06/01/2024
il furto della gioconda gennaio 1914
Un'intervista col difensore del Peruggia \ Ìm fu un furto, na ina restituzione,, | Firenze, 10, sor» ! Un collega del < Muovo Giornale » ha potuto interrogare l'avv. TargeUi, difensore di Vincenzo Peruggia, circa l'istruttoria iniziatasi essere contro di luì. Dopo parecchie insistenze il difensore lia detto che il Peruggia è stato interrogato da* giudice .istruttore capo, tre volte. G interrogatori furono lunghi e movimentati? — Gii interrogatori furono calmissimi: H Peruggia non è mai caduto in nessuna contraddizione, nonostante le numerose, abili, stringenti domande e contestazioni del giudice. — Si potrebbe sapere ee ha modMcato la sua prima versione. — No, il Peruggia ha ripetuto quanto ha detto da principio, di aver commesso 41 furto per restituire all'Italia uno dei suoi capolavori. Per averlo sentito dire al Louvre « per averlo letto tal un libro sapeva che molti quadri di valore erano stati presi all'Italia 0 portati in Francia da Napoleone. Fra questi riteneva che tosse anche la •Gioconda». Decise quindi di porto»*» via, e solo esegui il suo proposito. — Ha dato qualche partiootoro su questo punto? : —Entrò nel Museo dazia porta G011J011, andò diflllato nel salone < carré •; staccare 11 quadre fu cosa di un intanto; per toglierlo dalla cornice si (fermò in una scaletta vicino alla sala del cSette maestri» 0 là, con un coltello che aveva portato da casa, compi l'operazione. Non rifece la stessa strada, per evitar* di incontrarsi con gli asterai che in a nell'ora, verso le 8, venivano a lavorare, e passò invece dal. lingrenso principato, tenendo 'il quadro nasco, sto nella «blouse». Prese una vettura e si fece condurre a casa, dove lasciò la «Gioconda». Noie dstUa {polizia non ne ebbe, soitan. to un mese dopo ricevette ]* vìsita di un ispettore, ohe lo interrogò sul furto. Egli aveva presso di sé il prezioso dipinte, ma nessuna parquteutlone sembra sia stata eseguita In casa sua. — E dei supposti complici che cosa dice? — Esclude aesotuiemente di averne avuto e protesta che non si facciano vittorie. — E. del LanoeUottt? — Al LanesBoiti parlò del suo proposito di tagliere dal Louvre la «Gioconda», ma ne fu sconsigliato recisamente. Dopo, quando si accorse che il quadro poteva In casa sua essere danneggiato dall'umidità, si rivolse al Lancetlottì porche glielo custodisse meglio; ma II LonoeUotiti non ebbe nessuna parte nel furto e neppure seppe quando fu commesso. Del resto, per il Peruggia. non è un (unto, ma una restituzione. — E circa il compenso cui crede di aver diritto? . — "Naturalmente il "Peruggia si riteneva in diritto di aver un compenso per il servizio reso al suo Paese, restituendo un capolavoro che egli credeva, rubato da Napoleone. Tanto era convinto di non ondar Incontro ad alcuna responsabilità" che col prof. Poggi e col Gerì trattò, come è noto, con la massima indifferenza, senza alcuna preoccupazione. Avrebbe offerto la » Gioconda» oncho al Procuratore del Bel — Perchè indugiò tanto tempo a restituirla? — Voleva che passasse del tempo, sperava die nessuno' si occupasse più ddlila cosa, In modo da poter eseguire i-ndlisturbato il suo plano di restituzione. E decise la restituzione quando nella stampa dei due paesi fervevano le polemiche' vivaci a proposito ■ dalle isole dell'Egeo. Gli sembrò questo il momento opportuno per compiere 11 gesto^ Si Indirizzò al signor Gerì nel modo cho tutti sanno. Scrisse anche una let,-era al' l'on. Luochl, deputate del suo collegio, che certo non deve averla presa sul serio, anzi deve averla presa come un • canard » elettorale, giacché cjedetto_cho yl_fo®ero accenni aMe imminènti elezioni "é off effètto "che" avrebbe potuto fare il ricupero dei:quadro nel corpo elettorale. Abbiamo cercato di avere dall'avvocato qualche giudizio sintetico sugli toterrogàtori dei Peruggia. Egli questa volta ha recisamente risposto: « Nessun.apprezzamento sul contenuto dog-li interrogatori o Indiscrezioni sul plano di U Biipi flfiii 1 Palio t i funerali della Tittima (Per telefono atta Stampa). Roma! 10, sera,