Comitato Orizzonte Risaie Verdi

Comitato Orizzonte Risaie Verdi Il comitato è impegnato a salvaguardare il territorio, alla tutela dell'ambiente e alla salvaguardi

23/02/2022

Dopo la sentenza di annullamento da parte del TAR invitiamo cittadini ed amministratori ad adoperarsi da subito per ricercare quelle soluzioni, in parte già illustrate durante gli incontri avuti nei mesi scorsi, che siano in linea con la protezione delle funzioni ecosistemiche del suolo e della gestione sostenibile del territorio.

Legambiente medio Brenta aveva motivato al comune, attraverso osservazioni formali previste dal procedimento amministrativo, la contrarietà alla richiesta di autorizzazione dell’ampliamento del sito produttivo in area impropria.

Ed aveva ribadito la propria contrarietà al provvedimento amministrativo che ha autorizzato l’ampliamento: “il consumo di suolo in area impropria si poteva e si può evitare, soluzioni alternative ci sono e sono state ben rappresentate, ma l’amministrazione ha deciso diversamente” – rif. ns. comunicato stampa del 06.08.2021.

La sentenza del T.A.R. del Veneto che annulla il provvedimento autorizzativo afferma, tra le varie motivazioni, che l’intervento progettato prevede “il sostanziale raddoppio della superficie utile dell’impianto esistente” e che ciò avrebbe reso necessario svolgere in maniera rigorosa l’indagine prescritta dalla Legge, “anche tenuto conto dell’insistenza dell’impianto preesistente in zona impropria e dell’entità della deroga…”.

A distanza di più di due anni dall'inizio dell'iter amministrativo auspichiamo che ora questo esito e le motivazioni addotte possano rafforzare negli amministratori e nei consiglieri comunali dei nostri comuni la consapevolezza del loro fondamentale ruolo di governo del territorio e della pianificazione territoriale e paesaggistica. Una responsabilità che non può essere demandata ad altri enti o ignorata, e che deve tenere conto del necessario contrasto alle attività climalteranti e della messa in pratica di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per fermare il consumo di suolo, prevenirne il degrado, favorire la biodiversità.

Dagli anni ‘50 il suolo complessivamente urbanizzato in Italia è triplicato: la percentuale di suolo consumato nella Regione Veneto, al netto delle acque sul totale della superficie, è pari al 12,48% (secondi di poco solo alla Lombardia 12,49%), un valore quasi doppio rispetto al valore calcolato a livello nazionale (7,21%). Questo aumento tumultuoso non trova riscontro nella demografia, ma è maggiormente correlato all’impetuosa crescita delle infrastrutture stradali e, associata a questa, alla crescente dispersione insediativa, cominciata come sprawl abitativo (crescita di insediamenti diffusi, sobborghi, città satellite, abusivismo) e consolidata dal decentramento più recente di insediamenti industriali, commerciali, terziari.

Sembra non ci sia ancora piena consapevolezza che il suolo fornisce servizi fondamentali per l’esistenza umana e la sopravvivenza degli ecosistemi: il mantenimento della sua salubrità, produttività e funzionalità ecologica, ovvero il ripristino, il riuso e la rigenerazione delle aree degradate, sottoutilizzate e dismesse al fine di restituire suoli sani, devono essere oggetto di attenzione prioritaria da parte dei cittadini e delle amministrazioni pubbliche, a tutti i livelli territoriali.

Il TAR boccia la scelta del Municipio di Curtarolo ..... Il tribunale impone ad azienda e comune di valutare altre aree ...
23/02/2022

Il TAR boccia la scelta del Municipio di Curtarolo ..... Il tribunale impone ad azienda e comune di valutare altre aree idonee.

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