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Adista Notizie e approfondimenti su realtà religiose, politica, pace, disarmo, clima, migranti, diritti.

di Edmondo LupieriCome allora si usava, Voltaire morì a casa, nel suo letto. Morì da solo, come tutti, ma era circondato...
20/01/2025

di Edmondo Lupieri

Come allora si usava, Voltaire morì a casa, nel suo letto. Morì da solo, come tutti, ma era circondato da amici e discepoli. Forse a qualcuno tremò la mano, poiché una candela cadde sul copriletto e appiccò un piccolo focherello subito spento. Ma tanto bastò perché Voltaire uscisse dal dormiveglia, socchiudesse gli occhi e scagliasse un’ultima sciabolata d’ironia, domandando: “Déjà l’enfer?”

È un aneddoto che mi piace ripetere e che potrebbe anche essere storicamente vero. Oggi tuttavia ha il valore di una tragica metafora che ben si addice a tutti noi. All’intero pianeta agonizzante, che socchiude gli occhi e vede i roghi imperdonabili dell’Amazzonia e delle foreste di un terzo mondo sempre più defraudato (qualcuno ricorda ancora il libro-urlo di Helder Càmara, profeta inascoltato?). Alla nostra democrazia moribonda, che dal proprio ventre partorisce legalmente demagogie che a loro volta generano tirannidi, come già avevano visto bene Platone e gli altri. A questo Paese in cui vivo, che annaspa tra sogni assurdi, ricchezze spudorate, miserie abissali e, se oggi socchiudesse gli occhi, vedrebbe l’intronizzazione di Elon Musk come quarantanovesimo presidente de facto degli Stati Uniti. A meno che un rigurgito di testosterone in Trump, presidente de iure (e de facto dalle ore 12 di oggi - ore 18 in Italia - quando assumerà la carica di presidente) non gli metta il bastone fra le ruote, per favorire gli altri multimiliardari che si stanno tutti gettando a baciare anelli e pantofole, pur di sedere a tavola alla nuova corte imperiale e maneggiare almeno in parte il mestolo del minestrone.

Perché se da sempre i grandi poteri finanziari controllano i governi – e non serve scomodare Marx per vederlo – nelle sue ultime manifestazioni democratiche occidentali, il post-capitalismo (o comunque lo si voglia definire) presenta una caratteristica precisa. Uomini (di solito non donne, per motivi storici), potenti di soldi e di contatti, fanno a meno del paravento dei politici più o meno prezzolati e convinti e si gettano in prima persona nell’agone politico, ormai degradato dalle varie gerontocrazie partitiche miranti soltanto a conservare il potere raggiunto.

Perché al di là delle esternazioni estemporanee (annetteremo il Canada; libereremo la Groenlandia, cacciandone gli occupanti Danesi; con un piccolo intervento militare riprenderemo il controllo del canale di Panama...), forse miranti a gettare fumo negli occhi, la logica dell’interesse guiderà sempre più la mano di chi governa. In Italia Berlusconi ha fatto scuola. Qui Trump c’è riuscito una prima volta, poi è scivolato, cadendo in piedi, e ora trionfa, anche perché la gente non ha sentito quella gran differenza con un governo democratico e non repubblicano.

Certamente possiamo metterci a discutere se valga la pena preoccuparci per la sopravvivenza della specie umana, condannata comunque all’estinzione su questo pianetucolo sperduto nell’immensità di un universo le cui spaventose dimensioni spaziotemporali sfidano la nostra stessa capacità di immaginarle. Eppure non cessa di stupirmi la cecità degli imprenditori fattisi politici, che mirano al guadagno individuale immediato, incuranti di quella “casa comune” su cui va predicando Bergoglio.

Giuseppe Flavio racconta che nelle ultime fasi concitate della guerra brutale fra Giudei e Romani, nella Gerusalemme che ormai vedeva le legioni protette dagli dèi pagani, le varie bande armate di insorti si dilaniavano in una lotta fratricida per arraffare gli ultimi brandelli di potere. Al punto che gli uni (poco importa chi) appiccarono il fuoco ai granai del re, i magazzini dove i governanti di prima ammassavano le riserve di grano, così che i loro avversari non potessero impadronirsene. Forse speravano in un intervento di Dio, che capovolgesse le sorti della guerra. Ma fu la fame per tutti. E ci furono madri, racconta sempre Giuseppe, che cossero e mangiarono i cadaveri dei propri figli da poco nati e subito morti di stenti.

Come mi ha scritto tempo fa in una mail una persona amica, forse ci meritiamo davvero l’estinzione.

* Edmondo Lupieri è docente di Nuovo Testamento e Cristianesimo delle origini - John Card. Cody Endowed Chair in Theology - Loyola University, Chicago; presidente di ItalCultura

Come allora si usava, Voltaire morì a casa, nel suo letto. Morì da solo, come tutti, ma era circondato da amici e discepoli. Forse a qualcuno tremò la mano, poiché una cand(...)

Porta in calce la data del 14 gennaio la “Certificazione della revoca della designazione di Cuba come Stato sponsor del ...
20/01/2025

Porta in calce la data del 14 gennaio la “Certificazione della revoca della designazione di Cuba come Stato sponsor del terrorismo” pubblicata dalla Casa Bianca. La decisione, presa da Joe Biden a sei giorni dall’insediamento del repubblicano Donald Trump alla presidenza Usa, è una prerogativa dell’esecutivo, che non deve essere discussa dal Congresso.

«Con la presente certifico – è scritto nel documento firmato dal presidente uscente – in merito all'annullamento della determinazione del 12 gennaio 2021, riguardante Cuba, che: (i) Il governo di Cuba non ha fornito alcun sostegno al terrorismo internazionale durante il precedente periodo di 6 mesi; e (ii) Il governo di Cuba ha fornito assicurazioni che non sosterrà atti di terrorismo internazionale in futuro» (L'Avana è rimasta fuori dall'elenco dei Paesi e gruppi di terroristi dal maggio 2015, in conformità alla decisione dell’allora presidente Barack Obama di normalizzare le relazioni con Cuba fino al 2021, quando è stata reinserita dall'amministrazione Trump). ....

42113 WASHINGTON-ADISTA. Porta in calce la data del 14 gennaio la “Certificazione della revoca della designazione di Cuba come Stato sponsor del terrorismo” pubblicata dalla Casa Bianca. L(...)

Un’ora dopo l’annuncio fatto da Biden che gli Usa avrebbero tolto Cuba dalla lista dei terroristi, L’Avana ha annunciato...
20/01/2025

Un’ora dopo l’annuncio fatto da Biden che gli Usa avrebbero tolto Cuba dalla lista dei terroristi, L’Avana ha annunciato la liberazione di 553 detenuti. Un do ut des, frutto di una negoziazione di cui nulla si dice nelle dichiarazioni provenienti dall’isola, ma che è confermato da uno dei funzionari della Casa Bianca: «Il presidente Biden sta prendendo tre misure su Cuba, come gesto di buona volontà per facilitare la liberazione di persone detenute ingiustamente» (La Opinion, 14/1).

La nota ufficiale cubana fa invece risalire la prevista scarcerazione a una serie di conversazioni fra il presidente Díaz Canel e papa Francesco (v. Adista online del 20/6/23). «Nel giugno 2023, il presidente Miguel Díaz-Canel – si legge nel comunicato del Ministero degli Esteri (Minrex) – ha visitato il Vaticano e ha incontrato il Sommo Pontefice, preceduto da un incontro con il Ministro degli Esteri Bruno Rodríguez Parrilla nell'agosto 2022. Tra le altre questioni di interesse reciproco e di affari internazionali, durante questi incontri sono state trasmesse informazioni su questo tema e si è discusso approfonditamente della natura ingiusta e degli effetti dannosi della politica statunitense nei confronti di Cuba».

42114 L’AVANA-ADISTA. Un’ora dopo l’annuncio fatto da Biden che gli Usa avrebbero tolto Cuba dalla lista dei terroristi (v. notizia precedente), L’Avana ha annunciato la libera(...)

Se l’obiettivo era restare al potere a ogni costo, Nicolás Maduro ci è perfettamente riuscito. Che ci sia voluta quella ...
20/01/2025

Se l’obiettivo era restare al potere a ogni costo, Nicolás Maduro ci è perfettamente riuscito. Che ci sia voluta quella che lo scienziato politico José Natanson ha definito come la «frode elettorale più disorganizzata della storia latinoamericana» poco importa: giurando su un esemplare della Costituzione di Hugo Chávez, appena calpestata con la mancata pubblicazione dei risultati elettorali, Maduro – forte della «perfetta unione civico-militare-poliziesca» che lo sostiene – ha annunciato un periodo di «pace, prosperità, uguaglianza e nuova democrazia», ribadendo «lealtà assoluta» all’eredità del «comandante eterno». La retorica di sinistra, del resto, non ha mai fatto difetto al governo bolivariano, i cui proclami antifascisti e anti-imperialisti spiegano almeno in parte il consenso di cui ancora gode tra tanti movimenti popolari, latinoamericani e non solo, molti dei quali sembrano disposti a sorvolare sull’estrema opacità del processo elettorale pur di scongiurare il pericolo di un governo di estrema destra.

A sinistra, però, c’è anche chi, al contrario, non è disposto a giustificare il ricorso a mezzi non democratici (sia pure quelli di una lacunosa democrazia rappresentativa), denunciando il rischio che, utilizzando le stesse armi della destra, si finisca proprio per superare la linea di demarcazione tra questa e la sinistra. «È chiaro che noi rivoluzionari puntiamo a un ampliamento della democrazia diretta, ma in nessun caso possiamo permettere che vengano cancellate le conquiste democratiche ottenute dalla classe lavoratrice e dal popolo», evidenzia il sociologo venezuelano Luís Bonilla-Molina. Senza con ciò negare la «tragedia» che comporterebbe l’ascesa al potere dell’estrema destra rappresentata da Edmundo González, e dietro di lui, da María Corina Machado. .....

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La Civiltà Cattolica si dimezza: da questo numero – il primo del 2025 (quaderno n. 4189) – la periodicità della storica ...
20/01/2025

La Civiltà Cattolica si dimezza: da questo numero – il primo del 2025 (quaderno n. 4189) – la periodicità della storica rivista dei gesuiti fondata nel 1850 per volere di Pio IX come baluardo a difesa della «civiltà cattolica» passa da quindicinale a mensile. I fascicoli annuali, quindi, diventano 12 invece di 24, e saranno raccolti in tre volumi invece dei consueti quattro: un cambio non da poco per una rivista che proprio nel 2025 compie 175 anni di vita.

Un «processo di rinnovamento» guidato dal nuovo direttore, p. Nuno da Silva Gonçalves, che dall’ottobre 2023 ha preso il posto di p. Antonio Spadaro – nominato sottosegretario del Dicastero vaticano per la Cultura e l’Educazione –, direttore della rivista per 12 anni, dal 2011 al 2023. Una fase, quella della direzione Spadaro, durante la quale La Civiltà Cattolica si è progressivamente aperta a un più positivo confronto con alcuni temi del mondo contemporaneo, assumendo spesso posizioni socialmente avanzate, in linea con il pontificato di Francesco, ed esplorando nuovi territori culturali. .....

42110 ROMA-ADISTA. La Civiltà Cattolica si dimezza: da questo numero – il primo del 2025 (quaderno n. 4189) – la periodicità della storica rivista dei gesuiti fondata nel 185(...)

Non solo le quattro basiliche maggiori di Roma (San Giovanni in Laterano, San Pietro, San Paolo fuori le Mura, Santa Mar...
20/01/2025

Non solo le quattro basiliche maggiori di Roma (San Giovanni in Laterano, San Pietro, San Paolo fuori le Mura, Santa Maria Maggiore) e altre chiese sparse per il mondo, ma anche la nave scuola della Marina militare italiana “Amerigo Vespucci” sarà una «chiesa giubilare», dove sarà possibile lucrare l’indulgenza.

Lo ha stabilito mons. Santo Marcianò, arcivescovo ordinario militare per l’Italia, con un decreto datato 7 gennaio 2025, il giorno prima dell’apertura dell’anno santo della diocesi castrense, inaugurato con una messa presieduta da Marcianò – presente anche la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti – nella chiesa del carcere di Santa Maria Capua Vetere, forse anche per imitare papa Francesco che il 26 dicembre ha aperto una “porta santa” nel carcere romano di Rebibbia.

«Anche la Chiesa che vive tra i militari vuole porre dei segni nell’Anno giubilare quali espressione di quella speranza che la Chiesa e il mondo aspettano da Dio e che Dio affida anche al mondo militare – spiega mons. Marcianò –. Tra questi, sono certamente da annoverare i “luoghi sacri” giubilari, mediante i quali i nostri militari possono conseguire i benefici spirituali originati dall’indulgenza giubilare. Uno di questi luoghi sarà la nave “Vespucci” dove il cappellano avrà il compito di accompagnare i marinai in questo prezioso tempo del giubileo. Durante la sua lunga navigazione la nave “Vespucci” ha sempre avuto la presenza di diversi cappellani che si sono alternati, accompagnando silenziosamente ma molto efficacemente la vita spirituale dell’equipaggio e lo faranno in modo particolare in questo anno del Giubileo della Speranza». .....

42109 ROMA-ADISTA. Non solo le quattro basiliche maggiori di Roma (San Giovanni in Laterano, San Pietro, San Paolo fuori le Mura, Santa Maria Maggiore) e altre chiese sparse per il mondo, ma anche la(...)

Sembra un vaso di Pandora destinato a non svuotarsi mai. Sugli abusi sessuali dell’abbé Pierre (al secolo Henri Grouès) ...
20/01/2025

Sembra un vaso di Pandora destinato a non svuotarsi mai. Sugli abusi sessuali dell’abbé Pierre (al secolo Henri Grouès) continuano ad accumularsi denunce e testimonianze, che hanno portato finora a 57 le presunte vittime, svelando il profilo di un uomo malato, in balia di pulsioni patologiche di cui era consapevole fin da bambino (v. Adista Notizie n. 45/24), di cui era consapevole l’Ordine dei cappuccini di cui fece parte in gioventù, di cui erano consapevoli tutti, Vaticano compreso. Ma quando era vivo era un uomo intoccabile, icona delle grandi lotte sociali, astro del mondo politico e cattolico in Francia e nel mondo, e a nulla valsero le sporadiche rivelazioni dei suoi reati.

Delle spaventose dimensioni del fenomeno, che fanno del prete francese un predatore seriale, è consapevole la galassia Emmaüs, la rete da lui fondata, che il 13 gennaio ha riunito in remoto i rappresentanti di una quarantina di Paesi in cui l’associazione è presente. C’è infatti un nuovo rapporto, il terzo, che parla di nove nuove vittime e dettagli raccapriccianti sulle manipolazioni e le minacce attuate, sul quale riferisce il giornale francese Le Parisien (13/1). .....

42111 PARIGI-ADISTA. Sembra un vaso di Pandora destinato a non svuotarsi mai. Sugli abusi sessuali dell’abbé Pierre (al secolo Henri Grouès) continuano ad accumularsi denunce e tes(...)

È una vicenda che si trascina da molti anni quella dell’Istituto del “Verbo Incarnato” e dei crimini commessi dal suo fo...
20/01/2025

È una vicenda che si trascina da molti anni quella dell’Istituto del “Verbo Incarnato” e dei crimini commessi dal suo fondatore, il sacerdote argentino Carlos Buela, morto nel 2023, e difeso tuttora come fosse un santo dai membri della sua famiglia religiosa. Tanto che, per esempio, lo scorso aprile, p. Carlos Pereira, sacerdote dell’Istituto, sul portale Voz católica, scriveva ricordando i 40 anni di fondazione della famiglia religiosa (avvenuta nel 1984, a San Rafael, in Argentina): «Sia benedetto il Verbo Incarnato! per la ricchezza e l’attualità del carisma di cui ci ha resi eredi e depositari attraverso Padre Carlos Buela. Non c’è dubbio, infatti, che questo anniversario è, allo stesso tempo, occasione per rendere grazie a Dio, ricco di misericordia, per il dono della dedizione totale e incondizionata del nostro Fondatore all’evangelizzazione e per l’abbondante raccolta spirituale che è seguita dalla sua fedeltà alla grazia fondazionale». Già, peccato che il fondatore in questione sia stato riconosciuto, dal Vaticano, colpevole di abusi sessuali su vari seminaristi dell’istituto, e che ben due papi – Benedetto XVI e Francesco – abbiano preso provvedimenti contro di lui. Evidentemente non è bastato. .....

42108 CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. È una vicenda che si trascina da molti anni quella dell’Istituto del “Verbo Incarnato” e dei crimini commessi dal suo fondatore, il sac(...)

Per la 36ª Giornata per l’approfondimento del dialogo tra cattolici ed ebrei (16 gennaio, Università Lateranense), il Ra...
20/01/2025

Per la 36ª Giornata per l’approfondimento del dialogo tra cattolici ed ebrei (16 gennaio, Università Lateranense), il Rabbinato d’Italia e la Conferenza episcopale italiana hanno scelto un tema legato al Giubileo: “Pellegrini di speranza” (con interventi, fra gli altri, del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, di Ruth Dureghello, ex presidente della Comunità ebraica di Roma, di mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione Cei per il dialogo). È un tema che richiama serenità, dialogo e accompagnamento, ma, dati i tempi che stiamo vivendo, è legittimo chiedersi se sentimenti così amichevoli rispecchino una situazione del tutto veritiera dei rapporti fra le due religioni. ....

42106 ROMA-ADISTA. Per la 36ª Giornata per l’approfondimento del dialogo tra cattolici ed ebrei (16 gennaio, Università Lateranense), il Rabbinato d’Italia e la Conferenza epis(...)

Quella che in questi giorni sta riguardando il tema dell’accesso delle persone omosessuali ai seminari è una polemica pa...
20/01/2025

Quella che in questi giorni sta riguardando il tema dell’accesso delle persone omosessuali ai seminari è una polemica particolarmente esemplificativa della Chiesa cattolica nell’epoca di papa Francesco, dove si susseguono dichiarazioni e formule che aprono a interpretazioni diverse, e che cercano di non scontentare né i settori progressisti della Chiesa, né quelli conservatori. Con un occhio sempre particolarmente attento a come le scelte ecclesiastiche vengono accolte dai media laici e dall’opinione pubblica. Un equilibrismo che non di rado rischia di creare imbarazzanti cortocircuiti.

Tutto è nato dalla pubblicazione (9 gennaio) della quarta edizione del documento – tecnicamente Ratio Nationalis, cioè regole valide sul territorio nazionale – intitolato “La formazione dei presbiteri nelle Chiese in Italia. Orientamenti e Norme per i Seminari”, promulgato il 1° gennaio e pubblicato il 9 dal presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Matteo Zuppi, dopo esser stato approvato dall'Assemblea generale della Cei, riunitasi ad Assisi dal 13 al 16 novembre 2023 e aver ricevuto la necessaria conferma da parte del competente dicastero per il Clero.

Nel presentare il documento, stampa e televisioni hanno parlato di un’apertura storica dell’episcopato italiano. Al contrario, per la destra ecclesiastica e curiale si è trattato invece di un ennesimo (a loro dire probabilmente voluto) pasticcio, al quale la Cei ha dovuto frettolosamente porre riparo, ribadendo la prassi tradizionale che esclude i gay dal ministero ordinato. .....

42107 ROMA-ADISTA. Quella che in questi giorni sta riguardando il tema dell’accesso delle persone omosessuali ai seminari è una polemica particolarmente esemplificativa della Chiesa catto(...)

Un vescovo di frontiera, mons. Raffaele Nogaro, ricorda un prete di frontiera, don Giuseppe Diana, il parroco di Casal d...
20/01/2025

Un vescovo di frontiera, mons. Raffaele Nogaro, ricorda un prete di frontiera, don Giuseppe Diana, il parroco di Casal di Principe ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994 (v. Adista Documenti n. 28/94), e afferma con forza: è ora di proclamare il martirio di don Diana. «Peppino Diana è un martire», spiega Nogaro, «ha testimoniato il Vangelo», «ha combattuto la camorra e la camorra lo ha ucciso».

Raffaele Nogaro, vescovo di Caserta dal 1990 al 2009 – quando lasciò l’incarico per raggiunti limiti di età (v. Adista Notizie n. 49/09) – si vide “affidato” il giovane prete di Casal di Principe dal suo vescovo, mons. Giovanni Gazza (di Aversa), perché potesse aiutarlo e anche proteggerlo dall’isolamento. Fra i due nacque un sodalizio e un’amicizia che proseguì fino all’assassinio di don Diana. E anche dopo, dal momento che Nogaro continuerà a difendere la memoria del parroco di Casal di Principe – infangata dagli stessi mandanti dell’omicidio (poi condannati dalla magistratura), con la strategia della calunnia e la complicità di alcuni giornali locali, che pubblicarono pezzi titolati “Don Diana a letto con due donne” oppure “Don Diana era un camorrista” – e a chiedere che ne venga riconosciuto il martirio. ...

42105 CASERTA-ADISTA. Un vescovo di frontiera, mons. Raffaele Nogaro, ricorda un prete di frontiera, don Giuseppe Diana, il parroco di Casal di Principe ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994 (v. Adist(...)

I danni umani, economici e sociali delle guerre sono ben noti. Minor consapevolezza e interesse sembra esserci, invece, ...
20/01/2025

I danni umani, economici e sociali delle guerre sono ben noti. Minor consapevolezza e interesse sembra esserci, invece, nei confronti dell’impatto dei conflitti armati sull’ambiente e sul clima, tema che richiede l’attenzione globale da parte delle istituzioni e, soprattutto, una convergenza di attivismo e di lotta tra pacifisti e ambientalisti.

È questo il tema al centro di un approfondimento della Rete italiana Pace e Disarmo (RiPD) del 30 dicembre scorso, che a fine anno fa il punto sull’impatto ambientale della guerra e degli eserciti, invitando a costruire percorsi di disarmo e demilitarizzazione e a fare la pace anche con il pianeta.

«Oggi il mondo si trova ad affrontare livelli record di conflitto e violenza», con ben 170 conflitti armati registrati nel 2023. «Anche l’ambiente subisce conseguenze immense, spesso trascurate, a seguito dei conflitti», si legge nell’articolo a cura del Coordinamento Campagne RiPD. «Al di là della distruzione immediata, i conflitti armati sconvolgono gli ecosistemi, esauriscono le risorse naturali, inquinano l’ambiente e mettono a rischio la salute del nostro pianeta per le generazioni a venire». ....

42102 ROMA-ADISTA. I danni umani, economici e sociali delle guerre sono ben noti. Minor consapevolezza e interesse sembra esserci, invece, nei confronti dell’impatto dei conflitti armati sull&rs(...)

Papa Francesco ha scelto come nuovo arcivescovo di Washington il card. Robert McElroy, già alla guida della diocesi di S...
20/01/2025

Papa Francesco ha scelto come nuovo arcivescovo di Washington il card. Robert McElroy, già alla guida della diocesi di San Diego in California. McElory, esponente dell’ala progressista della Chiesa americana, bergogliano doc, è un cardinale che, secondo gli stessi media cattolici d’Oltreoceano, rappresenta un chiaro segno di avvertimento alla Casa Bianca, in particolare sul tema delle migrazioni, tema che potrebbe dividere aspramente – date almeno le premesse – la Santa Sede e l’amministrazione Trump.

Nel suo discorso di apertura in qualità di arcivescovo eletto di Washington, il cardinale Robert McElroy, come ricordava per esempio la testata on line Crux, «ha affermato di pregare per il successo del presidente eletto Donald Trump e della sua amministrazione, pur riconoscendo la sua preoccupazione per i potenziali piani di deportazioni indiscriminate e massicce». «La Chiesa cattolica insegna che un paese ha il diritto di controllare i propri confini e il desiderio della nostra nazione di farlo è uno sforzo legittimo», ha detto McElroy in risposta a una domanda di Crux. «Allo stesso tempo – ha aggiunto – siamo sempre chiamati ad avere un senso della dignità di ogni persona umana, e quindi i piani di cui si è parlato a certi livelli di promuovere una deportazione ampia, indiscriminata e massiccia in tutto il Paese sarebbe qualcosa di incompatibile con la dottrina cattolica». Quindi, ha osservato McElroy, dovremo capire cosa farà realmente la nuova amministrazione. ....

42098 CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Papa Francesco ha scelto come nuovo arcivescovo di Washington il card. Robert McElroy, già alla guida della diocesi di San Diego in California. McElory,(...)

La notizia ha suscitato un certo clamore: per la prima volta una donna viene nominata a capo di un dicastero vaticano. S...
20/01/2025

La notizia ha suscitato un certo clamore: per la prima volta una donna viene nominata a capo di un dicastero vaticano. Si tratta di una religiosa, suor Simona Brambilla, 60 anni a marzo, già superiora generale in Italia delle Missionarie della Consolata. Dal 6 gennaio scorso è prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, di cui era stata già nominata membro nel 2019 e segretaria nel 2023.

Nata a Monza nel 1965, suor Brambilla ha conseguito il diploma di infermiere nel 1986 e ha lavorato presso l’ospedale Leopoldo Mandic di Merate (Lecco). È entrata nell’Istituto delle Suore missionarie della Consolata nel 1988. Ha conseguito la licenza in psicologia presso l’istituto di psicologia della Pontificia Università Gregoriana nel 1998. Dal 1999, dopo aver emesso la professione perpetua, è stata responsabile della pastorale giovanile presso il centro studi Macua Xirima a Maua, in Mozambico. Dal 2002 al 2006 è stata docente presso l'Istituto di Psicologia della Pontificia Università Gregoriana. Nel 2011 è stata eletta per un mandato di sei anni come superiora generale del ramo femminile delle Missionarie della Consolata, venendo confermata per ulteriori 6 anni nel 2017. Nel 2023 ha partecipato al Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità. ....

42099 CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. La notizia ha suscitato un certo clamore: per la prima volta una donna viene nominata a capo di un dicastero vaticano. Si tratta di una religiosa, suor Simona B(...)

Accelerato dalla guerra in Ucraina, il riposizionamento del continente africano sullo scenario geopolitico – a partire d...
20/01/2025

Accelerato dalla guerra in Ucraina, il riposizionamento del continente africano sullo scenario geopolitico – a partire dall’affrancamento delle vecchie potenze coloniali occidentali e l’apertura a nuovi mercati e collaborazioni – sembra ormai un dato di fatto storico e irreversibile. La prospettiva di un’Africa definitivamente “decolonizzata”, soprattutto sotto il profilo militare, lascia aperta una grande incognita sul futuro dei numerosi Paesi che oggi si vedono chiamati a uno slancio di autodeterminazione ma che, allo stesso tempo, non disdegnano di stringere relazioni – anche piuttosto “pericolose” – a livello commerciale, finanziario e militare con i nuovi grandi player della scena internazionale, Russia, Cina e Turchia su tutti.

Dentro questi complessi processi storici si colloca il recente botta e risposta tra il presidente francese Emmanuel Macron e i due leader africani Ousmane Sonko (primo ministro del Senegal) e Abderaman Koulamallah (ministro degli Esteri del Ciad). I due Paesi africani – dopo Mali, Burkina Faso e Niger – sarebbero gli ultimi Stati del Sahel ad aver annunciato sul finire del 2024 l’estromissione dei militari francesi dai loro avamposti militari, nell’ottica di un’acquisita autonomia nel campo della sicurezza dopo due secoli di “tutela” francese. ...

42104 ROMA-ADISTA. Accelerato dalla guerra in Ucraina, il riposizionamento del continente africano sullo scenario geopolitico – a partire dall’affrancamento delle vecchie potenze coloniali(...)

Su pressione del Vaticano, ha dato infine le dimissioni dal proprio incarico episcopale mons. Dominique Rey, il cosiddet...
20/01/2025

Su pressione del Vaticano, ha dato infine le dimissioni dal proprio incarico episcopale mons. Dominique Rey, il cosiddetto “vescovo tradismatico” per il suo mix di tradizionalismo liturgico e di orientamento carismatico. Da un quarto di secolo vescovo della diocesi di Frejus-Toulon, membro della comunità dell’Emmanuel, aveva fatto della sua diocesi, nella quale accoglieva entusiasticamente e indiscriminatamente anche preti rifiutati da altre diocesi, un coacervo di “nuove comunità” (promosse soprattutto negli anni ‘80 da papa Wojtyla come “primavera della Chiesa”) di vario orientamento, ma improntate a un cattolicesimo intransigente; un «giardino esotico», come è stata definita dagli osservatori, nel quale forte era il rischio (e la presenza documentata) di derive settarie, tendenze gnostiche e abusi. ...

42103 TOULON-ADISTA. Su pressione del Vaticano, ha dato infine le dimissioni dal proprio incarico episcopale mons. Dominique Rey, il cosiddetto “vescovo tradismatico” per il suo mix di tra(...)

20/01/2025

Ieri sera, durante la lunga intervista rilasciata a Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”, papa Francesco ha annunciato la nomina di un’altra donna a “ministro&rdqu(...)

07/01/2025

Il corso è organizzato dall’Istituto di storia del cristianesimo “Cataldo Naro” Docenti formatori: Anna Carfora e Sergio Tanzarella, curatori del secondo volume di LORENZO MILANI, Tutti gli scritti(...)

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