07/06/2021
Film prodotti e finanziati in Italia che quest'anno usciranno con titoli in inglese: sottomissione linguistica o doverose esigenze di Marketing?
Ci piacerebbe propendere con tutte le nostre energie alla seconda opzione, ma la questione stessa racchiude un'altra verità del tutto inoppugnabile: la costante emorragia d'idee originali da sviluppare in atto da Hollywood a Cinecittà, attraversando tutti gli altri Paesi produttori.
Sono finiti i tempi dei titoli come: " Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'Agosto " della prolifica Lina Wertmuller o ancora
" Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto ", del regista Elio Petri nel lontano 1970. Nomi curiosi che spesso racchiudevano delle buoni intuizioni basate su idee non ancora troppo inflazionate. A questa disarmante situazione creativa si è arrivati anche genuflettendosi al mercato internazionale che richiede una sintesi della proposta cinematografica a partire dallo stesso titolo dell'opera.
Allora bene farebbero i nostri registi nell'adattarsi a questa esigenza primaria, d'altronde non si può incolparli visto che la settima arte è da tempo piegata alle bizzarre pretese delle entità che acquistano i diritti di riproduzione: televisioni e gruppi di comunicazione con alto potere acquisitivo. Tuttavia il processo costruttivo di una opera cinematografica non può fermarsi alla mera osservanza di principi scaturiti dal mercato dell'intrattenimento, bensì guardare oltre e allo stesso tempo all'interno della stessa società alla quale fa riferimento, ne sono la prova molte altre produzioni italiane rimaste fedeli al modo di raccontare il costume e le tendenze della comunità, sebbene continuino a scarseggiare prodotti dallo spunto inedito e travolgente, invece di farci abbuffare dei soliti remake, vorremo opere che ci facciano continuare ad amare il nostro cinema, lavorando sull'originalità delle proposte, com'è stato con quegli autori che lo hanno fatto diventare grande nel mondo.
Per concludere, senza alcuna presunzione, in MY LIFE FACTORY stiamo portando avanti diversi progetti che si affacciano sul grande schermo e riteniamo poter apportare idee inedite da approfondire intervistandoci con sceneggiatori coraggiosi, noncuranti dell'immediato beneficio economico, perché grazie alle nuove incentivazioni sulla tax credit applicata per le opere prime, il fare cinema in Italia sta evoluzionando di forma del tutto favorevole ai nuovi autori e produttori. Dall'Europa stessa si sono resi conto che c'è un importante patrimonio ideale nostrano da appoggiare e sembra che stavolta siamo sulla strada giusta per ottenere il massimo rendimento dalle menti di casa, senza quell'innaturale affanno di cercarle altrove.