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20/02/2024

Era il 20 settembre 1958 quando entrava in vigore, dopo circa dieci anni di iter legislativo, la legge Merlin, che stabiliva la chiusura delle case di tolleranza e l’introduzione di tutta una serie di reati legati alla prostituzione, in particolare sfruttamento, induzione e favoreggiamento. A promuoverla, Lina Merlin, componente dell'Assemblea Costituente e prima donna a essere eletta al Senato. Fino ad allora la legge italiana prevedeva controlli sanitari periodici sulle pr******te, controlli che però da periodici diventavano quasi sempre saltuari, in più creavano una br**ta atmosfera intorno a chi doveva eseguirli quei controlli, perché la licenza per la gestione dell’attività era assai preziosa.

Attenzione, la legge rendeva illegali le case chiuse ma non la prostituzione in sé, che restava del tutto legittima a patto che i rapporti avvenissero tra maggiorenni consenzienti. Da quel giorno in poi, comunque, il dibattito sulle case di tolleranza non si spense mai. Già ai tempi le proteste furono immediate e vibranti, Gaetano Pieraccini del Psi sosteneva che relegare nell'ombra il tutto poteva solo peggiorare la situazione e portare conseguenze disastrose per la salute pubblica, aumentando persino lo sfruttamento. E così, di fatto, fu.

Anche Benedetto Croce si espresse negativamente rispetto la chiusura delle case, che disse “eliminando le case chiuse non si distruggerebbe il male che rappresentano, ma si distruggerebbe il bene con il quale è contenuto, accerchiato e attenuato quel male”. Anche tra i compagni della Merlin c’era chi era contrario alla legge, come lo stesso Pietro Nenni, ma si acquietarono tutti quando la senatrice minacciò di rivelare i nomi di quelli tra di loro tenutari di un bo****lo.
Anche Indro Montanelli si schierò contro la legge e nel suo “Addio, Wanda!” scriveva: “In Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l'intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia.”.

Periodicamente, durante questi 60 anni, tanti si sono detti convinti che proprio la legge Merlin si è rivelata una delle cause che ha generato l'emergenza prostituzione in Italia. Prostituzione che da quel 20 settembre 1958 è finita nelle mani delle mafie e che ha creato, le strade di ogni singola città italiana parlano chiaro, una vera emergenza umanitaria rispetto la miriade di ragazze straniere deportate nel nostro paese al solo scopo di essere vendute.
La politica negli anni ha provato, invano, a porre rimedio alla situazione. Mara Carfagna nel 2008, quando era Ministro delle pari opportunità, propose un disegno di legge proibizionista contro la prostituzione stradale, ma non arrivò mai all'iter parlamentare. Nel 2013 venne pubblicato sulla gazzetta ufficiale della Corte Suprema di Cassazione un quesito referendario per abolire la legge, molti sindaci promossero l’iniziativa nelle loro città, ma non vennero raggiunte le firme necessarie.

Anche il Pd presentò un disegno di legge nel 2014, tramite la senatrice Spilabotte, che godeva di ampio consenso politicamente trasversale, ma non si concretizzò mai in norma di legge. Alcuni comuni decisero invece di concentrarsi sulla lotta alla prostituzione in strada, inasprendo le pene per chiunque fosse stato trovato in compagnia di una pr******ta, con possibile arresto in caso di flagranza di reato, per intralcio al traffico e atti osceni in luogo pubblico; ma non si rivelò un’idea geniale, anzi fu giudicata proprio incostituzionale proprio in virtù della stessa legge Merlin, che prevede che “Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”.
Il cavillo sembrava averlo trovato il sindaco di Firenze Nardella che, rifacendosi al decreto Minniti-Orlando sull'immigrazione clandestina, emise un'ordinanza sul divieto di chiedere o accettare prestazioni sessuali a pagamento per strada, con pene dall'arresto fino a tre mesi e multe fino a 200 euro anche se il rapporto non si è consumato. Mentre a fare da contraltare diversi sindaci, tra i quali l’ex di Roma Ignazio Marino, che proponevano l’istituzione di quartieri a luci rosse in stile olandese; proposte tutte rimandate al mittente dai prefetti in quanto nessun comune può legiferare su temi etici, quei comuni quindi si sarebbero ritrovati, sempre secondo la legge Merlin, complici nel reato di favoreggiamento alla prostituzione.

Una fase fondamentale del dibattito emerse durante il processo “escort” dove era implicato anche l’ex premier Silvio Berlusconi. La corte barese ha ragionato a fondo sull’incostituzionalità della legge Merlin riguardo in particolare i reati di reclutamento e favoreggiamento della prostituzione, chiaramente nel caso di pr******te maggiorenni, consenzienti e non sfruttate, in relazione agli articoli 2 (diritti inviolabili, tra cui quello di disporre del proprio corpo) e 41 (libertà di iniziativa economica) della Costituzione. Ma la Corte Costituzionale, unico organo giudiziario col potere di abrogare parti di legge, non ne ha mai voluto sapere.

Ultimamente, nel calderone della lotta politica dove gli ideali sono diventati semplicemente merce per accaparrarsi consensi, a riportare in auge il dibattito è stato Matteo Salvini, che quando non ancora Ministro ma solo in odore di campagna elettorale, si era espresso inequivocabilmente sulla faccenda: “Regolamentare e tassare la prostituzione come nei Paesi civili, riaprendo le case chiuse, riconoscere che quello è un mestiere, togliendolo dal controllo della mafia e dello sfruttamento, sarebbe opera di civiltà". "Se si sceglie liberamente di prostituirsi non sta a me dare giudizi morali - ha continuato -. Ovviamente lo sfruttamento e la violenza sono un altro paio di maniche". Salvini vorrebbe una legge nuova per superare la Merlin.

Ma in che direzione sta andando l’Europa? Il paese che sul tema può fare scuola ovviamente è l’Olanda che da sempre si è dimostrata non solo tollerante ma decisamente pragmatica rispetto la questione. Fu addirittura Napoleone a regolamentare la prostituzione agli inizi del XIX secolo nel tentativo di limitare il contagio di malattie veneree tra i suoi soldati, così obbligò le pr******te alla registrazione e a sostenere controlli medici periodici. Oggi la prostituzione è considerata una professione a tutti gli effetti: le pr******te hanno accesso alla previdenza sociale, possono riunirsi in sindacati, devono pagare le tasse e sono totalmente regolarizzate dal punto di vista legale al pari di qualsiasi altro lavoratore.

Nel paese esistono una decina di Red Light Districts, dove le donne in ambienti puliti e controllati, sono libere di mettersi letteralmente in vetrina per attirare i clienti. Chiaramente ogni paese è condizionato dalla propria storia, è tanto evidente da un lato in Olanda quanto dall’altro in un paese come l’Italia, negarlo sarebbe ipocrita. Ma è anche vero che dappertutto si sta facendo il possibile per affrontare la situazione nella maniera più intelligente possibile.
In Germania per esempio la prostituzione è legale e si fanno notevoli passi avanti per la regolamentazione giuridica delle pr******te. Più in generale effettuare prestazioni sessuali a pagamento è legale nella maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale, meno in quella orientale (dove però affrontano giornalmente il problema dell’esportazione di donne per la prostituzione); chi paga per prestazioni sessuali agisce nella legalità praticamente ovunque tranne che, ultimamente, in Svezia, Norvegia e Islanda; al contrario l’adescamento invece è illegale in quasi tutti i paesi, specie in quelli dove è già stata varata la legalizzazione della professione, in altri esistono quelle che potremmo chiamare “zone di tolleranza”, dove Stato e Polizia con un occhio controllano e l’altro lo tengono chiuso; sfruttamento, favoreggiamento, reclutamento o induzione sono considerati illegali in tutta Europa, così come la prostituzione minorile.

16/02/2024

🔴Alexei Navalny, considerato il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin, è morto oggi in carcere all’età di 47 anni, secondo quanto riportato dal servizio penitenziario russo.

Detenuto da quasi tre anni, era stato trasferito nel carcere di massima sicurezza lo scorso dicembre nella colonia penale IK-3 nell'insediamento di Kharp, nell'estremo nord della Russia, a 2mila chilometri da Mosca,

Uno degli avvocati sta andando sul posto per verificare la veridicità della notizia. Secondo il comunicato del servizio penitenziario Navalny si sarebbe sentito male dopo una passeggiata.

Nell'inchiesta del 2022 "Kremlin Kids" avevamo raccontato come molti paesi, tra cui l'Italia, hanno corteggiato per anni il turismo di lusso dei russi e i loro investimenti in Sardegna e in Toscana.

Grazie alle indagini del gruppo di Navalny avevamo scoperto che, nello yacht da 600 milioni ormeggiato a Marina di Carrara di proprietà di Vladimir Putin, molti membri dell’equipaggio lavoravano per il Servizio di protezione federale, l'agenzia che sorveglia la sicurezza del presidente russo.👇
https://bit.ly/kremlinkids

11/02/2024

L'11 febbraio del 1990 Nelson Mandela usciva di prigione dopo 27 anni: sarebbe diventato il primo presidente nero del Sudafrica. Aveva 44 anni quando era entrato in carcere per il ruolo di primo piano che svolgeva nella lotta (anche armata) contro l'apartheid in Sudafrica. Ne aveva 71 quando, ormai icona planetaria della battaglia contro la segregazione razziale e simbolo di resistenza e determinazione inattaccabili, tornò un uomo libero.

Quel giorno, in mezzo alla folla riunita davanti al carcere di Victor Verster, l'ultimo in cui fu rinchiuso, tra i corrispondenti in arrivo da tutto il mondo c'era anche Sahm Venter, giornalista di Johannesburg, poi ricercatrice alla Nelson Mandela Foundation e curatrice di Lettere dal Carcere, la raccolta di missive scritte da Mandela nei suoi anni di prigionia (pubblicata in Italia da Il Saggiatore).
In una di queste si legge: "Il compito principale che abbiamo è il rovesciamento della supremazia bianca in tutte le sue ramificazioni e l'istituzione di un governo democratico in cui tutti i sudafricani, indipendentemente da posizione sociale, colore o convinzioni politiche, vivranno fianco a fianco in perfetta armonia".

Dal 1964 nessuno, al di fuori di carcerieri e carcerati, lo aveva più visto. Quel giorno di febbraio del '90 gli occhi del mondo tornarono a posarsi su di lui: cosa ricorda di quelle ore?

Il giorno precedente l'allora presidente Frederik Willem de Klerk aveva annunciato il rilascio di Mandela. Lavoravo in quel periodo per l'Associated Press, mi dissero che ai media non sarebbe stato permesso di raggiungere la prigione, ma il mattino seguente, quando arrivai, c'erano centinaia di persone. Un amico della Cbs aveva noleggiato un furgone con un cestello elevatore e mi permise di stare sul mezzo, rialzata da terra, con una buona visuale. La giornata era caldissima. Rimanemmo lì a lungo, gli occhi fissi verso la prigione.

A un certo punto tra la folla ho visto un uomo alto, con i capelli grigi e un pugno alzato in aria. Ho capito che era lui (sospira e resta in silenzio, ndr). Mi emoziono sempre a raccontarlo: non potevamo crederci. In Sudafrica vigeva uno stato di emergenza, in pratica la legge marziale, c'erano proteste a cui la polizia reagiva con violenza. Prima di quel giorno non saremmo mai stati autorizzati a radunarci in grandi assembramenti, ma lì c'era gente ovunque. Capimmo che saremmo stati liberi.

Cosa significava vivere in un regime di apartheid?
Da bambina ho assistito all'arresto di molte persone di colore: i cittadini neri erano costretti a dotarsi di pass speciali che davano loro il permesso di trovarsi nelle aree per bianchi.
La polizia li sottoponeva a controlli casuali. Tutto era organizzato lungo linee razziali: scuole, cinema, parchi. Sono stata fortunata perché frequentavo un istituto progressista che dopo il 1976 aprì le porte a tutti gli studenti indistintamente, il che era illegale. Il preside ci disse di prepararci a possibili raid della polizia.

Dopo il rilascio di Nelson Mandela, lei ha visitato insieme a lui e ad altri giornalisti la sua cella...
Eravamo un gruppo di quattro persone perché la cella era troppo piccola. Eravamo in piedi con lui mentre ci spiegava come la porta venisse chiusa dal pomeriggio fino al mattino seguente. All'interno c'erano solo un secchio per la toilette e un tavolino di fortuna. Ci raccontò che quando si distendeva per dormire, la testa toccava un'estremità della stanza e i piedi l'altra. Gli chiesi cosa facesse, per tanto tempo, ogni giorno. Leggevo e scrivevo lettere, mi rispose. In seguito, lavorare alla raccolta delle sue lettere mi ha aiutato a capire fino a che punto la parola scritta rappresentasse, per lui, la libertà.

07/02/2024

Il 7 febbraio del 1940 la casa di produzione americana RKO Pictures iniziò la distribuzione del secondo film d’animazione della Walt Disney, l’adattamento cinematografico di Pinocchio, romanzo di Carlo Collodi uscito nel 1883 e pubblicato inizialmente a episodi in un periodico italiano per bambini. il Pinocchio della Disney ci mise molto tempo per essere apprezzato e diventare uno dei più grandi capolavori del suo genere, principalmente a causa della Seconda guerra mondiale, che lo fece passare quasi inosservato negli Stati Uniti e ne impedì la distribuzione nel resto del mondo, a partire dai paesi europei.

Ma dopo la fine della guerra, gli sforzi fatti dalla Disney nella sua produzione vennero premiati e nei decenni successivi, tramite numerose riedizioni, il film arrivò a incassare oltre 84 milioni di dollari in tutto il mondo. Pinocchio divenne una pietra miliare nella storia del cinema, principalmente per essere stato il primo film animato a proporre movimenti realistici tramite nuove tecniche di produzione — su tutte l’uso delle telecamere multipiano — che corressero i difetti presenti in Biancaneve e i sette nani, il primo film prodotto dalla Disney. Un altro aspetto che ne determinò il successo fu la colonna sonora di Leigh Harline, Paul J. Smith e Ned Washington, quest’ultimo autore del testo di “When You Wish Upon a Star”, la canzone che valse il primo Oscar assegnato a un cartone animato.

Negli anni Novanta Pinocchio ottenne il suo ultimo importante riconoscimento venendo inserito nel National Film Registry degli Stati Uniti come opera “culturalmente, storicamente ed esteticamente significativa”.

05/02/2024

Taylor Swift nella storia: alla 66ª notte dei Grammy ha vinto per la quarta volta il titolo di “Album dell’anno” con “Midnights”. Nessun artista era mai riuscito in questa impresa. La cantante ha staccato Frank Sinatra, Stevie Wonder e Paul Simon che fino a ieri la appaiavano con tre successi. Quando Céline Dion ha annunciato il suo nome, la popstar è rimasta un attimo senza parole, ha guardato chi aveva accanto per avere la conferma che avesse sentito bene. Una volta sul palco, ha ammesso: “Mi scoppia la testa”. Il suo record non farà piacere all’America trumpiana che la considera un asset del Pentagono messo in campo per far vincere Joe Biden alle presidenziali di novembre, ma quella andata in scena alla Crypto Arena di Los Angeles è stata la consacrazione di una pop star mondiale.

L’articolo completo di Massimo Basile su Repubblica

01/02/2024

Le italiane ottengono il diritto di votare appena finita la guerra e sconfitto il regime fascista. È un decreto legislativo del Consiglio dei Ministri a istituire il suffragio universale, su proposta del comunista Palmiro Togliatti e del democristiano Alcide De Gasperi. Alle urne si andrà l’anno successivo prima per le amministrative poi per far nascere la Repubblica italiana

È il decreto legislativo luogotenenziale del 1° febbraio 1945 (n. 23) a riconoscere alle maggiorenni di 21 anni il diritto di voto attivo, mentre il decreto legislativo luogotenenziale 10 marzo 1946, n. 74 riconoscerà alle donne maggiori di 25 anni il diritto di voto passivo.

Le uniche a essere escluse dal diritto di voto attivo saranno le donne citate nell’articolo 354 del regolamento per l’esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza cioè "le pr******te schedate che lavorano al di fuori delle case dove è loro concesso esercitare la professione".
La strada per il riconoscimento del diritto di voto alle donne è stata lunga e piena di ostacoli. Una storia che inizia assai prima di quello che molte ricordano come “un giorno bellissimo”.

Punto di arrivo di un percorso lungo e tortuoso, il riconoscimento del diritto di voto alle donne in Italia prende le mosse dallo Statuto Albertino (Costituzione adottata dal Regno di Sardegna il 4 marzo 1848 a Torino), che all’articolo 24 recitava: “Tutti i regnicoli, qualunque sia il loro titolo o grado, sono eguali dinanzi alla legge. Tutti godono egualmente i diritti civili e politici, e sono ammissibili alle cariche civili e militari, salve le eccezioni determinate dalle leggi”. Una di queste eccezioni riguardava le donne, anche se non in modo esplicito.
Nel 1877, Anna Maria Mozzoni presenta al governo la prima di una lunga serie di petizioni per il voto politico alle donne che sarà bocciata, nello stesso momento le donne che ne hanno i requisiti prescritti dalla legge cominciano ad essere iscritte nelle liste elettorali (nel 1867 il deputato Salvatore Morelli presentava un primo disegno di legge per consentire il voto alle donne dal titolo ‘Abolizione della schiavitù domestica con la reintegrazione giuridica della donna, accordando alla donna i diritti civili e politici’. La proposta, respinta con voto della Camera dei deputati, sarà ripresentata nel 1875).

Intanto le Corti di appello cominciano a trovarsi nella condizione di dover bocciare il riconoscimento dell’elettorato politico alle donne che alcune Commissioni elettorali provinciali accolgono (la Corte di appello di Ancona presieduta da Lodovico Mortara sarà l’unica ad accogliere nel 1906 la richiesta di inclusione delle donne nelle liste elettorali presentata da nove maestre di Senigallia e da una di Montemarciano. Al terzo e definitivo grado di giudizio la sentenza sarà comunque rovesciata. Così la Corte di appello di Firenze giustificherà il respingimento della richiesta: “Potrebbe avvenire che una maggioranza di donne venisse a formarsi in Parlamento, che coalizzandosi contro il sesso maschile, obbligasse il Capo dello Stato, scrupoloso osservatore delle buone norme costituzionali, a scegliere nel suo seno i consiglieri della Corona, e dare così al mondo civile il nuovo e bizzarro spettacolo di un governo di donne, con quanto prestigio e utilità del nostro paese è facile ad ognuno immaginarsi”).
Nel maggio del 1912 durante la discussione del progetto di legge della riforma elettorale, che avrebbe esteso il voto anche agli analfabeti maschi, i deputati Giuseppe Mirabelli, Claudio Treves, Filippo Turati e Sidney Sonnino proporranno un emendamento per concedere il voto anche alle donne. Giolitti vi si opporrà strenuamente, definendolo un salto nel buio. La questione, rimandata all’esame di un’apposita commissione, sarà accantonata.
Dopo la triste parentesi fascista, le prime elezioni - amministrative e politiche - in Italia si svolgono nel 1946.
Così Nilde Iotti ricordava la prima volta delle donne al voto: “Sentivano la gioia di essere finalmente libere, come italiane e come donne, e quella scheda su cui mani incerte o sicure tracciavano una croce, era per loro un simbolo di democrazia, di libertà e di aspirazione finalmente realizzate”.
“Lunghissima attesa davanti ai seggi elettorali - scriveva Lia Garofalo in Le italiane in Italia - Sembra di essere tornati alle code per l’acqua e per i generi razionati. Abbiamo tutte nel petto un vuoto da giorni d’esame, ripassiamo mentalmente la lezione: quel simbolo, quel segno, una crocetta accanto al nome. Stringiamo le schede come biglietti d’amore. Si vedono molti sgabelli pieghevoli infilati al braccio di donne timorose di stancarsi e molte tasche gonfie per il pacchetto della colazione. Le conversazioni che nascono tra donne e uomini hanno un tono diverso, alla pari”.

30/01/2024

L'azienda di neurotecnologie co-fondata dal magnate nel 2016 punta a costruire canali di comunicazione diretta tra il cervello e i computer. L'ambizione è potenziare le capacità umane, curare disturbi neurologici come la SLA o il Parkinson

11/11/2023

TRENTO. In tanti stanno facendo rimbalzare un post che comincia più o meno così: ''Non autorizzo facebook, né Meta, a utilizzate i miei dati''. Uno di quei post che si trasformano in catene che poi spesso prendono il largo sulla rete tra boomer e persone che pensano ''non sarà vero ma io ci prov...

27/05/2021

La ballerina milanese aveva 84 anni: figlia di un tramviere, aveva conquistato tutti i più grandi teatri del mondo con la sua grazia, interpretando oltre 200 personaggi

22/05/2021

The winner of the Song Contest 2021 is....ITALY!!!!!!!! 🇮🇹

Congratulations Måneskin! 🏆

26/11/2020

La Scozia è il primo Paese al mondo ad adottare un provvedimento simile, per combattere la «povertà mestruale»

25/11/2020

Sarebbe morto per un arresto cardiorespiratorio mentre si trovava nella casa di Tigres. L'Equipe: 'la morte di un Dio' (ANSA)

13/11/2020

Dopo uno studio dell'Oms sui farmaci impiegati per combattere il Covid, il plasma iperimmune sembra essere rimasto l'unico antivirale che, pur non essendo certificato come cura, sta dando risultati nella lotta al coronavirus. Alessandro Politi e Marco Fubini parlano con alcuni medici che l'hanno usa...

07/11/2020

Happy warrior, guerriera felice: così Kamala Harris si definì quando scese in campo per la nomination democratica alla presidenza, in un tempo che sembra ormai remoto, prima della pandemia. «Dobbiamo essere guerrieri felici, troppe cose causano ansia, depressione e rabbia». Quella battaglia la p***e presto, si ritirò con pessimi sondaggi e fondi insufficienti. Poi Joe Biden l’ha scelta come vice, nonostante l’avesse accusato in un dibattito di aver ostacolato il programma di bus per la de-segregazione dei neri dalle scuole, quando lei andava alle elementari. Ha pesato anche la grande amicizia tra Kamala e Beau, il figlio di Joe morto di cancro, che una volta era procuratore statale come lei.

Negli ultimi due mesi, la senatrice della California si è rimessa in strada con il bus elettorale in una corsa storica per diventare la prima donna, la prima nera e prima indiana-americana vicepresidente degli Stati Uniti. Due candidate vice, a sinistra Geraldine Ferraro e a destra Sarah Palin, hanno fallito prima di lei — più Hillary Clinton. I comizi drive-in come quello con cui Kamala ha chiuso il suo tour in Florida sabato scorso, a Palm Beach — la contea dove hanno votato Donald e Melania Trump — danno la misura di quanto la pandemia abbia cambiato la campagna dei democratici. Tra il pubblico spiccavano cartelli rosa e verdi, i colori simbolo dell’Alpha Kappa Alpha, storica «sorority» delle studentesse nere dell’Howard College, di cui fecero parte anche Maya Angelou e Rosa Parks. Gruppi come questi nascevano in America perché i neri venivano rifiutati da quelli bianchi. E ora Harris, una di loro, è diventata vicepresidente. 👉 il ritratto della nuova numero due della Casa Bianca, a firma di Viviana Mazza, sul sito del "Corriere" 📰

07/11/2020

La proiezione della Cnn assegna la vittoria al candidato democratico. Decisiva la Pennsylvania, ma Biden ha in testa anche in Arizona, Nevada e Georgia. Trump non molla

07/11/2020

La notizia rilanciata dai social. Bobo Craxi su twitter: «Ora suona anche lassù». Il gruppo su Facebook: «Era malato da una settimana, perdiamo un fratello»

04/11/2020
02/11/2020

L'attore, drammaturgo e regista è scomparso nel giorno del suo ottantesimo compleanno. Una lunghissima carriera, i successi in teatro, al cinema e i…

31/10/2020

Un Oscar, tre Golden Globe e una lunghissima lista di premi e riconoscimenti per l’attore più emblematico del XX° secolo. Oggi ci lascia, a 90 anni, Sir Thomas Sean Connery, lo 007 più famoso e amato della storia del cinema. Nato ad Edimburgo il 25 agosto 1930, era molto legato all’Italia e grande fan di Massimo Troisi: quando vide il ‘Il Postino’ disse che era il film più bello che avesse mai visto.

11/10/2020
31/08/2020

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Il 31 agosto 1997 moriva, in un incidente stradale, (Diana Spencer), che dal 1981 al 1996 è stata consorte di Carlo, principe di Galles, erede al trono del Regno Unito. Dopo il divorzio dal coniuge, mantenne il titolo di Principessa di Galles, ma senza il trattamento di Altezza Reale, rimanendo membro ufficiale della famiglia reale come madre del futuro erede al trono, fatto verificatosi per la prima volta nella storia della famiglia reale britannica 👑

29/08/2020

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Il 29 agosto 1958 nasceva Michael Jackson, cantautore e ballerino statunitense. Soprannominato The King of Pop (Il Re del Pop), è stato una figura centrale nella cultura popolare per 45 anni, grazie al suo contributo nella musica, nella danza e nello spettacolo. È l'artista più premiato nella storia della musica pop: oltre a 40 Guinness World Records, figurano 15 Recording Academy / GRAMMYs, 40 Billboard Music Awards, 26 American Music Awards, 16 World Music Awards e 13 singoli al numero uno negli Stati Uniti durante la sua carriera da solista, più di ogni altro artista maschile 🕺🏿

29/08/2020

E' morto a 42 anni per un cancro al colon Chadwick Boseman, attore statunitense protagonista nel 2018 di 'Black Panther' della Marvel Comics. (ANSA)

24/08/2020

4 anni fa il terremoto che ha scosso il Centro Italia: la terra ha tremato fra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. 299 le vittime, migliaia gli sfollati

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