Edizioni Medhelan

Edizioni Medhelan Edizioni Medhelan è una casa editrice di lettori che pensano e propongono libri intramontabili.

Grazie a Lucialibri per la splendida recensione del nostro "La vita di Arsen'ev" di Ivan Bunin!
18/12/2024

Grazie a Lucialibri per la splendida recensione del nostro "La vita di Arsen'ev" di Ivan Bunin!

"La vita di Arsen'ev" è un lungo apprendistato all'addio alla madre patria di un nobile russo che somiglia tanto all'autore, Ivan Bunin, premio Nobel...

Antonio Carioti parla di noi sul Corriere della Sera. Un grande onore per le nostre edizioni: "Medhelan è nata da alcuni...
17/12/2024

Antonio Carioti parla di noi sul Corriere della Sera. Un grande onore per le nostre edizioni:

"Medhelan è nata da alcuni mesi conun'identità editoriale precisa e con la regola di un rigoroso understatement daparte dei suoi animatori. Solo insistendo il«Corriere della Sera» ha ottenuto di poterfare il nome del presidente, l'avvocato Angelo Cassanelli. «Il nostro obiettivo — cidice — è estraneo alla ricerca del profittoeconomico. Vogliamo offrire al pubblicotitoli di qualità, sia dal punto di vista delcontenuto, con la scelta di traduttoriesperti e di apparati critici esaurienti, siada quello della veste grafica particolarmente curata e della carta di pregio. L'ambizione è pubblicare volumi destinati adurare negli scaffali dei lettori, a esseremagari riletti a distanza di tempo. Insomma, l'esatto contrario dei prodotti usa egetta oggi in voga. Ci muove l'idea del librocome via di libertà e di salvezza rispetto alla prigionia della comunicazione digitale aflusso continuo»."

L'articolo svela anche che il 2025 sarà l'anno delle copertine in carta Materica "Terra Rossa" e nella seconda immagine vi sveliamo i primo due titoli del nuovo anno che sarà ricco di sorprese!

Oggi, sul Corriere, Ernesto Galli della Loggia recensisce "Il destino dell'ammiraglio Kolčak" di Peter Fleming. Kolčak, ...
30/11/2024

Oggi, sul Corriere, Ernesto Galli della Loggia recensisce "Il destino dell'ammiraglio Kolčak" di Peter Fleming. Kolčak, "tragica figura di militare tutto d'un pezzo... andò consapevolmente incontro al suo destino".

L'epica lotta fra le armate dei Bianchi zaristi e i Rossi bolscevichi nella Russia dilaniata dalla Rivoluzione d'Ottobre. Con la maestria dello storico e gli occhi del viaggiatore che aveva conosciuto i luoghi estremi della Russia orientale, Fleming guida il lettore attraverso gli alterni destini dell'esercito contro-rivoluzionario, fino alla sua definitiva sconfitta. L'ammiraglio Kolčak, figura severa ed enigmatica, viene tratteggiato con maestria da Fleming, che ne narra la catabasi da Comandante Supremo della Russia fino alla sua cattura e alla fucilazione da parte dei Bolscevichi. L'affresco umano e tragico della più devastante fra le guerre civili del Novecento.

Peter Fleming - Il destino dell'ammiraglio Kolčak
Traduzione di Fabrizio Bagatti
Pagine: 320
Prezzo: € 26

Nel condividere la splendida recensione di Daniele Abbiati a "La vita di Arsen'ev" di Ivan Bunin, siamo lieti di annunci...
27/11/2024

Nel condividere la splendida recensione di Daniele Abbiati a "La vita di Arsen'ev" di Ivan Bunin, siamo lieti di annunciare l'uscita del volume anche in formato ebook, disponibile su Amazon e sulle principali piattaforme di vendita online.

L'autobiografico "La vita di Arsen'ev" racconta gli anni che precedono l'ascesa dei bolscevichi

Grazie a Giuseppe Scaraffia per la splendida recensione del "Pierre Loti" di Lesley Blanch apparsa ieri sul Domenicale d...
18/11/2024

Grazie a Giuseppe Scaraffia per la splendida recensione del "Pierre Loti" di Lesley Blanch apparsa ieri sul Domenicale del Sole 24 Ore!

"L'uomo che cerca la Cultura farebbe meglio a provare prima la poesia. Se non la trova lì, non potrà trovarla da nessuna...
14/11/2024

"L'uomo che cerca la Cultura farebbe meglio a provare prima la poesia. Se non la trova lì, non potrà trovarla da nessuna parte, anche se potrà diventare un buon tecnico idraulico o avere successo come impresario di pompe funebri."

"La conoscenza NON è cultura. Il dominio della cultura incomincia quando uno HA «dimenticato quale libro»."

Ezra Pound - Guida alla cultura
Edizione a cura di Luca Gallesi
Pagine: 400
Prezzo: € 26

Da domani, 15 novembre, in libreria!

«I fantasmi fanno sempre paura. Io non ero veramente sopravvissuto alla morte, non l’avevo evitata. Non le ero sfuggito. Piuttosto, l’avevo percorsa da un capo all’altro. Ne avevo percorso i sentieri, mi ero perduto e ritrovato, immenso territorio dove scorre l’assenza. Un fantasma, appunto...

Martin Mosebach non smette mai di incantare con la sua prosa elegante, profonda, poetica:"Era una bastardina, forse c’er...
12/11/2024

Martin Mosebach non smette mai di incantare con la sua prosa elegante, profonda, poetica:

"Era una bastardina, forse c’era un labrador tra i suoi antenati. Aveva trascorso qui tutta la sua vita, che un tempo era stata vivace, anche se ora si faceva fatica a immaginarlo. Adesso riusciva solo a stare in piedi e trotterellava incerta, poi si sdraiava di nuovo, di lato, come una madre che allatta quattro cuccioli – se lo ricordava? Quello starsene su un fianco le ricordava ancora l’allattamento, con tutto ciò che ne derivava, le piccole creature della sua cucciolata che si arrampicavano l’una sull’altra? Sdraiandosi su un fianco aveva forse adempiuto a un compito, persino a un dovere? Oppure il passato era stato cancellato, c’era solo l’esperienza di essere deboli, la debolezza era la condizione che ora voleva assaporare? L’odore fuori dal bar era familiare. Un tempo poteva essere stata una bella cagnolina, con riccioli bianchi e marroni – che le venivano dalla bisnonna spaniel – il cui colore si era ormai esaurito e contribuiva alla trasandatezza del suo aspetto. C’erano amici degli animali che avrebbero posto fine con la forza a questo stato di cose. I proprietari della cagnolina non erano tra questi, le piazzavano lì davanti dell’acqua e di certo ormai non mangiava quasi più. A renderla grassa era probabilmente soprattutto ciò che era cresciuto dentro di lei.Ma c’era ancora tanta espressione in quello sguardo cieco! Doveva essersi resa conto in qualche modo che la stavo guardando, perché girò la testa verso di me con quel tipo di occhi imploranti a cui i cani sono condannati; non tutti gli esseri umani ne sono ammaliati. Ma la c***a era ormai ben lungi da elemosinare l’affetto e non ne aveva più bisogno. Ora si trattava solo di sopportare la situazione, di avere pazienza, la virtù dei perdenti – una parola spaventosa quando indica l’unica cosa che dovrebbe aiutare a sopportare un periodo di tempo di una lunghezza forse imprevedibile."

Martin Mosebach - Krass
Traduzione di Matteo Galli
Prefazione di Vito Punzi
Pagine: 500
Prezzo: € 32

Dal 15 novembre in libreria!

Giovedì 14 novembre appuntamento a Roma per la presentazione di "Corrispondenza", l'emozionante scambio epistolare fra V...
11/11/2024

Giovedì 14 novembre appuntamento a Roma per la presentazione di "Corrispondenza", l'emozionante scambio epistolare fra Virginia Woolf e Victoria Ocampo, curato da Manuela Barral, tradotto da Francesca Coppola e con prefazione di Nadia Fusini, Edizioni Medhelan.

La vita di Arsen'ev è una sinfonia di percezioni che procede maestosa, larga e interminabile come la terra che il suo pr...
05/11/2024

La vita di Arsen'ev è una sinfonia di percezioni che procede maestosa, larga e interminabile come la terra che il suo protagonista attraversa. Non c’è una vera e propria storia – non cercate un arco narrativo, uno sviluppo: in queste sue memorie, Arsen’ev inanella un certo numero di episodi significativi, ma significativi più per ciò che vi ha percepito o imparato che per gli avvenimenti in sé, e li mette in ordine cronologico, intervallandoli con riflessioni sui grandi temi buniniani – la natura, l’amore, la morte, la Russia perduta e il suo spirito “autentico” e verace. Aggiungete a tutto questo una lingua in festa, che sa cogliere i particolari e restituirli in modo vivido, e avete la Vita di Arsen’ev. Lo scrittore, per Bunin, non è un narratore, un raccontatore di storie: è un osservatore. Di cose, sentimenti, comportamenti. Egli si mette a scrivere quando gli sembra d’aver colto un particolare che ad altri è sfuggito: per esempio, che i bordi delle nuvole sono lilla. In un brevissimo racconto del 1924, intitolato Libro, scrive: «Ma perché inventare? Perché le eroine e gli eroi? Perché proprio il romanzo, la novella, il racconto con l’intreccio e la catastrofe, secondo un dato e convenuto modello?» Scrivere vuol dire fermarsi, intingere il pennino e continuamente domandarsi, come fa Arsen’ev: «che cosa è mai la mia vita in questo incomprensibile, eterno e immenso mondo che mi circonda, nella sconfinatezza del passato e del futuro (...) circoscritta da un limite di tempo e di spazio dato a me personalmente? (...) è un succedersi di giorni e di notti, di opere e di riposo, di incontri e di conversazioni, di piaceri e dispiaceri che talvolta chiamiamo avvenimenti; è un disordinato accumularsi di impressioni, quadri e immagini...»
e così via, fino all’ultima, cruciale domanda: perché? Qual è il senso di tutto questo? Arsen’ev, nelle pagine che seguono, se lo domanda più di una volta. E, prima di lui e con lui, se l’è domandato per tutta la sua lunga, tribolata vita, anche Ivan Bunin.

(dalla Prefazione di Andrea Tarabbia)

Ivan Bunin - La vita di Arsen'ev
Traduzione di Ettore Lo Gatto
Prefazione di Andrea Tarabbia
Pagine: 336
Prezzo: € 26

Scritta nel corso di 12 anni, la vita di Arsen'ev è un romanzo centrale fra le opere di Ivan Bunin, primo scrittore russo ad essere premiato col Nobel nel 1933. Racconto autobiografico della sua giovinezza in una Russia non ancora sconvolta dalla rivoluzione, la vita di Arsen'ev evoca le atmosfere ...

Grazie a Manlio Triggiani che su Barbadillo recensisce "Il destino dell'ammiraglio Kolchak" di Peter Fleming:
04/11/2024

Grazie a Manlio Triggiani che su Barbadillo recensisce "Il destino dell'ammiraglio Kolchak" di Peter Fleming:

La casa editrice Medhelan ha pubblicato un superbo libro sugli ultimi due anni di vita di un militare che combattè contro i bolscevichi

Oggi vi presentiamo gli ultimi tre autori dell'anno che troverete in libreria nelle prossime settimane: Ezra Pound, Ivan...
07/10/2024

Oggi vi presentiamo gli ultimi tre autori dell'anno che troverete in libreria nelle prossime settimane: Ezra Pound, Ivan Bunin e Martin Mosebach. Tre grandi novità Medhelan che non vediamo l'ora di potervi raccontare!

Oggi sul Domenicale del Sole24Ore Franco Avicolli recensisce "Non aspettatemi ad aprile" di Alfredo Bryce Echenique:"Tra...
06/10/2024

Oggi sul Domenicale del Sole24Ore Franco Avicolli recensisce "Non aspettatemi ad aprile" di Alfredo Bryce Echenique:

"Tra deliri e scene grottesche, personaggi singolari e accattivanti nella loro crudezza, tra ironia e umore, canzoni popolari, film e attori nordamericani ed europei, Bryce Echenique costruisce il discorso narrativo tra il filo logico e l'oscillare delle emozioni, per consegnare al lettore una suggestiva narrazione del 'Paese con due tipi di problemi, quelli che non hanno soluzione e quelli che si risolvono da soli.'"

Alfredo Bryce Echenique - Non aspettatemi ad aprile
Traduzione di Giuliana Calabrese
Pagine: 720
Prezzo: € 32
Disponibile anche in ebook

Grazie a Sololibri per la bellissima recensione de "La nobiltà della sconfitta", il capolavoro di Ivan Morris dedicato a...
05/10/2024

Grazie a Sololibri per la bellissima recensione de "La nobiltà della sconfitta", il capolavoro di Ivan Morris dedicato alle figure di nobili sconfitti che costellano la storia del Giappone!

Edizioni Medhelan, 2024 – Se nel mondo occidentale celebriamo i vincitori, non è in base alla vittoria che la cultura giapponese celebra tradizionalmente i propri campioni, soprattutto quando il loro...

Oggi sul Giornale Daniele Abbiati dedica un'intera pagina al nostro Morris!"Nella Prefazione, Marcello Ghilardi, autore ...
02/10/2024

Oggi sul Giornale Daniele Abbiati dedica un'intera pagina al nostro Morris!

"Nella Prefazione, Marcello Ghilardi, autore fra l'altro di Arte e Pensiero in Giappone, prepara il terreno al lettore spiegando come nel Sol Levante la convivenza e le sovrapposizioni tra confucianesimo, shintoismo e buddhismo (quest'ultimo con i concetti di nirvana e impermanenza) abbiano generato la formula "mono no aware", espressione vicina al lacrimae rerum di Virgilio, il pathos delle cose. Una formula che sintetizza lo stile di vita in cui si sommano, da un lato la compassione per il mondo intero e dall'altro ciò che potremmo chiamare, capovolgendo l'espressione vitalistica francese, élan mortal, l'andare incontro alla morte senza pentimenti né remore, al contrario, con l'entusiasmo di chi restituisce all'intera umanità ciò che da essa ha ricevuto."

Ivan Morris - La nobiltà della sconfitta

Traduzione di Francesca Wagner
Prefazione di Marcello Ghilardi
Pagine: 504
Prezzo: € 28

Grazie a Storia in rete per il suggerimento di lettura del nostro Morris:"In “La nobiltà della sconfitta” (Medhelan, pp....
29/09/2024

Grazie a Storia in rete per il suggerimento di lettura del nostro Morris:

"In “La nobiltà della sconfitta” (Medhelan, pp. 504, € 28,00), un classico sulla cultura giapponese che torna ora in libreria dopo anni di oblio, Ivan Morris (1925-1976), giornalista e orientalista nato a Londra ma di origini americane che ha dedicato numerosi scritti alla cultura giapponese, sceglie proprio di soffermarsi sulle figure di alcuni nobili sconfitti di un Giappone antico, mitico di eroi e semidei, fino a quelle più recenti e controverse dell’epoca dei kamikaze."

Sconfitti ma fieri”. Questo, tra i princìpi cardine della cultura giapponese, è forse quello che l’Occidente ha fatto più fatica a recepire, ad accettare come valore fondante di una dignità del vivere che prescinda dalla enfatizzazione degli esiti dell’azione per esaltarne invece i mezzi d...

"Mishima e io dissentivamo su molti punti, soprattutto in politica, ma questo non ha mai condizionato la mia ammirazione...
28/09/2024

"Mishima e io dissentivamo su molti punti, soprattutto in politica, ma questo non ha mai condizionato la mia ammirazione e la mia amicizia per lui. Nonostante il suo successo mondano, gli uomini che Mishima maggiormente ammirava erano quelli come Ōshio Heihachirō, l’impetuoso ispettore di polizia che si uccise pugnalandosi nel 1837, dopo il fallimento della sua insurrezione, i membri della Lega del vento divino che furono massacrati nel corso della rivolta del 1876, e i giovani piloti suicidi che morirono nella guerra contro l’America. Questa sua spontanea simpatia per gli sconfitti coraggiosi non era un personale capriccio di Mishima, ma aveva profonde radici nel popolo giapponese, che fin dai tempi antichi ha sempre riconosciuto una particolare nobiltà al sacrificio generoso e disinteressato. L’ultimo gesto dello stesso Mishima, compiuto nel quartier generale delle Forze di difesa del Giappone orientale, a Tōkyō, il 25 novembre 1970, appartiene direttamente a questa tradizione di eroismo che viene descritta in questi capitoli. In realtà, la causa per la quale egli dichiarò di voler togliersi la vita era ancora più donchisciottesca di quella dichiarata da Ōshio o dai ribelli del vento divino, e tuttavia possiamo ritenere che le sue motivazioni, il coraggio morale e fisico della sua decisione non siano stati da meno dei loro. Che egli sia generalmente considerato come un personaggio eroico, oppure (nella lapidaria definizione del primo ministro d’allora, Satō) un «folle» (kichigai) questo può essere stabilito soltanto dalle generazioni future, e dipenderà, almeno in parte, dalla misura in cui il Giappone romperà col suo passato."

Ivan Morris - La nobiltà della sconfitta - Edizioni Medhelan

Pagine: 504
Prezzo: € 28

Ivan Morris, nella sua opera più famosa, dedicata a Yukio Mishima, tratteggia alcune esemplari figure di "nobili sconfitti" della storia giapponese, a partire dall'epoca antica degli eroi divinizzati, per finire con la storia del Novecento e l'esperienza dei kamikaze. Come chiarisce il filosofo Mar...

Indirizzo

Via Aristide De Togni, 7
Milan
20123

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