I Buoni Cugini Editori

I Buoni Cugini Editori La casa che editrice nasce per l'amore nei confronti dei libri o scrittori caduti nell’oblìo... Ma altri autori lo seguiranno.

"Ogni libro possiede un'anima, l'anima di chi lo ha scritto: quando un libro si perde nell'oblio, noi facciamo in modo che arrivi qui. E qui i libri che più nessuno ricorda, i libri perduti nel tempo, vivono per sempre..." L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafòn

In questa frase si racchiude uno degli scopi della casa editrice I Buoni Cugini Editori di Ivo Tiberio Ginevra. Questa casa editrice nasc

e solo per l'amore nei confronti di questi libri dimenticati, ed il primo grande autore catalogato nella cosiddetta "letteratura dimenticata" che riportiamo alla luce è Luigi Natoli, con tutte le sue opere nelle versioni originali, quelle pubblicate mentre lo scrittore era in vita. Altri autori, grazie alle nostre meticolose ricerche, verranno riportati in vita per dare ai lettori il piacere della rilettura di grandi romanzi rimasti avvolti da anni di oblio.

06/02/2025

Ho raccontato i fatti miei a The Climb Stories, il podcast di Ciccio Russo disponibile su YouTube e Spotify.

Ho parlato di argomenti che non tratto troppo sui social, come il mio vero lavoro, il mio percorso prima di The Sicilian Wanderer e, ovviamente, anche di siciliano e Vuci Luntani.

Ciccio gentilissimo, è stato un piacere conoscerti!

Se siete curiosi, vi lascio il link nel primo commento!

05/02/2025

A difesa del racconto.

C’era una volta una storia piccola.
Non aveva la dimensione dei romanzi, non si allungava per centinaia di pagine, non prometteva lunghe avventure.
Era breve, ma dentro conteneva tutto: volti, luoghi, colpi di scena e balzi di cuore.

I grandi autori la guardavano con sospetto. "Troppo breve per essere importante", dicevano.
Ma la storia piccola sorrideva: sapeva che la sua forza non era nella lunghezza, ma nell’arte della sintesi, nella scrittura precisa, incisiva, capace di evocare con poche parole un intero mondo.

I grandi narratori, intanto, accumulavano pagine su pagine, riempiendole d’aria come vele di una barchetta che non sa dove andare.
La storia breve, invece, non aveva bisogno di gonfiarsi.

Così, mentre gli altri si affannavano a sembrare grandi, lei restava piccola.
Piccola ma piena di significato.
E chi la sapeva ascoltare, capiva subito la verità: non è la lunghezza a fare la letteratura, ma la capacità di parlare direttamente all’anima di chi legge.

Grazie per i tanti messaggi con opinioni e commenti sui racconti di Vuci Luntani.
Sembra che “Cassate C’a Stoffa” sia il preferito di tantissimi.
E anche a me piace.
Ma mi piace ancor di più contare le stelle sulla “balata” di una casa che casa non è più.

Secondo appuntamento con Vuci luntani di Dario Cascio  a La Feltrinelli del centro commerciale Conca d'Oro. Bellissima s...
02/02/2025

Secondo appuntamento con Vuci luntani di Dario Cascio a La Feltrinelli del centro commerciale Conca d'Oro. Bellissima serata, tanta gente ad ascoltare i canti di Dario.
Grazie a tutti gli intervenuti e ai ragazzi de La Feltrinelli di entrambi i punti vendita. Tutti gentilissimi e disponibili.
Prossimo appuntamento... quanto prima!



01/02/2025
Grandissimo successo oggi per Vuci luntani di Dario Cascio a La Feltrinelli libri e musica di via Cavour. Grazie al pubb...
01/02/2025

Grandissimo successo oggi per Vuci luntani di Dario Cascio a La Feltrinelli libri e musica di via Cavour. Grazie al pubblico che è intervenuto riempiendo la sala e oltre, a Dario che con la sua bravura coinvolge da solo un pubblico così numeroso, alla gentilissima Catia che ci ha invitati e a Vuci luntani che ci sta dando tante tante belle soddisfazioni!
Vi aspettiamo domani alla Feltrinelli del centro commerciale Conca d'Oro sempre alle 18:00.

Vuci luntani di Dario Cascio edito I Buoni Cugini Editori esposto a La Feltrinelli libri e musica di via Cavour. Una bel...
31/01/2025

Vuci luntani di Dario Cascio edito I Buoni Cugini Editori esposto a La Feltrinelli libri e musica di via Cavour. Una bella emozione.
Vi aspettiamo domani pomeriggio alle ore 18:00 per la presentazione

Ricordiamo ai lettori che sabato 1 febbraio alle ore 18:00 Dario Casciofarà la quarta presentazione del suo libro Vuci l...
30/01/2025

Ricordiamo ai lettori che sabato 1 febbraio alle ore 18:00 Dario Cascio
farà la quarta presentazione del suo libro Vuci luntani, 14 storie in siciliano tradotte in italiano e in inglese.
Domenica 2 febbraio sempre alle ore 18:00 Dario farà il firmacopie e incontrerà i lettori presso il punto vendita Feltrinelli del centro commerciale Conca d'Oro.
Vi aspettiamo!!

29/01/2025

Quanto mi piace raccontare i libri che ho letto... Trama Ti propongo 14 racconti che, in maniera diversa, narrano di un’isola piena di mer...

Dario Cascio: Vuci luntani. 14 storie in siciliano tradotte in italiano e in inglese.Pagine 250 - Prezzo di copertina € ...
28/01/2025

Dario Cascio: Vuci luntani. 14 storie in siciliano tradotte in italiano e in inglese.

Pagine 250 - Prezzo di copertina € 15,00
Prefazione: Salvatore Giammarresi
Traduzione dei testi in italiano e in inglese: Dario Cascio
Collaborazione nella traduzione dei testi in inglese: Nick Panzarella
Illustrazioni e copertina con I.A.: Dario Cascio

Il viaggio di Vuci luntani è stato lungo.
È iniziato a maggio 2024, quando Dario Cascio (The Sicilian Wanderer) ci ha contattati su Instagram, proponendo un audiolibro composto da quattordici storie, e per dare un’idea di cosa stesse parlando, ha mandato il file audio di “Ulisse si persi”...
In seguito ho ascoltato e letto le altre tredici storie: tutte, ad una ad una, mi hanno piacevolmente sorpresa: per alcune ho riso, per altre mi sono commossa.
Mi sono piaciute tutte, non ne ho esclusa nessuna.
Ma Vuci luntani non poteva essere solo un audiolibro.
Dario mi propone di pubblicare il testo in siciliano, con traduzione in inglese. Di rimando, gli propongo la traduzione con testo a fronte in italiano.
Lui è entusiasta, e si mette subito al lavoro per le varie traduzioni.
Dario scrive i testi in siciliano, me li manda per l’editing. Stessa cosa per quelli in italiano.
Scrive i testi in inglese e qui interviene la revisione di Nick Panzarella, che ringrazio.
Al termine dei vari editing, e quindi pronti per l’impaginazione del libro, mi propone di mettere un’immagine prima di ogni racconto e le crea con l’intelligenza artificiale. Tutte si adattano bene al racconto.
Stessa cosa per la copertina.
Mi propone alla fine la prefazione di Salvatore Giammarresi: riesce ad averla nei tempi che gli avevo chiesto.
Ne approfitto per ringraziare il dott. Giammarresi per la prefazione.

Oggi posso dire che dall’Irlanda a Palermo un autore e un editore possono creare un libro: senza conoscersi, senza essersi mai visti. Occorrono volontà, lavoro e spirito di collaborazione, ma soprattutto tanto, tanto entusiasmo.

Nella pagina del sito collegata a questo link
https://ibuonicuginieditori.it/vuci-luntani?r=237760
troverete un po' la seconda parte del lungo viaggio di Vuci luntani, che ha ancora tanta strada da fare...
Anna Squatrito

La casa editrice "I Buoni Cugini editori" di Anna Squatrito e Ivo Tiberio Ginevra nasce nel 2014 solo per l'amore dei libri cosiddetti "dimenticati" e per gli autori caduti nell'oblìo. Il primo grande autore catalogato nella "letteratura dimenticata" che abbiamo riport...

Il 27 gennaio del 1945 io ero una di quelle disgraziate che camminava e non poteva cadere per terra...Tratto da: La civi...
27/01/2025

Il 27 gennaio del 1945 io ero una di quelle disgraziate che camminava e non poteva cadere per terra...
Tratto da: La civile indifferenza. Le parole di Liliana Segre fedelmente raccolte dalle sue testimonianze

Settecento chilometri a piedi.
Voi pensate queste schiere di 56.000 scheletri.
Di gente che aveva perso già tutto.
Che era prigioniera da un anno come ero io o da più tempo, o qualcuno da poco.
Avviata per chilometri, per mesi, sulle strade prima polacche, poi tedesche, per sfuggire all’Armata Rossa. E i tedeschi non volevano far trovare noi.
Il 27 di gennaio del 1945, giorno della Memoria, io ero una di quelle disgraziate che camminava e che non poteva cadere per terra.
Non potevi appoggiarti a nessuno, e nessuno poteva appoggiarsi a te.
Non si poteva cadere: chi cadeva, in quei sentieri pieni di neve, veniva finito con una fucilata alla testa dalle guardie della scorta che venivano cambiate perché si dovevano riposare.
Nessuno poteva rimanere lì, sulla neve, vivo.
Tornata in Italia, alla fine di agosto del 45, dopo qualche tempo ho cominciato a guardare la carta geografica, perché la mia ignoranza era totale, e non avevo neanche ben capito da Auschwitz dove ci avessero portato. E quando ho visto che da lì a piedi, in varie marce, siamo arrivati (quelli che sono arrivati vivi) fino al nord della Germania, che avevamo fatto settecento chilometri, beh... una volta di più ho pensato:
«Ma come ha fatto quella Liliana lì, di quattordici anni, compiuti ad Auschwitz da sola?»
Una gamba davanti all’altra.
Una gamba davanti all’altra, una gamba davanti all’altra, una gamba davanti all’altra...
Cammina, cammina, cammina...
Voglio vivere, voglio vivere, voglio vivere...
Ci gettavamo sui letamai, negli immondezzai, mangiavamo qualunque schifezza che avessimo trovato, gli scarti dei civili tedeschi che ci rubavamo una con l’altra, ossa rosicchiate già da un cane, sicure che il giorno dopo avremmo avuto vomito, diarrea... scheletri orribili con le bocche sporche... ma intanto lo stomaco si riempiva e il cervello comandava.
Cammina, cammina, cammina, cammina...
E allora la Marcia della Morte si trasforma in marcia per la Vita.
Voi giovani dovete sempre pensare che la vostra marcia deve esser sempre una marcia per la vita! Mai buttarla via questa vita! La vita è una cosa importantissima, è una cosa meravigliosa, è una cosa straordinaria perché anche attraverso il dolore, attraverso le esperienze più negative, ti può arrivare alla fine un bambino che ti dice: «Ma tu nonna sei il mio arcobaleno.»
Una gamba davanti all’altra... ed era faticosissimo, ed era la neve e c’eravamo noi su quelle strade dove camminammo per giorni e giorni, traversando paesini e città, i cui nomi neanche mi ricordo, dove i civili tedeschi non aprivano mai le finestre per darci un piccolo aiuto, per darci una sciarpa, per darci un pezzo di pane. Come fecero i detenuti di San Vittore.
No... erano tutte asserragliate le persone.
Nell’indifferenza.
«Ma noi non sapevamo.»
Hanno detto dopo la guerra. Non sapevano neanche quelli che avevano le case ai bordi del lager. Loro non sapevano.
Era meglio non sapere.
Era meglio dire:
«No, non sapevamo niente.»
Era più facile.
L’indifferenza. Lo stupore per il male altrui.
Beh, camminavamo su quelle strade, soprattutto di notte, strade di campagna, strade secondarie, e venivano uccisi con una fucilata alla testa quelli che cadevano...
Morti senza tomba che sono rimasti lì per la colpa di esser nati.
Io non li guardavo, io non volevo sapere.
Non volevo vedere quella strada con la neve rossa. Non volevo vedere quello che accadeva intorno a me.
E camminammo, camminammo.
Eravamo fortissimi!
Nella nostra debolezza eravamo di una forza straordinaria, e io cerco sempre di trasmettere questa forza a voi giovani, miei nipoti ideali. Non dite che siete stanchi, non è vero. Siamo fortissimi! Ce la fate, ce la facciamo, se vogliamo. Possiamo fare tantissimo con le nostre forze.
Io l’ho visto in quella povera disgraziata Liliana che camminava con le altre, una gamba davanti all’altra.
E ci furono altri lager.
Tutti pensati dal male assoluto, tutti pensati con crudeltà, con cattiverie, con togliere la dignità completamente alle persone.
Arrivammo al campo di Ravensbruck...

La civile indifferenza. Le parole di Liliana Segre fedelmente racconte e trascritte dalle sue testimonianze. A cura di Anna Squatrito
Pagine 174 - Prezzo di copertina € 13,00
In copertina: Foto di Maria Luisa Lamanna
Il volume è disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia. Consegna gratuita a Palermo)
https://www.ibuonicuginieditori.it/shop-online...
In ebook su tutti gli store online.

Ma quando i russi, in questo famoso 27 gennaio del 1945, giorno della Memoria, entrarono nel campo di Auschwitz, i tedes...
27/01/2025

Ma quando i russi, in questo famoso 27 gennaio del 1945, giorno della Memoria, entrarono nel campo di Auschwitz, i tedeschi erano fuggiti già da giorni (Tratto da: La civile indifferenza. Le parole di Liliana Segre fedelmente raccolte dalle sue testimonianze)

Da un anno ero prigioniera.
Avevo imparato a parare i colpi quando mi arrivavano. Avevo imparato a essere invisibile, anche a me stessa.
Verso la fine di gennaio del 1945, anzi diciamo verso il 20 (io le date le ho sapute dopo perché non avevamo né radio, né calendario, mai letto un giornale, vivevamo nel nulla) cominciammo a sentire rumori di aerei che passavano sopra di noi, cosa che non avevamo mai sentito prima, perché vivevamo in un mondo di solitudine assoluta e circondati dall’indifferenza del mondo.
E qui apro una parentesi.
Si è molto discusso, teologi, filosofi, liberi pensatori che hanno detto la loro sui grandi silenzi di quel tempo.
Ci fu il silenzio degli alleati che non bombardarono le ferrovie, portatrici fino all’ultimo di ebrei e oppositori ai regimi, e le tennero sane e salve perché servirono dopo, avendo fatto già un progetto del dopoguerra.
Ci fu il silenzio della Croce Rossa, a cui venne fatto vedere quello che faceva comodo ai nazisti e loro non si diedero da fare più di tanto.
Ci fu il silenzio della chiesa, sul quale ancora si parla tantissimo. Prima o poi credo che si parlerà fino in fondo del silenzio di Pio XII, anche se è verissimo che i conventi si aprirono in tutta l’Italia occupata dai tedeschi e i miei nonni materni si salvarono a Roma in un convento di suorine poverissime che non avevano da mangiare neanche per loro e divisero con una ventina di ebrei la cena tutte le sere.
Queste persone si salvarono.
Noi vivevamo in un limbo dove non sapevamo niente della guerra, ma non sapevamo neanche l’ora, il giorno, solo dalle stagioni e dai nuovi arrivi potevamo capire in che mese fossimo. E dopo un anno di questa non-vita improvvisamente capimmo che stava cambiando qualcosa.
Alcune, meno sciocche, dissero:
«Sono i russi.»
I russi... finalmente... avevano rotto il fronte dell’Est e si avvicinavano ad Auschwitz così in fretta che i nostri persecutori decisero di far saltare con la dinamite le strutture di morte: i crematori, le camere a gas, molte segreterie, molti documenti, e altri li portarono via e noi dalla fabbrica sentivamo questi scoppi e non sapevamo se fosse un bombardamento o qualche altra cosa.
Ma quando i russi, in questo famoso 27 gennaio del 1945, giorno della Memoria, entrarono nel campo di Auschwitz, i tedeschi erano fuggiti già da giorni. Quindi non lo liberarono, come si è detto dopo.
Falso storico non da poco. Quando arrivarono il 27 gennaio trovarono migliaia di corpi mischiati, i morti e i vivi, perché c’erano migliaia di cadaveri e forse duemila prigionieri, fra cui Primo Levi, che essendo gravissimamente malati non avevano potuto obbedire all’ordine di evacuazione.
I russi erano arrivati così in fretta che i tedeschi non avevano fatto in tempo a uccidere tutti i prigionieri malati ancora in vita. Primo Levi racconta dei quattro soldati a cavallo entrati una settimana dopo che i tedeschi avevano abbandonato il Campo. Erano ragazzi ignoranti, quattro soldati semplici di campagna e lui lesse nei loro occhi tutto lo stupore per il male altrui.
I prigionieri «ancora in piedi» e in vita, uomini e donne, circa 56.000 persone, di colpo, intorno al 20 di gennaio del 1945, senza aver capito che cosa stesse succedendo, furono obbligate tutte a uscire, messe in fila. E cominciò senza nessun preavviso, senza nessuna preparazione, senza nessuna provvista, senza nulla di nulla quella che giustamente si è chiamata la «Marcia della Morte.»

La civile indifferenza. Le parole di Liliana Segre fedelmente racconte e trascritte dalle sue testimonianze. A cura di Anna Squatrito
Pagine 174 - Prezzo di copertina € 13,00
In copertina: Foto di Maria Luisa Lamanna
Il volume è disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia. Consegna gratuita a Palermo)
https://www.ibuonicuginieditori.it/shop-online?ecmAdv=true&page=1&search=la%2520civile
In ebook su tutti gli store online.

Dario Cascio : Vuci luntani. 14 storie in siciliano tradotte in italiano e in inglese. Quarta presentazione:Sabato 1 feb...
20/01/2025

Dario Cascio : Vuci luntani. 14 storie in siciliano tradotte in italiano e in inglese.
Quarta presentazione:
Sabato 1 febbraio alle ore 18:00 a La Feltrinelli libri e musica, Via Cavour - Palermo.
Incontro con l'autore e firmacopie domenica 2 febbraio alle ore 18:00 presso il punto vendita Feltrinelli del centro commerciale Conca d'Oro - Via Giuseppe Lanza di Scalea - Palermo.

16/01/2025

Luigi Natoli: tutte le opere. Collana dedicata alle opere di Luigi Natoli edita I Buoni Cugini Editori.

Indirizzo

Viale Regione Siciliana N. 2347
Palermo
90135

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 17:00
Martedì 09:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 17:00
Giovedì 09:00 - 17:00
Venerdì 09:00 - 17:00
Sabato 09:00 - 13:00

Telefono

3457416697

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Our Story

La casa editrice "I Buoni Cugini editori" nasce nel 2014 prefiggendosi come scopo principale il recupero e il restauro dei libri cosiddetti "dimenticati", non più in commercio da tanti anni, che giacciono coperti di polvere negli scaffali di biblioteche o di antiche librerie, ma che il lettore appassionato ama e continua a cercare. Si tratta di autori salvati dall'oblìo, cui si restituisce la dignità e il rispetto dovuto al valore delle loro opere, donando al lettore il piacere di conoscere quei romanzi o letterati passati dal grande successo all'oscurità dell'abbandono, proprio come se fossero inediti venuti dal passato. E questo lo facciamo per noi, per le generazioni future, e per la stessa grandezza degli scrittori, perchè il sudore e la fatica trasudano ancora nei libri dimenticati. Anche dopo tanti anni. Perchè "Ogni libro possiede un'anima, l'anima di chi lo ha scritto: quando un libro si perde nell'oblìo, noi facciamo in modo che arrivi qui. E qui i libri che più nessuno ricorda, i libri perduti nel tempo, vivono per sempre..." - (Carlos Ruiz Zafòn). Alla letteratura "dimenticata" si affiancano, nel nostro catalogo autori moderni di narrativa, poesia, thriller, noir... autori di cui, con orgoglio e stima, abbiamo pubblicato le opere. Teniamo a precisare che non siamo una casa editrice a pagamento. Le nostre pubblicazioni sono frutto di un accurato lavoro in collaborazione con l'autore, allo scopo di andare incontro ai gusti di un pubblico che ci apprezza e ci segue sempre più numeroso. L'autore da noi non è un "numero" ma un "Buon Cugino" e chi compra i nostri volumi non è un cliente, ma un "Collezionista".

Collane della casa editrice:

Collana “Gli introvabili”: Pasquale Bruno di Alexandre Dumas (padre), I Beati Paoli o La Famiglia del Giustiziato (dramma teatrale in cinque atti) di Benedetto Naselli, Il numero 570 (scene drammatiche in due atti) di Luigi Natoli, I Misteri di Palermo di Benedetto Naselli, Picciotti e Garibaldini di Giuseppe Ernesto Nuccio, Dopo il 4 aprile di Gaspare Morfino. Clicca qui per visualizzare i volumi pubblicati

Collana dedicata alle opere di Luigi Natoli: La collana prevede la pubblicazione di tutte le opere di Luigi Natoli tratte dalle fonti originali, quindi dai giornali e dai libri dell'epoca in cui lo scrittore era ancora in vita. Teniamo a precisare che non si tratta di ristampe anastatiche bensì di trascrizioni manuali, poichè tutti i romanzi sono estratti da antichi quotidiani, dove venivano pubblicati a puntate, che vengono poi ricostruiti e trascritti. Ogni edizione è curata nei minimi particolari, e i romanzi storici sono seguiti dal "contesto storico" tratto dal volume Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo ed Ciuni anno 1935 dello stesso autore. Per altre pubblicazioni come i saggi letterari, opere teatrali o scritti storici, i testi sono tratti dalle antiche pubblicazioni dell'epoca o direttamente dai manoscritti di Luigi Natoli. Clicca qui per visualizzare i ventidue volumi pubblicati.