Storie di ieri

Storie di ieri Nella storia e nella vita del passato tanta semplicita' normalita' e razionalita' con una vita fatta

26/04/2024

La contaminació tant odorífera com atmosfèrica es desplaça depenent de l'aire, però pot abraçar bastants quilòmetres. A la imatge veiem quins són els pobles afectats per la planta de “Biometagas” de la Galera. Depenent de les condicions climatològiques són uns els que les pateixen o els altres.

Ens dóna una idea de quins poden ser els nuclis afectats per la planta projectada al municipi de Camarles…

Le ciabatte di Angie...Rolling Stones
26/04/2024

Le ciabatte di Angie...Rolling Stones

23/03/2024
22/02/2024

Eppure una volta avevano terra e case a 30 anni

21/02/2024

Giambattista Tiepolo. ...Ultima cena. Come la si guardasse dalla finestra, prospettiva della tavolata non frontale ma dal lato sinistro, meglio di una fotografia, solo per fare risaltare i volti degli apostoli le facce son proporzionate grandi fino a fine tavola come la portatrice con anfora, aveva acquisito il Tiepolo l'arte del dipingere ma esprimeva la sua visione fantastica peccato nel suo successivo incarico in Madrid ove poi morì, non fu valorizzato a dovere se non da Carlo III il re, morì improvvisamente nel marzo 1777, un suo
quadro fu ritrovato nel 1987 nella città invisibile, San Carlo de la Rapita, nel soffitto della vecchia dogana ormai rudere, fu qui portato dall'architetto Andrea Rosselli, apprendista del Vanvitelli, che studio' su ordine del re come trasformare la città royal nel più grande porto di Spagna.L'amante del Rosselli, Cecilia Vanvitelli sposata all'architetto del re fu ritratta dal Giambattista Tiepolo a un seno scoperto.Per gelosia del quadro donato dal Tiepolo al Rosselli il marito di Cecilia architetto del re Sabatini fece fallire il progetto della Città Reale a San Carlo, qui si trasferisce Andrea Rosselli ormai in disgrazia ma felice che sposa una giovane figlia di pescatori e ha il 3 figlio nel 1791. Giungo e vivo al delta dell'Ebro a 10 minuti da San Carlo da 5 anni dopo il ritrovamento del Tiepolo ora in galleria d'Arte a Barcellona. Andrea Rosselli cambiò nome in Andreu Rosselli, tipico nome catalano, e 7 pale del Tiepolo dipinte dopo l'affresco del soffitto del Palazzo Reale sono esposte 5 al Prado di Madrid e 2 trafugate in America una in tre parti e una solo la la metà rimasta.I bozzetti delle pale scomparvero poi riapparvero meno 3. Ritrovato ritorno a San Carlo della Rapita nei prossimi giorni, ma l'orribile generazione con in cui mi ritrovo a vivere ha lo scorso anno cancellato persino le origini storiche della città cambiandone il nome per egoismo e avidità di un popolo molto simile ai faccendieri che ben conosco anche qui in Italia, i Catalani

Se  vi lasceranno acquistare Fiat 500 a 600 euro tutte con incentivì  di euro 1000Fiat 600  Fiat 850  850 special. 850 c...
25/01/2024

Se vi lasceranno acquistare
Fiat 500 a 600 euro tutte con incentivì di euro 1000
Fiat 600
Fiat 850 850 special. 850 coupé
fiat 127. Fiat 127 special
Fiat 128 128 Rally
Renault 4
Renault 5
BMW 318
Nsu Prinz
Alfa Romeo Giulia
Alfa Romeo GTI

SARETE FELICI senza effetto serra..PS i tumori li han portato industriali scellerati avidi di profitti che inquinano tuttoggi

24/01/2024

Il turismo in Spagna: un successo senza precedenti La Spagna si conferma ancora una volta come una delle mete turistiche più ambite al mondo, con un impressionante numero di 79,8 milioni di visitatori nel corso del 2023, sfiorando il record storico stabilito nel 2019. Questo la rende il secondo pae...

https://www.facebook.com/100063705182753/posts/861927585940740/?app=fbl
20/01/2024

https://www.facebook.com/100063705182753/posts/861927585940740/?app=fbl

Nel giugno del 1972 andai a pescare alla Sacca di Esine località Fontanelli e ci andavo da circa 8 anni quando presi la licenza di pesca.
Uno spettacolo orribile mi si presentò tutto il fiume per oltre un chilometro che costeggiai nascondeva ca****re di trote Barbi vaironi cavedani sanguigni anguille lamprede centinaia di migliaia di pesci morti in acqua trasparente limpida. Allora non sospettavamo dell'inquinamento credevamo fossero stati dei pescatori di frodo. Ma come potevano dei pescatori di Frodo anche col tritolo anche con le batterie e la corrente elettrica provocare tanto disastro per tanti chilometri la verità era un'altra. La verità erano sostanze tossiche gettate nell'olio a Monte cosa che noi non potevamo verificare dove e che interessarono tutto il tratto di plemo e sacca tutta la fauna distrutta completamente per giorni e giorni non si vide più un pesce l'acqua era tossica.ññ gli anni successivi ebbe numerose testimonianze di sversamenti di acidi di ogni genere di rifiuti di lavaggio di vasche di acciaierie nei torrenti poco distanti ma nessuno ha mai detto nulla per omertà per privilegiare a detta dei bianchi a detta dei rossi i famosi posti di lavoro di cui la cosiddetta Calabria del Nord aveva bisogno accettando la presenza di industrie inquinanti dall'aria putrida che saliva fino a borlo a 1000 m e intossicava gli abitanti della Valle Camonica fino a farli morire negli anni di tumori e cancro e di malattie conseguenti all'inquinamento dell'acqua e dell'aria

Perché agli uomini piacciono le donne....il passato il presente il futuro
15/01/2024

Perché agli uomini piacciono le donne....il passato il presente il futuro

Per esser ancora vivo all'età della pensione non devi aver vissuto in Val Camonica
15/01/2024

Per esser ancora vivo all'età della pensione non devi aver vissuto in Val Camonica

L'olocausto dimenticato col corano nel cervello
15/01/2024

L'olocausto dimenticato col corano nel cervello

14/01/2024

No comment

Luigi Ganna: vincitore del 1° Giro d'ItaliaCon l'arrivo della primavera, ritornano le ‘corse in bicicletta'. Prima gara ...
07/01/2024

Luigi Ganna: vincitore del 1° Giro d'Italia

Con l'arrivo della primavera, ritornano le ‘corse in bicicletta'. Prima gara importante della stagione, la Milano-San Remo cui segue da lì a poco il Giro d'Italia. Spettacolo sempre affascinante e avvincente, nonostante le ultime notissime vicende.

Gli inizi del ‘900 vedono nascere nell'opinione pubblica una nuova passione: la bicicletta . Il ciclismo muove i primi passi, nasce il giornalismo sportivo, sorgono le prime associazioni sportive. Per molti giovani, la bicicletta viene vista come lo strumento per migliorare il proprio tenore di vitaI premi delle prime corse ci appaiono oggi esigui, ma sicuramente erano importanti per i corridori di quei tempi. Per le gare con percorso superiore ai 200 km. la Gazzetta delle Sport metteva in palio allora per il vincitore 60 lire. Le strade erano in terra battuta, con un gran numero di buche e spesso i proprietari terrieri ostacolavano il passaggio dei ciclisti spargendo manciate di chiodi.

Ciononostante, la domenica, sempre più giovani inforcavano la propria bicicletta (quella che usavano tutti i giorni per andare al lavoro) e partecipavano alle gare di paese, alle prime gare provinciali e regionali. Tra questi Luigi Ganna , classe 1883, di Induno Olona. Il giovane Ganna, figlio di contadini, ogni mattina prendeva la sua bicicletta, fissava al manubrio la sua sacca contenente una pagnotta e una bottiglia d'acqua zuccherata con un po' di vino, e si recava al lavoro. A Milano. Tutti i giorni 100 km. per andare e tornare da Induno Olona a Milano per lavorare dieci ore come ‘magütt'.

Nel 1905, Luigi Ganna decide di compiere il gran salto: lascia il lavoro e si dedica interamente al ciclismo. Nel 1908 viene ingaggiato dalla Atala , con uno stipendio mensile di 50 lire. La squadra esordisce nelle corse partecipando alla seconda edizione della Milano-San Remo. Ganna giunge secondo. Il 26 Maggio dello stesso anno, al velodromo di Milano, Luigi Ganna stabilisce il record dell'ora con k

Ho trovato Gandolfini Bernardo, Giovanni, Enrico, nobili e sindaci di Castelgoffredo che risalgono a fine 800 ed inizi 9...
07/01/2024

Ho trovato Gandolfini Bernardo, Giovanni, Enrico, nobili e sindaci di Castelgoffredo che risalgono a fine 800 ed inizi 900, le fotografie della famiglia sono antecedenti dal 1850 al 1875

06/01/2024

Brescia, il pulmino che li stava portando a casa è precipitato nell'Iseo Brescia, il pulmino che li stava portando a casa è precipitato nell'Iseo Cinque operai inghiottiti dal lago Maltempo, allarme rosso a Venezia e Roma BRESCIA. Il maltempo ha ucciso, dopo tanta emergenza. Mentre a Venezia è allarme rosso per l'acqua alta ( 134 centimetri) e a Roma si teme che il Tevere in piena straripi (due campi nomadi sono stati sgomberati), nel Bresciano cinque operai sono finiti nel lago di Iseo con il furgone che li stava riportando a casa e che è impazzito sull'asfalto bagnato. I loro corpi sono stati ripescati un'ora e mezzo dopo, mentre una sesta persona si è salvata. La tragedia alle 18,20 di ieri, mentre i sei rientravano da una giornata di lavoro, appena fuori dall'abitato di Sale Marasino, in un punto dove la profondità del lago raggiunge i sette metri. Le vittime erano originarie della Val Camonica: Pasquale Beatrici, 51 anni, abitava a Breno; Narciso Lascioli, 44, era di Malegno; Faustino Ducoli, 39 anni, di Darfo Boario, la città delle terme; Vittorio Casari (41) di Piancogno; Abderrahin Elmasky, 33 anni, di nazionalità marocchina, viveva a Berzo Inferiore. Con loro viaggiava anche Silvano Canossi, 31 anni, di Cividate Camuno. Canossi è l'unico superstite della tragedia. Ricoverato in stato di choc all'ospedale di Iseo e sotto l'effetto di potenti sedativi, Canossi ha trovato la forza per pronunciare poche parole: «Non ricordo quasi nulla, non so spiegarmi come ho fatto a saltar fuori da quell'inferno». Canossi, con l'irreale tranquillità datagli dai calmanti e pochi graffi, continua il suo racconto: «Quando sono riemerso stavo di nuovo tornando a fondo perché non so nuotare». A salvarlo è stato l'intervento di due giovani di Marone, un paese a pochi chilometri da Sale Marasino. Accortisi dell'incidente, Luca Cherchi ed Eugenio Cristini si sono buttati in acqua e lo hanno aiutato a raggiungere la riva. Canossi sedeva a fianco del guidatore, Vittorio Casari. Pare che sia riuscito a sottrarsi alla morte sfondando un finestrino, vista l'impossibilità di aprire la portiera. L'incidente è avvenuto sulla statale che collega Iseo alla Val Camonica. A Brescia è chiamata la «strada maledetta» per l'alto numero di incidenti avvenuto negli anni scorsi: stretta, poco illuminata, con gran parte della carreggiata a strapiombo sul lago e le gallerie che bucano le montagne. Il furgoncino su cui viaggiavano i sei operai ha sbandato (in quel momento nella zona pioveva), sfondando l'esile barriera di protezione che divide la strada dalle acque. I vigili del fuoco, aiutati dal gruppo sommozzatori della zona, hanno recuperato le cinque salme un'ora e mezza dopo l'accaduto. I sei operai lavoravano alla Dima di Piancogno, una ditta specializzata in manutenzioni meccaniche, impiantistica, saldature e montaggi industriali. In giornata avevano svolto dei lavori in un'azienda di Passirano, un centro della Franciacorta, quindici chilometri a Ovest di Brescia. Verso le 17,30 avevano ripreso la strada di casa. A tradirli, forse, la fretta di arrivare alla propria abitazione per una serata di relax. Vincenzo Corbetta Il furgone è uscito di strada a causa della pioggia e ha sfondato il guard-rail nache ato nell'Iseo dal lago a e Roma Sulla barca in piazza San Marco a Venezia Il furgone è uscito di strada a causa della pioggia e ha sfondato il guard-rail Sulla barca in piazza San Marco a Venezia

06/01/2024

il furto della gioconda gennaio 1914
Un'intervista col difensore del Peruggia \ Ìm fu un furto, na ina restituzione,, | Firenze, 10, sor» ! Un collega del < Muovo Giornale » ha potuto interrogare l'avv. TargeUi, difensore di Vincenzo Peruggia, circa l'istruttoria iniziatasi essere contro di luì. Dopo parecchie insistenze il difensore lia detto che il Peruggia è stato interrogato da* giudice .istruttore capo, tre volte. G interrogatori furono lunghi e movimentati? — Gii interrogatori furono calmissimi: H Peruggia non è mai caduto in nessuna contraddizione, nonostante le numerose, abili, stringenti domande e contestazioni del giudice. — Si potrebbe sapere ee ha modMcato la sua prima versione. — No, il Peruggia ha ripetuto quanto ha detto da principio, di aver commesso 41 furto per restituire all'Italia uno dei suoi capolavori. Per averlo sentito dire al Louvre « per averlo letto tal un libro sapeva che molti quadri di valore erano stati presi all'Italia 0 portati in Francia da Napoleone. Fra questi riteneva che tosse anche la •Gioconda». Decise quindi di porto»*» via, e solo esegui il suo proposito. — Ha dato qualche partiootoro su questo punto? : —Entrò nel Museo dazia porta G011J011, andò diflllato nel salone < carré •; staccare 11 quadre fu cosa di un intanto; per toglierlo dalla cornice si (fermò in una scaletta vicino alla sala del cSette maestri» 0 là, con un coltello che aveva portato da casa, compi l'operazione. Non rifece la stessa strada, per evitar* di incontrarsi con gli asterai che in a nell'ora, verso le 8, venivano a lavorare, e passò invece dal. lingrenso principato, tenendo 'il quadro nasco, sto nella «blouse». Prese una vettura e si fece condurre a casa, dove lasciò la «Gioconda». Noie dstUa {polizia non ne ebbe, soitan. to un mese dopo ricevette ]* vìsita di un ispettore, ohe lo interrogò sul furto. Egli aveva presso di sé il prezioso dipinte, ma nessuna parquteutlone sembra sia stata eseguita In casa sua. — E dei supposti complici che cosa dice? — Esclude aesotuiemente di averne avuto e protesta che non si facciano vittorie. — E. del LanoeUottt? — Al LanesBoiti parlò del suo proposito di tagliere dal Louvre la «Gioconda», ma ne fu sconsigliato recisamente. Dopo, quando si accorse che il quadro poteva In casa sua essere danneggiato dall'umidità, si rivolse al Lancetlottì porche glielo custodisse meglio; ma II LonoeUotiti non ebbe nessuna parte nel furto e neppure seppe quando fu commesso. Del resto, per il Peruggia. non è un (unto, ma una restituzione. — E circa il compenso cui crede di aver diritto? . — "Naturalmente il "Peruggia si riteneva in diritto di aver un compenso per il servizio reso al suo Paese, restituendo un capolavoro che egli credeva, rubato da Napoleone. Tanto era convinto di non ondar Incontro ad alcuna responsabilità" che col prof. Poggi e col Gerì trattò, come è noto, con la massima indifferenza, senza alcuna preoccupazione. Avrebbe offerto la » Gioconda» oncho al Procuratore del Bel — Perchè indugiò tanto tempo a restituirla? — Voleva che passasse del tempo, sperava die nessuno' si occupasse più ddlila cosa, In modo da poter eseguire i-ndlisturbato il suo plano di restituzione. E decise la restituzione quando nella stampa dei due paesi fervevano le polemiche' vivaci a proposito ■ dalle isole dell'Egeo. Gli sembrò questo il momento opportuno per compiere 11 gesto^ Si Indirizzò al signor Gerì nel modo cho tutti sanno. Scrisse anche una let,-era al' l'on. Luochl, deputate del suo collegio, che certo non deve averla presa sul serio, anzi deve averla presa come un • canard » elettorale, giacché cjedetto_cho yl_fo®ero accenni aMe imminènti elezioni "é off effètto "che" avrebbe potuto fare il ricupero dei:quadro nel corpo elettorale. Abbiamo cercato di avere dall'avvocato qualche giudizio sintetico sugli toterrogàtori dei Peruggia. Egli questa volta ha recisamente risposto: « Nessun.apprezzamento sul contenuto dog-li interrogatori o Indiscrezioni sul plano di U Biipi flfiii 1 Palio t i funerali della Tittima (Per telefono atta Stampa). Roma! 10, sera,

Indirizzo

Piazza Martiri Della Liberta' 15
Lonato
25017

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