20/11/2020
CASO REGGIOLO: FALSA PERIZIA O PESSIMA GESTIONE DEL DENARO PUBBLICO?
Il 21.10.19 il Tribunale di Reggio Emilia aggiudicava all’asta per 431.750 Euro la tenuta della famiglia Valenza, composta dall'immobile in cui abita, di 940,70 mq, da una stalla con fienile di 1.110,16 mq, da una seconda stalla di 947,60 mq da uno stallino di 110,25 mq e da un terreno di 9 ettari coltivabili, che venivano valutati complessivamente, con perizia d’ufficio, 1.013.787 euro.
Fin qua, purtroppo, tutto “normale”. Una normalità che indigna questa, è vero, ma nemmeno troppo. Una normalità potremmo dire "all'italiana", che racchiude tutte quelle “ordinarie” vicende di distruzione - non solo economica, visti i suicidi quotidianamente in corso – che continuano a colpire, nell’inerzia e nel silenzio delle Istituzioni, decine di migliaia di famiglie nel nostro Paese.
Quelle procedure esecutive che si concludono con la “svendita”, a prezzo ridicolo, di immobili costruiti col sudore della fronte dei nostri concittadini.
A rendere meno che “normale” il dramma vissuto dai Valenza è però il fatto che tra i beni svenduti questa volta rientrano due edifici per la cui ristrutturazione la Regione Emilia Romagna stanziava, a seguito del sisma 2012, finanziamenti a fondo perduto per poco meno di 1.800.000 euro.
Ebbene. Questi due beni venivano valutati, nella perizia avanti il Tribunale di Reggio Emilia, soltanto 552.404 euro, e quindi oltre 1.200.000 euro in meno rispetto a quanto erogato e speso dalla Regione per ricostruirli.
In altre parole qui l’aggiudicazione, battuta meno di due settimane dopo la fine lavori, avveniva a una cifra inferiore di oltre 1.300.000 euro rispetto al finanziamento regionale, così potendo l’aggiudicatario acquistare terreno ed immobili ad un prezzo (431.750 euro) non soltanto irrisorio, ma addirittura inferiore al valore dei soli rimanenti beni non ristrutturati, valutati in perizia circa 461.383 euro.
Quindi i beni dei Valenza, appena ristrutturati con poco meno di 1.800.000 euro, non possono nemmeno dirsi svenduti, ma piuttosto "regalati".
Delle due allora l’una: o è falsa la perizia depositata al Tribunale di Reggio Emilia, che valutava per una cifra ridicola i beni all'asta, oppure la Regione erogava il triplo dei soldi necessari per i lavori della loro ristrutturazione.
Questo lo deciderà chi legge, “assieme” alla Procura della Repubblica che, lo scorso 18 novembre, è stata aggiornata sulla vicenda che sta mettendo in ginocchio una famiglia di agricoltori con 5 figli.