14/01/2022
Inchiesta sulla mobilitaĢ a Napoli.
Davide Fusco.
Pubblichiamo la prima parte dellāinchiesta scritta da Davide Fusco. Una prova da giornalista militante, che va per le strade, e sui mezzi pubblici insieme con Gabriella Bruno, per raccontare i fatti e non le opinioni. Purtroppo non ci saraĢ la seconda parte di questa inchiesta, percheĢ Davide non cāeĢ piuĢ, rubato alla vita, a soli 29 anni, in una notte. Davide, laureato in Letteratura italiana moderna, voleva essere un giornalista. Intelligente, curioso e determinato, aveva tutte le potenzialitaĢ per riuscirci. Oltre il rammarico per la sua mancanza, ci resta il dolore della sua scomparsa che condividiamo con la sua famiglia e con tutti quelli che gli volevano bene. LāUICI Sezione di Napoli terraĢ viva la memoria di Davide, socio non vedente, generoso e partecipe, non dimenticandolo.
āLei non puoĢ salire sul treno, la responsabilitaĢ eĢ mia, non me la voglio prendereā. Il vicepresidente Mosca stava per mettere un piede nel treno della Circumvesuviana quando fu interrotto da un controllore. SeguiĢ una breve discussione, ma niente, fu costretto a restare liĢ ad attendere il treno successivo. Spesso il non vedente prima di diventare autonomo affronta un percorso ad ostacoli. Il primo abita nelle proprie paure e alimenta le proprie insicurezze. Poi, quando capisce di potercela fare, arriva il momento di spiegare ai genitori che puoĢ anche andare in giro da solo. Fatto cioĢ, deve vestirsi di carattere, uscire e affrontare tutti i disfunzionamenti che ne limitano la mobilitaĢ. Sapersi muovere senza dover chiedere costantemente una mano agli altri accresce enormemente lāautostima di chi non vede. Lo sa bene Gaetano. A diciannove anni saliĢ per la prima volta da solo su un treno. Quando tornoĢ, per convincere la madre a lasciarlo andare, inventoĢ giornate piene dāimprorogabili impegni. La mamma fu costretta a dirgli che daĢ per tutto non lo riusciva ad accompagnare. Lui forzoĢ un poā la mano e comincioĢ a muoversi in autonomia. Oggi torna da lavoro, va a fare sport e a casa di amici servendosi quotidianamente dei mezzi. Come lui tanti altri ciechi. Non sono eroi, ma persone che hanno scelto di non dipendere. Purtroppo, Napoli non sempre ne favorisce lāautonomia.
La voce eĢ luce ma spesso tace
āTu che non vedi hai lāudito piuĢ sviluppatoā. EĢ una delle classiche frasi che accompagnano la vita del non vedente. Non eĢ del tutto vera, ma dentro cāeĢ un fondo di veritaĢ. SeĢ, per esempio, il cieco eĢ alla fermata del bus o in stazione, non potendo leggere il tabellone, ha bisogno dāuna voce che gli dica dove e quando passeraĢ il treno che aspetta. Gli amici pendolari cāhanno segnalato che spesso, fuori e dentro i mezzi pubblici della cittaĢ, non sono guidati da alcun annuncio vocale. Ho ingaggiato la compagna Gabriella e siamo andati a verificare.
Linea 2 metropolitana
Con lāombrello in testa, gli impermeabili addosso e i bastoni bianchi in mano raggiungiamo la stazione metropolitana di Napoli Mergellina. Un annuncio vocale cāavvisa che al binario due sta per arrivare un treno diretto a piazza Garibaldi. Saliamo, ci sediamo e aspettiamo la prima fermata. Quattro minuti e siamo a Piazza Amedeo. Il treno si ferma, le porte si aprono, qualcuno scende, altri salgono, le porte si richiudono e il treno riparte. Ma dove siamo? Boh! Che ci troviamo a Piazza Amedeo lo sappiamo per lāabitudine al mezzo. Gli altoparlanti tacciono, e pure siamo certi che il mezzo eĢ dotato dāun info- stop vocalizzato. Raggiungo il capotreno e chiedo spiegazioni. āNon siamo autorizzati a rispondere alle domande dei giornalistiā, eĢ la prima cosa che dice. Insisto e dopo un poā domando āpercheĢ gli annunci vocali sono intermittenti?ā āNon so, tecnicamente non ti so rispondere, forse eĢ percheĢ siamo in galleriaā.
Linea 2 bis
A Montesanto scendiamo e aspettiamo un treno per piazza Amedeo. A bordo la scia di mancati annunci prosegue ininterrottamente. Raggiungo il capotreno e domando: āpercheĢ su questo treno saltano quasi sempre gli annunci vocali?ā āIn che senso?ā āNon dice le fermateā. āeĢ impossibile! āTi assicuroā ādipende dai materiali, puoĢ essere che quei giorni che lāhai preso non funzionava. Scusa un attimo, scusa un attimo ho un problema conā ...... Arriviamo a piazza Amedeo senzāalcun annuncio.
Funicolare
A piazza Amedeo cerchiamo una funicolare per il Vomero. Arriva ma nessuno lāannuncia. Noi la sentiamo, entriamo e ci sediamo. āQuesto eĢ un ombrello italiano, ma**co in legno, piuĢ grande dāun ombrello normale, otto stecche, piuĢ pesante, percheĢ piuĢ pesante? PercheĢ seĢ lāombrello eĢ leggero, col vento si piega e si spezza; questo lo pagate sei euro, ma, uomini e donne, avete un grande ombrello in manoā, eĢ la voce dāun venditore ambulante, lāunica che, per tutto il tragitto, ci tiene compagnia. Nel frattempo, la funicolare fa quattro fermate senza annunciare.
Linea 1 metropolitana
Lasciamo la funicolare a piazza Vanvitelli e prendiamo la linea 1 per arrivare a Garibaldi. In assenza dāannunci cāaffidiamo a una signora che ci lascia alle porte del mezzo. A bordo la situazione annunci eĢ altalenante: passiamo Quattro giornate e Salvator Rosa con zero annunci, a Materdei ci sorprende un annuncio, passiamo museo in silenzio, a Dante udiamo di nuovo una voce, fino a Garibaldi neppure un sussurro. Vorremmo chiedere spiegazioni ma sul mezzo cāeĢ solo il macchinista sigillato in cabina.
Bus
Amici ciechi cāavvisano che il bus 140 ha lāannuncio vocale regolarmente attivato. Ci portiamo alla fermata di via Giordano Bruno e lāattendiamo. Che arriva ce ne accorgiamo percheĢ sentiamo le porte che si aprono e una voce automatica che diceā140ā. Prima che si fermasse la compagna Gabriella scatta una foto al cartello bianco sul palo alla fermata. La legge e vede che sopra cāeĢ una scritta gialla che dice:ā fermata a richiestaā. Appena entrati sentiamo ātinā e capiamo che qualcuno ha pigiato lāapposito pulsante per chiamare la fermata allāautista. Infatti, alla prima fermata sostiamo, alla seconda no percheĢ nessuno chiama. Ovviamente cioĢ significa che il cieco, al contrario della metro, non puoĢ regolarsi contando le fermate. Scendiamo, torniamo a piedi a via Giordano Bruno e saliamo sul bus151. Passiamo 13 fermate senza uno straccio dāannuncio. Sconcertati, a Molo Siglio, chiamiamo un amico e torniamo con lui in macchina.
Lāesperto
āGli annunci vocali certamente non servirebbero a dare ai ciechi che hanno problemi di mobilitaĢ il coraggio di prendere un bastone bianco e uscire da soli; ma farebbe sentire piuĢ sicuri i ciechi che si muovonoā. EĢ la voce di Gianni Vitiello, istruttore dāorientamento e mobilitaĢ dal 1996. Da 25 anni gira il mondo per educare ciechi e istruttori allāautonomia. Costatata la scarsa accessibilitaĢ dei mezzi pubblici napoletani gli chiediamo: āattualmente eĢ un proliferare di up per lāaccessibilitaĢ, per i mezzi pubblici ci sarebbe move it, secondo te non puoĢ sostituire gli annunci?ā āeĢ uno strumento in piuĢ, ma puoĢ sbagliare, come tutti gli strumenti tecnologici necessita dellāapporto dellāintelligenza umana; poi il mondo dei disabili visivi eĢ variegato, ci sono ciechi anziani che hanno poca dimestichezza con le tecnologie, giovani che con lāinformatica non seĢ la cavano gran che, da sola non basta a colmare le lacune dei mezzi pubblici localiā.
Interrogativi sospesi
Sulla linea 2, dopo lāennesima fermata col mancato annuncio, una signora che mi stava seduta accanto mi bussa e fa: āgiovanotto, dove ci troviamo?ā dāistinto sorrido e alzo le spalle. Nota il bastone e fa: āscusa giovanotto non cāavevo fatto casoā. Sui mezzi pubblici la voce eĢ luce anche per chi non conosce il numero delle fermate, non eĢ pratico della zona o semplicemente sta contando le fermate ma eĢ distratto da unāinattesa telefonata. Quella degli annunci vocali non eĢ una questione per soli ciechi. A casa portiamo vari interrogativi: percheĢ sulla linea 2 la voce automatica cāeĢ ma spesso salta? percheĢ la funicolare non annuncia neĢ a bordo neĢ fuori bordo? percheĢ il bus 140 che eĢ lāunico a essere provvisto di annuncio vocale quando si ferma dice solo ā140ā anzicheĢ dirti dove ti trovi? Cercavamo risposte da autisti e capotreni, ma non erano autorizzati a parlare. Contatteremo i vertici di Anm e Trenitalia per capire percheĢ non riescono a rendere veramente accessibili i loro mezzi. Costerebbe poco, ma avrebbe il pregio dāilluminare il cammino di chi viaggia al buio e dare maggiore sicurezza a tutti gli altri viaggiatori. Chiederemo soluzioni ad un problema storicamente dimenticato. Proveremo ad offrirvele col prossimo numero.
https://www.uicinapoli.it/oltre-periodico-di-informazione/
Giornale Oltre nĀ° 1 ā Marzo 2021 Autori Articoli Mario Mirabile, Mario Barbuto, Giuseppe Biasco, Silvana Piscopo, Giuseppe Ambrosino, Sandra Minichini, Giuseppe Fornaro, Antonella Improta, Gabriella Bruno, Enrico Mosca, Ciro Taranto, Carmine Montagna, Paola Capriglia. Oltre nĀ° 2 ā Aprile 2021 ...