27/12/2023
Pisa.
Cara Pisa, c’è Plinio che dice tu sia nata 13 secoli prima di Cristo.
Secondo Strabone dopo la caduta di T***a, mentre stando All’Eneide, in quello stesso periodo eri già una città Grande e Potente. La tesi più accreditata è quella che tu sia stata Etrusca da sempre, fondata tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C.
Pur non essendo una città costiera (distando 4km dal mare), sei stata un pilastro del commercio marittimo. Oltre al porto fluviale, a causa della tua espansione si dovettero costruire altri porti: uno a San Piero a Grado, uno in San Rossore, e uno nei pressi di quello attuale di Livorno. Eri protetta bene da potenziali aggressori grazie ai tuoi Monti e ai fiumi. Oltre a questo avevi una flotta di tutto rispetto, se si pensa che tale quest’ultima ha minacciato la continuazione del trattato di pace tra Bizantini e Longobardi.
Eri entrata a far parte della Tuscia, conquistata dai Longobardi, e di cui eri il Primo Porto.
Inizia così la tua ascesa nel campo del commercio marittimo, diventando Primo Porto del Tirreno, garantendo scambi con la Corsica, la Sardegna, ed il sud della Francia e Spagna.
Quando venne sconfitto Re desiderio, a cui eri fedele, entrasti in crisi. Ma non ci volle molto prima che tu ti rialzassi. Nel 930 Lucca era capitale della Tuscia, ma Te, Pisa, eri la città più importante.
Lo conferma Liutprando di Cremona (storico, vescovo, diplomatico italiano e autore di opere in lingua mediolatina), che ti chiamava ‘’Tusciae provinciae caput’’.
Nel 871 aiutasti Salerno dall’attacco dei Saraceni, nel 970 sconfiggesti una flotta di Bizantini in Calabria. Nel 1005 liberasti Reggio Calabria dai Saraceni. Nel corso dello scontro con gli arabi, nel 1052 conquistati la Corsica e nel 1115 le Baleari. Dalla metà del xi secolo, ricevesti riconoscimenti Papali e Imperiali grazie al potere che avevi acquisito.
Grazie alla tua espansione nel mediterraneo, avevi colonie in Siria, Libano, Palestina. E ancora ad Antiochia, Acri, Giaffa. Tiro, Gioppe, Accone e Laodicea. Eri arrivata a conquistare pezzi di Gerusalemme, Cairo, Alessandria e Costantinopoli. Nel 1155, durante un periodo di pace, Federico Barbarossa, ti riconosceva anche il lido del mare da Civitavecchia a Portovenere, la metà di Palermo, Messina, Salerno e Napoli. Tutta Gaeta, Mazzarri e Trapani. Se ne risentirono ovviamente Massa, Volterra, Lucca e Firenze. Le quali avrebbero voluto uno sbocco sul mare.
Dopo diverse prove di guerra con Venezia, firmasti un contratto di pace, il quale fece cominciare un alleanza tra te e Venezia stessa, con l’interesse comune di conquistare il mercato di Costantinopoli. Per Quello che riguarda invece la cultura, in questo periodo stava nascendo la fondazione della Celebre Scuola Pisana di Studi Giuridici, che però ovviamente Firenze cercò di imitare. Nel 1220, re Federico II, confermò a te, Pisa, il possesso della costa tirrenica da Civitavecchia a Portovenere, rinnovando ostilità da parte di Genova e di tutte le altre città Toscane. Nel 1405 sei stata venduta a Firenze dalla famiglia visconti per 250 mila fiorini, comincia così il tuo declino, rimanendo sotto l’influenza della città del Giglio.
Questo Pisa Mia, a grandi linee è la tua storia. A enormi linee, perché se si dovesse parlare di te del passato, resteremmo qui fino al prossimo Natale.
Oggi siamo praticamente nel 2024, Cara Pisa.
Dal 1405, sono passati ben 619 anni, ma la tua situazione è rimasta invariata.
Eri tutto, avevi tutto, eri enorme, non ti mancava niente. Eppure adesso ti ritrovi così, invece che esserti riconoscenti per quello che sei stata, ringraziarti per aver fatto grande l’Italia e la stessa Toscana nel campo marittimo ma anche in quello culturale, sei continuamente calpestata e nessuno sembra fare nulla, a tutti sembra andare bene. Proveranno a portarti via l’aeroporto, ti distruggeranno il litorale, non vogliono farti sviluppare, non vogliono che tu faccia vedere al mondo cosa sei stata, eviteranno di farti allargare per farti tornare grande.
Io oggi, Splendida Pisa, ti voglio chiedere scusa perché non ti meriti tutto questo, e spero che tu, un giorno, possa tornare ad essere la Gloriosa Pisa che eri.