Literary Woman Cafè

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Diritti, educazione, letteratura, analisi dei fatti di cronaca, donne e dintorni. Consulenza e formazione
Opera di scrittura e recensioni

Non tutti lo hanno capito però.
02/04/2025

Non tutti lo hanno capito però.

Gli avvocati non sono né giocolieri da circo, né conferenzieri da salotto: la giustizia è una cosa seria.

Piero Calamandrei

02/04/2025

Ho sempre amato le farfalle, perché ci ricordano che non è mai troppo tardi per trasformare noi stessi.
(Drew Barrymore)

02/04/2025

Una nuova analisi rivela che il post parto dura più di quanto si pensi. E che certe complicanze della gravidanza si potranno prevedere prima del concepimento 👉 https://tinyurl.com/4hrjswxu

02/04/2025

  negative
02/04/2025

negative

02/04/2025

Sara Campanella e Ilaria Sula sono solo le ultime due donne ammazzate da uomini che non sanno cosa significhi un rifiuto. Ripartire dalle scuole, educare gli adolescenti: è l'unica strada per provare a rimanere vive.

Al solito, si sente dire: “Era un bravissimo ragazzo, figlio di bravissime persone”. Basta.

👏👏👏
02/04/2025

👏👏👏

L'estate per i genitori italiani è lunga, troppo lunga.
Il nostro Paese ha le vacanze scolastiche più prolungate di tutta Europa e questo mette in fortissima difficoltà le famiglie che non possono permettersi tre mesi di vacanze per i loro figli e figlie.

L’unico aiuto per le mamme e i papà arriva dai centri estivi che, però, troppo spesso hanno costi elevati. Proibitivi per famiglie non benestanti.

Voglio quindi lanciare un invito alla politica: aiutiamo i genitori e, se possibile, rendiamo gratuiti questi centri. O quantomeno calmieriamo i prezzi, facendo in modo che tutti, anche i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze delle famiglie meno abbienti possano partecipare. Le vacanze non possono essere un territorio abbandonato ai videogiochi e agli schermi. Le settimane estive rappresentano un'occasione straordinaria e le istituzioni non possono assolutamente lasciare soli i genitori.

È della scorsa settimana la notizia che il Governo parrebbe intenzionato a stanziare 60 milioni per ovviare a questa situazione. Ma è evidente, e lo sanno anche le istituzioni, che una simile cifra non è nemmeno lontanamente sufficiente.

Non prendiamoci in giro, non servono provvedimenti spot che provano maldestramente a rimediare a una situazione che non è sostenibile. Serve una vera presa di coscienza collettiva che rimetta al centro l'educazione e le nuove generazioni e che attui progetti organici che favoriscano esperienze di socialità e di crescita lontane dal narcisismo e dal bellicismo che sembra ormai permeare la nostra società.

Ne verrà un vantaggio per la società, perché in un mondo dove stanno bene i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze stanno bene tutti.

Fermo restando la condivisione dell'idea che occorra prevenzione e dunque cultura della relazione, e fermo restando che ...
02/04/2025

Fermo restando la condivisione dell'idea che occorra prevenzione e dunque cultura della relazione, e fermo restando che le istituzioni hanno abbondanti colpe quando le donne denunciano ( perché invitano a denunciare, ma poi quando denunciano le rivittimizzano), non credo che le istituzioni possano essere considerate le uniche responsabili di una efficace prevenzione.
Se è vero che la prevenzione passa per programmi di educazione affettiva nelle scuole e una sensibilizzazione sociale importante, è ancora più vero che se la cultura della relazione sana non entra nelle famiglie, siamo punto e a capo.
Come si fa adesso più o meno: si grida sensibilità e attenzione, ma poi quando una madre denuncia violenza, si dice ai bambini che è solo alta conflittualità. La schizofrenia più pura.
E dunque, di chi è la responsabilità di fare cultura DENTRO le famiglie?
Delle famiglie stesse in primis.
Se una donna è vittima di violenza ma vive in una famiglia ignorante dove se si separa, accusano lei che ha un brutto carattere, possiamo anche stare a piangere tante donne morte e altre morte in vita a causa della sottrazione dei figli, ma saremo sempre un popolo di ignoranti ipocriti.
La prevenzione passa per il principio di realtà: ammettere che le famiglie sono ignoranti in tema di relazione, che ancora troppo poche sono le persone che lavorano su se stesse e che si formano e informano per crescere, che la massa ( molto spesso anche tribunalizia e istituzionale) è costituita da gente che su stessa non lavora e che di conseguenza chi è evolutivamente avanti viene considerato fuori luogo.
Così le donne non vengono credute e i balordi vengono idolatrati e giustificati, per poi arrivare a utilizzare posizioni prelibate di squisita imbecillità:

a. eh però non aveva denunciato
b. eh però è andata all'ultimo appuntamento
c. eh però è troppo emotiva
d. eh però è alienante
e. eh però è ostativa
f. eh però è conflittuale

puntini puntini puntini....e tanti saluti alla coerenza.

"Lo aveva sottovalutato", "Nonostante due anni di molestie, non lo aveva denunciato".
Cosa rimbalza sui giornali il giorno dopo il femminicidio di Sara Campanella.
Puntuale, la vittimizzazione secondaria, dove la responsabilità viene spostata dal femminicida alla vittima, colpevole di non aver denunciato, di non aver colto i segnali, di non aver vagliato la gravità.

La vita di noi donne è un campo minato in cui dobbiamo imparare, sin da bambine, a schivare colpi, a destreggiarci tra una molestie e l'altra, tra un uomo che "non accetta un rifiuto" e un altro che non "accetta la separazione". A noi donne l'arduo compito di vigilare sui nostri comportamenti e su quelli degli uomini, di essere responsabili delle nostre azioni e di quelle degli uomini.

Di lui rimane un uomo deluso e innamorato che ha agito per ragioni sentimentali, un uomo che credeva che l'amore di Sara fosse un suo diritto. Praticamente quello che ripetono gli incel in ogni luogo virtuale: nessuno pensa ai problemi maschili, ai diritti sessuali degli uomini, alla violenza sugli uomini tipo essere friendzonati o rifiutati, mentre noi ogni giorno, come delle sopravvissute, ci riteniamo fortunate di essere tornate a casa sane e salve, di non aver subito molestie, commenti o palpate sui mezzi o per strada, che nessuno ex ci abbia stalkerate, che nessun uomo ci abbia inseguite o abbia diffuso le nostre immagini private come figurine da scambiarsi.

È difficile prevenire questo tipo di delitti ha sostenuto il Procuratore: insomma, ci sarà sempre un numero di donne destinate a morire per mano di uomo, come se fosse un destino ineluttabile, un destino che rimarrà tale fino a quando si considereranno eventi isolati su cui invocare pene di morte e castrazioni e non violenze figlie di una cultura misogina millenaria che andrebbe decostruita con un altro tipo di educazione, saranno inevitabili fino a quando un Governo che vede in media, ogni anno, 120 donne morire per mano di un uomo ritiene più necessario fare la guerra agli asterischi, alla moralità delle insegnanti su OF o tagliare i fondi per lo screening sul tumore al seno.

02/04/2025

Il dolore più grande che una persona possa sopportare non è la fame, la povertà o addirittura la morte, ma l'amore in un...
02/04/2025

Il dolore più grande che una persona possa sopportare non è la fame, la povertà o addirittura la morte, ma l'amore in un mondo che non riconosce il tuo amore: dare completamente il tuo cuore e ricevere in cambio solo vuoto e silenzio.

Fëdor Dostoevskij

Eppure ciò che è banale verità ( che i nonni non possono sostituirsi e anzi non devono) ad alcuni nonni si fatica a farl...
02/04/2025

Eppure ciò che è banale verità ( che i nonni non possono sostituirsi e anzi non devono) ad alcuni nonni si fatica a farlo comprendere tanto è preponderante l'invadenza. Eppure ciò che è palesemente disfunzionale, dagli scienziati tribunalizi delle patatine chips è considerato normale...
Quando proprio non manca l'eccellenza nei luoghi preposti, ma proprio la base.

In Italia più che altrove si sta ponendo la questione dei nonni: quando e per quanto affidare loro il bambino o la bambina? Una domanda giusta, perché il 53% dei bambini fino ai 3 anni viene gestito direttamente dai nonni.

I nonni costituiscono un serbatoio affettivo che riversa sui nipoti un amore incondizionato; difficile pretendere da loro un vero impegno educativo. Gestire i bambini anche otto ore al giorno è impegnativo e si rischia che la giornata sia piena di televisione e videoschermi.

I nonni sono importantissimi, ma a piccole dosi. Solo così possono esprimere il loro potenziale affettivo e ludico. I nidi di qualità sono una straordinaria occasione di crescita e di apprendimento per i bambini. Lasciamo che i nonni facciano i nonni senza imporre compiti e funzioni che non appartengono loro.

Quando accettano di dare un apporto sostanziale nella quotidianità, diventa allora necessario trovare un accordo sull’articolazione delle giornate e sugli aspetti più significativi dell’educazione. Occorre che si adeguino alle regole dei genitori e che le facciano rispettare dal bambino. I titolari dell’educazione sono i genitori.

02/04/2025

L’intervista organizzata dal programma di Italia1 ad Alberto Stasi ha causato altro dolore ai genitori della ragazza uccisa 18 anni fa

02/04/2025

Da piccola, ti chiedevano spesso di fare la "brava bambina"?

Un Tasto Dolente di per sé non rappresenta un evento traumatico, ma piuttosto un continuum di vissuto infantile dentro una condizione di pretesa genitoriale o adulta che produce una sofferenza, a volte consapevole, a volte inconsapevole, ma che comunque può essere percepita anche a distanza di tempo dalla persona che l’ha vissuta.

Se la situazione è quella della «brava bambina», il tasto dolente può diventare, ad esempio, la paura di sbagliare o la sensazione di dover continuamente rincorrere il giudizio altrui, il sentirsi sotto esame o mai del tutto all’altezza, con la conseguenza di dover manifestare continuamente quello che si sa fare.

Il problema è che i tasti dolenti, toccati durante i conflitti, attivano rabbie esplosive, aggressività, ansie, emozioni diverse e intense che appartengono a una storia dolorosa del passato, ma che agiscono su di noi ancora adesso, trasformando necessariamente il contrasto attuale in un momento di grande dolore e sofferenza.

Da questo punto di vista i conflitti sono esperienze estremamente soggettive, proprio per il rispecchiamento di un certo tasto dolente collegato strettamente alla storia personale.

02/04/2025

Usciamo dal preconcetto: morbidezza uguale debolezza.
Una donna morbida non è affatto una donna debole.
È vero il contrario: essere capaci di ammorbidire le proprie posizioni, adeguarsi alle circostanze pur rimanendo fedeli a se stesse, trovare soluzioni con duttilità, farsi rispettare senza essere rigide è un grande atto di coraggio. Richiede molta forza interiore.
Morbidezza è scorrere e fluire: come l’acqua.
L’acqua scivola morbidamente, assume la forma del suo contenitore: in un bicchiere prende la forma del bicchiere, in un vaso prende la forma del vaso. Ma rimane sempre se stessa. L’acqua sa anche cambiare consistenza: diventa vapore, ghiaccio, brina, pioggia, lacrime, sudore, nebbia, rugiada. L’acqua si conforma alle diverse circostanze ma non perde mai la sua identità.
Così è l’energia femminile: liquida, fluida, sinuosa.
È nel morbido che il mondo femminile può trovare la sua forza, il suo sostegno, la sua spina dorsale.

La donna forte è una morbida ma intensa presenza…

Simona Oberhammer - La Via Femminile

02/04/2025

Oggi celebriamo l'insostenibile leggerezza delle parole e chi di questa arte ne è stato maestro, Milan Kundera, nato a Brno il primo aprile del 1929.

02/04/2025

Gentilissima Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, le scriviamo per esprimere la nostra viva preoccupazione e il nostro allarme in merito al Disegno di

  e   Cosa è l'utilitarismo?
02/04/2025

e

Cosa è l'utilitarismo?

Cosa intendeva John Stuart Mill, padre dell'utilitarismo, quando diceva “ chiediti se sei felice e non lo sarai ”? Nelle...

Di fronte a certi individui e alla loro violenza (oltre che ignoranza) la mia coscienza morale traballa...
02/04/2025

Di fronte a certi individui e alla loro violenza (oltre che ignoranza) la mia coscienza morale traballa...

La picchiava armato di bastoni e sedie, provocandole danni fisici che oggi sono diventati permanenti: 40enne condannato a nove anni di carcere

Indirizzo

Piazza Duomo
Milan

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