07/01/2023
E se i buoni propositi fossero sostenibili? Il rispetto x l’ambiente, per gli uomini che lavorano, per il senso di comunità, per l’economia e la terra, si deve raggiungere consapevolmente, passo dopo passo, scelta dopo scelta. Il percorso a volte può sembrare tortuoso, ma le difficoltà e la fatica non sono che il segno di un cambiamento. I cambiamenti non sono mai repentini, e quello di una transizione ecologica non è da meno. Capiamo che la strada è quella giusta, ma sappiamo pure quanta pazienza, studio, ricerca, predisposizione d’animo siano necessari affinché il cambiamento, dopo averlo tanto agognato, potremmo davvero viverlo come un moto spontaneo che si sostituisce a delle consolidate e insane abitudini. Einstein diceva che è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio, ma peggio ancora è modificare le abitudini. L’uomo per natura si rifugia in ciò che gli appare comodo, facile e sicuro e non c’è nulla di più semplice che continuare a seguire il sentiero già mille volte battuto. Cambiare costa fatica e sacrifici e spesso non siamo disposti a farlo senza una ricompensa considerevole. Anche l’imposizione di un cambiamento non è poi così efficace, perché viene sentito come una moralizzazione e si rischia di ottenere un risultato opposto: l’indifferenza. Il cambiamento, per essere reale, va condiviso. Dovrebbe generarsi come un moto comune per un fine comune. La fatica e il sacrificio sono meno pesanti se fatti insieme. Non si scala mai una montagna da soli, c’è sempre un compagno pronto ad aiutarti, a stimolarti, a condividere con te quell’impresa. La cima di quella montagna, in cui gli orizzonti si aprono, in cui il cielo si rischiara, sono il cambiamento che desideravamo, sono lo scopo che ci eravamo prefissi insieme. L’agognata salvezza del nostro ecosistema, la tutela dell’ambiente che ci ospita, sono esattamente quella cima della montagna che si raggiunge, condividendo l’esperienza, passo dopo passo, respiro dopo respiro. Ognuno deve fare la sua parte… unisciti a noi.