05/12/2024
Alla luce del declassamento dello stato di protezione del lupo, e delle immediate conseguenze che questo ha avuto in tutta Italia, non posso non pensare a queste due sfortunate meraviglie.
Le nostre strade si sono incrociate perché qualcuno ha scelto di guidare senza troppa attenzione di notte, interrompendo loro vite troppo presto.
A distanza di un anno l’uno dall’altra, un giovane maschio e una giovane femmina di meno di un anno sono arrivati al centro di recupero con traumi da impatto, soccorsi non da chi li aveva investiti, ma da qualcuno ha li ha trovati agonizzanti a bordo strada alle prime luci.
Nessuno dei due è sopravvissuto. Il maschio (1) aveva un trauma cranico gravissimo che nonostante le cure lo ha portato all’epilessia, e poi alla morte. La femmina (2) aveva una frattura della colonna vertebrale tra collo e torace, e fratture multiple agli arti posteriori.
Abbiamo lottato con loro, ma abbiamo dovuto lasciarli andare.
Lavorare con loro è stato incredibile. Hanno dimostrato una gentilezza e una tempra degni delle grandi storie, e hanno lasciato un segno profondo dentro di me.
Ho scelto di collaborare con chi si occupa di lupi nel mio territorio anche per loro, e per tutti quelli che non siamo riusciti a salvare. Per tutti i giovani lupi bracconati a pochi km da casa mia, per tutti quelli che vengono puntati e inseguiti perché nelle persone la paura è più forte della razionalità.
Ho scelto di continuare a lavorare affinché anche solo una persona possa vedere il lupo per quello che è: un predatore essenziale al nostro ecosistema che si sta facendo strada dove mai avremmo pensato che sarebbe arrivato e ci sta semplicemente ricordando quali sono i corretti comportamenti da seguire per convivere con gli animali selvatici, comportamenti che abbiamo volutamente ignorato per pigrizia e antropocentrismo.