08/01/2025
Mario Bortolazzi
La contestazione in Coppa Italia poi l’amore con la Nord e otto stagioni stupende.
Centrocampista con i piedi buoni, piace a Sacchi, che lo ha avuto prima nel Parma e poi nel suo Milan stellare, dove ha giocato poco.
Poi Verona, e infine un buona stagione all'Atalanta, ma due anni prima Bortolazzi ha detto no al Genoa di Scoglio, preferendo rimanere in serie A.
Arriva a Genova nell'estate del 1990 al seguito del nuovo allenatore Bagnoli, che lo ha fortissimamente voluto, con la macchia del rifiuto.
Ottavi di Coppa Italia, l'avversario di turno è la Roma forte del 2-0 dell'andata.
Periodo di contestazione al Genoa.
Anche quella sera il Genoa gioca maluccio ma arriva un rigore a favore. Si incarica di batterlo Bortolazzi che se lo fa parare dal portiere Zinetti.
Fischi e insulti arrivano poderosi e Bortolazzi è il bersaglio principale.
Negli spogliatoi Bagnoli difende Mario, e attacca i tifosi, accusandoli di essere «la rovina del Genoa».
La domenica successiva c'è il derby: un incubo. E invece il risveglio è meraviglioso, perché il derby è quello del famoso terra/aria di Branco; è l'inizio di una incredibile cavalcata che regalerà al Genoa un inatteso passaporto per l'Europa.
Mario diventa una pedina fondamentale e non abbandonerà la nave nemmeno dopo l'affondamento in serie B.
Nel Genoa in tutto ha segnato 19 goal con le sue poderose bordate e fece cilecca solo una volta ma, per le meravigliose stranezze del calcio, fu la volta che diede il «la» ad una stagione trionfale.
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