostiene il diritto/dovere di immaginare un cinema anarchico, potente, incontrollabile, non riconducibile alla sola dimensione spettacolare, che si esprime attraverso film che possiedono una visione del mondo e un’idea della vita.
Oggi siamo sottoposti a una terapia di stordimento somministrata a dosi fatali di visioni cristallizzate, divenute ordinarie, quindi stupide, violente, sostanzialmente volgari.
Che fare allora? Uzak cerca di opporsi attraverso «strategie di resistenza alla polverizzazione dello sguardo».