🇬🇪 “Non è vostro dovere disperdere la gente. Servite la Russia o la Georgia? A chi avete giurato fedeltà? Vorrei sapere la risposta. Non rispondete alla vostra presidente? Per quanti lari servite un altro paese?”
Ieri sera, 28 novembre, in piazza della Libertà a Tbilisi, la presidente della Georgia Salome Zourabichvili si è rivolta con queste parole alle forze speciali in tenuta antisommossa, senza ricevere una risposta. È stato forse il momento simbolico più forte di una giornata carica di tensione con proteste, represse violentemente dalla polizia, che si sono protratte fino alle prime ore del mattino.
Dopo settimane di manifestazioni organizzate senza troppo successo da varie forze di opposizione, ironicamente ci ha pensato il governo a portare i georgiani in piazza. Infatti, nel pomeriggio di ieri il primo ministro Irakli Kobakhidze ha dichiarato che l’apertura dei negoziati per l’ingresso della Georgia nell’Unione Europea non è nell’agenda del parlamento fino alla fine del 2028 (anticipando mosse nella stessa direzione da parte di Bruxelles).
La vasta maggioranza dei georgiani è favorevole a vedere il paese nell’Unione Europea (adesione menzionata anche nell’articolo 78 della Costituzione). Per questo a Tbilisi e in altre città della Georgia (Kutaisi, Batumi, Zugdidi e Batumi) gruppi di cittadini sono scesi in piazza per manifestare spontaneamente contro il governo.
Una folla imponente si è radunata nel luogo dove tradizionalmente si protesta nella capitale, il viale Rustaveli davanti al parlamento. Le proteste, inizialmente pacifiche – con la presidente che è passata a mostrare il suo supporto – sono state disperse a tarda notte dalle forze dell’ordine con l’uso di idranti, gas lacrimogeni e, secondo alcune testimonianze, proiettili di gomma. Diverse persone (non c’è una cifra ufficiale) sono state arrestate. Molti anche i giornalisti feriti
Con ogni probabilità si continuerà a protestare nei prossimi giorni.
Da mesi gli abitanti di Shukruti, nella prefettura di Chiatura in Georgia, stanno organizzando picchetti per lamentare l’insolvenza di un memorandum, firmato nel 2021 dalla compagnia Georgian Manganese Holding (GMH), in cui era previsto un risarcimento per tutti coloro che avevano perso le loro case a causa del dissestamento del terreno presumibilmente causato dalle operazioni minerarie dell’azienda. Le compensazioni pattuite non sono mai arrivate alle famiglie del villaggio e, secondo Transparency Georgia, la GMH avrebbe anche diffuso dei documenti contraffatti per provare invece la solvenza dei loro obblighi.
Cinque minatori hanno deciso di ricorrere a misure estreme per protestare contro il governo indifferente alle loro rimostranze e, il 1° settembre, si sono cuciti gli estremi della bocca e hanno iniziato uno sciopero della fame (per alcuni tra loro, non è il primo quest’anno). Dall’11 settembre si sono poi accampati sulle scalinate del Parlamento, rimanendovi giorno e notte. Nelle settimane successive sono state organizzate diverse manifestazioni in cui gli scioperanti e le loro famiglie hanno parlato con la stampa e mostrato le fotografie delle case e campi in rovina. Tuttavia, né le proteste né lettere inviate al primo ministro Irakli Kobakhidze hanno portato ad alcuna reazione da parte delle istituzioni.
A un mese dall’inizio dello sciopero, il 1° ottobre, le condizioni di salute dei minatori denutriti sono peggiorate, e uno di loro è stato portato in ospedale in condizioni critiche. Per questo, è stata indetta una manifestazione di solidarietà ai minatori che dal parlamento si è mossa verso la casa di Bidzina Ivanishvili, l’oligarca fondatore del partito di governo “Sogno Georgiano”. Tuttavia, la folla è stata fermata prima di raggiungere la sua abitazione dalla polizia e i manifestanti sono stati costretti a condurre la protesta in mezzo alla strada.
Il giorno dopo, (2 ottobre), il premier ha dichiarato che prenderà in esam
Lo scorso 17 agosto, Martina Napolitano e l’autrice Giustina Sevelli hanno presentato il libro ”Capire il Confine” nell’ambito del festival Če povem a Čepovan. L’evento è stata un’occasione per riflettere sul significato e il ruolo di confini e frontiere.
Grazie agli organizzatori e ai presenti!
Il 10 agosto a Belgrado e in altre città della Serbia si sono svolte massicce manifestazioni ambientaliste contro l’estrazione di litio nel paese da parte dell'azienda anglo-austrialiana Rio Tinto. Vi portiamo sulla piazza della capitale serba con le immagini di Giorgia Spadoni.
Per saperne di più sul tema vi consigliamo la lettura dell’approfondimento di Marco Siragusa sul nostro sito.
Come da programma è stato un fine settimana di grandi proteste in Georgia contro il disegno di legge voluto dal governo sulla “trasparenza delle influenze straniere”, definita come “legge russa” dai suoi detrattori. Sabato 11 maggio a Tbilisi si è svolta la “marcia europea”, una manifestazione che ha coinvolto decine di migliaia persone.
Migliaia di manifestanti hanno poi passato la notte tra domenica e lunedì davanti al parlamento in vista della presa in esame del progetto di legge in terza lettura da parte della commissione Giustizia prevista a partire dalle 9 di questa mattina (le 7 italiane). In un edificio barricato e presidiato da un enorme contingente di polizia che ha caricato e arrestato venti persone, la commissione ha approvato il disegno di legge in… 67 secondi!
Una violazione così evidente delle norme democratiche non potrà che agitare ulteriormente gli animi in un paese già in ebollizione contro il governo. Mentre le università hanno iniziato oggi uno sciopero, una nuova manifestazione è prevista per questa sera davanti al parlamento. Con ogni probabilità sarà nuovamente molto partecipata.
Nel frattempo il governo sta difendendo il proprio operato. Il primo ministro Irakli Kobakhidze domenica ha dichiarato che la legge corrisponde al volere del popolo georgiano. La presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, da tempo in aperto confronto con l’esecutivo, ha proposto di posticipare la discussione del disegno di legge a dopo le elezioni parlamentari, previste per il prossimo 26 ottobre, una soluzione che forse costituirebbe una via di uscita da questa situazione carica di tensione.
Seguiranno aggiornamenti
✍️Aleksej Tilman
📽️Lasha Bibilashvili (il contingente di polizia davanti al parlamento questa mattina)
🇸🇰 ⚽️🚂 Lo stadio del TJ Tatran Čierny Balog (futbalový klub) in #Slovacchia presenta una particolarità: un treno passa tra le tribune e il campo!
🎥 Aleksej Tilman
🇬🇪 Ieri (1 maggio) il disegno di legge sulla “trasparenza delle influenze straniere”, meglio nota come “legge sugli agenti stranieri”, è stato approvato in seconda lettura dal Parlamento georgiano. Contestualmente, decine di migliaia di persone hanno manifestato contro quella che definiscono come una “legge russa”. Nonostante le cariche della polizia, le proteste sono proseguite fino alle prime ore del mattino. Lasha Bibilashvili ci porta sulle strade di Tbilisi.
Un estratto dell’intervento della nostra Claudia Bettiol durante l’evento del 21 aprile, organizzato in collaborazione con Valigia Blu nell’ambito dell’International Journalism Festival, in cui si è fatto il punto sulla situazione in Russia e Ucraina con Andrea Braschayko, Maria Chiara Franceschelli e Giovanni Savino.
A Tbilisi negli ultimi giorni si stanno svolgendo una serie di manifestazioni nei pressi del parlamento contro un controverso disegno di legge sugli agenti stranieri.
Se venisse approvata, la legge imporrebbe alle entità giuridiche (organizzazioni della società civile e media) le quali ricevono almeno il 20% dei loro finanziamenti dall’estero a iscriversi a un registro di “organizzazioni che portano avanti gli interessi di una potenza straniera”. Tali entità sarebbero obbligate a fornire dettagli sui propri finanziamenti allo Stato, che otterrebbe accesso ad altre a informazioni sensibili quali per esempio i contatti degli informatori delle testate giornalistiche.
A volere il disegno di legge, il partito di governo, Sogno Georgiano. Contrari i rappresentanti delle organizzazioni non governative, tanti personaggi pubblici e i numerosi cittadini che stanno manifestando al grido di: “Sì all’Europa, no alla legge russa”. Quella in corso viene infatti spesso definita come “legge russa” per via della somiglianza con una legislazione russa adottata nel 2012 con conseguenze catastrofiche per la libertà di espressione e associazione in Russia. Molto negativo pure il parere della presidente della Georgia, Salome Zourabichvili che ha annunciato di voler porre il veto sulla legge nel caso essa venga adottata (il veto può però essere superato dal Parlamento). Sono anche arrivate dichiarazioni allarmate da parte europea e americana sul fatto che l’eventuale adozione della legge rischierebbe di arrestare il processo di integrazione europea della Georgia.
Quanto sta avvenendo, ricalca passo passo gli eventi del marzo 2023, quando enormi proteste costrinsero il governo a ritirare un disegno di legge sostanzialmente identico a quello in discussione. Non è chiaro perché Sogno Georgiano abbia deciso di riproporre una legislazione tanto controversa.
Nelle prossime ore e nei prossimi giorni continuerà il ciclo di proteste, seguiremo portandovi voci dalla p
L’Univerzalna Sala, uno degli edifici più emblematici della ricostruzione post-terremoto di Skopje, potrebbe essere persa per sempre: l’edificio è in fiamme.
L’Univerzalna Sala dovette la sua edificazione originaria a una cordata di governi e organizzazioni appartenenti a 35 paesi differenti.
Questo straordinario esempio di solidarietà internazionale, che oltre al lato meramente funzionale faceva della sala universale il simbolo della cooperazione tra popoli, non era l’unico aspetto degno di nota della struttura. Vale la pena menzionare, infatti, che il progetto per la sala universale di Skopje venne fornito alla Repubblica socialista di Macedonia dalla Repubblica popolare di Bulgaria, sul modello della sala espositiva emisferica eretta in piazza Solni Pazar a Sofia appena un anno prima del terremoto di Skopje.
Lo scheletro metallico venne preassemblato e portato sul luogo prescelto, dove fu espanso, completato e rifinito con l’aggiunta di vetro e alluminio. Questa innovativa tecnica di costruzione permise alla cupola di raggiungere i 19 metri di altezza e i 43 di ampiezza, andando a costituire il più grande spazio espositivo di Sofia. Nel 1983, tuttavia, la copia originale fu completamente distrutta da un incendio, lasciando il suo omologo macedone come unico superstite esistente di tanta maestria.
Chiusa per motivi di sicurezza dal 2015, l’Univerzalna Sala era in fase di ristrutturazione. Nell’arco del suo periodo di attività, dal 1966 al 2015, si stima che la sala universale abbia ospitato più di 5.700 eventi, per un totale di 8,5 milioni di spettatori.
Un destino tristemente destinato a ripetersi anche a Skopje, dove nella giornata di oggi un terribile incendio ha consumato, forse irrimediabilmente, l’edificio. Non ci sono vittime per il momento, ma attendiamo aggiornamenti.
Testo e video di Nicola Zordan
🇬🇪⚽️🎉 In Georgia si è festeggiato tutta la notte dopo la vittoria ai rigori contro la Grecia che ha garantito alla nazionale una storica prima qualificazione agli Europei di quest’estate.
🔸Per celebrare al meglio la vittoria della Georgia, oggi potete recuperare tutti i nostri articoli sul calcio georgiano. Trovate il link nei commenti.
🇵🇱🇺🇦⚽️🎉 Si sono qualificate a UEFA EURO 2024 anche altre due “nostre” squadre che giocavano la finale degli spareggi ieri sera: la Polonia e l'Ucraina.
📹 I festeggiamenti nella notte a Batumi (Credits: ბათუმელები • Batumelebi.ge)