23/04/2024
È d’obbligo replicare a quanto affermato dalla Fondazione Festa dei Gigli relativamente alla vicenda del Giglio del Fabbro.
La nota diffusa ai media, dal contenuto propagandistico e dalla ricostruzione ai limiti della fantasia giuridica è ricca di inesattezze e, ancora una volta, tende a buttare fumo negli occhi così da occultare la verità, ossia che l’assegnazione del Giglio del Fabbro è avvenuta in danno dell’ispettore Ferdinando Nappi.
Lo scorso 18 aprile si è tenuta l’udienza di merito dove, a causa del decesso del ricorrente Nappi, sono subentrati gli eredi i quali hanno chiesto al TAR di accertare l’illegittimità dell’assegnazione al fine di poter chiedere il risarcimento dei danni subiti dal ricorrente.
Essendo la concessione un atto personale e non trasmissibile mortis causa, non potendo, quindi, gli eredi subentrare nella concessione eventualmente ottenuta dal ricorrente, si è venuta a creare una situazione di sopravvenuta carenza di interesse, dalla quale discende l’inammissibilità del ricorso.
Non avendo ancora proposto istanza di risarcimento danni e non ravvisando il TAR urgenza, d’accordo con il difensore del ricorrente e - nell’interesse esclusivo della Festa dei Gigli- si è preferito trattare le questioni risarcitorie successivamente.
La Fondazione Festa dei Gigli dimentica troppo facilmente che lo scorso gennaio il TAR Campania ha sospeso l’assegnazione del Giglio del Fabbro perchè in contrasto con la relazione dell’INPS che certificava la maggiore anzianità contributiva del firmatario del ricorrente.
Dimentica che pochi giorni fa ha annullato l’assegnazione del Giglio del Fabbro per “plurime criticità”.
Ma la città non dimentica. La città conosce la verità ed è raccapricciante che anche dinanzi alla morte del ricorrente non si trovi la decenza di tacere.
La verità, non la propaganda, è nota a tutti.
avv. Gennaro Di Domenico