25/08/2024
IL GIORNALE IL PIAVE COMPIE 50 ANNI!
Esattamente mezzo secolo fa usciva il primo numero del giornale Il Piave. E' un onore per me, da direttore, ricordare questa tappa. Il Piave lo trovate in tutte le edicole della provincia di Treviso.
Di seguito l'editoriale.
Cara lettrice, caro lettore, in questa edizione de Il Piave celebriamo un importante anniversario: 50 anni dalla nascita del nostro giornale. Mezzo secolo è un traguardo significativo per un organo di informazione che è sempre stato presente, ininterrottamente.
Era il 1974 quando Redo Cescon di Vallonto di Fontanelle, classe 1929, iniziava questa avventura.
Il primissimo numero uscì in agosto, lo abbiamo riportato qui a fianco. Era un foglio piegato in due, quattro facciate, per muovere i primi passi.
Qualche mese dopo, a dicembre dello stesso anno, Il Piave uscì per la seconda volta, iniziava a prendere forma, la testata utilizzava caratteri gotici, vagamente simili a quelli attuali. Nel paginone centrale trovate un inserto con quattro storiche prime pagine.
Il Piave a casa mia veniva letto: i miei genitori, quando ero ragazzino, lo trovavano in banca, le filiali rappresentavano all'epoca un valido canale distributivo.
Fu una sorpresa, un giorno, quando alla televisione, in un canale Rai, mandarono in onda un servizio sul giornale Il Piave. Stavano intervistando il direttore, parlavano di Licio Gelli, era il 1988 e l'ex capo della P2 aveva iniziato una collaborazione con il periodico di Conegliano.
Pochi anni dopo, era il 1993, ero studente liceale, quando tramite un amicizia comune fui contattato proprio da Redo Cescon.
Iniziai a frequentare la redazione e ancora oggi vivo con nostalgia quel periodo. Poter scrivere in un giornale fu una gioia immensa.
Capii che il mondo del giornalismo ti consente di aprire innumerevoli porte e allargare all'infinito la rete delle conoscenze.
Il direttore era per noi giovani un punto di riferimento, ci sapeva coinvolgere, ci rendeva partecipi di un mondo importante, ci trasmetteva i segreti del mestiere.
È stata una vera gavetta. Ho potuto conoscere il "medio evo" della carta stampata. Allora internet non era diffuso, gli articoli venivano battuti con la macchina da scrivere, poi la tipografia ce li stampava incolonnati su fogli grandi come la pagina del giornale. Per impaginare si tagliavano e si incollavano nei menabò, modelli cartacei dove allegavamo le foto e le descrizioni, creando l'anteprima delle pagine, da consegnare ai grafici della tipografia.
Gelli aveva dato notorietà al giornale. Il 1993 fu un anno intenso. Una notte scoppiò un ordigno nella redazione. Per fortuna nessuno stava passando in quel momento. Ricordo la serranda della sede in via Filzi a Conegliano, sembrava il coperchio di una lattina di tonno dopo essere stata aperta.
Nello stesso anno Gelli scrisse due articoli raccontando vicende legate alla fine della seconda guerra mondiale riguardanti l'allora presidente della Repubblica Scalfaro. Il clamore mediatico risuonò in tutta Italia.
Cescon ha guidato il giornale fino al febbraio 2007, quando improvvisamente ci ha lasciato.
Sono rimasti i suoi insegnamenti. Abbiamo continuato, con l'entusiasmo che ci era stato trasmesso. Ed eccoci qui, a raccontare e a raccontarci, dopo un altro pezzo di strada fatta assieme, con la volontà di proporre un giornale di contenuti, con firme di valore, coerenti con la nostra tradizione.
Grazie di cuore a tutti i collaboratori, agli inserzionisti e a te, che ci accompagni in questo meraviglioso viaggio.
Alessandro Biz