Il Segno di Rocca di Papa

Il Segno di Rocca di Papa Notizie, informazioni, commenti, attualità, fatti, storia e persone di Rocca di Papa.

Questo giornale si chiama il Segno proprio perché vuole lasciare un “Segno” nell’informazione. Raccontando in modo semplice e disincantato le storie della nostra città, di Rocca di Papa; le vicende delle persone, i fatti che ci riguardano. Vogliamo parlare del nostro patrimonio storico, della ricchezza dell’ambiente naturale, della stratificazione culturale che caratterizza la nostra comunità. Sen

za dimenticare le vicende amministrative, dai cittadini alle istituzioni, cercando di approfondire la conoscenza dei problemi, quale primo elemento per una partecipazione democratica che possa incidere sulle scelte dell’amministrazione comunale. Il Segno è un giornale che ormai sta sulla breccia da tanti anni, ha raccolto centinaia di testimonianze in articoli e approfondimenti che rappresentano un capitale culturale imprescindibile per capire meglio la nostra storia recente. In un panorama ricco di iniziative, il Segno è tra le esperienze editoriali più antiche, e ha saputo mantenere nel tempo una sua connotazione, fondata sull’esclusivo interesse per le informazioni e soprattutto sull’autonomia editoriale. Un’autonomia resa possibile dall’indipendenza economica che caratterizza il nostro giornale. Non prendere soldi da nessuno, infatti, al contrario di quanto si possa ritenere, ha i suoi vantaggi. Il lavoro, disinteressato e volontario, dei tanti collaboratori del Segno ha costituito la base di una partecipazione plurale. Al contrario, il rischio è di officiare un rito, propinando solo notizie, spesso di seconda mano, che, quando va bene, lasciano i cittadini nello stato di passivi auditori, altrimenti li trasforma in “gente” buona solo per esprimere un consenso elettorale. Noi abbiamo l’ardire di pensare ai nostri lettori come i veri supporti di una continua, costante e tenace operazione culturale che confermi l’informazione come fulcro della democrazia. Anche per questo abbiamo deciso di affiancare una pagina Facebook al giornale di carta.

SULLA LAPIDE DEDICATA A D’AZEGLIO, ORMAI IN STATO DI DEGRADO, LA STORIA DEL NOSTRO PAESEL’ex albergo Europa di piazza de...
23/08/2024

SULLA LAPIDE DEDICATA A D’AZEGLIO, ORMAI IN STATO DI DEGRADO, LA STORIA DEL NOSTRO PAESE
L’ex albergo Europa di piazza della Repubblica (in attesa di essere restaurato) è caratterizzato da una lapide dedicata a Massimo d’Azeglio, artista, scrittore e politico italiano (dopo la prima guerra d’indipendenza divenne presidente del consiglio fino al 1852) che soggiornò a Rocca di Papa nel 1821. La lapide (di cui ricorre l’anniversario della collocazione) ci permette di ricordare l’evento che diede inizio a uno dei momenti più brillanti del paese dal punto di vista turistico e culturale. La cerimonia si tenne domenica 27 agosto 1911 promossa dall’associazione Pro Rocca di Papa, fondata e presieduta da Enrico Ferri, personaggio di spicco della politica italiana e uno dei primi studiosi della psicologia applicata alla criminologia. Così il quotidiano “Il popolo romano”, sul numero del 18 agosto, annunciava la manifestazione: «Per la ricorrenza verrà scoperta una lapide con un medaglione recante l’effigie di Massimo d’Azeglio e alcune frasi tolte dai “Miei ricordi”, magnificanti il panorama che si gode da Rocca di Papa». La notizia venne ripresa anche da altri giornali, tra cui la rivista “Ars e labor” diretta da Giulio Ricordi, che ben presto diventerà il più famoso produttore di talenti musicali italiani.
Nello specifico, si tratta di una lapide realizzata su uno spesso piano di travertino di dimensioni piuttosto rilevanti (alta 140 centimetri e larga quasi due metri) con l’applicazione di caratteri in metallo e un tondo in bronzo raffigurante d’Azeglio. Nel 1960 l’amministrazione comunale di Rocca di Papa guidata dal sindaco Nestore Vitali, rinnovò la lapide con un restauro completo. Pochi sanno che la lapide, malgrado oggi appaia in stato d’abbandono a causa delle condizioni dell’ex albergo, è sottoposta a tutela di legge da parte del Ministero della cultura, catalogata con il n. 208962. Motivo per cui andrebbe sottoposta a un nuovo restauro visto che diverse lettere risultano mancanti da molti anni.
Ma torniamo a quel 27 agosto di 113 anni fa. La cerimonia di inaugurazione, richiamò tantissime persone provenienti non solo dai paesi limitrofi ma anche dalla capitale. I partecipanti ebbero anche la possibilità di vincere dei premi messi in palio dalla “Pro Rocca di Papa”. Il quotidiano romano si soffermò proprio sul fatto che, per l’evento, «La Regina Elena ha offerto un magnifico servizio da toilette in argento per signora; l’Onorevole Giolitti [all’epoca presidente del consiglio, n.d.r.] un artistico orologio con due statuette di bronzo; il Ministro della Guerra [Paolo Spingardi, n.d.r.] un bellissimo orologio a pendolo». Notizia che dimostra l’attenzione e la considerazione di cui godeva Rocca di Papa nel panorama nazionale quale meta turistica di primo livello.
Il discorso inaugurale venne tenuto proprio da Enrico Ferri, personaggio di rilievo ormai finito nel dimenticatoio, a cui si deve anche un’altra importante lapide collocata a Rocca di Papa e anch’essa dimenticata, quella dedicata ad Andrea Costa (fondatore del partito socialista italiano) lungo l’attuale corso della Costituente e apposta il 20 settembre 1911, poche settimane dopo quella dedicata a Massimo d’Azeglio. Storicamente, la prima lapide elogiativa a d’Azeglio venne apposta nel 1872 dal municipio roccheggiano guidato da Carlo Botti, il primo sindaco dopo l’Unità d’Italia (altra figura di statura completamente dimenticata), sulla facciata del palazzo in cui si crede che soggiornò l’illustre personaggio nei suoi anni giovanili. Una lapide semplice, di misure ridotte, in cui ci si limitava a evidenziare che “In questa casa abitò Massimo d’Azeglio”, senza nemmeno scrivere la data di collocazione né il periodo in cui d’Azeglio vi soggiornò.
Nel leggere oggi la meravigliosa frase riportata sulla lapide di piazza della Repubblica, scritta da un ormai anziano d’Azeglio per omaggiare Rocca di Papa, non possono non affiorare dei sentimenti contrastanti, un misto di gioia, orgoglio e tanto, troppo rammarico, per tante bellezze andate in parte perdute.

24/07/2024
04/07/2024

DOPO 5 ANNI DI UDIENZE FINISCE LA QUERELA CON UN EX ASSESSORE DI ROCCA DI PAPA
Nel 2019 presentai, in qualità di direttore del giornale Il Segno, una querela per diffamazione nei riguardi di un assessore del Comune di Rocca di Papa. Dopo aver subito decine di querele infondate, era arrivato il momento di rispondere colpo su colpo perché i politici, se ti dimostri debole e passivo -come si dice in gergo- "te se magnano". Ne era seguita una condanna da parte del Tribunale nei confronti dell'allora assessore, verso la quale venne presentata opposizione da cui prese avvio il processo. Dopo quattro anni di dibattimento in aula, prima dell'ultima udienza, e su consiglio del giudice, l'ex assessore ha avanzato una proposta conciliativa in denaro al fine di chiudere la vertenza. Proposta che ho accettato ritirando la querela. Un doveroso ringraziamento va ai legali Andrea Cipriani e Giulia Cutini per avermi seguito con professionalità, competenza e, permettetemi di dirlo, spirito di servizio. Non avendo mai nascosto nulla ai lettori del Segno circa lo stato delle querele che mi vedono coinvolto, sia come querelato sia come querelante, ho voluto darvi quest'aggiornamento.
Andrea Sebastianelli
Direttore Responsabile de Il Segno

FINALMENTE LIBERO!
25/06/2024

FINALMENTE LIBERO!

QUANDO LA "VIA SACRA" (MONTE CAVO - ROCCA DI PAPA) ERA UN VALORENel 1841 il Conte Tullio Dandolo così descriveva la sua ...
21/06/2024

QUANDO LA "VIA SACRA" (MONTE CAVO - ROCCA DI PAPA) ERA UN VALORE
Nel 1841 il Conte Tullio Dandolo così descriveva la sua salita al mons Albanus percorrendo la strada romana circondata da boschi di castagno e faggio:

«È uno de’ più bei boschi d’Italia quello che si
estende pel tratto di alcune miglia da Palazzola a
Rocca di Papa, l’antica Arx Fabia, villaggio graziosamente
situato sopra una rupe a scaglioni, appiè
di maggior monte che è meta al nostro passeggio.
Superate quelle faticose erte, ci sta innanzi una
pianuretta erbosa, con capanne disseminate per
entro, la qual mi tornò alla memoria le verdeggianti
vallette delle alte Alpi; tranne che qui non son abeti,
che, in lunga fila, ne segnano il confine,
bensì faggi e castagni.
Per disagiato sentiero c’inerpichiamo: a mezzo
la scesa nel cuore del bosco ci troviamo giunti alla
antica via romana, e la calchiamo sino alla vetta;
e ne osserviamo, compresi da meraviglia, l’intatto
lastricato di grandi scaglioni di levigatissima pietra,
e i margini rilevati un mezzo piede da ambo i lati
a fiancheggiarla e circoscriverla. Le pietre del lastricato
recano qua e là scolpite le lettere maiuscole
V e N alle quali fu data l’interpretazione di Via
Numinis; benché quella via adduceva appunto
al tempio di Giove Laziale, e noi puranco adduce
all’area altra volta occupata dal celebre santuario,
sulle cui fondamenta si estolle oggidì il convento
dei Passionisti.
Or mi dite ove mai le rimembranze di Roma
regale e repubblicana si ridestin più vive? Cosa vi
toglie in seno alla sacra oscurità del bosco, e su
questa via, di cedere al prestigio della immaginazione,
e di credervi uno dei Federati, che sale al monte di
Giove il dì delle ferie laziali?»

IL DIRETTORE DEL NOSTRO GIORNALE, ANDREA SEBASTIANELLI, RINGRAZIA L'AVV. ANDREA DI PIETRO E "OSSIGENO PER L'INFORMAZIONE...
12/06/2024

IL DIRETTORE DEL NOSTRO GIORNALE, ANDREA SEBASTIANELLI, RINGRAZIA L'AVV. ANDREA DI PIETRO E "OSSIGENO PER L'INFORMAZIONE", PER AVER DECISO DI DIFENDERLO DALL'ENNESIMA QUERELA SPORTA CONTRO DI LUI DA UN POLITICO. La vicenda, come molte altre trattate da Ossigeno, mostra i tratti caratteristici delle querele pretestuose con cui anche funzionari e amministratori locali reagiscono alle cronache giornalistiche a loro sgradite. Spesso si fa ricorso a queste azioni legali in mancanza di sufficienti elementi a sostegno dell’accusa di diffamazione perché il cronista querelato deve stare più attento a quel che scrive.

22/04/2024

UN PARTIGIANO A ROCCA DI PAPA: LUIGI BUONOMO
In occasione del dibattito sulla libertà di stampa promosso dall'ANPI a Rocca di Papa, ho avuto modo di conoscere Angelo Nazio, partigiano di 99 anni che nelle file di Giustizia e Libertà partecipò attivamente alla Resistenza contro l'occupazione nazi-fascista. Parlare con lui è stato emozionante perché Angelo mi ha raccontato il clima di quegli anni e alcune storie drammatiche, tra cui la strage a Roma di una famiglia antifascista, avvenuta proprio nella loro casa. Poi ho scoperto che Angelo era amico di un roccheggiano di grande valore e che non c'è più, Vindice Buonomo (che io ho avuto la fortuna di conoscere) come lui antifascista e persona di alto spessore morale. Allora abbiamo ricordato insieme l'impegno del papà di Vindice, Luigi, amico fraterno del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, poi parlamentare italiano impegnato nella difesa del lavoro e dei lavoratori. Luigi Buonomo, nato il 18 maggio 1897, era di Cerignola, come Di Vittorio, e arrivato a Roma svolse più volte il ruolo di staffetta partigiana, portando messaggi e soldi alle cellule antifasciste che operavano nella Capitale. Molti anni fa, nel 2002, raccontai sul Segno la storia di Luigi Buonomo, le sue peripezie nello svolgere quel ruolo pericoloso e coraggioso. Per questa sua attività, Luigi l'8 maggio 1930 venne arrestato dalla squadra politica della Questura di Roma mentre si trovava proprio a casa di Giuseppe Di Vittorio, dove vennero trovate delle stampe sovversive. Luigi Buonomo venne condotto al confino di Lipari, dove vi rimase per un anno, quattro mesi e 28 giorni. Dopo che scrissi l'articolo sulla sua storia, rimasi colpito dal fatto che l'amministrazione comunale di Rocca di Papa non ne approfittò per dedicare a Luigi una lapide o una strada, come se la storia di quel nostro concittadino non meritasse un omaggio postumo. Ora che ci avviciniamo alla Festa della Liberazione (25 aprile) sarebbe bello ricordarlo, perché è grazie a persone come lui che oggi possiamo godere di quel diritto che si chiama LIBERTA'.
Andrea Sebastianelli

A ROCCA DI PAPA SI PARLA DI LIBERTA' DI STAMPA -   La libertà di espressione, e con essa la libertà di stampa e il dirit...
11/04/2024

A ROCCA DI PAPA SI PARLA DI LIBERTA' DI STAMPA - La libertà di espressione, e con essa la libertà di stampa e il diritto dei cittadini a essere informati correttamente, è un tema centrale della nostra democrazia. Per questo mi rivolgo a quanti hanno a cuore il diritto di ciascuno a esprimere le proprie opinioni, diritto garantito dalla Costituzione, affinché partecipino al convegno organizzato dalla sezione ANPI di Rocca di Papa e che si terrà SABATO 20 APRILE 2024 ALLE ORE 16,30 presso la sala del centro anziani ai Campi d'Annibale, a cui parteciperà anche il nostro direttore Andrea Sebastianelli, unitamente ad altri giornalisti e studiosi del settore. L'invito è rivolto anche ai dirigenti politici, agli amministratori pubblici e ai consiglieri comunali di maggioranza e opposizione.

Ultimo aggiornamento sulla vicenda: anche il fascicolo di un'altra emittente, Nuova Radio Spa, anch'esso relativo all'Or...
27/03/2024

Ultimo aggiornamento sulla vicenda: anche il fascicolo di un'altra emittente, Nuova Radio Spa, anch'esso relativo all'Ordinanza emessa dal Comune di Rocca di Papa ventuno anni fa, è andato perduto. E anche per questo il Comune dovrà produrre copia dei documenti spariti entro il prossimo 10 giugno. Lo si legge nell'Ordinanza emessa dal TAR del Lazio il 27 marzo 2024.

NON DIMENTICATELO MAI.
20/03/2024

NON DIMENTICATELO MAI.

CONSIGLI UTILI PER SALVAGUARDARE I NOSTRI AMICI ANIMALIÈ importante innanzitutto rivolgersi al proprio veterinario che s...
28/12/2023

CONSIGLI UTILI PER SALVAGUARDARE I NOSTRI AMICI ANIMALI
È importante innanzitutto rivolgersi al proprio veterinario che saprà indicare le soluzioni più adeguate da adottare per affrontare questi problemi in caso di paura o panico dell’animale domestico. Tuttavia, per proteggere cani e gatti, si consiglia di:
- Assicurarsi che abbiano sempre un luogo di facile accesso dove ripararsi e trovar rifugio;
- Assicurarsi che siano in un ambiente protetto e sicuro da cui non possano allontanarsi;
- Portare a passeggio il cane durante le ore diurne sempre al guinzaglio: ricordarsi infatti che un cane spaventato può cercare di scappare ed allontanarsi.
- Tenere i gatti e i cani in casa nelle ore serali, quando i botti potrebbero essere più facilmente utilizzati;
- All’imbrunire, chiudere bene le imposte delle finestre, accostare le tende e coprire e attutire il rumore dei botti con della musica.
- Non punire mai gli animali quando sono spaventati: un tale comportamento potrebbe peggiorare il loro stato d’animo.
- Dotate l’animale di microchip (obbligatorio per i cani e facoltativo per i gatti). Permette di rintracciarlo più facilmente nel caso dovesse scappare.

BUONE FESTE A TUTTI! E CHISSA'... COL NUOVO ANNO TORNERA' ANCHE IL NOSTRO GIORNALE.
21/12/2023

BUONE FESTE A TUTTI! E CHISSA'... COL NUOVO ANNO TORNERA' ANCHE IL NOSTRO GIORNALE.

MONTE CAVO - GLI SCHIAFFI DELLE ISTITUZIONI AI CITTADINI DI ROCCA DI PAPA La recente sentenza del TAR del Lazio che ha a...
28/11/2023

MONTE CAVO - GLI SCHIAFFI DELLE ISTITUZIONI AI CITTADINI DI ROCCA DI PAPA
La recente sentenza del TAR del Lazio che ha annullato il Piano Territoriale di Coordinamento per la collocazione dei tralicci radio-tv, è solo l'ennesima beffa che hanno subito i cittadini di Rocca di Papa nel corso degli ultimi cinquant'anni, con la complicità di molte giunte comunali e di alcuni funzionari comunali. Guardate, per esempio, che cosa accadeva nel 2002, quando l'Autorità per le Garanzie nella Comunicazione (AGCom) di fatto superava il Piano regionale, oggi annullato dal TAR, facendo lo sgambetto a monte Cavo. L'articolo venne pubblicato sul numero di novembre 2002 del Segno.

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