Luna, eterna custode dei nostri silenzi,
sorella dei sogni e madre delle ombre, tu ci osservi dall’alto con il tuo volto velato, offrendo rifugio a chi ha perso la via e luce a chi cerca risposte.
Sei specchio della nostra anima: mutevole, misteriosa, incompleta. Ci insegni che mostrare solo una parte di noi non è debolezza, ma sopravvivenza. Eppure, nel tuo abbraccio di luce tenue, ci ricordi che ciò che non si vede è altrettanto vero, altrettanto vivo.
“Non temere le cicatrici: sono stelle che brillano nel firmamento del cuore.”
Oh, Luna, che conosci il peso del tempo e la leggerezza dell’eternità, fai luce su questo fragile respiro umano. Insegna a chi soffre che persino il dolore può essere un ponte verso la bellezza, e che ogni caduta può trasformarsi in volo.
Siamo frammenti del tuo cielo, anime di carta che si consumano al fuoco dell’amore, eppure è con l’amore che tutto vibra, tutto vive, tutto si rinnova.
E tu, che abbracci ogni lacrima che cade, sussurra al nostro cuore:
“L’amore non è assenza di dolore, ma la forza che ci permette di attraversarlo e di tornare a splendere.”
Così, sotto il tuo cielo immenso, impariamo a essere pace, a essere speranza, a essere luce, nonostante tutto.
Sei quel tramonto che non smetterei mai di guardare, anche sapendo che mi lascerà presto nella notte.
Questa mattina il mare era un quadro di pura perfezione, tempestato di conchiglie che brillavano come frammenti di stelle cadute dal cielo. Le onde, accarezzate dal sole, luccicavano come diamanti, danzando con una grazia che solo la natura può conoscere. E proprio lì, in quell’armonia senza tempo, ho avuto la fortuna di incontrare un cigno, con le sue movenze regali, portatore di una bellezza silenziosa e pura.
Osservandolo, mi sono reso conto che la felicità è proprio come il mare: vasto, profondo, imprevedibile. Ci chiama a immergerci, a lasciarci trasportare, a trovare tesori nascosti anche nei giorni più semplici. La vera forza, la vera serenità, sta nel ricordare che ogni onda, anche la più turbolenta, alla fine si dissolve dolcemente sulla riva.
"La felicità non è una meta lontana, è l’arte di riconoscere la bellezza del momento presente, come il luccichio delle onde o l’eleganza di un cigno che scivola sull’acqua."
Prendiamoci il tempo per guardare, per ascoltare, per respirare. La vita, come il mare, ci regala attimi irripetibili. A noi spetta solo il compito di accoglierli con cuore aperto e anima serena.
Sospiri di luce in un mare di serenità.
Questa mattina, mentre sorseggiavo il mio caffè, ho notato una piccola mosca ape dei fiori, che si posava sulla mia persiana, cercando il tepore del sole. Sembrava fragile, in cerca di quella luce che potesse riscaldarla, rianimarla. E mi sono fermato a riflettere.
Anche noi, come lei, siamo sempre in cerca di calore. Ne abbiamo bisogno. Non solo quello che scalda il corpo, ma quello che rianima l’anima, che ci fa sentire vivi e presenti. Sono gli abbracci che ci infondono nuova forza, gli sguardi sinceri che ci avvolgono, i momenti di comprensione che ci fanno sentire compresi, accolti, in pace. Senza questi, rimaniamo al freddo.
Credo che il vero inferno non sia fatto di fiamme e calore. No, il vero inferno è ghiacciato, silenzioso e oscuro. È la mancanza di calore, di luce e di speranza. E spesso, quest'inferno può trovarci anche in vita, in quei giorni in cui ci sentiamo soli, distanti, come se nessuno potesse raggiungerci davvero.
Ma c’è una verità potente che ci consola: possiamo sempre trovare un raggio di sole, anche nel buio. Possiamo essere quel calore per qualcuno, o possiamo lasciare che qualcuno lo sia per noi. Non è debolezza cercare conforto; è umano, è ciò che ci rende vivi.
Ricordiamoci, allora, di cercare il calore, di offrirlo, di accoglierlo. Perché “siamo fatti di luce e ombre, e abbiamo bisogno di entrambi per capire davvero chi siamo.
Il mare è il rifugio di chi cerca pace, di chi ha bisogno di posare il cuore per un istante, di chi, anche solo per pochi attimi, vuole dimenticare il peso del proprio viaggio. Ogni onda che si infrange racconta una storia, canta la melodia di tutte le anime che si sono perse e poi ritrovate, culla i nostri pensieri stanchi come un abbraccio che non chiede nulla in cambio.
C'è un potere nell’acqua, qualcosa di primordiale, che risveglia una parte di noi dimenticata, pura, un respiro che ci appartiene da sempre. Il mare accoglie il dolore senza giudizio, lo mescola alla sua profondità e, nel suo eterno andirivieni, sembra volerci sussurrare che anche il nostro dolore, un giorno, sarà portato via dalle maree.
Seduti sulla riva, ascoltiamo il battito costante del mare, e per un istante siamo parte di qualcosa di più grande, dove ogni ferita può guarire, dove ogni peso può dissolversi. “Lascia andare,” sembra dirci l'onda, “perché io non trattengo nulla eppure sono eterno.”
E allora, forse, non troveremo mai pace se non di fronte al mare, perché il mare sa essere tempesta e quiete insieme, come noi, che continuiamo a lottare per rimanere a galla, e nello stesso istante cerchiamo solo un luogo dove potersi abbandonare. Guardiamo la conchiglia che riposa, bagnata dalla schiuma, e scopriamo che, come lei, anche noi possiamo lasciarci attraversare dalle onde senza perdere noi stessi.
Io ti vedoooo👁️👀
Amici della pineta.🦎🦎🦎😂
Le meraviglie nascoste del sottobosco che ci offre la pineta di Castel Fusano. 🍂🍁🍄
Qualche istante prima della tempesta, in pochi secondi, un vento fortissimo mi ha impedito di continuare a riprendere...
Terribile e bellissimo al tempo stesso.
La bellissima Assisi, un'oasi di pace.
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