28/01/2022
Il 28 gennaio 1972, cinquant'anni fa, moriva Dino Buzzati: tra i maggiori scrittori italiani del Novecento, è stato narratore del fantastico, giornalista del «Corriere della Sera» e pittore.
Le sue due opere più famose sono rappresentative di mondi che raccontò spesso, come scrittore e come giornalista. In "Un amore" segue la travagliata evoluzione della gelosia di un uomo nei confronti della giovane pr******ta che frequenta, sullo sfondo della Milano dei primi anni Sessanta. Ne "Il deserto dei Tartari" invece raffigura una terra di confine desolata e montuosa, dove si possono riconoscere le crode che hanno accompagnato la maggior parte della sua vita e che sono state protagoniste di suoi racconti, romanzi e articoli sull'alpinismo. Vinse anche il Premio Strega grazie ai "Sessanta racconti", una raccolta pubblicata nel 1958.
La lingua di Buzzati è stata inizialmente definita neutra, giornalistica, ma studi più recenti vi hanno riconosciuto una complessa struttura sintattica, in grado di importare nella narrazione un'atmosfera fantastica e surreale tramite un sapiente utilizzo di avverbi e aggettivi. Potete approfondire questi elementi della sua prosa nell'articolo che segue, in cui trovate anche un'analisi approfondita del racconto "La barattola": bit.ly/Buzzati2601
Il 28 gennaio 1972, cinquant'anni fa, moriva Dino Buzzati: tra i maggiori scrittori italiani del Novecento, è stato narratore del fantastico, giornalista del «Corriere della Sera» e pittore.
Le sue due opere più famose sono rappresentative di mondi che raccontò spesso, come scrittore e come giornalista. In "Un amore" segue la travagliata evoluzione della gelosia di un uomo nei confronti della giovane pr******ta che frequenta, sullo sfondo della Milano dei primi anni Sessanta. Ne "Il deserto dei Tartari" invece raffigura una terra di confine desolata e montuosa, dove si possono riconoscere le crode che hanno accompagnato la maggior parte della sua vita e che sono state protagoniste di suoi racconti, romanzi e articoli sull'alpinismo. Vinse anche il Premio Strega grazie ai "Sessanta racconti", una raccolta pubblicata nel 1958.
La lingua di Buzzati è stata inizialmente definita neutra, giornalistica, ma studi più recenti vi hanno riconosciuto una complessa struttura sintattica, in grado di importare nella narrazione un'atmosfera fantastica e surreale tramite un sapiente utilizzo di avverbi e aggettivi. Potete approfondire questi elementi della sua prosa nell'articolo che segue, in cui trovate anche un'analisi approfondita del racconto "La barattola": bit.ly/Buzzati2601