Oggi è tempo per la parola e l ’azione poetica
di risorgere e risvegliare le menti dalla torbida
indifferenza che cela i luoghi segreti della nostra
coscienza. È il momento in cui provare ad urtare
con violenza gli uni contro gli altri, per accorgerci
della nostra presenza nello scontro indefinito
delle idee, pietre focaie della società. L’essere
esige l’impatto: ve**re a contatto e riattivarsi
n
el movimento dei pensieri che, stridendo e
frizionando, creano scintille di etere, inafferrabili. E dall’erba essiccata al sole di un’estate infinita
divamperà il fuoco. Un cuore-dinamo riprende
i suoi giri e scalda lo spirito, scongela il corpo
rinchiuso nel ghiaccio di un inferno senza fiamme,
deserto eterno delle comuni delusioni. L’incendio
si espande attraverso la parola che sgorga e zampilla
come lava incontenibile. La diffusione è virale e affidata
al vento che sconquassa, prepara a qualcosa che divamperà;
vento che scosta una tenda o alza una gonna, vento che passa e va
lasciando all'animo un istante. Che la paglia diventi fuoco e si riaccendano
gli animi poetici ad alimentare la sensibilità di una nuova generazione.