La Platea - rivista di cultuta teatrale - consiglia e recensisce i migliori spettacoli da vedere a teatro. Approfondimenti su danza, arte e musica.
Il Teatro è spettacolo. Deduzione di facile comprensione che non è dovuta solo all'etimologia della parola. Spettacolo è quell'atto, quella predisposizione dell'anima e della mente umana che cerca, scova, crea, o semplicemente sogna di raggiungere (almeno per un secondo) un frammento del sublime: pace, chimera, appagamento. Spesso quando pensiamo allo spettacolo teatrale pensiamo al palco, alle pe
rformance degli attori, alla bellezza di una scenografia, agli struggenti giochi di parole, musicali e visivi. Ma la magia, qui intesa come l'arte dell'affascinare, attrarre ed incantare, che ha luogo all'interno di un teatro richiede un altro fondamentale attore: la platea. Non a caso quindi abbiamo scelto di chiamare questo mensile 'La Platea'. È proprio dalla scontro, dalla scambio e dalla fusione di emozioni, tensioni e sensazioni che si hanno fra palco e platea che si crea quella bellissima magia che solo una rappresentazione teatrale è in grado di regalare. Ciò che sta venendo a mancare nei teatri però è proprio la platea, il pubblico. Il teatro sembra non esser più res publica. Nell'era del web e dei film dagli effetti speciali senza precedenti potrebbe sembrare quasi naturale, fisiologico. Ma forse non è così, è facile notare come attorno a questo mondo ci sia anche poca informazione e poca sollecitazione da parte dei media. Per questo motivo La Platea si propone di raccontarvi il teatro con freschezza e modernità, con interviste, recensioni, riflessioni e cercando di stimolare la curiosità dei veri protagonisti: voi, la Platea.
16/06/2024
Il vortice della memoria: Save the last dance for me di Alessandro Sciarroni
"Il 12 giugno 2024, presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma, ha avuto luogo una delle performance più magnetiche della Festa della Danza, giunta alla sua seconda edizione. “Save the Last Dance for Me”, ideata da Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale Danza 2019, ha portato in scena un’antica tradizione popolare: la Polka Chinata, una danza di corteggiamento dei primi del ‘900.
Sciarroni, in collaborazione con i talentuosi ballerini Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini, ha rivisitato questa pratica quasi dimenticata, rendendola un’esplosione di energia e arte."
“Dialogo terzo: In a Landscape”, l’intima circolarità di Alessandro Sciarroni per CollettivO CineticO
"Nell'incantevole cornice del parco Caduti del Mare, situato nel cuore dello storico quartiere di Garbatella a Roma, si è svolta la performance "Dialogo terzo: In a Landscape" di Alessandro Sciarroni, messa in scena dalla Compagnia CollettivO CineticO. Questo evento ha avuto luogo il pomeriggio del 10 giugno 2024, in occasione della Seconda Edizione della Festa della Danza di Roma, e ha regalato al pubblico un'esperienza artistica memorabile e avvolgente."
La seconda compagnia di ‘Cenerentola’ conferma il talento di Calesso
"Alla seconda visione lo spettacolo si conferma, dal punto di vista visivo, decisamente riuscito. La regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi , superato l’effetto sorpresa di certe trovate, pare scorrere addirittura meglio . Le scene di Lele Luzzati sono funzionali ed agili, i costumi ripresi da Nicoletta Ceccolini in alcuni casi risultano, pensiamo per esempio a Don Ramiro, ancora più d’effetto e l’apporto delle proiezioni video di Giuseppe Ragazzini si dimostra più ampio e suggestivo che al primo impatto."
Fra addenda ed emenda continua l’indagine sulla situazione del mondo dell’Opera in Italia
"Ci eravamo limitati a notare alcune disarmonie nella distribuzione dei ruoli e ci proponevamo di studiarne la portata.
Non solo: siamo ancora convinti che eventuali criticità possano essere superate, grazie al lavoro sinergico di tutte le componenti del mondo dello spettacolo.
Anche cercando di esaltare, invece che distruggere, gli esempi positivi. Uno fra tutti, proprio la solidarietà fra associazioni di artisti, citata dal presidente Ariacs , per arrivare ad una proposta legislativa attenta."
Con Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane l’haute couture plana al Parco del Colosseo
"Negli spazi delle Uccelliere Farnesiane, infatti, acquisiscono nuovo significato e valore gli abiti sapientemente selezionati dalla giornalista e studiosa della moda Sofia Gnoli in accordo con la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo: l’intuizione consiste nel presentare una serie di creazioni legate al tema degli uccelli, protagonisti ricorrentissimi nei miti – basti pensare alle tante metamorfosi narrate da Ovidio – o dal cui volo l’augure interpretava il volere degli dei e di giocare con l’artificio della wunderkammer. Il risultato è un’esposizione estremamente stimolante, che permette di osservare da vicino e in ogni dettaglio abiti stupefacenti nella loro magnificenza."
Indagine sulla situazione del mondo dell’Opera in Italia: ‘Madamina, il catalogo è questo'
"Perché in troppi hanno lasciato le tavole del palcoscenico per andare a fare i camerieri.
Non diamo la colpa al Covid: durante la pandemia i locali erano chiusi come i teatri."
Chi è IO - Francesco Pannofino e la psicanalisi che non ti aspetti a teatro
"È decisamente uno spettacolo particolare quello che il regista e autore Angelo Longoni ha messo in scena all’Ambra Jovinelli di Roma. Un palco decisamente adatto a quello che è stato il debutto romano della commedia che vede come protagonisti quattro tra i migliori attori dell’attuale panorama italiano. Francesco Pannofino, Emanuela Rossi, Andrea Pannofino ed Eleonora Ivone sul palco hanno brillato: hanno saputo regalare alla platea in sala la performance che ci si aspettava da parte di veri professionisti del teatro."
L’origine del mondo: ritratto di un interno. Quando l’Amore è l’unica cura
"Concita De Gregorio, Lucia Mascino e Alice Redini, che interpretano nell’ordine, ognuna perfettamente calata nel proprio personaggio, la madre, la nonna e la figlia/psicoterapeuta, sono le protagoniste di uno spettacolo integralmente al femminile, denso, profondo e leggero al tempo stesso, scritto e diretto in tre atti da Lucia Calamaro, alla sua seconda edizione dell’Origine del Mondo: ritratto di un interno, presentato al Teatro Argentina di Roma dal 22 al 28 marzo.
Origine del Mondo è un’istantanea sulla società contemporanea, costellata da problematiche sociali e relazionali sempre più gravi e compromesse."
Le migliori uscite in libreria tra febbraio e marzo 2024
"In occasione del Dantedì, giornata internazionale dedicata a Dante Alighieri che si è festeggia il 25 marzo, ci faceva piacere aprire la nostra rubrica con una delle sue famose citazioni. Per i più curiosi la data scelta è quella in cui secondo gli studiosi Dante ha iniziato il suo viaggio nell’aldilà nella Divina Commedia. L’obiettivo di questa ricorrenza è promuovere la conoscenza e l’apprezzamento di Dante tra i giovani.
Ora a voi la nostra selezione di novità letterarie uscite in libreria tra febbraio e marzo."
"Uno spettacolo non tradizionale, ambientato durante i moti del 1848, supportato dalle scene e dai costumi di William Orlandi, confezionato con passione e cura.
Certamente la trasposizione ‘rivoluzionaria’ non è una novità assoluta ed era una sorta di omaggio alle atmosfere gattopardesche. Con il dipanarsi della storia ci si allontana sempre di più dal racconto storico per entrare in una dimensione metaforica ed alla fine invece che di austriaci e di patrioti ci si ritrova a parlare di Valori, solitudine, uomini, inferno."
Panicabaret: demoni dentro e fuori di noi chiudono la Trilogia clandestina o dei mostri
"Panicabaret: è la giusta conclusione di un progetto come la Trilogia clandestina o dei mostri. Meno interattivo dei precedenti spettacoli ma ugualmente immersivo, presenta analogie e ritorni ma anche novità. La principale è un maggior spazio agli attori: in questo modo è possibile rendersi ulteriormente conto dell’inesauribile passione che Chiara Migliorini mette nel dare corpo e movimento alle creature di cui è anche autrice e regista, di quanto Filippo Nencioni trovi se stesso nell’interpretare l’altro, di come l’aura di calma di cui è capace di ammantarsi Marco Bonucci sia talmente equilibrata da non stemperare l’inquietudine di ciò che incarna, anzi. Infine Benedetta Rustici, capace di mille sfumature e altrettante vite nella medesima messinscena: tante quanti i caratteri trasmessi da viso, corpo e voce in una sola Guarda che luna."
Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello alla Sala Umberto: tanto, anzi troppo
"Il vero e la finzione sono ormai profondamente compenetrati e spesso indistinguibili. E d'altra parte, cos'è una diretta Facebook, se non metateatro? Anche quella compagnia che, guidata dal capocomico, si accinge alle prove di Il giuoco delle parti, può apparire oggi come una raffigurazione letteraria. Ed allora Sinisi allestisce il prologo alla commedia come un happening dove attori, regista, scenografo veri o veritieri inscenano usuali dinamiche. Il palcoscenico è arredato con supporti tecnologici, schermi su cui scorrono compilation di YouTube adatte al contesto o immagini dei protagonisti in scena. I Personaggi irrompono direttamente dalla platea, dove le luci restano a lungo accese e, durante la rappresentazione, tornano ad aggirarsi fra le poltrone creando un coinvolgimento diretto di tutti i presenti. "
L'Arlecchino di Baliani: servire o non servire questo è il problema
"Il rimando più naturale di questa vicenda è la messa in scena storica di Strehler con Ferruccio Soleri a cui si fa riferimento anche esplicito all'interno di un interessante metateatro, struttura base di questa rappresentazione. Altri elementi ci riportano a due tragedie Shakespeariane ma col sorriso. L'idea registica è di mostrarci attori che raccontano attori che tentano di interpretare i personaggi della commedia, in un gioco di scatole cinesi. Elemento portante, ma non invasivo, risulta poi la musica dal vivo di una chitarra elettrica e una batteria, sonorità ambient, soffuse, rock e poetiche. Essa scandisce alcuni momenti e i cambi d'atto o di scena, a volte riassestando un ritmo che nell'ultima parte si perde un po'. "
Film della settimana – “La notte di San Lorenzo” di Paolo e Vittorio Taviani
"Lo scorso giovedì 29 febbraio, all’età di 92 anni, si è spento Paolo Taviani, film importante per il Cinema Italiano, sia dal punto di vista di regia sia per quanto concerne la sceneggiatura. Insieme al fratello Vittorio – precedentemente scomparso nel 2018 – hanno girato film, dalle storie pittate dal ricordo e, spesso, dall’esaltazione della provincia, nonché dall’esplodere dell’animo umano nella sua natura più morbosa, scabrosa e pura. Capolavoro indiscusso della loro produzione fu La notte di San Lorenzo del 1982."
Ariadne auf Naxos: un’intensa Arianna a Nasso a Trieste
"Sicuramente il merito principale va a Calesso, profondo conoscitore della produzione musicale di area tedesca, che riesce a dirigere l’Orchestra con mano sicura, gesto elegante, tempi appropriati, offrendo una lettura affascinante della complessa composizione, che scorre con raffinatezza nelle due ore dello spettacolo, coinvolgendo lo spettatore nelle trame musicali, evitando forzature ed inutili sottolineature ed esaltando il senso profondo del lavoro di Strauss, profondamente amaro e lucidamente disincantato.
Certamente la riuscita è legata in modo marcato alla bravura degli interpreti."
FIORENZA CEDOLINS INCANTA CON LA FEMALE SYMPHONIC ORCHESTRA AUSTRIA
"La Female Symphonic Orchestra, giovane formazione nata nel 2019 con la vocazione alla valorizzazione di repertorio sinfonico poco noto, soprattutto di autrici donne, affronta la partitura con ricchezza di colori, la volontà di p***eguire un suono pulito ed una tangibile sintonia con la Maestra Silvia Spinnato, fondatrice del gruppo che ha fondato, che dirige con mano sicura, una partitura che profuma della musica europea di fine Ottocento, riportata, verrebbe da dire trasposta, in un gusto tipicamente americano, un interessante dialogo fra civiltà. Una interessante metafora che il mondo ancora non ha imparato, o voluto, fare propria."
CATS’ secondo Piparo: Una storia di gatti, non di sentimenti
"Il nodo forse è proprio quello della scelta registica. Massimo Romeo Piparo fa un grandissimo lavoro coordinando con bravura gli interpreti. Riesce ad organizzare uno spettacolo che scorre ricco di situazioni, con trovate efficaci, movimenti attenti, una magnifica interazione fra palco e sala.
Tutto funziona ed in effetti alla fine è un tripudio di applausi per tutti.
Solo che in questa smania di essere all’altezza della situazione, abbiamo avuto la sensazione che si sia persa la poesia. Che non è mancanza da poco, visto che il testo parte dai versi di T.S. Eliot.
Tanti colori, tanto rumore, tanto movimento, tutte le note richieste dalla partitura, acuti ad effetto, salti mirabolanti."
Film della settimana – “Pretty woman” di Gerry Marshall
"Sono a loro agio, anche nei momenti d’intimità. A conferma di ciò un curioso aneddoto che riguarda una scena. Durante il film, Edward porta Vivian all’Opera. Prima di andare via, le mostra un gioiello, preso in affitto, che vorrebbe che lei indossasse quella sera. Nel vedere il cofanetto aperto, la ragazza prova a prenderlo, ma lui le fa uno scherzo, chiudendolo di scatto, dando vita a una splendida risata da parte di lei. In realtà, questo scherzo nel copione non era presente: è stata un’idea di Richard Gere per giocare con la sua giovane collega. Il ridere gaio e sincero di Julia Roberts ha, però, convinto il regista Garry Marshall a lasciare il momento impresso nella pellicola, creando una delle scene più cult degli anni’90."
Diego Santangelo ci parla del film 'A Muzzarell': il Neorealismo è sempre attuale
"È stata un’esperienza meravigliosa, iniziata due anni fa. Ho pensato ad una storia semplice, che potesse ispirarsi ad una visione neorealista, come facevano i vecchi maestri del Cinema. Abbiamo lavorato con poche risorse. La sceneggiatura è stata scritta anche basandoci sul fatto che i luoghi e le realtà avessero fatto da protagonisti con la fotografia, insieme ovviamente all’enorme bacino di “characters”, fuori dalla dizione, dalle scuole e dalla recitazione studiata. Volevamo spontaneità e l’abbiamo trovata in attori veramente bravi, a partire dai giovani protagonisti."
Film della settimana – “Destinazione Sanremo” di Domenico Paolella
"Questa settimana il mondo si è fermato per un evento di costume che, dal 1951, prosegue ininterrotto il suo percorso: il Festival della canzone italiana, meglio noto come Festival di Sanremo. Odiato, amato, seguito, snobbato, ma comunque tra i più longevi eventi dello spettacolo italiano del dopoguerra; ha visto non tantissimi film dedicati a lui e al suo mondo. La maggior parte di questi appartengono alla categoria dei “musicarelli”, cioè un genere che, attraverso una trama fittizia tenuta da attori importanti, usavano cantanti allora di moda, le cui canzoni dell’ultimo album facevano da sfondo alla trama. Pensiamo a Gianni Morandi e il suo “Non son degno di te”: nel ’65 ne venne girato un film! E proprio a questo genere appartiene la pellicola nota come Destinazione Sanremo del 1959, diretto da Domenico Paolella."
Ferzan Özpetek porta a teatro le sue Magnifiche Presenze in un mix di umorismo e nostalgia
"È il 2012 quando il film “Magnifica presenza” irrompe nelle sale cinematografiche italiane. Sulla scia dei precedenti successi, Ferzan Özpetek rinnova in questa pellicola le sue scelte stilistiche, il legame con i suoi attori feticci e, soprattutto, l’interesse per un certo periodo della storia italiana. La vicenda prende spunto dall’intento di ricordare le persone p***e: il regista rende protagoniste della storia delle magnifiche presenze che rappresentano un punto di congiunzione tra presente e passato in un andirivieni tra realtà e illusione che si percepisce anche a teatro."
Luca Longobardi presenta Palindroma: un’alchimia di suoni invade lo spazio Recherche
"Questo gran tour a cavallo tra due mondi, ma anche tra vecchio e il nuovo secolo, lo ha portato a sviluppare una cifra stilistica personalissima, capace di tradursi in ognuna delle sue creazioni come pianista, compositore e visual artist. "
Sanremo 2024: una prima serata all’insegna dell’omologazione
"Amadeus, piaccia o non piaccia, è uno che di musica se ne intende essendosi formato in radio e a colpi di conduzione di DeeJay Television e Festivalbar. Non stupisce, dunque, sia riuscito dove tanti prima di lui avevano fallito: creare un interesse trasversale a livello di generazioni intorno al Festival di Sanremo. Che, se è specchio musicale di un Paese, non stupisce pare avere come parola d’ordine dell’edizione 2024 l’omologazione. Lo si capisce a partire dal ritmo e dai cantati dei pezzi portati in gara, specie tra i partecipanti uomini, e finendo con gli stylist che fanno trionfare il bianco a vanvera e il nero soprattutto se sbrilluccicante."
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06/02/2024
Il compositore di sogni infranti: Arcobaleni di luce e oscurità
"Esce oggi, 6 febbraio 2024, il Compositore di sogni infranti, un young adult, contemporary romance, scritto con poesia e musicalità da Laura Rocca. La musica ci accompagnerà fin dalle prime pagine, in cui l’autrice ha inserito una play list con titoli di tutto rispetto adeguati ad accompagnare la lettura.
Ottimi voti a scuola e un cuore grande, Amethyst è la perfetta incarnazione della ragazza della porta accanto che tutti amano. Tutti, eccetto Ermes. Violinista dal talento immenso e lo sguardo di ghiaccio, è appena stato cacciato da Eton ed è tornato a vivere a due passi da Amethyst, la persona che più detesta al mondo. Passa le giornate a tormentarla e a trovare modi sempre nuovi per ferirla, respingendola con cattiveria. Solo mentre suona, Ermes si trasforma: quando impugna l’archetto, le note del suo violino sono pura poesia. E la melodia racconta una storia diversa: comunica le emozioni, i timori e i desideri che è costretto a soffocare."
'A MUZZARELL' di Diego Santangelo al cinema dal 15 febbraio 2024
"Un percorso intimo in cui i due ragazzi esplorano le aeree degradate della periferia campana fino a raggiungere il potenziale paradiso urbano dei Campi Flegrei, tra il Tempio di Diana e quello di Apollo, le Terme Romane di Baia e l’antro della Sibilla. Incontreranno lungo il loro cammino spacciatori, pr******te e figure gentili che li condurranno verso la giusta strada da intraprendere nella vita."
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30/01/2024
"SMARRIMENTO” AL TEATRO BASILICA: RICOMINCIARE A SCRIVERE
"Immaginate di essere una affermata drammaturga e di avere, sparsi sui vostri quaderni, pensieri anche interessanti (taluni oziosi), ma che non hanno la connessione di un filo logico, divertenti arguzie che non si vorrebbero sprecare nel chiuso di un salotto, aforismi ad effetto (che scrittori si è, in Italia, senza aforismi), brevi frammenti di narrazione, magari distillati da un drammatico vissuto, ma che non sanno espandersi o integrarsi. Cosa fare se tutte queste parole non trovano la bocca di un personaggio, il quale ha solo un nome, Anna, ma non un corpo e un’identità? Cosa fare, soprattutto, se tutto questo materiale non trova senso e ordine in quello che tipicamente uno scrittore produce: una storia?"
Io&tu: la drammaturgia di Lauren Gunderson convince ed emoziona il pubblico dello Spazio Diamante
"L’attesa dell’inizio dello spettacolo in scena Io&tu corrisponde anche all’ingresso in punta di piedi degli spettatori in sala nella vita di Caroline, un’adolescente di 17 anni che si aggira nella sua camera in un clima di apparente normalità in cui ascolta musica, sta al pc, utilizza i social sul cellulare, gioca con le ombre…ad inizio spettacolo però l’arrivo di un nuovo personaggio, Anthony, interrompe questa routine e attraverso questo incontro inaspettato e spiazzante per la protagonista scopriamo che Caroline in realtà vive reclusa in quella stanza da molti anni a causa di una malattia e non frequenta più la scuola in presenza da tempo. Con l’occasione di svolgere un compito insieme, l’avvicinamento graduale del compagno di classe è un’impresa ardua: gli anni di chiusura al mondo, la sofferenza, l’ansia della morte hanno reso la ragazza cinica, dura, a tratti irriverente e psicologicamente instabile per la costante mancanza di certezze sull’entità ignota del futuro. Anthony invece ha uno stile comportamentale molto differente da quello di Caroline: è un ragazzo centrato su stesso, sulle proprie passioni, ha una sua visione sull’esistenza in cui cerca di coinvolgerla attraverso un canale quasi desueto per le nuove generazioni: la poesia, in special modo i componimenti di Foglie d’erba di Walt Whitman. Attraverso la lettura dei versi del poeta americano cerca di dare una risposta agli interrogativi esistenziali della ragazza illuminando i grandi temi che li attanagliano: il dolore, il senso della vita, la morte."
"Uno spettacolo che merita di essere visto e, nonostante le tre ore e mezza di durata, anche rivisto.
Un peccato che alla recita domenicale ci fossero posti vuoti, in parte attribuibili al freddo pungente triestino, perché siamo davanti ad una ghiotta occasione per accostarsi ad un titolo decisamente poco presente nelle programmazioni italiane, forse vittima del fantasma della Callas, che nel ruolo di Anna Bolena ottenne uno dei suoi successi più clamorosi, grazie anche ad un allestimento passato alla storia ."
“La fabbrica degli stronzi” Al teatro Quarticciolo: vittime solo in parte
"Tre giovani personaggi vestiti del colore del lutto; un quarto si mostra come un corpo disteso su una barella. La comune colorazione dei capelli lascia intendere un vincolo, ma la tinta è malamente impiastrata. Le prime scene, in cui i giovani si affannano goffamente a comporre la salma, strizzano l'occhio ad un umorismo nerissimo e scorretto. La drammaturgia procede invece su altri territori, evolvendo verso un flusso della memoria che ha un gusto più amaro che acido."
Hybris: si riconferma la genialità e la follia di Antonio Rezza anche nel terzo episodio della trilogia
"Una porta: l’elemento cardine della drammaturgia di Hybris è questo oggetto onnipresente in scena, essenziale alla rappresentazione al pari di un attore aggiunto. Ha il ruolo di delimitare idealmente gli spazi sul palcoscenico, crea una separazione tra un fuori e un dentro, tra ciò che ci appartiene e non appartiene, suscitando una serie di interrogativi al nostro protagonista Rezza, ma indirettamente a noi pubblico: se non ci fosse stato il dentro, sarebbe esistito il fuori?"
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🩰🕺La rubrica “Danzatori in movimento” esplorerà la vita e la carriera di danzatori e coreografi che, per un breve o un lungo periodo hanno scelto di vivere e lavorare al di fuori dei confini italiani.
Un appuntamento mensile, curato da Alessia Fortuna, in cui incontreremo personaggi noti e meno noti del panorama della danza italiana, che ci racconteranno la loro esperienza all'estero e come questa ha influito sulla loro crescita personale e professionale. Scopriremo come il loro percorso artistico si sia arricchito e ci darà un'idea delle opportunità che il mondo offre ai talenti della danza. Siamo entusiasti di condividere con voi queste storie emozionanti e ispiratrici, e di scoprire insieme come l'espressione artistica possa superare i confini geografici. Oggi è la volta di Lorenzo Maria Pontiggia - articolo completo a questo link: https://www.laplatea.it/index.php/danza/6081-danzatori-in-movimento-lorenzo-mattia-pontiggia.html
𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒓𝒂𝒔𝒐𝒍𝒆 𝒅’𝒊𝒏𝒗𝒆𝒓𝒏𝒐
Inascolto dopo le 22.00
#inascolto 14esimo appuntamento
#arteacasa corso di disegno online di Roberto Di Costanzo
Spesso quando pensiamo allo spettacolo teatrale pensiamo al palco, alle performance degli attori, alla bellezza di una scenografia, agli struggenti giochi di parole, musicali e visivi. Ma la magia, qui intesa come l'arte dell'affascinare, attrarre ed incantare, che ha luogo all'interno di un teatro richiede un altro fondamentale attore: la platea.
Non a caso quindi abbiamo scelto di chiamare questo magazine 'La Platea'. È proprio dalla scontro, dalla scambio e dalla fusione di emozioni, tensioni e sensazioni che si hanno fra palco e platea che si crea quella bellissima magia che solo una rappresentazione teatrale è in grado di regalare.
Ciò che sta venendo a mancare nei teatri però è proprio la platea, il pubblico. Il teatro sembra non esser più res publica. Nell'era del web e dei film dagli effetti speciali senza precedenti potrebbe sembrare quasi naturale, fisiologico. Ma forse non è così, è facile notare come attorno a questo mondo ci sia anche poca informazione e poca sollecitazione da parte dei media. Per questo motivo La Platea si propone di raccontarvi il teatro con freschezza e modernità, con interviste, recensioni, riflessioni e cercando di stimolare la curiosità dei veri protagonisti: voi, la Platea.
Nel giro di pochi anni La Platea si è affermata come una realtà in grado di consigliare i migliori spettacoli da vedere a teatro. Con la rivista cartacea bimestrale prima (dal 2014 a fine 2016) e con una rinnovata versione online da inizio 2017, questo magazine nasce dalla constatazione di una mancanza informativa forte e chiara. Spesso quando ci si domanda "cosa vado a vedere a teatro?" si finisce a navigare confusi fra mille pagine web prive di una critica vera. La redazione de La Platea cerca invece di invertire questa rotta, convinta dell'importanza delle critica per il benessere del teatro e... della platea.
Fin dal primo giorno inoltre è possibile chiamare o mandare Whatsapp al numero di redazione 340 7492877 per ricevere consigli su quali siano gli spettacoli di maggior interesse da seguire nella zona di appartenenza.