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19/01/2024

Processione in occasione della festività del Santo Patrono "San Catello"...

Santo Patrono di Castellammare di Stabia e protettore dei forestieri.San Catello ha protetto la città in numerose occasi...
19/01/2024

Santo Patrono di Castellammare di Stabia e protettore dei forestieri.

San Catello ha protetto la città in numerose occasioni, fermando le possibili distruzioni delle eruzioni del Vesuvio con la sua presenza nel porto davanti al grande vulcano, e l’ha difesa dai bombardamenti dei tedeschi in ritirata dalla Campania con gli alleati alle spalle nel ‘43. Esiste un quadro di recente fattura, affidata al pittore Francesco Filosa da una famiglia stabiese, in cui si vede il Santo con le mani in alto mentre le bombe che giungono dalla direzione del monte Faito, cadono in mare non danneggiando la città. Mentre la tela più antica è databile al ‘600 e si trova nella Chiesa del Gesù, altra importantissima chiesa stabiese dal punto di vista storico-artistico in cui sono presenti pitture di Luca Giordano e Paolo de Matteis. Questa tela rubata negli anni ’70 fu acquistata incautamente da un collezionista veneziano che l’ha restituita in anni recenti. La statua che raffigura il Santo con gli abiti vescovili è una rara opera lignea, capolavoro seicentesco, che ebbe un incidente negli anni ’80 durante una processione, la testa fu letteralmente tranciata da un cavo posto tra i palazzi e fu necessario un restauro che ha restituito l’opera come ancora oggi possiamo vederla nella Concattedrale stabiese.

I miracoli
I miracoli di San Catello si sono ripetuti anche in anni recenti, come ci ha raccontato Don Antonio, poco dopo la consueta processione nel centro antico fino ai cantieri che si svolge nel giorno 19 di gennaio, avvennero dei crolli di strutture nel quartiere dove si era svolta la processione, ma tutti erano ormai già passati per cui i cedimenti non causarono vittime.

Un legame storico e religioso molto importante quello che lega Castellammare al suo patrono, considerato il ‘padre’ miracoloso della Città che ha protetto con la sua Santa presenza in numerose occasioni.

DENZA, LuigiNacque a Castellammare di Stabia (Napoli) il 23 febbr. 1846 da Giuseppe e da Giuseppa Savora.Appena sedicenn...
14/01/2024

DENZA, Luigi

Nacque a Castellammare di Stabia (Napoli) il 23 febbr. 1846 da Giuseppe e da Giuseppa Savora.

Appena sedicenne, entrò quale allievo interno nel conservatorio "S. Pietro a Maiella" di Napoli, ove studiò armonia e contrappunto con P. Serrao e composizione con S. Mercadante, che, intuite le sue non comuni qualità musicali, lo incoraggiò nei primi passi della carriera; contemporaneamente studiò canto con C. Costa, M. Russo e A. Guercia, acquistando un'esperienza utilissima per la sua futura carriera di insegnante.

Dotato di grande talento musicale e di una naturale facilità melodica, esordì ben presto come autore di musica vocale da camera: dopo una breve parentesi rivolta ad opere di più ampio respiro, questa diverrà la sua attività preferita e gli procurerà fama mondiale. Il 13 maggio 1876 fece rappresentare al Mercadante di Napoli l'opera seria in quattro atti Wallenstein sulibretto di A. Bruner da Schiller, lavoro che riscosse esito mediocre e lo indusse a dedicarsi interamente all'attività di compositore di romanze, canzoni in dialetto napoletano, melodie su testi italiani, francesi e inglesi, cui legò il suo nome e il suo talento di musicista colto e raffinato. Contemporaneamente, affrontò la carriera di cantante e diede numerosi concerti a Napoli, Nizza, Parigi e Londra, contribuendo alla diffusione della sua sterminata produzione cameristica.

Questa attività iniziò nel 1869 con le canzoni T'allicuorde e Giulia;l'immediato successo ottenuto lo mise in grado di gareggiare con il più famoso F.P. Tosti, di cui divenne fraterno amico. La sua produzione raggiunse, poi, livelli di grande popolarità con le romanze Occhi di fata e Se, ambedue composte prima del 1880, anno in cui il D. legò il suo nome ad una delle più celebri canzoni napoletane di tutti i tempi, Funiculì funiculà. Nata quasi per scherzo dalla collaborazione con G. Turco, la canzone sarà tradotta in moltissime lingue e diverrà in Italia e all'estero il simbolo stesso della napoletanità più travolgente ed esuberante.

24/12/2023

Buona vigilia di Natale

29/12/2022

Chi non ha una storia, spesso se la inventa.
Carlucciello è stato un personaggio del popolo stabiese.
Dargli un'altra identità è come fargli vivere una vita di riflesso cioè banale.
Visualizza ⤵️ ⤵️ ⤵️
https://www.liberoricercatore.it/carluccio-de-ricuttelle/

Foto:Carluccio d”e ricuttelle - Archivio Domenico Paolercio.

28/12/2022

«All'occidente di Castellammare alto si eleva il Monte Faito, così detto dalla copia de faggi ond'è coverto [...] Senza indicarlo col suo nome, Galeno ne ricordò la grande altezza; "un monte Latteo" lo nominò Procopio, narrando de' Goti che, combattuti a Narsete, vi si rifugiavano nel 553. Meglio di tutti lo descrive Cassiodoro, celebrandolo per la fecondità delle erbe, per gli armenti che vi pascevano in gran numero, per l'eccellenza del latte che vi producevano, dal che fu detto "Monte Lattario", ch'è la vera denominazione che ottenne ne' secoli della decadenza.

Antiche reliquie di abitazioni e di sepolcri si sono scoperte alle sue falde, e più che da un Eleuterio, dallo stesso nome di Lattario a me sembra colla più parte dei patrii scrittori derivato quello della città di Lettere, che da qualche antico villaggio poi crebbe nel medio evo.

Questo monte verso l'isola di Capri abbassa alquanto i suoi gioghi, che sono verdeggianti Taurobule degli antichi, che nell'odierna denominazione di Tuori quasi serbano la prisca denominazione. Dalle viscere di questo monte scaturiscono le molteplici vene di acque minerali che così celebre resero l'antica Stabia ed un piccol fiume, detto Cannatello, anche se scende, il quale scorrendo per l'antico agro della città stessa, a breve distanza dalla foce del Sarno si scarica nel prossimo seno. A crederne il dotto etimologista, da ' nomi odierni de' vicini luoghi è risalito agli antichi, il nome di Cannatello è alterato da Canachede, e così fu detto da' Greci che vi ebbero le sedi dello strepito che fa nel discendere dal monte, nel quale ha le fonti».

Tratto da: Nicola Corcia, «Storia delle Due Sicilie: dall'antichità più remota al 1789» (1845).

27/09/2022
Era ora...
12/08/2022

Era ora...

Dopo un’estate finora priva di animazione ed eventi, commissari hanno dato l’ok a finanziare l’iniziativa di un’associazione locale, che ha organizzato un programma di spettacoli sulla Cassa Armonica.

La Cassarmonica...
08/08/2022

La Cassarmonica...

Castellammare di Stabia: La storia del palazzo del Fascio.Dove oggi sorge il palazzo del Fascio, un tempo esisteva un pi...
07/08/2022

Castellammare di Stabia: La storia del palazzo del Fascio.

Dove oggi sorge il palazzo del Fascio, un tempo esisteva un piccolo spiazzo chiamato Ponticello. Nel 1909 arrivarono al comune alcune domande per la costruzione di abitazioni private, vista la favorevolissima posizione non solo in pieno centro ma anche vicinissimo al mare: per ovviare ciò, si decise di realizzare una piazzetta che prese il nome di piazza Nino Bixio. Agli inizi degli anni quaranta però, durante il fascismo, la piazzetta venne occupata da un’austera costruzione tipica del periodo, adibita durante il conflitto mondiale a postazione dell’esercito italiano e tedesco. Passata la guerra, il Palazzo del Fascio fu sede della biblioteca comunale, per poi essere occupato per numerosi anni da alcune famiglie terremotate senza tetto che lo presero a ricovero. Oggi, dopo un periodo di abbandono, è in fase di restauro.

fonte:wikipedia

La nave Amerigo Vespucci, orgoglio e vanto della nostra città e della Marina Militare Italiana, è un veliero a tre alber...
07/08/2022

La nave Amerigo Vespucci, orgoglio e vanto della nostra città e della Marina Militare Italiana, è un veliero a tre alberi, costruito nel 1931 come nave scuola per l'addestramento degli allievi ufficiali dei ruoli normali dell'Accademia navale.
Costruita nel Cantiere Castellammare di Stabia (NA), Italia.
È stata varata in data 22 febbraio 1931.
Nel corso degli anni ha subito vari Ammodernamenti, nel 1958; 1964; 1971; 1984; 1990; 1996; 2006; 2013-2016

Funivia del Faito, la sua storia...La funivia del Faito venne aperta al pubblico il 24 agosto 1952 con lo scopo prevalen...
31/07/2022

Funivia del Faito, la sua storia...

La funivia del Faito venne aperta al pubblico il 24 agosto 1952 con lo scopo prevalentemente turistico di collegare il Monte Faito con la linea costiera: la stazione a valle venne ubicata a Castellammare di Stabia, nei pressi della stazione ferroviaria della Circumvesuviana, sulla ferrovia Napoli - Sorrento, creando già all'epoca un interscambio tra treno e funivia.

Nel 1960, nella giornata di Ferragosto, si ha l'unico incidente che riguarda l'impianto, quando al primo cavalletto, la cabina proveniente da Faito, forse per l'alta velocità, si sganciò dai fili di trazione e si schiantò sui binari della ferrovia sottostante, provocando la morte di quattro persone. Dopo tale incidente si resero necessari dei lavori di manutenzione che portarono anche alla sostituzione delle due cabine che assumeranno la colorazione celeste, rispetto a quella avorio e rossa delle precedenti.

Nel 1988 iniziano dei lavori di ammodernamento finanziati sia dalla Regione Campania che dal Ministero dei trasporti per un totale di circa 3.5 miliardi di lire. L'impianto viene riaperto nel 1990: la principale caratteristica è il nuovo cambio delle due vetture, questa volta in livrea grigia con righe rosse e il simbolo della Circumvesuviana sia sulla fiancata anteriore che quella posteriore. Nel 2012 l'impianto viene chiuso a causa della mancanza di fondi per l'adeguamento strutturale. Dal 2013 l'impianto passa dalla gestione della Circumvesuviana a quella dell'Ente Autonomo Volturno. Alla fine del 2015 vengono avviati i lavori di manutenzione: una riapertura, grazie anche a una deroga ottenuta dal ministero, viene annunciata per il 25 aprile 2016, spostata poi al 4 maggio dello stesso anno. I lavori di ristrutturazione, senza mai interrompere l'attività dell'impianto, proseguono nel 2017 per terminare nella prima decade del 2018.

Con l'apertura della stagione 2019 viene cambiata la livrea delle cabine, che diventano una verde e una azzurra, e viene applicato un nuovo logo, ossia una sorta di triangolo che simboleggia alla base il mare, un lato la montagna e un lato la funivia.

La funivia del Faito è solitamente attiva nel periodo primaverile ed estivo.

O mar...O sol...O Vesuvio...
31/07/2022

O mar...O sol...O Vesuvio...

Alla mia città...Di Gianluca ApicellaBello perdersi in questa città,passo senza essere uditotra tutto quello che non vor...
28/07/2022

Alla mia città...
Di Gianluca Apicella

Bello perdersi in questa città,
passo senza essere udito
tra tutto quello che non vorrei,
ma mi appartiene o io appartengo a essa, il giorno si trascina come un velo da sposa, le mie misere parole non sono in grado di descrivere la tua grazia il tempo rende i sentimenti piu’ forti e degni di essere ricordati.
Davanti al mare mi metto a pensare,
E molte notti resistono
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano .

Bello perdersi in questa città,
gli umori le urla delle gente
spesso ti abbiamo mortificato,
molti non ti hanno mai salutato,
altri invece mai ringraziato,
tu con i tuoi sorrisi e con i tuoi amori perdonaci e regalaci ancora i tuoi cuori.

Bello perdesi in questa città
i tuoi sorrisi, il tuo calore,
le parole della gente si perdono
come lacrime nel vento
dammi la mano e perdiamoci insieme questa è la magia della città Stabiese

Buongiorno Stabiae...
27/07/2022

Buongiorno Stabiae...

Buona giornata ❤️Rappresenta uno dei simboli della città di Castellammare di Stabia, la Cassa Armonica è una preziosa st...
26/07/2022

Buona giornata ❤️

Rappresenta uno dei simboli della città di Castellammare di Stabia, la Cassa Armonica è una preziosa struttura architettonica posta antistante Piazza Principe Umberto, al centro del grande spiazzo della Villa Comunale.
Durante il 1800, Castellammare divenne una rinomata città turistica conosciuta in tutta Europa. I villeggianti erano attratti dalla dolcezza del suo clima, dalla bellezza del suo mare e soprattutto dalle virtù terapeutiche delle sue acque minerali da poter sorseggiare nelle «Terme Stabiane».
Pertanto l’Amministrazione Comunale dell’epoca diede incarico all’ingegnere Eugenio Cosenza di realizzare una struttura permanente deputata ad accogliere le orchestre e le bande del Comune che con le loro musiche nelle calde sere estive allietassero la cittadinanza e i sempre più numerosi villeggianti e che andasse a sostituire una precedente struttura lignea che aveva accolto spettacoli e concerti all’aperto. Il 28 aprile 1900 venne conclusa la realizzazione della Prima Cassa Armonica in perfetto stile Liberty che però ebbe vita breve in quanto venne distrutta da un forte vento di libeccio appena nove anni dopo.
Il 4 agosto 1911 sempre l’ingegnere Cosenza, realizzò una seconda versione della Cassa Armonica ne ridusse l’altezza, la rese molto più stabile e solida della prima, molto più curata nei dettagli e soprattutto la dotò di uno sfiatatoio posto sulla sommità della struttura che ha permesso di evitare lo spiacevole “l’effetto vela” e di resistere al tempo e alle intemperie fino ad oggi. La Cassa Armonica di Castellammare ha ospitato moltissimi concerti e maestri di fama internazionale e ancora oggi resiste a tutti gli agenti atmosferici mantenendo la sua originaria architettura. La Cassa Armonica presenta un piano rialzato di circa un metro al quale si accede tramite delle scale in marmo. Dodici colonnine, collegate tra loro da graziosi arabeschi e da una ricercata ringhiera, sorreggono la struttura superiore composta da una cupola ed una tettoia in ferro e in vetro policromo.
La realizzazione sia della cupoletta di copertura sia della campana acustica posta sotto il perimetro di calpestio furono appositamente studiati in modo da ottenere una resa musicale eccellente in quanto riusciva ad armonizzare e accrescere le onde sonore che si formano al suo interno.
Negli anni sono stati realizzati alcuni restauri conservativi della struttura come quello avvenuto nel 1986 con uno stanziamento di quasi 300 milioni.
Ancora oggi la Cassa Armonica stabiese, pur se solo raramente utilizzata come «Chiosco della Musica», resta uno dei simboli storico-culturali più belli della Città delle Acque.

Serena notte 🌛
25/07/2022

Serena notte 🌛

Buonanotte 🌛 Ci leggiamo domani ⭐
24/07/2022

Buonanotte 🌛
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