04/08/2020
Une autre moquerie Bien grave à l endroit des étudiants en Italie spécialement ceux du Piedmont. Je me souviendrai toujours d'avoir un jour voulu créer un Syndicat des étudiants. Mais personne pour soutenir le projet. A cette allure, sachant surtout les conditions de beaucoup de nos frères africains, mon coeur saigne et j'ose espérer qu'un jour, voix puissent retentir et oreilles soient prêtées @ ceux là qui ne sont pourtant rien d autre que les futurs managers de la mondialisation grandissante.
Courage les gars,
Je ferai toujours ma part pour essayer de vous rendre la tâche facile.
Keep up!
REQUISITI BORSA DI STUDIO: EDISU E REGIONE DICONO ADDIO AL DIRITTO ALLO STUDIO
🗑Quest’oggi si è tenuto il secondo tavolo tecnico tra Regione, EDISU ed Atenei per definire la deroga ai requisiti per ottenere la borsa di studio.
A dire il vero il tavolo non è servito a molto, se non a far sì che l’assessora comunicasse una decisione precedentemente definita: la deroga sarà di 5 CFU, cumulabili con i crediti bonus già in uso nell’Ente (che però non sono disponibili per tutte/i.
Un bonus così quantificato, abbiamo cercato di farlo capire più e più volte, si adatta ben poco al nostro sistema universitario, dove il modulo minimo è nella stragrande maggioranza di 6 CFU. Ma nulla è servito.
Se siete borsisti/e che a causa del COVID perderanno i benefici del DSU è probabile che non vi interessi proseguire nella lettura: semplicemente decine di persone che ricoprono incarichi decisionali nella Regione, nell’EDISU, negli Atenei, hanno dimostrato per l’ennesima volta di infischiarsene di una vera tutela del diritto allo studio, tenendo gli/le studenti sulle spine per mesi per poi abbandonarli/e e continuare a fargli pagare il prezzo di una crisi che nessuno/a meritava.
Così come lo ha nuovamente mostrato l’Assessora Regionale al Lavoro e all’Istruzione, che ha potuto spendere appena un’ora del suo tempo per entrambi i tavoli tecnici dedicati al tema delle borse di studio.
🤡Considerato che molti di questi soggetti sono soliti comparire sui quotidiani e nelle televisioni locali con roboanti dichiarazioni sul diritto allo studio ed alla residenzialità, teniamo a chiarire pubblicamente le responsabilità di ciascuno, sperando che la decenza li porterà a trattenersi nelle loro prossime comparsate:
📍Primi complici: ANDISU, Il Governo, e la Conferenza Stato-Regioni, che hanno stanziato una cifra del tutto ridicola per le tutele degli/lle studenti colpiti dal COVID (appena 40 milioni, contro 300 milioni erogati alle scuole private), e conseguentemente hanno dovuto approvare un parere che suggeriva un abbassamento di soli 5 CFU, ben sapendo che per i vincoli normativi del MIUR il modulo medio delle università italiane risulta essere di 7-9 CFU
📍Secondi complici: i Rettori e le amministrazioni degli Atenei, che hanno mostrato un enorme menefreghismo nei confronti di questa rivendicazione, partecipando a metà dei tavoli, intervenendo di rado ed inviando dei pareri mal scritti: ebbene sì, perché nonostante il Rettore Geuna avesse dichiarato anche pubblicamente che i Rettori avrebbero chiesto 8-10 CFU di deroga, a causa di un grossolano errore formale nel loro parere, hanno di fatto confermato il bonus di 5 proposto dalla Regione (che si è fatta grosse risate nel poter così contare su un “involontario” alleato). La peggior colpa dei Rettori, in ogni caso, è stata di non rispondere mai chiaramente ad una richiesta più e più volte fatta loro dalla Regione: “gli studenti Piemontesi hanno avuto problemi nel sostenere esami?” Sarebbe bastato rispondere con un sì a questa domanda, il cui esito è peraltro arcinoto a tutti, per far prendere al tavolo una direzione diversa. Invece si è mentito sapendo di mentire, dicendo che mancano i dati, che si è fatto il possibile, che tutto è andato bene. Si è innalzata una cortina di fumo imbarazzante, in cui si è preferito non ammettere di aver sbagliato pensando così di “salvar la faccia”, senza curarsi delle centinaia di borsisti/e che perderanno ogni sussidio.
📍Terzi complici: Forse primi responsabili, la Regione e l’EDISU, che pur conoscendo perfettamente le palesi contraddizioni dei sibillini pareri dei Rettori e di ANDISU, hanno letto ciò che volevano leggere, confermando dopo un mese di incontri quella che era l’iniziale posizione, invariata di un millimetro. Tra tutt* spiccano il Presidente EDISU Sciretti e l’assessora Chiorino, che non hanno neanche mai preso in considerazione le proposte portate dalle rappresentanze studentesche; rappresentanze che hanno fortemente voluto questo tavolo e che chiedevano dalla riduzione dei crediti minimi, ad un supporto per il mantenimento degli affitti, allo stanziamento di fondi per colmare il digital divide. Questi tavoli si sono rivelati un’incredibile perdita di tempo in quanto non è mai esistito un reale confronto con le necessità delle/degli studenti, quanto uno spazio, da parte di Sciretti e Chiorino, in cui comunicare le decisioni già prese. Uno spazio in cui le giustificazioni portate da EDISU e Regione Piemonte per nascondere la completa assenza di misure che tutelino realmente le/gli studenti borsisti/e, sono arrivate al “non ci sono i fondi e le risorse” quando invece sono stat* in grado di ottenere 800 milioni per tutto ciò che non concerne il diritto allo studio e mentre altre Regioni sono state in grado di istituire fondi per affitti per i fuorisede e per l’acquisto di materiale necessario per sostenere la didattica a distanza. Uno spazio in cui addirittura è stata ribadita la possibilità per cui le graduatorie COVID potranno non essere coperte totalmente.
🆘Quando vedrete treni, cartelloni, fermate del pullman tappezzate di spot degli Atenei, che invitano a studiare in Piemonte, ecco, sappiate che è solo un’enorme cortina di fumo. Il prossimo anno ci saranno borsisti/e del Piemonte che per il mancato sostenimento di un credito libero da 6 CFU verranno sbattuti fuori dal circuito di diritto allo studio. Con tutti complici.
😡Quella di oggi da parte della Regione Piemonte è stata una decisione grave.
È grave perché ha dimostrato di essere una Regione che, a parte voler revocare la borsa di studio ai cosiddetti "studenti violenti", spalleggiare organizzazioni studentesche neofasciste e sostenere una candidatura per le UNIVERSIADI del 2025 (i cui preventivi stimano un costo di CINQUANTA MILIONI, cento volte quello che sarebbe bastato per fare una deroga minimamente sensata), non ha la minima intenzione di garantire il Diritto allo Studio e che sarà RESPONSABILE, insieme a Rettori e alle università, della rinuncia agli studi da parte di migliaia di studenti. Studenti che in questi mesi ci hanno scritto, dicendoci che senza tutele non avrebbero potuto più permettersi di studiare, dicendoci che si sono sentiti soli e completamente abbandonati dai docenti, dall'università, da EDISU.
👏Nel 2020 essere obbligati a rinunciare agli studi perché non si ha il denaro per permetterseli è un atto orrendo e orrendi sono tutti coloro che lo permettono, Rettori compresi, che, ad essere buoni, di Magnifico hanno ben poco.
❗️A voi, Rettori, alla Regione, ad EDISU, diciamo che noi continueremo a lottare per un'università libera ed accessibile per tutt*, negli organi, ma soprattutto fuori da questi, nelle università che frequentiamo, nelle residenze in cui viviamo, nelle piazze e nelle via della città che abitiamo e in cui vogliamo continuare a vivere e studiare.
✊L’UNIVERSITÀ È NOSTRA E CE LA RIPRENDIAMO!
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