Quotidiano Medicina

Quotidiano Medicina Quotidiano Medicina su Facebook è lo spin-off multimediale
del programma televisivo di successo

La storia di QM comincia nel segno dell’oncologo Mario Primicerio. Nasce come un progetto multimediale (per la televisione e per Internet), con la finalità di fare “edutainment”, metà educational e metà entertainment. E’ per ora unico nel suo genere, in virtù della sua cadenza quotidiana e del suo format multimediale. Consta di due parti: una prima parte di News (5 minuti) dedicata alle notizie di

attualità, studi e ricerche sulla medicina e sulla salute provenienti da tutto il mondo, e, subito dopo, di una seconda parte (il Focus), di 20-25 minuti, incentrata su una intervista con un ospite in studio o a distanza (con audio e video) con Skype. Oggi ha una media di 200mila spettatori televisivi al giorno in Campania, 2000 visualizzazioni al giorno su Google-Youtube, 5mila persone raggiunte ogni giorno su Facebook e Twitter. Il progetto ha sullo sfondo il ricordo di Mario Primicerio, medico oncologo, uno dei pionieri negli anni ‘60 della medicina oncologica nel Sud Italia. Così lo ha ricordato anche Umberto Veronesi, venuto a Salerno nel 2009 (il filmato e l’intervista sono nei video di QM,) ad inaugurare la Brest Unit all’Azienda Ospedaliera Ruggi , intitolata con una targa a Mario Primicerio. La sua figura, il ricordo di questo medico “di grande umanità, rigore morale ed onestà intellettuale” come lo descrisse Veronesi, va considerato come l’anima ispiratrice dell’idea del progetto televisivo e multimediale Quotidiano Medicina

22/01/2025
22/01/2025

Focus. Unicompartmental partial knee replacement. The ideal candidateQuotidiano Medicina 220125Un trauma, la genetica, l’età, possono accelerare l’usura prec...

17/01/2025

Quotidiano Medicina 170125Cos’è For Nature for Us, quali sono i requisiti ideali dei 20 candidati della Campania da cui poi dovrà uscire il candidato finale,...

14/01/2025

Focus. Varicose Veins. Heredity, Predisposing Factors, Social Impact, Surgical OptionsQuotidiano Medicina 140125Perché si dice una patologia al femminile? Qu...

OCSE E CENSIS. SIAMO UN PAESE DI BUGIARDI, SUBCOLTI E IGNORANTI(cliccare sulle foto per ingrandirle)E’ la foto che emerg...
10/01/2025

OCSE E CENSIS. SIAMO UN PAESE DI BUGIARDI, SUBCOLTI E IGNORANTI
(cliccare sulle foto per ingrandirle)

E’ la foto che emerge dopo le dichiarazioni di esponenti dei dicasteri di questo governo, e dopo le presunte verità di alcuni sondaggi pubblicati sui media italiani. Che contrastano in modo stridente con le verità vere dell’indagine Ocse sui fattori di fiducia nelle istituzioni italiane, e soprattutto con l’immagine del Paese scattata dal Rapporto Censis 2024. Come documenteremo più avanti, siamo un Paese che arretra di 40 anni, attraversato da un’ignoranza profonda e da un declino che sembra preannunciarne un tramonto mortale. L’Ocse è l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico dove, a Parigi, siedono i rappresentanti di 36 Paesi più sviluppati nel mondo. Il Censis è l’istituto di ricerca che da 60 anni studia ed interpreta l’anima del Paese. Organismi assolutamente neutrali e credibili. Che non prendono soldi da magnati o corruttori italiani. Esageriamo? Scriviamo sciocchezze o falsità? Mai fatto. In ogni caso, chi vuole vada a leggersi la pubblicazione dell’Ocse sul sito oecd.org e l’estratto de La società italiana al 2024, pubblicato su censis.it. Ma prima analizziamo le ultime singolarità, per usare un eufemismo, di alcuni membri di questo governo. In prima fila, la star di Montecitorio, ancora lui, il Carlo Nordio ministro della (in)Giustizia, come noi ironicamente noi lo ridefiniamo, con un veniale scherzo verbale.

Nordio: “La toga meno parla e meglio è”. Un’amnesia. Da 20 anni il giudice non parla alla stampa, o è raro che lo fa. Si ricordi invece cosa disse proprio lui nel 1977

Nordio qualche giorno fa ha detto: “Il magistrato meno parla e meglio è”. Il ministro ha un'amnesia. Da anni, dal decreto legislativo n. 106 del 2006 all’art. 5, la legge riserva al capo dell’Ufficio Distrettuale di tenere, eventualmente tramite un magistrato delegato, i rapporti con gli organi di informazione. Gli è infatti “vietata ogni rappresentazione delle indagini che determini nel pubblico la convinzione della colpevolezza delle persone indagate”, “di costruire le relazioni con gli organi di informazione sulla base del reciproco rispetto e della parità di trattamento, evitando canali riservati e ogni impropria rappresentazione dei meriti dell’azione dell’ufficio e dei servizi di polizia giudiziaria”, di fornire un’informazione “rispettosa delle decisioni e del ruolo del giudice.
E poi, Nordio ha mai sentito, se non raramente, i Pm fare dichiarazioni aperte alla stampa? Raramente parla il Capo della Procura, lo fanno quasi sempre gli ufficiali di Carabinieri, Guardia di Finanza o Polizia di Stato. Quindi quel suo "meno parla e meglio è" sta anni indietro, è fuori posto. Anzi è sviante, perché instilla in chi legge false consapevolezze di false libertà. Piuttosto il ministro si ricordi quando nel 1977, da Pm, dichiarò ai giornalisti: «Tutto sommato i cittadini hanno il diritto di essere informati». Pertanto, si ricordi ogni tanto lui di tacere. E' stato un rigoroso magistrato ed è un'ottima persona. Ma in certi casi è meglio che oggi se ne stia in silenzio

L’inutile separazione carriere ed il falso del crollo dei consensi sulle toghe

E poi non millanti che la separazione delle carriere coincide con la riforma della giustizia. E’ una cosa assolutamente inutile. Innanzitutto perché ad esser due non sono le carriere ma le funzioni, poi, l’abbiamo scritto tante volte, perché non interessa agli stessi magistrati, e poi perché sfiora la incostituzionalità. Ed infine la smetta di gridare che ormai le toghe non contano più niente, che i consensi sono scesi sotto il 30%. Dice gravi improprietà. Il magistrato non ha bisogno di consensi. Lo cerca invece il politico per essere eletto. Il magistrato no. Lui, il togato, anzi si procura ogni giorno il dissenso, o quando in aula accusa l’imputato, o quando emette la sentenza. E poi quello che dicono Nordio, e i pappagalli di certa stampa, è inesatto fino a diventare un falso. Lo dice l’Ocse nel suo ultimo rapporto 2023, dove è proprio il governo nazionale italiano ad avere la fiducia minima (35%) dai cittadini, mentre più alta è la nostra fiducia nelle forze dell’ordine (64%) e, con tutte le sue carenze, nei tribunali e nel sistema giudiziario (43%). Ed è meglio tacere (ma si evince chiaramente dal grafico allegato) sull’assai scarso consenso che - secondo il rapporto Ocse, la più alta istituzione mondiale sulla Cooperazione e sullo Sviluppo Economico - noi abbiamo invece verso media, parlamento e partiti politici.

Sconcertante rapporto Censis 2024 su arretramento, subcultura ed ignoranza del Paese e degli italiani

Un rapporto che non vorremmo aver mai letto. Perché ci dispiace. Perché l’Italia è il Paese che amiamo e che ci rende fieri. Nel rapporto il Censis ci vede intrappolati nella sindrome italiana del risveglio: da un’illusione del benessere e della crescita che non c’è più. Seguendo il Censis, un quadro spietato lo dipinge Il Fatto Quotidiano nell’articolo di Stefano d’Errico. Il 50% degli italiani non sa indicare correttamente il secolo della rivoluzione francese, circa il 30% non conosce l’anno dell’unità d’Italia o quando è entrata in vigore la Costituzione, né quando è caduto il muro di Berlino, il 42% non sa quando l’uomo è sbarcato sulla Luna e il 13% cosa fosse la guerra fredda. Il 41% crede che Gabriele D’Annunzio sia l’autore de L’Infinito, per il 35% Eugenio Montale sarà stato “un autorevole presidente del Consiglio degli anni ‘50”, il 18,4% non può escludere che Giovanni Pascoli sia l’autore de I promessi sposi e il 6% non pensa che Dante Alighieri abbia scritto La divina commedia. Infine, per il 35,9% Giuseppe Verdi avrebbe composto l’inno nazionale, mentre per il 32,4% la Ca****la Sistina potrebbe essere stata affrescata da Giotto o Leonardo da Vinci, ma certamente non da Michelangelo . Ma il livello della scuola non è certo sceso solo negli ultimi due anni. Il tradimento dell’umanesimo è partito dall’allora ministro Luigi Berlinguer, quando latino e greco erano definiti vis persecutoria e vizio reazionario. In sintesi, l’Italia arretra da decenni. Cresce l’occupazione ma arretrano gli stipendi rispetto al resto della Ue, e scende il Pil, perché si tratta di lavori precari, dequalificati, come volle Renzi con il suo sciagurato Jobs Act. I nostri giovani si sentono stanchi e traditi da una falsa democrazia. La metà dei giovani sa che non avrà mai una pensione, vedono che gli aduti devono spendere 44 miliardi per curarsi presso la sanità privata, il welfare ed i servizi arrancano, la denatalità dilaga. E poi questa politica, questi ultimi governi, questo governo. Un disastro. E’ l’apocalisse culturale? Noi non avremo il tempo di viverla, ma i nostri figli e nipoti purtroppo sì. Ed allora chi potrà, si decida. Quando sarà il momento di alzare il c… dalle sedie e di andare a votare. (AP)

10/01/2025

Focus. Smoking damage to facial skin, eyes and visionQuotidiano Medicina 090125Partiamo dalla pelle del viso. Quali effetti produce a chi fuma? Voi dermatolo...

30/12/2024

CARE AMICHE, CARI AMICI, CARI FOLLOWERS. IL 2025 E' ALLE PORTE. COME ANNUNCIATO, CI REGALIAMO UN ALTRO PASSAGGIO DI LUCIO ANNEO SENECA (1 sec.dC.). UN PENSIERO DI UNA PROFONDITA' IMMENSA.

"SAPPI CHE SARAI LIBERO DA OGNI PASSIONE, QUANDO ARRIVERAI AL PUNTO DI CHIEDERE A DIO SOLO CIÒ CHE PUOI CHIEDERE DAVANTI A TUTTI." E INVECE COME SONO PRIVI DI SENNO GLI UOMINI CHE RIVOLGONO SOTTOVOCE A DIO LE PREGHIERE PIÙ TURPI; E SE QUALCUNO LI ASCOLTA, TACCIONO, E QUELLO CHE NON VOGLIONO CHE GLI UOMINI SAPPIANO, LO RACCONTANO A DIO. VEDI, DUNQUE, SE NON È UTILE QUESTO INSEGNAMENTO: VIVI IN MEZZO AGLI UOMINI COME SE DIO TI VEDESSE, E PARLA CON LUI COME SE GLI UOMINI TI UDISSERO”. (Seneca)

29/12/2024

CARE AMICHE, CARI FOLLOWERS, IN CAMMINO VERSO IL 2025, COME LO SCORSO ANNO CI REGALIAMO QUALCHE PASSAGGIO DI SENECA.
PENSIERI DI DUEMILA ANNI FA, EPPURE ATTUALI PERCHE' SENZA TEMPO, E PERCHE' NATI DALLA MENTE DI UNO DEI PIU' GRANDI DI SEMPRE.
"È nobile cosa la povertà. Ma se è accettata con gioia, non è povertà. Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più. Cosa importa quanto c'è nel forziere o nei granaî, quanti sono i capi di bestiame o i redditi da usura, se ha gli occhi sulla roba altrui e fa il conto non di quanto ha, ma di quanto vorrebbe procurarsi? Mi domandi quale sia la giusta misura della ricchezza? Primo avere il necessario, secondo quanto basta. Alla povertà mancano molte cose, all'avidità tutte" (Seneca)

24/12/2024

Amiche amici e follower carissimi. Grazie dei consensi e del vostro affetto. Senza giri di parole, buon Natale a tutti noi. Con un grande abbraccio. Aldo

24/12/2024

Focus. Christmas Eve. Eating more with your head than your stomach. Calories, activities to burn themQuotidiano Medicina 231224Oggi la cena della vigilia, un...

21/12/2024

News. Protein release to regrow teeth in those who have lost themQuotidiano Medicina News 161224

18/12/2024

Focus. Corneal transplant with synthetic element or from a recently deceased donorQuotidiano Medicina 181224La cheratoplastica o trapianto di cornea. Perché,...

NO A PEZZI DI SOVRANITÀ. SI’ AD UNA SOLA NAZIONE. ED ORA IL REFERENDUMLo ha scritto, nella sua motivazione, la Consulta,...
17/12/2024

NO A PEZZI DI SOVRANITÀ. SI’ AD UNA SOLA NAZIONE. ED ORA IL REFERENDUM

Lo ha scritto, nella sua motivazione, la Consulta, la Corte Costituzionale della Repubblica Italiana, azzoppando, dichiarando parzialmente incostituzionale, e semisvuotando la legge sull’autonomia differenziata, voluta e redatta dalla Lega, approvata dalle Camere e dalla maggioranza di centrodx, e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 26 giugno 2024. “Il popolo e la nazione – per la Consulta - sono unità non frammentabili, senza che siano in alcun modo configurabili dei ‘popoli regionali’ che siano titolari di una porzione di sovranità”. Materia forse noiosa per molti, eppure di importanza vitale per il nostro Paese. Che qualcuno tenta di fare a pezzi. L’obiettivo delle Regioni più produttive e più ricche è quello di trattenere per sé e di non conferire allo Stato il gettito fiscale, che poi viene redistribuito a quelle Regioni meno produttive e più povere, che sono tutte praticamente al Sud. Dove non siamo soli. In ogni angolo del pianeta c’è chi s’impegna e riesce a fare di più, e chi non vi riesce. Importanti sono sussidiarietà e solidarietà, pur nelle diversità.

Incostituzionali il trasferimento di materie o ambiti di materie ed il riparto di poteri nel sistema politico. Violato il principio di sussidiarietà

La Consulta ha ritenuto infondata la tesi dell’incostituzionalità dell’intero provvedimento, ma ha giudicato illegittimi sette aspetti centrali. La censura riguarda innanzitutto “la possibilità che l’intesa tra lo Stato e la Regione e la successiva legge di differenziazione trasferiscano materie o ambiti di materie“: La Corte, invece, “ritiene che la devoluzione debba riguardare specifiche funzioni legislative e amministrative e debba essere giustificata, in relazione alla singola Regione, alla luce del principio di sussidiarietà“, secondo cui le funzioni pubbliche devono in linea di principio essere svolte al livello più vicino ai cittadini, ma non se l’ente di livello superiore è in grado di svolgerle meglio. Per i giudici, infatti, la distribuzione di competenze prevista dall’articolo 116 della Carta non deve “corrispondere all’esigenza di un riparto di poteri tra i diversi segmenti del sistema politico”, ma “avvenire in funzione del bene comune della società e della tutela dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione. “In questo quadro – motiva la Consulta - l’autonomia differenziata deve essere funzionale a migliorare l’efficienza degli apparati pubblici, ad assicurare una maggiore responsabilità politica e a meglio rispondere alle attese e ai bisogni dei cittadini”.

Incostituzionali anche i Lep Livelli Essenziali delle Prestazioni, la delega decisionale a Governo e Presidente del Consiglio che fa fuori il Parlamento, gli aspetti fiscali, l’autonomia differenziata estesa anche alla Regioni a statuto speciale

Ritenuta incostituzionale anche la procedura per la determinazione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, una sorta di “minimo sindacale” di servizi da assicurare nelle 14 materie, tra cui istruzione e sanità, “riferibili ai diritti civili e sociali che devono essere garantiti equamente su tutto il territorio nazionale”. Secondo la Consulta, la delega assegnata all’esecutivo per definire questi livelli essenziali entro 24 mesi – disciplinata dall’articolo 3 della riforma – è troppo generica, cioè “priva di idonei criteri direttivi, con la conseguenza che la decisione sostanziale viene rimessa nelle mani del governo, limitando il ruolo costituzionale del Parlamento”. Contraria alla Carta, in questo senso, è pure “la previsione che sia un decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm)”, cioè una norma secondaria non avente forza di legge, “a determinare l’aggiornamento dei Lep. Altre bocciature riguardano gli aspetti fiscali della legge: la Corte ha infatti giudicato contraria alla Costituzione “la possibilità di modificare, con decreto interministeriale, le aliquote della compartecipazione al gettito dei tributi erariali, prevista per finanziare le funzioni trasferite, in caso di scostamento tra il fabbisogno di spesa e l’andamento dello stesso gettito”. In base a tale previsione, sostengono infatti i giudici, “potrebbero essere premiate proprio le regioni inefficienti, che – dopo aver ottenuto dallo Stato le risorse finalizzate all’esercizio delle funzioni trasferite – non sono in grado di assicurare con quelle risorse il compiuto adempimento delle stesse funzioni”. Ancora, è stata ritenuta illegittima “la facoltatività, piuttosto che la doverosità, per le regioni destinatarie della devoluzione, del concorso agli obiettivi di finanza pubblica, con conseguente indebolimento dei vincoli di solidarietà e unità della Repubblica”. Infine, è incostituzionale l’estensione della disciplina dell’autonomia differenziata “alle Regioni a statuto speciale, che invece, per ottenere maggiori forme di autonomia, possono ricorrere alle procedure previste dai loro statuti speciali”. Il comunicato della Consulta conclude precisando che “spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua discrezionalità, colmare i vuoti” derivanti dalla bocciatura delle norme, “nel rispetto dei principi costituzionali, in modo da assicurare la piena funzionalità della legge”.

“Il popolo e la nazione sono unità non frammentabili. Esiste una sola nazione così come vi è solamente un popolo italiano”. E vi sono materie non trasferibili dallo Stato alle Regioni

Perché se è vero che “una componente fondamentale della forma di Stato delineata dalla Costituzione è il regionalismo” dall’altra parte è al Parlamento che la legge fondamentale dello Stato italiano “riserva la competenza legislativa esclusiva in alcune materie affinché siano curate le esigenze unitarie e gli affida altresì dei compiti unificanti nei confronti del pluralismo regionale. Sul piano istituzionale, questa stessa rappresentanza e la conseguenziale cura delle esigenze unitarie sono affidate esclusivamente al Parlamento e in nessun caso possono essere riferite ai consigli regionali”. Politica commerciale comune, tutela dell'ambiente, produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia e le grandi reti di trasporto, ma anche le "norme generali sull'istruzione" e tutte quelle materie su cui incide l'Unione europea, che hanno una "valenza necessariamente generale ed unitaria. Dunque i popoli regionali, non esistono, esiste il popolo italiano. E meno male che in Italia, alla fine, ci sono gli alti giudici, depositari delle alte decisioni dei padri costituenti. Ed infine il sì della Cassazione al referendum con cui si chiede l’abrogazione totale dell’autonomia differenziata, votabile anche dopo la pronuncia della Consulta su quanto abbiamo scritta prima. E con il quorum, si scenda dal 50%, ritenuto giustamente troppo alto da La Russa, che si scenda al 40%. E comunque, quando sarà, tutti a votare, ovviamente SI, all’abrogazione. (AP)

17/12/2024

News. Calf health index. Triple mortality risk If males under 30 cm and if females under 28 cmQuotidiano Medicina News 131224

09/12/2024

Focus. Bone scintigraphy. To detect cardiac amyloidosis tooQuotidiano Medicina 091224Oggi la scintigrafia in generale, poi quella ossea, cos’è, come si fa, a...

Giornata Mondiale del Suolo. In Italia un suolo malato, impermeabilizzato alla velocità di 2 mt. al secondo. Effetto del...
05/12/2024

Giornata Mondiale del Suolo. In Italia un suolo malato, impermeabilizzato alla velocità di 2 mt. al secondo. Effetto dell'ignoranza dei politici e della inazione delle politiche

Focus. Specials. World Soil DayQuotidiano Medicina 051224Oggi, per gli Speciali di QM, la Giornata Mondiale del Suolo. Un suolo italiano malato se prendiamo ...

05/12/2024

News. New sleep clock discovered in the brain. To understand disorders and find curesQuotidiano Medicina News 281124

Indirizzo

Via SS. Martiri Salernitani, 24
Salerno
84123

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Quotidiano Medicina pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Quotidiano Medicina:

Condividi

Digitare

Our Story

Quotidiano Medicina nel segno dell’oncologo Mario Primicerio. Nasce come un progetto multimediale (per la televisione e per Internet), con la finalità di fare “edutainment”, metà educational e metà entertainment. E’ per ora unico nel suo genere, in virtù della sua cadenza quotidiana e del suo format multimediale. Consta di due parti: una prima parte di News (5 minuti) dedicata alle notizie di attualità, studi e ricerche sulla medicina e sulla salute provenienti da tutto il mondo, e, subito dopo, di una seconda parte (il Focus), di 20-25 minuti, incentrata su una intervista con un ospite in studio o a distanza (con audio e video) con Skype. Oggi ha una media di 200mila spettatori televisivi al giorno in Campania, 2000 visualizzazioni al giorno su Google-Youtube, 5mila persone raggiunte ogni giorno su Facebook e Twitter. Il progetto ha sullo sfondo il ricordo di Mario Primicerio, medico oncologo, uno dei pionieri negli anni ‘60 della medicina oncologica nel Sud Italia. Così lo ha ricordato anche Umberto Veronesi, venuto a Salerno nel 2009 (il filmato e l’intervista sono nei video di QM,) ad inaugurare la Brest Unit all’Azienda Ospedaliera Ruggi , intitolata con una targa a Mario Primicerio. La sua figura, il ricordo di questo medico “di grande umanità, rigore morale ed onestà intellettuale” come lo descrisse Veronesi, va considerato come l’anima ispiratrice dell’idea del progetto televisivo e multimediale Quotidiano Medicina