21/03/2022
LA STORIA DI SHARBAT GULA, RITROVATA DOPO 17 ANNI
Nel 1985 il fotografo Steve McCurry ha scattato una fotografia che ha fatto la storia.
Si trovava nel campo profughi di Peshawar, in Pakistan, quando ha visto vagare in una folla di disperati, una ragazza dai bellissimi occhi verdi.
Quella giovane donna era Sharbat Gula.
Sharbat nel 1985 aveva solo 12 anni ed era già orfana di entrambi i genitori.
La sua storia e la sua identità sono rimaste sconosciute al mondo per 17 anni, fino a quando nel 2002 quel fotografo ha deciso di andare a cercare la giovane donna per conoscere la sua storia e scoprire se fosse ancora viva.
Nonostante l’ostilità del governo afghano, il fotografo non si è lasciato abbattere e dopo aver raccolto il maggior numero di informazioni possibili ed aver stabilito numerosi contatti in vari mesi, ha iniziato le ricerche della giovane donna dagli occhi verdi.
Finalmente nel 2002, in gennaio, è arrivato a Nasir Bagh, un campo profughi afghani ai margini di Peshawar nella provincia pakistana di Khyber Pakhtunkhwa.
In quei giorni il campo stava per essere smantellato. McCurry non si è lasciato scoraggiare e ha intrapreso le ricerche della ragazza mostrandone la fotografia.
Dopo aver incontrato numerose difficoltà, soprattutto a causa della diffidenza delle persone, e quando ormai sembrava che non ci fossero speranze di ritrovarla viva, è riuscito a rintracciarne il fratello Kashar Khan, che lo ha condotto finalmente da Sharbat.
La ragazza dagli occhi verdi era diventata una donna, sposata e madre di tre figlie, Robina nata nel 1989, Zahida nata nel 1999 e Alia nata nel 2001.
La sua vita dal giorno di quello scatto non era cambiata molto perché aveva continuato a vivere in una zona molto, spesso interessata da bombardamenti aerei.
Il loro incontro non è stato pieno di convenevoli. Sharbat, il cui nome significa ragazza fiore d’acqua dolce, si ricordava di lui perché quella era stata l’unica volta in tutta la sua vita in cui qualcuno l’aveva fotografata.
Guardando la sua immagine stampata per la prima volta, si è ricordata di quel giorno è del suo foulard bucato. Le si era bruciato mentre stava cucinando.
Il fotografo le ha raccontato che quell’immagine aveva fatto il giro del mondo e il suo volto era diventato famoso grazie alle pagine del National Geographic.
Ma Sharbat era lontana da tutto questo.
Nonostante l’imbarazzo probabilmente causato dalla distanza fra il suo mondo fatto di piccole cose e di semplicità e quello di McCurry, fatto di carta stampata e di modernità, Sharbat ha acconsentito a farsi fotografare nuovamente.
Nell’aprile del 2002 è uscito un nuovo numero di National Geographic con il suo volto in copertina, con il titolo “Ritrovata”.
Grato per quel nuovo scatto e mosso da un senso di amicizia innato, Steve McCurry ha regalato alla donna una macchina da cucire, in modo da poter offrire alla figlia più grande un lavoro sicuro. Le ha dato anche i mezzi necessari per fare quel pellegrinaggio a La Mecca che Sharbat aveva sempre sognato.
Questa vicenda è riuscita a smuovere le istituzioni che hanno creato l’Afghan Children’s Fund, un ente che si occupa di garantire ai bambini afghani il diritto di andare a scuola e di ricevere una istruzione adeguata.
Purtroppo nel 2015 Sharbat è stata arrestata in Pakistan perché, secondo quanto hanno riportato dalle autorità, era stata trovata in possesso di documenti falsi. Venuto a conoscenza di quanto accaduto, Steve McCurry si è immediatamente schierato in sua difesa.
Nel 2016, in seguito all’intervento del governo afghano, Sharbat ha fatto rientro in Afghanistan, dove le è stata assegnata una casa è una piccola pensione per poter vivere con la sua famiglia.
La sua vita è nuovamente cambiata nel novembre del 2021, quando in seguito al ritorno al potere dei talebani e alla ritirata delle truppe americane dal territorio, Sharbat si è trovata un’altra volta in uno stato di necessità e ha richiesto di poter uscire dal paese ormai divenuto non più sicuro.
E così Sharbat è arrivata in Italia, grazie ad un programma organizzato per accogliere e integrare i cittadini afghani in difficoltà.
Ora può ricominciare a vivere, grazie anche a quell’uomo che non ha mai dimenticato i suoi occhi verdi pieni di paura e che l’ha ritrovata dopo 17 anni ancora persa in un mare di disperazione.
Articolo di Rosella Reali
https://www.viaggiatoriignoranti.it/2021/12/la-storia-di-sharbat-gula-ritrovata-dopo-17-anni.html