Ognuno di noi è una Storia da raccontare. Raccontiamo le storie di piccoli eroi quotidiani che fanno grande Firenze. E che meritano di essere raccontati
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Il viaggio che ha portato Antonio all’apertura del suo negozio NOVEMILA Street Vintage è una 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗲 𝗳𝗶𝗼𝗿𝗲𝗻𝘁𝗶𝗻𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗲𝗻𝗱𝗶𝘁𝗮 𝗼𝗻𝗹𝗶𝗻𝗲; un viaggio partito molto tempo fa.
“Finito il liceo credevo che la ristorazione sarebbe stata il mio futuro. I miei genitori gestivano da anni un ristorante a Bacchereto, ed io e i miei fratelli siamo cresciuti in quell’ambiente. Provai a prendere in gestione un ristorante thai ma presto mi accorsi che non era davvero quello che volevo. Fin da ragazzino avevo sviluppato 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗿𝗮𝗽 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶 ’𝟵𝟬, sia per l’estetica che per la musica, ed io stesso, a suon di gavetta e testi scritti da me, ero già salito su diversi palchi come rapper”.
L’idea del banco al mercato arriva da una scelta inaspettata dei suoi genitori.
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Chiunque abbia un po’ di familiarità con Firenze Sud conosce Giorgio e la Cantina Pacini.
Prima ancora che Piazza Gualfredotto e il quartiere 167 (dalla piazza in poi verso Bagno a Ripoli), come veniva chiamato, dice Giorgio, prendessero forma, 𝘀𝘂𝗼 𝗻𝗼𝗻𝗻𝗼 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗲 𝘀𝘂𝗼 𝗯𝗮𝗯𝗯𝗼 𝗔𝘂𝗴𝘂𝘀𝘁𝗼, 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗡𝘂𝗼𝘃𝗮, 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗿𝗼𝗻𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝟭𝟵𝟯𝟱 𝘂𝗻 𝗻𝗲𝗴𝗼𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗩𝗶𝗻𝗼 𝗲 𝗢𝗹𝗶𝗼.
“A quei tempi qui finiva il quartiere, poi c’erano solo campi e contadini. Noi bambini si correva qua e là, tanto non c’erano macchine, e si rubavano ciliegie e susine dai campi. Quando arrivò la guerra, il negozio era circondato dai carrarmati e gli americani ci regalavano stecche di cioccolato, gomme da masticare e un pane bianchissimo diverso dal nostro, era una grande emozione per noi bambini”.
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Filippo Marinai è un vero galluzzino. Nato e cresciuto in Via del Podestà, tra botteghe, alimentari, macellerie e mesticherie, la realtà di quartiere, anzi di paese che si respira al Galluzzo (e alle Due Strade), lo ha formato. "Ma oggi è tutto cambiato".
𝗔 𝟱𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗵𝗮 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗲, 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗴𝗿𝗼𝘀𝘀𝗼, 𝗵𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮: 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗳𝗲𝗿𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗼. Una piccola bottega alle Due Strade, dove dentro c’è tutto. Ma è difficile la vita di bottega, ogni giorno una sfida con la grande distribuzione. Ma lui resiste fiero: “Il tessuto sociale dei posti lo fanno le attività, coloro che i posti li vivono, quelli che li conoscono e ci investono a costo di scommetterci la vita”
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Tovaglie ricamate, bicchieri in vetro di Murano, mobili d’antiquariato, luci calde fanno da cornice al sorriso sincero della signora Gilda pronta ad accogliere chiunque varchi la soglia del suo Bistrot in Sant'Ambrogio.
𝑪𝒖𝒓𝒂, 𝒂𝒄𝒄𝒐𝒈𝒍𝒊𝒆𝒏𝒛𝒂, 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒊𝒛𝒊𝒂 sono i valori che guidano la passione per la ristorazione di 𝐆𝐢𝐥𝐝𝐚 𝐆𝐫𝐚𝐝𝐢, una passione che coltiva dal 1971.
“Iniziai con una mia amica a gestire la mensa delle poste di via Pietrapiana a vent’anni".
Dopo 34 anni tra i tavoli dello storico ristorante Cammillo, va in pensione il cameriere Alan, arrivato a Firenze dopo la tragedia del Vajont per un forsennato amore per la città. “In questi anni ho servito i Rolling Stones, Rockfeller e i Red Hot Chilli Peppers”
🖋️ Leggi la storia Alan al link:
“Da ieri sono ufficialmente in pensione, gin tonic?” Alan ride in modo generoso e del tutto naturale, svelando da subito che quello è il modo in cui ha affrontato tutta la sua vita. “Io e la mia famiglia siamo dei sopravvissuti del disastro del Vajont. Vivevamo a Longarone, io sono nato lì, ...
15/12/2023
Giovanni e Marco Pelacani, padre e figlio, sono i proprietari della Casa della Cornice e della Specchiera Firenze, fondata nel 1969 dal nonno materno di Marco nel negozio di Via Sant’Egidio: “Mio nonno passò davanti ad un negozio ormai chiuso, e in vetrina c’era una cornice abbandonata. Così ebbe l’illuminazione: avrebbe preso il negozio e avviato una bottega di cornici artigianali". Oggi sono diventati i corniciai di Botero ed espongono in tutto il mondo
🖋️ Leggi la storia Giovanni e Marco al link:
Giovanni e Marco Pelacani, padre e figlio, sono i proprietari della Casa della Cornice e della Specchieria, fondata nel 1969 dal nonno materno di Marco nel negozio di Via Sant’Egidio: “Mio nonno passò davanti ad un negozio ormai chiuso, e in vetrina c’era una cornice abbandonata. Così ebbe l...
24/11/2023
“La violenza sulle donne si combatte cambiando gli uomini”.
Alessandra, una vita dedicata ai percorsi di recupero per i maltrattanti.
Alessandra Pauncz è una donna audace e determinata nella lotta contro la violenza di genere. Figlia di padre ungherese e madre americana, il suo percorso verso il cambiamento sociale ha assunto una direzione unica quando ha fondato il primo Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti (CAM).
La sua storia è realizzata grazie al contributo di Cesvot.
🖋️ Leggi la storia completa di Alessandra al link:
La storia di Alessandra Pauncz inizia con le radici familiari, suo padre fuggito dall’Ungheria nel 1956, era un adolescente accolto a Firenze come quello che oggi definiremmo un minore non accompagnato. La madre era una turista americana. Dopo aver conseguito la laurea in filosofia, Alessandra ha ...
18/11/2023
"La filosofia è una questione molto pratica, ci porta a ragionare su noi stessi e sul mondo. Siamo partite dalle scuole perché è l’emblema dello sguardo curioso e infantile sulla società, della voglia di interrogarsi su sé stessi e sulla realtà che ci circonda. Poi ci siamo accorte che c’era domanda anche al di fuori delle scuole, e siamo diventate più ibride: ci rivolgiamo a gruppi di genitori, anziani nelle RSA, strutture per adolescenti, ambienti di cinema, teatro, sport, provando a rendere questo metodo sempre più fluido e adatto a vari contesti”.
Foto di Ilaria Costanzo
🖋 Leggi la storia completa di Daniela al link:
Daniela e le sue tre colleghe hanno in comune solo una laurea in filosofia, grazie alla quale si sono incontrate e hanno fondato L’Aleph – Libera Associazione Ludica Educativa Philosofica, dimostrando che la filosofia è molto più che pura teoria: “Veniamo da percorsi molto diversi e abbiamo ...
07/11/2023
Buon viaggio Piera,
senza te se ne va un pezzetto di storia.
Grazie!
Inizia a fare buio, il sole è calato da qualche minuto. Intorno allo stadio tutto si muove. C’è il traffico del viale, è la gente che torna a casa dal lavoro, le macchine dei genitori che vanno a riprendere i figli all’allenamento, qualcuno che corre, qualcuno che porta a spasso il cane. Pier...
25/10/2023
Dopo aver lavorato per tanti anni in un’officina di biciclette a Firenze, Pietro si mette a cercare nuove opportunità di lavoro legate al ciclismo e scopre CycloLogica, cooperativa di consegne in cargobici: 300 consegne al giorno, 260 chilometri al giorno, 1664 kg di anidride carbonica in meno al mese.
Tra i clienti (sempre di più) ci sono piccole imprese, librerie, fiorai, negozi di informatica, ma anche alimentari e supermercati.
🖋 Leggi la storia completa di Pietro al link:
Dopo aver lavorato per tanti anni in un’officina di biciclette a Firenze, Pietro si mette a cercare nuove opportunità di lavoro legate al ciclismo e scopre Cyclologica: “Era esattamente quello che cercavo, sono sempre stato un appassionato di ciclismo urbano, della bici come mezzo per vivere la...
25/09/2023
In 5 anni ha fatto 100 viaggi in mezzo mondo, salvando 100 vite. Ogni volta è partito con gli organi in una valigia frigorifera, organi da trasportare dal donatore al paziente in fin di vita.
Un volontariato estremo ma preziosissimo, quello di Matteo, che è appena tornato dalla sua centesima missione a Los Angeles.
🖋 Leggi la storia completa di Matteo al link:
Chi fa volontariato lo sa, il servizio si compie nel silenzio, con umiltà, in punta di piedi. Quell’atto di pura donazione del proprio tempo fa sempre la differenza, in termini di speranza e di vita. Trent’anni fa, a Firenze, un gruppo di persone mosse dal desiderio di rendersi utili, ha fondat...
06/09/2023
Lei ha lasciato il lavoro in un’azienda, lui si è trasferito dalla Brianza. Oggi gestiscono “Jane & Edward”, la libreria nata dalla passione per Jane Eyre di Charlotte Brontë. Un sogno diventato realtà, ma con coraggio e tanti sacrifici.
🖋 Leggi la storia completa di Valentina e Davide al link:
In via Boccherini, proprio accanto alle scale della Chiesa del Preziosissimo Sangue, da un anno è possibile imbattersi in una porticina bianca con l’insegna “Jane & Edward”. Una sedia in velluto rosa, un comodino e una cassettiera piena di libri, quella che dovrebbe essere una vetrina è già...
04/08/2023
Mario Papini, fiorentino, a 84 anni arriva secondo ai campionati italiani di biliardo over 65 compiendo un’impresa straordinaria: “Per questa passione ho fatto di tutto. Ho battuto Lo Scuro, con lui sono stato a casa di Francesco Nuti.
Trovare sale adibite sul territorio è sempre più difficile. Il Gambrinus è chiuso da oltre vent’anni per una ripicca dei proprietari. I tanti bar che avevano uno o due tavoli non li hanno più perché poco redditizi. A Firenze ci sono solo due sale e un’altra decina sparse in provincia, è un peccato”
🖋 Leggi la storia completa di Mario al link:
Tutti gli anni, a Saint-Vincent in Valle d’Aosta, si svolgono i campionati italiani di biliardo. E Mario Papini, fiorentino, veterano di questo gioco e campione della scuola toscana, non poteva certo mancare lo scorso 29 giugno; mai però avrebbe pensato che sarebbe accaduto l’impossibile: “È...
28/07/2023
👩🍳 Per loro il Covid è stata un’occasione di cambiamento. Erano architetti, sono diventati cuochi e sono felici.
Durante la pandemia, mentre molti ristoranti sono stati messi a dura prova, loro hanno usato la loro cucina in via Giano Della Bella per preparare cibi a domicilio. Poi l’apertura del ristorante Cucina.
"Il lavoro non può prendersi la vita ma la vita può camminare insieme al lavoro”
🖋 Leggi la storia completa al link:
Per Simonetta e Giuseppe “casa” è “cucina”, e cucina è famiglia, affetto e premura; un luogo di ristoro fisico e intellettuale, in cui si scambiano parole e silenzi, libri e consigli, idee e aneddoti. Non è solo condivisione ma è soprattutto partecipazione, interazione. “Casa nostra è...
30/06/2023
🚗 La Storia di Federico e Marco, benzinai da quando avevano 14 anni
Dagli anni ’50 del secolo scorso, il benvenuto alle Due Strade a chi fa capolino dalla salita di Via Senese, lo danno una pasticceria e un distributore di benzina, come due amici cresciuti nello stesso quartiere, e Federico Valacchi lo sa bene: “Questo distributore di benzina c’è da sempre. Prima era Mobil, poi quarant’anni fa mio babbo Santi e Paolo Fibbi, il babbo del mio socio Marco, due operai delle Zanussi che ne sapevano di meccanica e volevano mettersi in proprio, senza pensarci due volte presero in gestione questa officina e il distributore, che da allora è Q8”.
Dagli anni ’50 del secolo scorso, il benvenuto alle Due Strade a chi fa capolino dalla salita di Via Senese, lo danno una pasticceria e un distributore di benzina, come due amici cresciuti nello stesso quartiere, e Federico Valacchi lo sa bene: “Questo distributore di benzina c’è da sempre. P...
30/05/2023
🗞 La Storia di Emanuele, perde il lavoro durante il Covid e apre una bottega della carta
"L’artigianato non è morto, è cambiato ma c’è, nascosto nei vicoli del centro, e riuscire a farlo significa fare parte della storia di questa città.
Certo, è un salto nel vuoto e non è semplice, infatti ogni tanto passo dal Piazzale, guardo Firenze e dico: ciccia, dammi una mano che cerco di farti diventare più bella!
Ma io sono cresciuto così, nella mesticheria di mio nonno, per me la familiarità delle botteghe, di conoscere chi hai intorno, offrire il caffè alla fornaia, e ritirare la posta per la sarta in maternità, è la cosa più bella del mondo".
“La monotonia mi ha sempre annoiato, di lavori ne ho fatti a bizzeffe: il postino, il sushi a Londra, l’accompagnatore turistico, il receptionist dell’Ostello Santa Monaca e, fino al Covid, il magazziniere in un’azienda di cartoleria. Tutti facevano tutto, ed io che già rubavo con gli occhi...
Figlia di un impiegato dell’IBM e di una sigaraia della Manifattura Tabacchi, Lucia Montuschi scopre l’amore per l’arte viaggiando con i genitori:
“A quei tempi, storia dell’arte era una materia per nobili fiorentini e per figli di direttori di musei. Io arrivavo da un altro mondo, ma scoprii che l’educazione dei miei genitori e la voglia di imparare mi aiutavano moltissimo”.
Venne folgorata dalla Nike di Samotracia al Louvre. Crescendo, ha iniziato a lavorare nella sezione didattica degli Uffizi, dove si trova ancora oggi.
Lucia Montuschi è una fiorentina doc: “Mio babbo Paolo era figlio unico di nonna Angela che, nel 1939, divenne ragazza madre e lo allevò da sola lavorando come operaia al Pignone. Lui fece L’ITI, imparò a lavorare sui circuiti elettronici e lo presero all’IBM come perito tecnico. Mia mamma ...
23/03/2023
Grazie a tutti per la partecipazione e viva la “Settimana del Fiorentino” .
Con Mirco Dinamo Rufilli delegato alla valorizzazione della fiorentinità del Comune di Firenze per l’ultimo intervento di questo evento “sulle Orme del Commissario Bordelli” organizzato da Galli Torrini comunicazione. E siamo sotto Porta San Frediano per l’occasione illuminata di rosso!
23/03/2023
L’aneddoto di Marco Vichi della terza tappa in Piazza Tasso. Tutto da ascoltare…fino in fondo!
Storie di Firenze
Grazie a tutti per la straordinaria partecipazione
23/03/2023
Piazza del Carmine, sulle orme del Commissario Bordelli. Con Marco Vichi e Lorenzo degl’Innocenti… una passeggiata alla scoperta dei luoghi del celebre libro
Galli Torrini comunicazione
23/03/2023
Iniziato questo percorso alla riscoperta dei luoghi de “Il Commissario Bordelli” . Prima tappa non poteva essere altro che Il teatro del Cestello. Con Marco Vichi e Lorenzo Degl'Innocenti, il consigliere comunale Mirco Dinamo Rufilli delegato all Fiorentinintà (la F la mettiamo volutamente maiuscola) ed un ringraziamento particolare al Teatro che ci ha ospitati. Prossima tappa: Piazza del Carmine
Galli Torrini comunicazione
22/03/2023
📖 Estate 1963, in una Firenze deserta e afosa, in una villa settecentesca viene ritrovato il corpo senza vita di un’anziana signora: le indagini vengono affidate a un commissario cinquantenne, scapolo, ex partigiano, amico di ladri e pr******te.
Iniziano così le avventure del Commissario Bordelli, personaggio nato nel 2002 dalla penna dello scrittore Marco Vichi e protagonista di 14 romanzi (l’ultimo “Non tutto è perduto” del 2022).
Per conoscere i luoghi percorsi dal poliziotto fiorentino nelle sue indagini, GT Lab – eventi della Galli Torrini comunicazione e Storie di Firenze organizzano, nell’ambito de La settimana del Fiorentino, una passeggiata letteraria nel centro storico “Sulle orme del Commissario Bordelli”, il 23 marzo con partenza alle ore 19 da piazza del Cestello. Sono già oltre 100 le prenotazione all’evento.
A scandire i passi saranno le parole scritte da Vichi e interpretate dall’attore Lorenzo Degl’Innocenti: i partecipanti potranno ascoltare in streaming i brani durante tutto il tour tramite questo link (https://gtlab.buzzsprout.com/) o scaricarli per riprodurli in qualsiasi momento.
Ad accompagnare il pubblico in un percorso tra l’abitazione di Bordelli in via del Leone, piazza Tasso, Porta San Frediano, Ponte Vecchio e Piazza del Carmine, ci saranno Marco Vichi e Lorenzo Degl’Innocenti. Porterà i suoi saluti la vicesindaca Alessia Bettini.
👉 Per partecipare alla passeggiata gratuita “Sulle orme del Commissario Bordelli” prenotazioni a [email protected].
16/03/2023
👣 “𝑺𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒐𝒓𝒎𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝑪𝒐𝒎𝒎𝒊𝒔𝒔𝒂𝒓𝒊𝒐 𝑩𝒐𝒓𝒅𝒆𝒍𝒍𝒊” 👣
Una passeggiata letteraria tra le vie di Firenze, con lo scrittore Marco Vichi e l'attore Lorenzo Degl' Innocenti, ascoltando brani audio dei romanzi.
📆 L'evento è in programma giovedì 23 marzo con partenza alle ore 19 da piazza del Cestello.
📧 Per partecipare alla passeggiata gratuita “Sulle orme del Commissario Bordelli” è necessario prenotarsi scrivendo una mail a [email protected].
Il pubblico, in un percorso tra l'abitazione di Bordelli in via del Leone, piazza Tasso, Porta San Frediano, Ponte Vecchio e Piazza del Carmine, conoscerà i luoghi delle avventure del Commissario, personaggio nato nel 2002 dalla penna dello scrittore Marco Vichi e protagonista di 14 romanzi (l'ultimo “Non tutto è perduto” del 2022).
⚜ L'iniziativa si inserisce nel cartellone de La Settimana del Fiorentino, che la Città di Firenze promuove in occasione del Capodanno fiorentino, per valorizzare le tradizioni cittadine, come ha spiegato Mirco Dinamo Rufilli, referente dell’amministrazione comunale “per la valorizzazione e la promozione della fiorentinità”.
L'evento è promosso da GT Lab, divisione eventi della Galli Torrini comunicazione & Public Affairs, e dal blog Storie di Firenze.
15/03/2023
🍲 La Storia di Beatrice, la lampredottaia di San Lorenzo.
Beatrice è la lampredottaia di via dell’Ariento, angolo via Sant’Antonino, banco numero 75. I suoi clienti li chiama bambini e ogni volta che prepara un panino sorride. “Sono qui dal 1986. Ho soltanto la terza media ma ho fatto l’università della strada”
🖋 Leggi la 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚 di Beatrice al link:
“Faccio la lampredottaia dall’86, da quando mia mamma dopo aver fatto sempre l’operaia voleva fare l’affare della vita e realizzare un sogno, così decise di comprare, su suggerimento di mio cognato che vendeva trippa al dettaglio, il banco del lampredotto vicino a San Lorenzo per farla dive...
Ogni domenica mattina alle 7, da 25 anni, Maristella siede dietro alla sua collezione di cappelli, nel suo banco in piazza Santo Spirito.
Ne indossa uno di tanto in tanto perché ci è molto affezionata. “Ogni oggetto che vendo ha una storia, è un pezzo di vita”.
🖋 Leggi la 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚 di Maristella al link:
È domenica mattina, le fronde degli alberi disegnano sulla facciata della chiesa del Brunelleschi ombre vivaci che si muovono, accompagnate dal sole. La piazza di Santo Spirito si popola presto di commercianti e artigiani, agricoltori ed esperti di antiquariato. Alle 7 i banchetti del mercato sono ...
Eleonora Bellocci ha 30 anni e lavora come soprano in Italia e all’estero: “Il canto da professionista è fatto di tanti sacrifici, soprattutto nella vita sociale, ma la mia passione per la musica e per il palco è più grande di qualsiasi sacrificio. Quando sono sul palco respiro, mi trasformo”.
🖋 Leggi la 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚 di Eleonora al link:
La sua passione per la musica è nata quando era piccola: “I miei genitori mi hanno iscritto al coro delle voci bianche alla scuola di musica in Piazza San Felice. Erano iscritte anche altre mie compagne, doveva essere soltanto un bel passatempo, ma il coro fu scelto per partecipare alle opere che...
“Avevo appena iniziato un nuovo lavoro quando, un giorno, trilla il telefono. Dall’altro capo della cornetta mi comunicano che sono stato ammesso al corso di dottorato in studi storici a Firenze, con borsa. All’inizio trasalisco per l’emozione.
Poi aggancio e mi sfrego la fronte con indice e pollice. Ci penso su soltanto per un po’, quindi decido: adesso o mai più. Avevo faticosamente conquistato un posto per un’importante agenzia per il lavoro fiorentina, con prospettive future importanti.
Quella che avevo di fronte si prospettava come una decisione complessa, perché non ero più giovanissimo e mollare tutto poteva apparire avventato. Ricordo di aver trascorso nottate intere di turbamento: l’idea di mettere su una famiglia sbatteva contro la precarietà connaturata al dottorato. Dovevo lasciare uno stipendio sicuro ed una carriera di tutto rispetto per barcamenarmi tra le incertezze universitarie.
Guardavo la mia compagna e mi chiedevo se la nostra vita insieme non ne avrebbe risentito. L’indipendenza economica era – e resta – un fattore dal peso specifico ingombrante. Stavo facendo una puntata insidiosa con il destino. La ragione pendeva da una parte, ma il cuore mi spingeva all’opposto. Alla fine ha prevalso la passione”.
“Avevo appena iniziato un nuovo lavoro quando, un giorno, trilla il telefono. Dall’altro capo della cornetta mi comunicano che sono stato ammesso al corso di dottorato in studi storici a Firenze, con borsa. All’inizio trasalisco per l’emozione. Poi aggancio e mi sfrego la fronte con indice e...
“Lo skate mi ha salvato la vita, ne ho passate di tutti i colori, ho conosciuto la solitudine in tenera età, I miei genitori non sono stati dei grandi esempi, per questo ho deciso di non ascoltare nessuno dei due, sono un cane sguinzagliato. Ringrazio lo skateboard per avermi permesso di essere me stesso davvero, liberamente”
🖋 Leggi la 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚 di Yuri al link:
“Lo skate mi ha salvato la vita”, dice Yuri, mentre si asciuga il sudore dell’allenamento con la sua maglietta bianca, scritta Dokama – crew di skateboard fiorentina – imprimendovi la forma sventrata della ferita aperta che ha sul gomito. “La verità è che ne ho passate di tutti i color...
Maria ha 17 anni, due occhi grandi e curiosi e un sorriso puro e delicato. Frequenta il quarto anno del liceo linguistico a Firenze, ama leggere ma ancora di più scrivere. Nel 2020, in piena pandemia, si è ammalata gravemente di anoressia. Oggi, a distanza di due anni, è in fase di guarigione.
🖋 Leggi la 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚 di Maria al link:
Maria ha 17 anni, due occhi grandi e curiosi e un sorriso puro e delicato. Frequenta il quarto anno del liceo linguistico a Firenze, ama leggere ma ancora di più scrivere. Nel 2020, in piena pandemia, si è ammalata gravemente di anoressia. Oggi, a distanza di due anni, è in fase di guarigione e, ...
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Con Mirco Dinamo Rufilli delegato alla valorizzazione della fiorentinità del Comune di Firenze per l’ultimo intervento di questo evento “sulle Orme del Commissario Bordelli” organizzato da Galli Torrini comunicazione. E siamo sotto Porta San Frediano per l’occasione illuminata di rosso!
L’aneddoto di Marco Vichi della terza tappa in Piazza Tasso. Tutto da ascoltare…fino in fondo!
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Grazie a tutti per la straordinaria partecipazione
Taka, l’artigiano giapponese in riva all’Arno
Se qualcuno si riferisse a lui come “i' Taka di via dei Cardatori” magari si potrebbe pensare al soprannome di un calciante dei Bianchi di Santo Spirito. Se si parlasse del suo lavoro di artigianato artistico con il legno sarebbe facile immaginare una lunghissima tradizione. Se si entrasse nella sua bottega in San Frediano ci si potrebbe immergere nella fiorentinità più pura e scanzonata.
E invece “I’ Taka” si chiama Takafumi Mochizuki, non è fiorentino da generazioni e il nome che ha dato al suo mestiere non è annoverato nelle arti della Firenze storica.
Zouganista di Takafumi Mochizuki
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Leggi la storia di Takafumi, integrale su: https://bit.ly/3kFGZ74
Massimo: «I miei genitori eroinomani. Io fuggito e rinato grazie ai cani»
«Fino a 8 anni, potevo andare o non andare a scuola, non rientrare a casa, non importava molto ai miei genitori. Era la mia normalità. La tossicodipendenza era entrata nella nostra quotidianità.»
La storia di Massimo parte da qui, dalla sofferenza di un bambino con due genitori eroinomani a Vicchio. Oggi lo ritroviamo nello stesso posto, ma con il sorriso di chi ha riscattato gli anni più brutti e ha trasformato la sua passione in professione, tutto grazie all’amore della sua vita: i cani.
Oggi Massimo è un addestratore famoso in tutta Italia, ha lavorato in televisione e portato il suo cane Maghino su tanti palcoscenici, addirittura fino al set di Steven Spielberg. Un ex bambino bullizzato a scuola che ha fatto scelte coraggiose, e faticose e che lo hanno portato ad essere un uomo di 42 anni in pace con se stesso.
👉 La storia di Massimo, integrale: https://bit.ly/3ofGJLX
Padre Bernardo - abate della comunità monastica di San Miniato al Monte
«Il monastero è un frammento del tutto, è un microcosmo, uno spazio dove, attraverso la cura del dettaglio, si è educati a sbocciare alla realtà tutta intera, a coglienre la forza ma anche la delicatezza, la potenzialità ma anche la fragilità e quindi a risvegliare in noi un senso di cura e un'inguaribile passione per la bellezza.»
🖋️ 𝓟𝓪𝓭𝓻𝓮 𝓑𝓮𝓻𝓷𝓪𝓻𝓭𝓸
Vito Mollica - Chef del Four Seasons
Vito Mollica nasce in un casolare della campagna lucana. Da qui, all’età di sei anni si trasferisce con la famiglia in provincia di Varese. «La mia infanzia era un mondo perfetto: casa, stalla, fienile, ovile, frutteto, vigna e campi di grano. Però non era sufficiente per vivere. Si faceva fatica a comprare le cose necessarie. La fame non si pativa perché si seminava, si raccoglieva, si allevava. Ma c’era bisogno di comprare vestiti, di mandare quattro figli a scuola».
Adesso Vito Mollica è diventato lo chef del ristorante stellato del Four Seasons Hotel Florence. Ma non dimentica le sue origini. Mai. «Sono nato in casa. Da piccolo quasi me ne vergognavo, come del fatto che dormivamo in una stanza a fianco della stalla. Adesso invece ne vado fiero. In famiglia c’erano regole rigide, mio padre era una persona molto ferma, ci ha insegnato a rispettare tutto quello che è attorno, a sentirci degli ospiti nel nuovo territorio, e adeguarsi e comportarsi a modo per essere rispettati e rispettare dove eravamo».
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Leggi la storia di Vito, integrale su:
https://www.storiedifirenze.it/vito-mollica-nato-in-un-casolare-accanto-a-una-stalla-oggi-e-lo-chef-del-four-seasons-il-segreto-lumilta/
Alessando - Lo speaker della Fiorentina [Video completo]
Un grido: «Questa è Firenze!».
E corre un brivido lungo la schiena.
Quando lo speaker carica la squadra, l’emozione dilaga. Andate allo stadio, ve ne accorgerete.
«Franchi, fuori la voce» grida lui. Succede sempre, 5 minuti prima del calcio d’inizio. Parte la musica, Eye of the tiger. Poi parte lui, lo speaker. Libera la voce, butta dentro l’orgoglio fiorentino.
Ci mette l’anima: «Questa è Firenze». Poi le formazioni. Il nome di battesimo di ogni giocatore. Il cognome urlato dai tifosi. Piovono brividi. E’ così anche per lui, seduto lassù, in quel gabbiotto di due metri per tre incastonato nella tribuna.
Leggi la storia completa di Alessandro, lo speaker della ACF Fiorentina Fiorentina.it Passione Fiorentina
“Storie di Firenze” parte da qui. Vogliamo dare valore alle storie delle persone. Firenze non è soltanto quella in cartolina. C’è un esercito di persone che, anche lontano dai riflettori, contribuisce alla storia della città. Vite che pulsano dietro le quinte, oltre gli stereotipi di una città bella e preconfezionata. Piccoli eroi quotidiani che fanno grande Firenze. E che meritano di essere raccontati. Uomini e donne che non fanno notizia, ma portano avanti le loro vite dentro la vita della città.
La grandezza, a volte, è racchiusa nelle storie semplici: lo spazzino che si alza alle 4 per pulire i marciapiedi, l’imprenditore che rischia grosso per far crescere l’azienda, l’operaio in fabbrica di notte. La grandezza è il lavapiatti che spazzola, l’anziano che si innamora, lo studente che sogna, il manager che non dorme, l’artista che crea, l’ingegnere che progetta, il pensionato che aiuta gli altri. La grandezza è qui, racchiusa nella vita di mamme, babbi, nonni, bambini, single, amanti, sposati, divorziati, falliti, miliardari, impiegati, muratori, inventori, ferrovieri, idraulici, vincenti, perdenti. Semplicemente persone.
Unico file conduttore: Firenze, Firenze e tutti quelli che la popolano, chi la ama e chi la odia, chi c’è stato un minuto e chi c’è stato una vita, chi la vive e chi ci transita, la Firenze di giorno e quella di notte, quella scintillante e quella oscura, la più bella del mondo e quella da cui si fugge. Firenze e la sua anima, raccontata senza filtri e senza pregiudizi. La Firenze dei monumenti e la Firenze del sottosuolo. Quella osannata nel mondo e quella sconosciuta perfino ai fiorentini. Firenze beffarda, Firenze sguaiata. Firenze vera.
Nell’epoca dell’informazione di massa, dove siamo bombardati quotidianamente da miriadi di informazioni, il rischio è quello di conoscere sempre di più, ma di capire sempre di meno. Nella schizofrenia dettata da ritmi sempre più frenetici, vogliamo riscoprire la lentezza delle storie, grandi assenti del nostro presente, vogliamo riportare il lettore ad emozionarsi davanti a una foto, di fronte a un testo. Con sentimento e professionalità, proveremo ad andare oltre ai fatti, cercando di scavare sotto la superficie dell’apparenza che vediamo ogni giorno, raccontando la realtà dietro la maschera pirandelliana che indossa ogni persona e ogni città.
“Alle volte basta uno scorcio che s’apre nel bel mezzo di un paesaggio incongruo, un affiorare di luci nella
nebbia, il dialogo di due passanti che s’incontrano nel viavai, per pensare che partendo di lì metterò
assieme pezzo a pezzo la città perfetta, fatta di frammenti mescolati col resto, d’istanti separati da
intervalli, di segnali che uno manda e non sa chi li raccoglie.”