⛹️♀️⛹️♀️⛹️♀️ Media for Fair Play è una campagna social del Gender ED Coalition Project europeo, a cui collabora anche GiULiA nel board degli esperti, lanciata in questi giorni per promuovere un'informazione nel giornalismo sportivo che non discrimini le atlete, un obiettivo ancora purtroppo lontanissimo come verifichiamo ogni mese nella rassegna stampa Sui Generis. 📌Nel 2019 GiULiA insieme a Uisp Nazionale ha presentato "Media, Donne e Sport: idee guida per una diversa informazione" con cinque punti base per una rappresentazione equa dello sport femminile. Ora
📌Media for Fair Play si propone di proseguire l'opera di destrutturazione degli stereotipi attraverso i social, e si compone di video e di un vademecum (link nel primo commento). 📌Tra i suggerimenti utili il ribaltamento di genere che svela lo stereotipo sessista, come si vede bene nel video qui sotto 👇
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L’intervento di Roberta Lisi, segretaria di GiULiA giornaliste oggi allo speaker corner sulla libertà di informazione
La nostra Silvia Vegetti Finzi, storica Giulia lombarda ed ispiratrice di tutte noi, ha ricevuto oggi l’Ambrogino d’oro
La seduta della Commissione Giustizia della Camera del 19 settembre, sulla legge contro la violenza alle donne, con le audizioni alle associazioni. C'è anche GiULiA (interviene la presidente Silvia Garambois, al minuto 14 circa)
L'audizione 🎤 della Presidente di GiULiA Silvia Garambois alla 𝗖𝗼𝗺𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗖𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗲 𝗧𝗿𝗮𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗮𝗺𝗲𝗿𝗮, nell’ambito dell’esame della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro comune per i servizi di media nell'ambito del mercato interno (𝙇𝙚𝙜𝙜𝙚 𝙚𝙪𝙧𝙤𝙥𝙚𝙖 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙖 𝙡𝙞𝙗𝙚𝙧𝙩𝙖̀ 𝙙𝙚𝙞 𝙢𝙚𝙙𝙞𝙖). Al minuto 34. ⬇⬇
Pubblichiamo un video di Tiziana Ciavardini, esperta di questioni dell'Iran, collega di GiULiA e di Articolo21, che spiega perché le donne in prigione vengono violentate in modo così brutale: le vergini, altrimenti, non potrebbero essere giustiziate.
Tiziana in queste ore è di nuovo vittima di attacchi per il suo lavoro. A lei la nostra piena solidarietà
La molestia arriva in diretta tv. A subirla la collega Greta Beccaglia di Toscana Tv che è stata oggetto di un odioso gesto di palpeggiamento da parte di un tifoso, mentre la giornalista stava facendo il suo lavoro intervistando i tifosi all’uscita dello stadio Castellani di Empoli, al termine della partita con la Fiorentina. Un episodio gravissimo nei giorni in cui è massima l’attenzione sul contrasto alla violenza nei confronti delle donne.
"Scusami... Non puoi fare questo", ha detto Beccaglia al tifoso mantenendo la calma, ma a peggiorare la situazione è stato l’atteggiamento del giornalista che conduceva la trasmissione in studio, Giorgio Micheletti, che l’ha invitata a “non prendersela” senza esprimere nessuna parola di condanna del gesto e minimizzando la situazione di profondo ed evidente disagio della collega.
E’ inaccettabile che un uomo possa mettere impunemente le mani addosso ad una donna e che il tutto passi come una goliardata di un tifoso su di giri.
Ed è ancor più inaccettabile la totale mancanza di empatia e di sensibilità da parte di chi, dallo studio, avrebbe dovuto stigmatizzare il gesto di molestia. Lo show must go on, ma a volte basterebbe uno stop per far capire che no, le mani su un donna non si mettono, perché è violenza, senza se e senza ma. (S.M.)
Oggi alla Casa internazionale delle Donne di Roma - la sua Casa - abbiamo salutato, con grande commozione, Irene Giacobbe, insieme a tante delle donne che hanno percorso "pezzi di strada" insieme a lei.
Per gentile concessione del Corriere della Sera, questo è il (bel) video della collega Maria Luisa Villa che meglio di tante parole racconta per numeri e immagini qual è la situazione delle eccellenze femminili in Italia, la loro scarsissima presesenza sui media, e perché è nato - e cos'è - il progetto di GiULiA "100 Esperte" (e ora anche di Enwe)
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