13/03/2024
Per la rubrica "A mente fredda" l'analisi del match a cura di Gianluigi Lippo-
Foto Fabio Mitidieri
www.lapiazzarossoblu.it
Match point.
Nel silenzio assordante del Menti di Castellammare le due squadre si giocavano una fetta importante di campionato, le vespe per il sogno serie B, il Taranto per accorciare sulle zone più nobili della classifica e anche, ma soprattutto, per scacciare i fantasmi arrivati a popolare gli incubi peggiori della tifoseria tarantina. Ha vinto la Juve Stabia, diciamo subito con merito, ed ora ha a disposizione una serie di match point con il traguardo ormai in vista. I gialloblù sono una squadra molto ben assemblata, compatti nell’organizzazione difensiva, dal notevole spessore tecnico, con giocatori di esperienza in categoria e soprattutto una cattiveria agonistica non comune; pur non creando p***e gol di rilievo, hanno tenuto il Taranto costantemente in apprensione e hanno sfruttato le occasioni che sono capitate grazie all’incredibile senso del gol del loro attaccante più prolifico. Vittoria del campionato meritata per la squadra di Pagliuca che, al di là di episodi a favore che ci stanno in qualsiasi campionato, ha saputo dare continuità ai risultati.
Capuano recupera qualcuno ma è costretto a lasciare a casa Ferrara e Ladinetti, a centrocampo spazio a Zonta mentre in attacco Simeri è preferito a De Marchi. Vannucchi non deve compiere interventi particolari, almeno fino al primo gol quando ferma per due volte i tiri avversari, ma nulla può sul terzo tap in, per il resto solita sicurezza con i piedi con brivido nel finale. I tre difensori sono Miceli con ai lati Luciani e Riggio, esterni Panico e Valietti mentre i centrali di centrocampo sono Calvano e Zonta; il tridente Simeri centrale con Kanoute a destra e Bifulco a sinistra. L’approccio è subito difficile, lo Stabia aggredisce con grande densità e costringe il Taranto a lanci lunghi che le punte non sanno sfruttare, Kanoute ma soprattutto Bifulco non sono in giornata e con Simeri si devono impegnare più in fase di non possesso. I gialloblù di casa spingono soprattutto sulla destra mettendo in difficoltà la coppia Panico Zonta e fortuna che i tanti cross fatti non vengono sfruttati dagli attaccanti; in mezzo al campo si fa sentire la superiorità numerica dei padroni di casa con le mezze ali che rientrano e pressano i centrocampisti rossoblù; il primo tempo finisce con un nulla di fatto ma tanta apprensione per il Taranto costretto a difendersi senza pungere.
La ripresa si apre con i due gol della Juve Stabia e ci sarebbe da scrivere a fiumi sia sul primo gol preso dopo una ripartenza da sinistra con palla che arriva a destra e tre tiri consecutivi senza nessun tarantino riesca a toccare palla; è mancata attenzione e reattività contro la cattiveria agonistica degli attaccanti campani. Il secondo, dopo pochi minuti, è l’ennesimo gol subito su palla alta di questo campionato e davvero si fa fatica a immaginare come possa il Taranto dalla grande fisicità, subire così tanti gol di testa. Nel mezzo c’è stata una buona occasione per il Taranto, Valietti si era inserito bene centralmente ma al momento di ti**re ha dimostrato una timidezza che ora comincia a imbarazzare; il ragazzone di Bergamo deve capire che in questo campionato non si gioca di fioretto e che serve ti**re fuori la grinta e tutte le doti fisiche e caratteriali ma ancora una volta dobbiamo registrare un non pervenuto dalla sua parte per spinta, grinta e precisione tecnica, non vorremmo rimpiangere Mastromonaco ma è evidente ormai che in questo campionato il Taranto ha giocato senza esterno destro.
Poi i cambi di Capuano hanno dato vitalità alla squadra che a quel punto ha capito che non aveva più niente da perdere e ci ha messo quello che forse andava messo dall’inizio, dal canonico 3-4-3 si è passati ad un 4-3-1-2 con Orlando dietro le punte Simeri e De Marchi. La piacevole novità è stata Luciani esterno destro dei quattro di difesa che ha dimostrato come basterebbe veramente poco per avere maggiore spinte dalle fasce, un suo cross nel mezzo dell’area ha permesso a Simeri di accorciare. Per il resto niente, il Taranto non è riuscito a creare altre occasioni ma almeno ha dimostrato di potersi giocare la partita alla pari anche se troppo tardi e con un handicap da recuperare troppo gravoso.
La partita di Castellammare ha dimostrato che a certi livelli non si può sbagliare niente, lezione che potrebbe tornare utile nei play off, e ha insegnato che serve tanta cattiveria agonistica per avere quel qualcosa in più e superare un ostacolo che sembra insormontabile. In termini di classifica non cambia niente, al netto della penalizzazione, la sconfitta in casa della capolista poteva essere messa in preventivo, ma quello che tutti, ma proprio tutti, devono evitare adesso è lo scoramento e il pessimismo; mancano sette partite e la qualificazione ai play off, che è l’obiettivo di inizio stagione non dimentichiamolo, è ampiamente alla portata. Lo Iacovone deve tornare ad essere la bolgia che ha permesso ai rossoblù, in passato, di vincere campionati o centrare salvezze che sembravano impossibili, la tifoseria può essere la spinta in più per questi ragazzi che, nonostante mille difficoltà, stanno onorando la maglia e stanno impegnandosi al massimo. Esiste una sola parola da qui alla fine da stampare a caratteri cubitali: crederci!