03/07/2024
Gianfranco Vitale
AGGIORNAMENTO SU GABRIELE
Buon giorno a Tutte/i e come sempre "grazie" per il pensiero e l'affetto che continuate a rivolgere a Gabriele.
Naturalmente, vedendolo io ogni giorno, posso aggiornarvi. Ieri sera l'ho trovato sensibilmente meglio. Magari (spero di no) sarò smentito più tardi ma ieri, lo ripeto, tutti, e non solo io, hanno avuto questa impressione. Ha mani e caviglie libere, nonostante il catetere che sarà obbligato a portare ancora per altri cinque giorni (lo dico orientativamente).
In reparto sono tutti molto gentili e premurosi con Gabriele (e con me). Lo sottolineo per sfatare, ancora una volta, il dubbio che il reparto di psichiatria sia qualcosa di diabolico.
Ripeto, a futura memoria, ciò che ho scritto svariate volte, in articoli e qui. Il problema di Gabriele non è mai stato il ricovero nel reparto di psichiatria. Pensare questo significa camuffare la verità. Il problema VERO è interrogarsi su, come e perché mio figlio è arrivato in ospedale in condizioni di ASSOLUTA EMERGENZA, quelle - per capirci - a cui un autistico non dovrebbe MAI arrivare.
In situazioni del genere, esprimo qui un parere personale, mandarlo in un reparto diverso (per esempio in Medicina) avrebbe complicato le cose anziché semplificarle, perché Medicina, al pari di altri reparti, non sarebbe stato in grado di fronteggiare una situazione diventata ESTREMA. Chi parla o scrive a sproposito dovrebbe tapparsi la bocca perché non conosce la situazione e ragiona (ammesso che questo si chiami ragionare) per frasi standard che, come in questo caso e chissà in quanti altri, possono risultare estremamente fuori luogo..
Anziché apprezzare una foto in cui Gabriele (reduce da un intervento effettuato poche ore prima) ed io ci sforzavamo di sorridere, non sono mancati quelli che invece di cogliere la serenità del messaggio si sono concentrati solo sui polsi stretti di Gabriele. Chiedo: "Se si fosse strappato il catetere, procurandosi un'emorragia, sarebbero stati questi soloni a recarsi al suo capezzale? Nel farlo gli avrebbero letto il DSM 5 o qualche articolo scientifico buono solo per farsi pubblicità? Gli avrebbero mostrato una bella storia sociale (proprio a lui che non ne ha mai vista una, essendo verbale, perfettamente in grado di comprendere e largamente autonomo?)". Attendo una risposta e nel frattempo rinnovo l'invito a tacere o a leggere Paperino invece di tranciare giudizi a vanvera.
Cosa succederà ora? La speranza è che, di qui a poco, Gabriele sia traferito in un centro di riabilitazione (è già prenotato) per rendere possibile quella valutazione clinica GLOBALE di cui lui, e tutti gli autistici come lui, hanno assoluto bisogno. Senza questo si continuerebbe a navigare a vista. Bisogna capire, una volta per tutte, che una persona autistica è uguale a chiunque altro. Dispone, come tutti, di organi strettamente interconnessi tra loro. Fermarsi alla valutazione della sola psichiatria e (cosa già molto migliore) alla neurologia è, mi si perdoni il francesismo, una grandissima ca***ta. Bisogna costruire una rete di interventi che vada oltre: servono controlli periodici dell'apparato immunitario, metabolico, gastro intestinale (eccetera, eccetera, eccetera).
Cambio argomento: ho letto un commento in cui un genitore criticava le mie perplessità su quanto (non) hanno fatto le associazioni anche in questa occasione. Una mamma mi ha chiesto: "Facile criticare... Cosa avrebbe dovuto fare "ANGSA?". Trovo "originale" questa domanda: è come se un venditore di auto, da cui mi reco per avere un consiglio in vista dell'acquisto della macchina, chiedesse a me di suggerirgli come migliorare il motore e la carrozzeria della Panda!
Provo a essere serio: un'associazione che (bontà sua) ritiene di rappresentare le persone autistiche (e i loro familiari) cosa dovrebbe fare quando, vedi ciò che è accaduto a Gabriele, viene a sapere di situazioni drammatiche verificatesi per responsabilità che stanno sicuramente a monte? Rispondo io, visto che la "grande" associazione non sa che fare? Ci provo.
Secondo me ha il DOVERE di uscire IMMEDIATAMENTE con una nota di quattro cinque righe (seguita da un documento più articolato) in cui manifesta tutta la sua indignazione per quanto continua ad accadere in ogni parte d'Italia. Questa nota si invia, per cominciare, alle agenzie di stampa e agli uffici regionali competenti in materia di salute. A seguire deve esserci la richiesta di un incontro URGENTE (perciò non il 2 Aprile, in mezzo a tanti meravigliosi palloncini blu) col ministro, in cui - partendo da un esempio concreto quale quello di Gabriele - si mette per iscritto che la situazione è insostenibile e con urgenza vanno realizzate quelle promesse, ad esempio il progetto DAMA, finora carta straccia, su cui associazioni e governi hanno campato e campano. Se questo non avviene entro un tempo concordato deve scattare la denuncia alla magistratura italiana e a tutte le corti di giustizia internazionali.
E' troppo quello che sinteticamente ho provato a riassumere? Se fosse così ne prederei serenamente atto... ma solo dopo che qualcuno mi avrà finalmente spiegato cosa significa "rappresentare" una persona autistica.