19/06/2024
BIMBI MODERNI E POSTMODERNI IN TV
USCITA PREVISTA 30 GIUGNO 2024
Il presente lavoro dà conto di una ricerca esplorativa a carattere bibliografico e documentale avente come oggetto d’indagine il ruolo storicamente crescente svolto da soggetti infantili nella pubblicità televisiva. In effetti, la presenza televisiva di infanti e bambini, in passato circoscritta quasi esclusivamente a spot su prodotti dedicati (come giocattoli, indumenti, accessori e alimenti per bambini), si è negli anni estesa a settori teoricamente estranei alla sfera d’interesse dei minori (come quello degli autoveicoli e quello relativo alla compravendita di beni immobiliari).
Il lavoro è teso:
in primo luogo, ad osservare, descrivere e misurare il fenomeno del protagonismo attoriale minorile, a partire dalla pubblicità paleo-televisiva degli anni ’60 fino ad oggi, indagando evolutivamente le modalità di comunicazione verbale e non-verbale riscontrabili nei sei diversi spot di pubblicità televisiva presi in esame, significativi ed emblematici di una tendenza generalizzata;
in secondo luogo, ad interrogarsi sulle cause psico-sociali e socio-culturali che, su scala generale, appaiono all’origine di una simile evoluzione, provando anche a formulare ipotesi esplicative di tale fenomeno;
in terzo luogo, a proporre qualche interpretazione intorno al mutamento radicale della mentalità collettiva (mutamento che conosce esiti non di rado psicologicamente disfunzionali) che concorre ad una trasformazione in senso protagonistico dell’immagine del bambino e del fanciullo, immagine che la TV insegue e persegue;
infine, ad indagare le relazioni intercorrenti tra il fenomeno televisivo oggetto dell’indagine, e l’evolversi della figura del minore nella vita reale, sia per ciò che attiene al ruolo ricoperto in ambito familiare sia in relazione al ruolo svolto nella cultura moderna e post-moderna.
Il lavoro si articola in tre capitoli.
Il primo è incentrato sulla presentazione dettagliata di sei spot pubblicitari seguita, caso per caso, da un’analisi dei passaggi salienti sia sotto il profilo tecnico dei contenuti comunicativi sia sotto il profilo della possibile interpretazione in chiave psico-sociologica.
Nel secondo capitolo l’analisi, che si allarga su un piano interpretativo più ampio e generale, è sviluppata per temi ed è tesa a dimostrare come le risultanze dell’indagine svolta sugli spot presi a campione, siano idonee a cogliere linee di tendenza di carattere più generale, che investono la società italiana almeno a partire dagli anni ’50 del Novecento. In tal senso l’evoluzione riscontrabile nella figura del bambino protagonista degli spot televisivi sembra essere il riflesso di un correlativo mutamento nella percezione del minore nella realtà socio-culturale moderna e post-moderna, sempre più incline ad iper-valutarlo.
Il terzo capitolo riepiloga sia l’indagine degli spot presi in esame (oggetto del primo capitolo) sia l’analisi dei contesti socio-culturali (oggetto del secondo) per reinterpretarli in chiave psicologica. Va peraltro segnalato che, se molto corposa è la letteratura psicologica sull’audience televisiva minorile, poco o nulla è dato riscontrare sul bambino attore di spot, circostanza che, in qualche modo, conferisce al lavoro una natura per così dire pionieristica.
Sulla presente ricerca convergono approcci derivanti da scienze diverse ma non estranee l’una all’altra: psicologia, sociologia, semiotica, scienze della comunicazione, marketing, si ibridano in tutto il corso del primo e del secondo capitolo; psicologia sociale, psicologia della comunicazione, psicologia clinica e psichiatria si avvicendano, nella interpretazione dei fenomeni indagati, nel terzo capitolo.
Tutto ciò naturalmente si riflette sul peso che i diversi ambiti disciplinari esercitano sul lavoro nonché sulle fonti bibliografiche e statistiche di cui ci si è serviti. A parte le fonti sitografiche (soprattutto riferite ai link su cui sono reperibili i video relativi agli spot presi in esame), la bibliografia rispecchia tale impostazione scientifica multidisciplinare.
INDICE DEL VOLUME
Introduzione
CAPITOLO 1 - IL BIMBO IN TV: DA TESTIMONIAL MUTO A TESTIMONIAL ATTIVO
1.1 Introduzione
1.2 Il minore testimonial di prodotti a lui dedicati
1.2.1 Invernizzi: La Mucca Carolina e le lettere di Annibale
1.2.2 Lines: Pippo e i fantasmi
1.2.3 Plasmon: «Bambini che giocano, bambini che crescono»
1.3 Il bimbo testimonial di prodotti estranei alla propria sfera d’interesse
1.3.1 Cynar: “contro il logorio della vita moderna”
1.3.2 Berloni
1.3.3 Immobiliare.it: «Grazie, Immo!»
CAPITOLO 2 - ANALISI, INTERPRETAZIONE E COMMENTO DEI CASI PRESENTATI
2.1 Introduzione
2.2 Il punto di vista semiotico
2.3 Il punto di vista del marketing
2.4 Il punto di vista sociologico
CAPITOLO 3 – PUNTI DI VISTA PSICOLOGICI
3.1 Introduzione
3.2 Il punto di vista psicologico clinico
3.3 Il punto di vista psicologico-sociale
CONCLUSIONI
Glossario
BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA
AUTORE
Francesco Perrone, nei primi anni 2000, ha insegnato sociologia, psicologia e comunicazione alla Sapienza Università di Roma e, oggi, è docente a contratto di Psicologia sociale e di Psicologia del marketing all’Università degli Studi Internazionali di Roma - UNINT. In qualità di consulente di marketing ed esperto in modelli e tecniche del comportamento organizzativo, vanta una lunga attività professionale, affinata in Italia e all'estero: come trainer o analista comportamentale per decine e decine di aziende internazionali; come Visiting Independent Researcher al Florida Hospital Heartland Medical Center; come mental coach di diversi giocatori di basket di alto livello in Italia (Serie A1 e A2). Migliaia di persone hanno partecipato ai suoi seminari in diverse città europee (Roma, Milano, Napoli, Parigi, Francoforte) ed è autore di decine di pubblicazioni, alcune delle quali adottate da varie università ed istituti di formazione.
A CHI E' DIRETTO
“Bimbi moderni e postmoderni in TV” è un lavoro, dal punto di vista scientifico e disciplinare, deliberatamente eclettico. Per questo motivo, si rivolge a chi, in qualità di studioso, docente o studente, si occupi di Psicologia sociale, di Psicologia del marketing, di Sociologia, di Comunicazione pubblicitaria o di Media Studies. Sulla ricerca che ne è alla base convergono infatti approcci derivanti da scienze diverse ma non estranee l’una all’altra: psicologia, sociologia, semiotica, scienze della comunicazione, marketing, psicologia sociale, psicologia della comunicazione, psicologia clinica e psichiatria. Tale ibridazione indaga in modo interdisciplinare il microfenomeno relativo ai bimbi attori di spot televisivi e lo interpreta quale riflesso di un macrofenomeno che, più in generale, investe la postmodernità.