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Agenpress.it è un’agenzia giornalistica on line. Editore dell’agenzia è l’omonima Associazione A rafforzare la nostra tesi citiamo C.P.
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Perché siamo liberi!
Consapevoli che un’informazione imparziale ed obiettiva non esista, l’Agenpress sostiene che: “la notizia nasce vera, ma il giornalista la rende “falsa”. A rafforzare la nostra tesi citiamo C.P. Scott, un chimico diventato giornalista, che il 26 maggio del 1926 sul Manchester Guardian scrisse: “facts are sacred, opinions are free” (I fatti sono sacri, le opinioni sono libere). Comunque nel rispetto della “par condicio” giornalistica riportiamo la Risoluzione dell’Assemblea del Consiglio d’Europa n. 1003, 1 luglio 1993, relativa all’etica del giornalismo. “Le notizie devono essere diffuse rispettando il principio di veridicità, dopo aver costituito oggetto di verifica di rigore, e devono essere esposte, descritte e presentate con imparzialità” Secondo noi un giornalista non sarà mai imparziale ed obiettivo e non deve nemmeno aspirare a diventarlo. Chi ambisce a ciò usa inutilmente il suo tempo. Jay Rosen, direttore di “Public Life and the Press” e leader del “giornalismo pubblico”, affermava: "Il giornalista non è obiettivo, non può esserlo, e non deve ambire ad esserlo. Mentre Indro Montanelli sosteneva che è una mera tecnica far credere al lettore che siamo obiettivi, e consiste nel distacco dinanzi a ciò che si scrive, ed è una tecnica che si impara facilmente. l’Agenpress sancirà il principio fondamentale del pluralismo dell’informazione “consacrato” dalla Costituzione e dalle norme dell'Unione Europea, accolto in leggi dello Stato e sviluppato in importanti sentenze della Corte Costituzionale. Assicurare il pluralismo delle voci è: espressione della libera manifestazione del pensiero; è garantire il fondamentale diritto del cittadino all'informazione. Solo in questo modo il lettore è in condizione di compiere le proprie valutazioni avendo presenti punti di vista e orientamenti culturali e politici differenti. A proposito del pluralismo dell’informazione ci piace ricordare e concordare con una frase di Leonardo Sciascia, che in merito alla quantità di Tv private che stavano nascendo nei primi anni ‘80 disse: “Voglio avere 100 canali televisivi, ma la libertà di non vederne nessuno”.
Maria Conti
Direttore Responsabile