Radiopress.MirkoMaria

Radiopress.MirkoMaria Regista cinematografico, attore, speaker radiofonico, ideatore, teatri
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"Legami della Vita":Nella danza dei giorni, intrecci di luce,La vita si snoda, un cammino d'attesa.Tra gli affanni e le ...
09/05/2024

"Legami della Vita":

Nella danza dei giorni, intrecci di luce,
La vita si snoda, un cammino d'attesa.
Tra gli affanni e le gioie, un legame si tesse,
L'amicizia, tesoro, che il cuore concesse.
In girotondo danziamo, sogni e speranze,
Con amici al fianco, la strada si avanza.
Sotto il sole radioso, o la pioggia cadente,
L'amicizia risplende, un legame potente.
Con sorrisi e lacrime, con risate e pianti,
Affrontiamo la vita, con coraggio e con amanti.
Legati da fili d'oro, di fiducia e di amore,
Insieme affrontiamo, ogni aspro dolore.
Così nella tela intricata, della vita così cara,
L'amicizia ci guida, con luce chiara.
Legami che resistono, al tempo e alla sorte,
Tesori da custodire, fino alla morte.
E così nell'eterno fluire, di questo mondo in affanno,
Ci stringiamo alla vita, con l'amicizia al fianco.
In ogni risveglio, in ogni tramonto,
La vita e l'amicizia, ci guidano nel nostro conto.
Quando l'amicizia si spezza, come un fragile cristallo,
Il cuore si lacera, nel suo dolore più feroce.
Come rami di un albero, spezzati dalla tempesta,
Ci sentiamo soli, nell'oscurità più onesta.
Ma anche nell'addio, nell'amaro distacco,
L'amicizia vive, nel ricordo e nel suo impatto.
Le risate condivise, i segreti custoditi,
Restano tesori preziosi, anche se lontani e smarrit
Perché l'amicizia è più di un legame tangibile,
È un'essenza dell'anima, un dono inestimabile.
Anche se il destino ci separa, e il tempo ci sfida,
L'amicizia persiste, nell'eternità della vita.

Così anche se il cuore piange, e la nostalgia ci assale,
Portiamo con noi, i tesori di una storia speciale.
Miirko Maria

Il Comune di Napoli: Vendita dei Tesori Urbani o una Corsa verso il Disastro?Napoli, città di storia e cultura, si trova...
16/04/2024

Il Comune di Napoli: Vendita dei Tesori Urbani o una Corsa verso il Disastro?

Napoli, città di storia e cultura, si trova ad affrontare un dilemma che sta scuotendo le fondamenta della sua identità. Il Comune, in uno sforzo apparente di risanamento finanziario, sta mettendo sul banco delle vendite alcuni dei suoi gioielli più preziosi: la Galleria Principe, Palazzo Cavalcanti e altri tesori architettonici di inestimabile valore.
Il 30 novembre 2023 segnerà una svolta nella storia della città, poiché il Consiglio comunale voterà sulla dismissione di parte del patrimonio immobiliare pubblico. Questa mossa controversa vede il trasferimento di proprietà a Invimit, una società di Stato, che verserà un anticipo del 30% al Comune, prima di procedere con la vendita. Un affare apparentemente vantaggioso, ma a quale costo per il tessuto culturale e sociale della città?
Elena Coccia, una voce critica all'interno della maggioranza arancione, ha sollevato un importante interrogativo: quali saranno le conseguenze di questa cessione per il futuro di Napoli? La vendita di questi beni storici rischia di compromettere il tessuto urbano e culturale della città, sacrificando il suo patrimonio a breve termine per il profitto immediato.
La gestione passata della Galleria Principe sotto l'amministrazione di Luigi de Magistris ha già sollevato dubbi sulla capacità di sfruttare appieno le risorse della città in modo sostenibile. Le promesse di collaborazione con istituzioni culturali come il Museo Archeologico Nazionale hanno prodotto pochi risultati tangibili, lasciando molte delle strutture vuote e inutilizzate.
Non è solo il presente a essere minacciato da questa mossa, ma anche il futuro sviluppo della città. La vendita di questi beni potrebbe limitare le possibilità di sviluppo urbano e culturale, promuovendo invece una forma di gentrificazione che esclude i residenti locali e favorisce solo un'elite privilegiata.
Il sindaco Gaetano Manfredi difende la mossa come necessaria per il risanamento finanziario della città, ma le domande rimangono. C'è un equilibrio tra necessità finanziarie e preservazione del patrimonio culturale? Come verranno utilizzati i proventi della vendita per garantire un futuro sostenibile per Napoli?
Questa non è solo una questione di soldi, ma di identità e futuro. Il destino di Napoli è nelle mani dei suoi cittadini e dei loro rappresentanti, e la vendita dei suoi tesori urbani sarà una decisione che plasmerà il volto della città per le generazioni a ve**re. La sfida ora è garantire che il futuro di Napoli sia un riflesso della sua ricca storia e della sua vibrante cultura, e non solo di un bilancio in rosso.
La decisione del Comune di Napoli di mettere in vendita i suoi tesori urbani è un colpo al cuore della città, un tradimento delle sue radici e della sua identità. È un atto di disperazione e miopia che sacrifica il patrimonio culturale della città sull'altare del profitto a breve termine.
Vedere la Galleria Principe, Palazzo Cavalcanti e altri gioielli architettonici essere trattati come semplici merce da vendere è un affronto a tutti coloro che hanno contribuito a plasmare la storia e il carattere unico di Napoli. È una dimostrazione di un'amministrazione che non solo è disconnessa dalla sua comunità, ma che la tratta con disprezzo, sacrificando il suo passato per un guadagno effimero.
La storia di Napoli è intrisa di arte, cultura e bellezza, e questi beni urbani sono le sue testimonianze tangibili. Venderli è come vendere pezzi della propria anima, è un atto di vandalismo culturale che lascerà un'impronta indelebile sulla città e sulle generazioni future.
Ciò che rende questa decisione ancora più amara è il fatto che potrebbe essere evitata. Esistono alternative per affrontare le sfide finanziarie senza sacrificare il patrimonio culturale della città. Ma sembra che l'amministrazione preferisca la scorciatoia facile piuttosto che il lavoro duro e la creatività necessari per trovare soluzioni sostenibili.
Questa vendita non solo impoverirà fisicamente la città, ma anche spiritualmente. È una ferita aperta nell'anima di Napoli, un segno di un'amministrazione che ha perso il contatto con il suo popolo e le sue radici. E mentre i politici contano i loro soldi, la città piangerà la perdita di ciò che la rendeva veramente speciale.
La vendita dei tesori urbani di Napoli non solo mina il patrimonio culturale della città, ma demoralizza anche i suoi cittadini. È come se le autorità comunali avessero voltato le spalle alla loro stessa comunità, tradendo la fiducia e le aspettative di coloro che guardavano a loro per proteggere e preservare ciò che rende Napoli unica.
I cittadini si sentono impotenti di fronte a questa decisione, privati del loro diritto di influenzare il destino della loro città. Hanno investito il loro amore e la loro dedizione in queste bellezze architettoniche, solo per vederle vendute al miglior offerente, senza considerazione per il loro significato storico e culturale.
Questa demoralizzazione si trasforma in rabbia e frustrazione, poiché i cittadini si rendono conto che le loro voci non sono ascoltate, che il loro desiderio di preservare il patrimonio della città viene ignorato in favore di interessi finanziari a breve termine. Si sentono traditi dalle stesse istituzioni che dovrebbero proteggerli e rappresentarli.
Questa vendita alimenta un senso di disillusione e disperazione, portando molti cittadini a chiedersi se c'è ancora speranza per il futuro di Napoli. Si sentono abbandonati e privati della loro dignità, costretti a guardare impotenti mentre la loro città viene smantellata e venduta pezzo per pezzo.
È un colpo alla fiducia e all'orgoglio dei napoletani, che si trovano ad affrontare un futuro incerto e privo di speranza. E mentre i loro tesori urbani vengono svenduti, si chiedono se ci sarà mai un ritorno alla gloria e alla grandezza di un tempo, o se il loro destino è stato sigillato da una classe politica indifferente e disonesta.
Ed il popolo rimane a guardare la distruzione della nostra cultura e arte.

Mirko Maria RadiosuonoNapoli
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Il Dibattito su Sanremo: Meno Chiacchiere, Più Fatti per l'Italia"In un periodo in cui l'Italia affronta sfide significa...
02/02/2024

Il Dibattito su Sanremo: Meno Chiacchiere, Più Fatti per l'Italia"

In un periodo in cui l'Italia affronta sfide significative, il dibattito sul futuro del Festival di Sanremo emerge come una questione di rilevanza nazionale. Alcuni sostengono che il festival sia solo una distrazione, mentre altri lo vedono come parte integrante della cultura italiana. È cruciale riflettere sul ruolo che Sanremo svolge nella società e sulla necessità di concentrarsi su azioni concrete per affrontare le sfide attuali.

Mentre il Festival di Sanremo ha una lunga storia culturale e musicale in Italia, ci sono voci che suggeriscono che possa essere tempo di mettere in discussione la sua rilevanza nell'attuale contesto sociale ed economico. Alcuni sostengono che la nazione dovrebbe concentrarsi su questioni più urgenti anziché essere distratta da un evento annuale.

È essenziale considerare che il dibattito su Sanremo non dovrebbe essere un monologo unidirezionale. La diversità di opinioni è parte integrante della democrazia e del confronto costruttivo. Tuttavia, è altrettanto importante tradurre le parole in azioni concrete. In un momento in cui l'Italia affronta sfide economiche, sociali e ambientali, concentrarsi su iniziative che possano portare a miglioramenti tangibili è di vitale importanza.

Boicottare Sanremo è una forma di espressione, ma l'attenzione dovrebbe essere spostata verso soluzioni pratiche. Che si tratti di promuovere iniziative culturali più sostenibili o di affrontare questioni socioeconomiche cruciali, è il momento di trasformare il dibattito in azione.

In conclusione, il futuro di Sanremo è aperto al dibattito, ma è fondamentale che la discussione si traduca in azioni positive per l'Italia. Concentrarsi su fatti concreti che possano contribuire al miglioramento della società è la chiave per affrontare le sfide attuali.
Per il popolo italiano che e in panne una svegliata non sarebbe male.
Mirko Maria RadiosuonoNapoli
Antonio Caiazza Roberto WMaster Cescut

18/08/2023

E si

17/08/2023
16/08/2023

L'Umile Virtù dei Forti: Un'Analisi della Saggezza nel Rimanere in Silenzio

Nella società moderna, spesso si è portati a credere che la dimostrazione costante delle proprie abilità e successi sia la strada per guadagnarsi rispetto e riconoscimento. Tuttavia, la virtù dei forti risiede in una qualità molto diversa: l'umiltà. In un mondo affollato di voci che gridano per attenzione, l'atto di restare in silenzio e agire con umiltà può rivelarsi un segno ancora più potente di forza interiore.
L'umiltà, in questo contesto, non si limita a un atteggiamento modesto o al rifiuto di vantarsi dei propri risultati. Essa si manifesta nell'arte di saper ascoltare, nell'accettazione delle proprie imperfezioni e nell'apertura verso la crescita personale. I veri forti non sentono il bisogno di gridare al mondo ciò che fanno o cosa hanno intenzione di fare, poiché comprendono che le azioni parlano più forte delle parole.
L'umiltà è un riflesso di consapevolezza di sé e delle proprie capacità. I forti umili non cercano di impressionare gli altri, ma piuttosto agiscono in base alla loro verità interiore. Questo atteggiamento non solo guadagna rispetto, ma può anche ispirare coloro che li circondano a perseguire la loro autenticità.
La società moderna spesso associa il successo al narcisismo e all'auto-promozione. Tuttavia, i forti umili sfidano questa narrativa, dimostrando che la vera forza proviene dalla stabilità interiore e dalla capacità di riconoscere che il silenzio può parlare più chiaramente delle parole pronunciate a gran voce.

La virtù dei forti non risiede nell'ostentazione o nella retorica auto-incensante. Al contrario, si manifesta nell'umiltà, nella capacità di ascoltare, e nella ricerca costante della crescita personale. Mentre il mondo intorno a noi può essere tumultuoso e rumoroso, coloro che abbracciano l'umiltà dimostrano una forza più profonda, una forza che parla direttamente al cuore delle persone senza dover dire una parola.
Mirko Maria

Silvio Berlusconi: un uomo di influenza e carisma - Un omaggio di Mirko Maria. In un panorama politico ricco di figure i...
12/06/2023

Silvio Berlusconi: un uomo di influenza e carisma - Un omaggio di Mirko Maria.

In un panorama politico ricco di figure influenti, pochi personaggi sono riusciti ad avere un impatto tanto significativo come Silvio Berlusconi. Nonostante le opinioni contrastanti su di lui, è innegabile che abbia lasciato un'impronta indelebile nella storia italiana. In questo articolo, vorrei esprimere la mia stima e ammirazione per Silvio Berlusconi, evidenziando le sue qualità uniche e il suo ruolo di rilievo nella politica italiana.
Un visionario imprenditore Silvio Berlusconi ha dimostrato fin dall'inizio della sua carriera di essere un visionario imprenditore. La fondazione di Mediaset e la costruzione di un impero mediatico sono testimonianza del suo acume e della sua abilità nel cogliere le opportunità. La sua capacità di innovare e adattarsi ai cambiamenti nel mondo dell'industria dell'intrattenimento gli ha permesso di diventare una figura di spicco nel settore.
Il carisma e la capacità di comunicazione Un altro aspetto che ammiro profondamente di Silvio Berlusconi è il suo carisma e la sua straordinaria capacità di comunicazione. Era in grado di coinvolgere e affascinare le masse con il suo carisma innegabile. I suoi discorsi eloquenti, uniti a una presenza magnetica sul palco, gli hanno consentito di creare un legame speciale con il popolo italiano. Era in grado di comunicare con semplicità e utilizzare un linguaggio accessibile, che gli permetteva di connettersi direttamente con le persone.
Contributi alla politica italiana Silvio Berlusconi ha lasciato un'impronta indelebile nella politica italiana. Durante i suoi mandati come primo ministro, ha introdotto riforme significative in diversi settori chiave, come l'economia, la giustizia e l'istruzione. La sua determinazione nel portare avanti le sue idee e la sua abilità negoziale gli hanno permesso di realizzare importanti riforme, anche in un contesto politico spesso complesso e polarizzato.
Contributi alla cultura italiana Oltre al suo impegno politico, Silvio Berlusconi ha contribuito alla promozione della cultura italiana. Il suo sostegno al mondo dello spettacolo, alla musica e al cinema ha avuto un impatto significativo nella valorizzazione e diffusione dell'arte italiana sia a livello nazionale che internazionale. Ha dimostrato un forte attaccamento alle radici culturali del paese, promuovendo e sostenendo l'eccellenza artistica italiana.
È indubbio che Silvio Berlusconi sia stato un personaggio di grande rilevanza nella storia politica e culturale dell'Italia. Le sue doti imprenditoriali, il suo carisma e la sua determinazione hanno contribuito in modo significativo al suo successo e all'influenza che ha esercitato sulla società.
Silvio Berlusconi, un uomo di grande ammirazione e stima. La sua determinazione, la sua abilità imprenditoriale e il suo carisma straordinario hanno reso possibile il suo cammino di successo. Nonostante le critiche e le controversie che lo hanno accompagnato lungo la sua carriera, non posso fare a meno di ammirare la sua tenacia e la sua dedizione nel perseguire i suoi obiettivi. Silvio Berlusconi ha lasciato un'impronta indelebile nella storia italiana e continuerà a essere una figura di riferimento per molte generazioni. Con grande ammirazione.
Mirko Maria
RadiosuonoNapoli
Grazie Presidente

La Sacra Ruota: Un'antica pratica di abbandono dei bambini.Nella storia dell'umanità, sono esistite diverse pratiche che...
22/05/2023

La Sacra Ruota: Un'antica pratica di abbandono dei bambini.

Nella storia dell'umanità, sono esistite diverse pratiche che coinvolgono l'abbandono dei bambini. Una di queste è stata la Sacra Ruota, un meccanismo utilizzato in passato in alcune parti del mondo per consentire alle madri di abbandonare i loro neonati in modo anonimo e sicuro. Questo articolo esplorerà la storia e il contesto della Sacra Ruota, nonché le implicazioni etiche e sociali legate a questa pratica.

Origini storiche della Sacra Ruota:
La Sacra Ruota, conosciuta anche come Ruota degli Espositi o Ruota degli Innocenti, è una pratica che risale all'antichità e ha avuto luogo in diverse culture e società. È stata adottata da conventi, ospedali e orfanotrofi come una soluzione per affrontare il fenomeno dell'abbandono dei neonati, che era comune in quei tempi.

Funzionamento della Sacra Ruota:
La Sacra Ruota era un dispositivo meccanico composto da una ruota girevole incorporata in una parete o una porta. Le madri potevano mettere il loro bambino all'interno della ruota e farla ruotare, in modo che il neonato fosse trasferito all'interno della struttura senza che la madre fosse identificata. Una volta all'interno, i bambini venivano accuditi da personale preposto, che si occupava di fornire loro assistenza e cura.

Motivazioni e ragioni per l'utilizzo della Sacra Ruota:
L'utilizzo della Sacra Ruota era spesso motivato da fattori socio-economici e culturali. In molte società del passato, il concetto di "bambino illegittimo" portava a stigmatizzazione sociale e discriminazione nei confronti delle madri non sposate. L'abbandono dei neonati attraverso la Sacra Ruota offriva un'opzione per evitare il disonore sociale, consentendo alle madri di rimanere anonime e di affidare i loro figli a istituzioni che si occupavano di loro.

Critiche ed implicazioni etiche:
La pratica della Sacra Ruota ha suscitato molte controversie e critiche nel corso della storia. Mentre alcuni sostenevano che fosse un'alternativa migliore all'abbandono dei bambini per strada o alla morte, altri consideravano la Sacra Ruota come una forma di abbandono che andava contro i diritti del bambino di conoscere la propria identità e le proprie origini.

Evoluzione e abolizione della Sacra Ruota:
Con il passare del tempo e l'evoluzione delle società, la pratica della Sacra Ruota è stata progressivamente abbandonata. Con l'avvento dei servizi sociali moderni, delle leggi sulla tutela dell'infanzia e dell'adozione regolamentata, sono stati messi in atto sistemi alternativi per affrontare l'abbandono dei bambini. Oggi, la Sacra Ruota è considerata obsoleta e non in linea con i principi dei diritti
dell'infanzia
Mirko Maria

La mancanza dei microchip perché?:La mancanza di microchip è stata un argomento molto discusso negli ultimi tempi, sopra...
14/05/2023

La mancanza dei microchip perché?:

La mancanza di microchip è stata un argomento molto discusso negli ultimi tempi, soprattutto a causa delle ripercussioni che ha avuto sull'industria automobilistica e di altri settori manifatturieri. La scarsità di microchip è stata causata da una combinazione di fattori, tra cui la pandemia globale, i problemi di produzione e le tensioni commerciali.

Una delle cause principali della mancanza di microchip è la pandemia globale di COVID-19. La pandemia ha avuto un impatto significativo sulla catena di approvvigionamento globale, causando interruzioni nella produzione e nella spedizione di molti beni, compresi i microchip. La pandemia ha anche portato a un aumento della domanda di prodotti tecnologici, come computer e dispositivi mobili, poiché sempre più persone lavorano da casa e partecipano a riunioni virtuali.

Inoltre, i problemi di produzione sono stati un fattore determinante nella mancanza di microchip. Alcuni dei principali produttori di microchip, come la TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company), hanno segnalato ritardi nella produzione a causa di problemi di fornitura di materie prime e di manodopera. In particolare, la TSMC ha avuto difficoltà a reperire il gas necessario per la produzione di microchip e ha anche segnalato un aumento dei costi per l'acquisto di attrezzature di produzione.

Infine, le tensioni commerciali tra i paesi hanno anche contribuito alla mancanza di microchip. Ad esempio, le sanzioni commerciali imposte dagli Stati Uniti contro le aziende cinesi come Huawei hanno portato a un aumento della domanda di microchip prodotti in altri paesi, creando una pressione sulla domanda di microchip globale.

In sintesi, la mancanza di microchip è stata causata da una combinazione di fattori, tra cui la pandemia globale, i problemi di produzione e le tensioni commerciali. Tuttavia, molte aziende stanno lavorando per risolvere questi problemi e ripristinare la produzione di microchip, il che dovrebbe contribuire a soddisfare la crescente domanda di tecnologia in tutto il mondo.
Mirko Maria

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